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Piano Paesaggistico della Toscana in bilico

staino consumo suolo 4Il Presidente Enrico Rossi , l’assessore all’Urbanistica Anna Marson e il Ministro Dario Franceschini, con un gruppo di tecnici, lavorano per trovare un punto di accordo tra il Codice dei Beni culturali, la legge Galasso e il Piano, la cui votazione in Consiglio slitterà al 25 di marzo, ossia all’ultima seduta della legislatura. “…Il consigliere del Pd Ardelio Pellegrinotti, uno dei più esposti sul Piano, firmatario di emendamenti sulle cave tra cui quello, contestatissimo dagli ambientalisti, della possibilità di riaprire cave dismesse oltre i 1.200 metri di altitudine.«Ben venga un accordo col ministro ma non lo voteremo certo a scatola chiusa», avverte. «Abbiamo già trovato molte soluzioni condivisibili dal ministero e ora siamo in attesa di una proposta. Se ci piacerà la approveremo, altrimenti no, Non ci facciamo riscrivere il piano dal ministro».

Sulle stesse posizioni il Presidente della Commissione Ambiente Gianfranco Venturi (PD):”Si va in aula con il testo approvato dalla commissione. Non sono d’accordo a mandare alle ortiche tout court tutto il lavoro fatto in commissione“(cioè gli emendamenti che stravolgono il Piano Paesaggistico di Rossi e della Marson, ndr]. Ma “Il Ministro Franceschini sul punto è chiaro: «L’incontro con Rossi è stato molto positivo. I tecnici continueranno a lavorare per arrivare ad un testo condiviso che rispetti pienamente le norme del Codice dei beni culturali», spiega. «Conosco e rispetto la sovranità del consiglio regionale ma queste sono le condizioni previste dalla legge per ottenere il nulla osta del Mibact»*.

 La Repubblica, 20 marzo 2015  Hotel vicino al mare l’ultima trattativa del Piano paesaggio di Simona Poli   “… Due i punti più controversi su cui Rossi è dovuto intervenire per cercare un compromesso onorevole tra l’impianto rigoroso della Marson e le modifiche dei Democratici, considerate ormai troppo “spinte” anche dallo stato maggiore del Pd toscano. Il primo riguarda le strutture ricettive vicine al mare: se sulle spiagge ogni tipo di allestimento non rimovibile era già vietato, adesso il ministero sembra orientato a bloccare anche eventuali aumenti di volume anche di hotel a trecento metri dalla riva, un limite che interessa in particolare gli operatori della Versilia. E l’altro capitolo in discussione, forse il più delicato, è quello delle cave di marmo sulle Apuane. Sopra i 1.200 metri non saranno permessi ampliamenti delle attività in funzione se non a certe condizioni e sembra difficile che possa passare la novità delle riaperture di miniere dismesse e abbandonate. Su questo le polemiche erano già state molto vivaci in consiglio e l’assessore Marson si era detta contraria alla modifica del Piano…” (> leggi l’articolo)

(17 marzo) Solo pochi mesi fa avevamo festeggiato l’approvazione della nuova Legge per il governo del territorio della Regione Toscana del Presidente Rossi e dell’Assessore Anna Marson. Ma a poche settimane dalla fine della consiliatura, si riaccende la  battaglia tra le ragioni della tutela e quelle degli interessi  privati,  questa volta  per il nuovo Piano Paesaggistico. Con un insolito (ma forse ormai ci dovremmo abituare)  fronte bipartisan PD-Forza Italia, che vorrebbe snaturare il Piano a suon di emendamenti, contrapposto a  quello di centinaia di cittadini, intellettuali, associazioni e comitati (ma anche  la CGIL Toscana) che hanno moltiplicato gli appelli in difesa di un provvedimento per la tutela del Paesaggio che dovrebbe essere preso a modello dagli amministratori di tutta Italia. Almeno da quelli che antepongono l’interesse pubblico e collettivo a quello  delle potentissime lobbies… [Pubblichiamo l’appello del Comitato per la Bellezza e la risposta a Carteinregola del Presidente Rossi]

Appello: Non lasciamo “uccidere” il paesaggio toscano*

Il Consiglio regionale della Toscana sta decidendo in questi giorni se dare ad una delle regioni più ammirate in Italia e nel mondo un piano paesaggistico degno, cioè rigoroso, avanzato, che tuteli in modo attivo, secondo l’art. 9 della Costituzione, quello straordinario patrimonio stratificato nei secoli e nei millenni. Oppure se approvare un piano che di fatto accoglie le istanze espresse da quanti vogliono proseguire nello sfruttamento speculativo delle coste, delle colline, delle zone boschive, delle cave, dei bacini fluviali, “uccidendo” quel mirabile palinsesto millenario…

(> leggi il testo completo dell’appello con le firme )

(> Vai a una parallela petizione on line  – appello e petizione saranno poi unificati)

LA RISPOSTA DEL PRESIDENTE ENRICO ROSSI  A CARTEINREGOLA: Ringrazio Voi e gli altri cittadini che mi avete scritto. Vi rispondo con piacere fornendovi le ultime novità riguardo all’impegno della Regione Toscana per coniugare, attraverso il PIT (Piano di Indirizzo Territoriale con valenza di piano paesaggistico), la salvaguardia del territorio con la promozione dello sviluppo. Non dobbiamo mai dimenticare che il meraviglioso e unico paesaggio della Toscana è una ricchezza non può essere classificata come un bene monumentale e immobile, ma rappresenta il frutto del secolare rapporto tra la natura e il lavoro dell’uomo. Vorrei ricordare che siamo l’unica regione che ha approvato una legge che blocca il consumo di territorio e vieta le costruzioni in tutte le aree ad alto rischio idraulico. Noi abbiamo deciso di lavorare per la tutela, la rigenerazione e la riqualificazione del nostro patrimonio paesaggistico. Adesso siamo impegnati a fare un bel piano del paesaggio: questo è il nostro obiettivo. Ne abbiamo discusso prima con la società toscana e poi con il ministro Fraceschini. Vogliamo portare in approvazione in Consiglio il piano paesaggistico entro la fine di questa legislatura.
Desidero quindi rassicurarvi sul fatto che la Toscana sarà la prima e unica regione ad approvare un piano che contenga sia la parte vincolistica che precise direttive per gli ambiti territoriali della nostra regione, a cui dovranno conformarsi gli strumenti urbanistici dei Comuni.
Il nostro dovere è quello di regolare questa materia in modo da ridurre la discrezionalità e aumentare le certezze. Chi sogna di poter fare qualunque cosa in nome del progresso resterà deluso, chi vuol proibire qualunque cosa perché vede in ogni cambiamento un peggioramento resterà ugualmente deluso.
Ogni nostra scelta sarà per la tutela della Toscana e per il benessere dei suoi abitanti perché, come ho avuto più volte modo di dire, assumersi le responsabilità di governo del territorio è una grande sfida che richiede di interpretare fenomeni complessi, di trovare equilibri tra interessi diversi e spesso contrastanti ascoltando le (buone) ragioni di tutti, ma allo stesso tempo tenendo ferma la propria responsabilità che è quella di promuovere lo sviluppo e la salvaguardia di tutta la Toscana.

Con i miei più cordiali saluti,
Enrico Rossi

*

TOSCANA –

Paesaggio,nuovo round col ministro
SIMONA POLI
18 marzo 2015 LA REPUBBLICA

NON basta una giornata intera passata dentro a una stanza del ministero dei Beni culturali per “correggere” di nuovo il già corretto e ricorretto Piano del paesaggio. Oggi parte il secondo round, con gli stessi protagonisti sulla scena. Il governatore toscano Enrico Rossi , l’assessore all’Urbanistica Anna Marson e Dario Franceschini, affiancato da un gruppo di tecnici, che si sono messi al lavoro ieri mattina e sono andati avanti fino a metà pomeriggio. Obiettivo: trovare un punto di accordo tra il Codice dei Beni culturali, la legge Galasso e il Piano toscano che sarebbe dovuto andare oggi al voto finale dell’aula del consiglio regionale e invece slitterà al 25 di marzo, ossia all’ultima seduta della legislatura. Oggi nuovo appuntamento, forse domani ancora una riunione. Poi l’intesa sarà raggiunta.

Rossi e Franceschini si erano già sentiti al telefono due volte lunedì scorso. Il governatore gioca in prima persona la partita del Piano, su cui tutta l’Italia ambientalista tiene ormai gli occhi puntati. Dopo le prese di posizione di Italia Nostra e Legambiente e l’appello firmato da 25 intellettuali per salvare il testo originale firmato da Marson, Rossi è intervenuto pesantemente sul gruppo del Pd che in commissione urbanistica aveva votato diversi emendamenti sugli interventi permessi sulle coste e sulle Apuane. Adesso si tratta di chiarire la questione dei vincoli sul territorio.
C’è bisogno almeno «di un’altra giornata di lavoro» fa sapere Rossi, che oggi riparte di buon mattino per Roma per incontrare di nuovo il ministro. Si tornerà, sembra, a un testo molto vicino a quello firmato in origine da Marson, che era stato adottato dalla giunta e che solo in un secondo momento è stato modificato. «A chi punta il dito contro ciò che stiamo facendo a tutela del paesaggio toscano, vorrei ricordare che siamo la prima regione che ha fatto una legge che blocca il consumo di territorio e vieta le costruzioni in tutte le aree ad alto rischio idraulico», dice Rossi. «Le polemiche sono nate perché abbiamo deciso di lavorare per la tutela, la rigenerazione e la riqualificazione del nostro patrimonio paesaggistico. Ora siamo chiamati a fare unbel piano del paesaggio ed è questo il traguardo che vogliamo tagliare. Vogliamo portarlo in approvazione in consiglio entro la legislatura con l’intesa di Franceschini ». In aula l’annuncio del rinvio è accolta con un po’ di scetticismo da parte del consigliere del Pd Ardelio Pellegrinotti, uno dei più esposti sul Piano, firmatario di emendamenti sulle cave tra cui quello, contestatissimo dagli ambientalisti, della possibilità di riaprire cave dismesse oltre i 1.200 metri di altitudine.«Ben venga un accordo col ministro ma non lo voteremo certo a scatola chiusa», avverte. «Abbiamo già trovato molte soluzioni condivisibili dal ministero e ora siamo in attesa di una proposta. Se ci piacerà la approveremo, altrimenti no, Non ci facciamo riscrivere il piano dal ministro».

Anche Gianfranco Venturi, presidente Pd della commissione ambiente, difende il lavoro fatto dal consiglio: «Al netto degli emendamenti che potrebbero essere proposti dopo l’incontro tra Franceschini e Rossi porterò in aula il piano del paesaggio così come uscito dalla votazione in commissione», sostiene. «Da un punto di vista procedurale, una volta che un provvedimento è passato in commissione poi deve essere portato in aula. Non esiste una fase di ulteriore compensazione o rielaborazione, si va in aula con il testo approvato dalla commissione. Non sono d’accordo a mandare alle ortiche tout court tutto il lavoro fatto in commissione».
Franceschini sul punto è chiaro: «L’incontro con Rossi è stato molto positivo. I tecnici continueranno a lavorare per arrivare ad un testo condiviso che rispetti pienamente le norme del Codice dei beni culturali», spiega. «Conosco e rispetto la sovranità del consiglio regionale ma queste sono le condizioni previste dalla legge per ottenere il nulla osta del Mibact».

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