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Candidatura Olimpica: ottimismo o incoscienza?

mosaico incompiute olimpiadi 3

Alcuni relitti lasciati nella Capitale in seguito a eventi sportivi e non (a parte il Terminal Ostiense, ceduto a privati dopo anni di abbandono, molti sono a oggi inutilizzati)

Giovedì 25 giugno: è stata approvata in Aula Capitolina  la “Mozione  sulla candidatura dì Roma ai XXXIII Giochi Olimpici e ai XVII Giochi Paralimpici del 2024” con 39 voti favorevoli, 6 contrari – Movimento 5 Stelle, Riccardo Magi (Lista Civica Marino) Marco Pomarici (Verso la Lega dei Popoli con Salvini, che peraltro quando stava con Alemanno sosteneva la candidatura Roma 2020)  – e nessun astenuto.

La candidatura, fortemente voluta dal Presidente Renzi,   è  sostenuta da un vasto fronte bipartisan: d’altra parte ci hanno già provato in tanti in passato, l’ultimo è stato l’ex Sindaco Gianni Alemanno, poi sonoramente bocciato dall’allora Presidente Monti per motivi che oggi sarebbero ancora più decisivi.   E in un momento di grande incertezza, aggiungiamo   qualche riflessione in più sul perchè abbiamo chiesto  al Sindaco e all’Assemblea Capitolina di non candidare  Roma alle Olimpiadi 2024. Con una  premessa:  non accetteremo nessuna strumentalizzazione della nostra battaglia per attaccare  la Giunta Marino.

 (25 giugno 2015) Il Sindaco Marino usa spesso  metafore legate alla sua professione: ancora pochi giorni fa, rispondendo alle dichiarazioni critiche nei suoi confronti del Presidente del Consiglio Renzi, aveva rivendicato il diritto di vedere  giudicato il suo operato “alla fine, quando il paziente, dopo la rianimazione, abbraccia i familiari, esce dall’ospedale e torna a casa(1). Ma questo discorso vale ancora di più  rispetto ad  impegni futuri che dovrebbe prendersi la città: nessun malato di tumore (il  paragone, per quanto pesante, ci sembra calzante) si iscriverebbe alla Maratona di New York, anche se si corre dopo tre anni.

Proponiamo alcuni  spunti di riflessione che un  buon amministratore  (o il diligente  “buon padre di famiglia” del diritto civile(2) dovrebbe considerare più che sufficienti per accantonare l’ipotesi di organizzare qualsiasi “grande evento” prima che Roma sia  diventata una “città normale”. E ci auguriamo che a in un momento così difficile a nessuno venga la tentazione di ricorrere al solito  “panem et circenses” per  far dimenticare ai romani le brutte storie di  Mafia Capitale con la sempiterna catarsi sportiva,  giocata sulla retorica delle  Olimpiadi e magari anche  sullo Stadio della Roma, proprio oggi rilanciato entusiasticamente dal Sindaco dopo la presentazione del progetto definitivo al Ministro Delrio (3).  L’immagine del nostro Paese e della nostra città sono una cosa  seria, non è con lustrini e parate sportive  che possiamo cancellare davanti al resto del mondo la melma in cui, oggi lo sappiamo tutti,  la Capitale è affondata da tempo. Sarebbe invece  una dimostrazione di grande responsabilità, e anche di senso dell’onore, ammettere le difficoltà che stiamo attraversando e  preoccuparci della salute della città.

CI POSSIAMO PERMETTERE  I COSTI DELLE OLIMPIADI?

Encore en difficulté avec ses comptes, l’Italie prévoit un budget réduit et l’utilisation de certaines infrastructures des JO de 1960, qui bénéficieraient pour l’occasion d’un léger lifting. Mais la crise financière s’accompagne également d’une crise politique et judiciaire, notamment à Rome. Comme à Paris, le conseil municipal romain doit encore voter pour officialiser la candidature romaine, ce qui semble loin d’être fait…Le figarò 22-06-2015(4)

 Spiegando i motivi  per la rinuncia della candidatura olimpica di Roma 2020, l’allora Presidente Monti (a cui saremo sempre grati per questo e per la cancellazione  dell'”emergenza traffico”) disse senza mezzi termini (5): “Il Governo non si sente di assumere l’impegno della garanzia. Non è una bocciatura del progetto. Solo, abbiamo ritenuto di dover essere molto responsabili in questo momento della vita italiana. E non vogliamo che chi governerà l’Italia nei prossimi anni si trovi in una situazione di difficoltà». (…)”Almeno in parte  il progetto delle Olimpiadi di Atene nel 2004 ha contribuito al dissesto finanziario della Grecia. E questa è una delle considerazioni che ci hanno guidato a essere prudenti»

Secondo il Sole 24 ore di allora,  per realizzare il sogno olimpico servivano fondi troppo elevati: la stima del 2012 parlava di  9,8 miliardi, di cui 4,7 finanziati con fondi pubblici. (mettiamo in calce il progetto del 2012 da Sportsky (6).  Secondo la  Gazzetta dello sport di dicembre scorso, una prima elaborazione, su cui Coni e Governo avrebbero cominciato a ragionare, è 6,7 miliardi di euro, di cui 2 coperti dal contributo del Cio,  considerando che nella cifra stimata del 2012 “erano compresi 1,6 miliardi per i lavori all’aeroporto di Fiumicino e 2,8 per infrastrutture e trasporti” [che però non sappiamo in che misura possano essere stornati NDR]  e si prevedevano  1,4 miliardi per nuovi impianti sportivi. Conclude la Gazzetta: “La speranza è che la delocalizzazione di qualche evento, possa ridurre anche questa spesa

Concludiamo  con le parole del giornalista “...dal 2012 al 2014 che cosa è cambiato? Quasi nulla, se non in peggio. Il debito dell’Italia supera sempre i 2mila miliardi di euro e il 130 per cento del prodotto interno lordo (pil) – quello di Roma raggiunge i 14 miliardi – e siamo al tredicesimo trimestre consecutivo di recessione. Nel frattempo si sono aggiunti gli appalti truccati dell’Expo 2015 a Milano, la corruzione nei lavori per il Mose di Venezia e la mafia di Roma (…) “Saremo all’avanguardia nel sistema tecnico di controllo delle spese”, ha assicurato il capo del governo [Renzi NDR]. “L’Italia riunisce tutte le condizioni per partecipare. Non saranno i problemi a impedirci di sognare”. Sognare? Anche il presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, il giudice Raffaele Cantone, vuole sognare: “Nel 2024 la corruzione sarà un fenomeno fisiologico come nelle altre democrazie europee”. Sognare? Sì, ma a che prezzo?

CHI CI GARANTISCE CHE NON SARA’ IL SOLITO SPRECO CHE HA LASCIATO SUL CAMPO UNA SCIA DI RELITTI, SOPRATTUTTO A ROMA?

Per le sciagurate conseguenze  sull’economia dei Paesi che hanno ospitato i giochi olimpici (non tutti, ma fa una certa impressione la vicenda greca), sulla  lievitazione dei costi e sugli  sprechi e le opere inutili, rimandiamo a una serie di link a materiali che tracciano  un  quadro piuttosto significativo,  e  soprattutto a un articolo dell’Espresso di dicembre scorso che tra l’altro ricorda: “per i mondiali di Calcio di “Italia 90” sono stati spesi 7.230 miliardi di vecchie lire (6.000 pubblici) per iniziare alberghi mai completati e poi abbattuti a Milano”(...)” A Roma dentro il grande raccordo anulare ci sono ancora i segni tangibili del flop: a partire dalla stazione ferroviaria di Farneto, in zona Farnesina, costata quasi 8 milioni di euro e aperta solo per una ventina di giorni, il tempo di far fermare appena 12 treni, e poi deserta fino al 2008, quando è stata occupata dall’associazione di estrema destra Casapound. Sempre a Roma il pomposo Air terminal di Ostiense, dal costo di 180 milioni di euro, è stato abbandonato poco dopo la fine dei Mondiali e recuperato dall’oblio con l’arrivo di Oscar Farinetti che ha aperto il supermercato del cibo di qualità “Eataly”…In ballo c‘è una spesa pubblica gigantesca con un curriculum di fallimenti, inchieste e sprechi senza paragoni: «Dalle Olimpiadi invernali di Torino 2006. Agli impianti di Roma 2009. Il risultato è una rassegna di monumenti all’italico modo di fare. Milioni di metri cubi di cemento armato. Tonnellate di ferro. Campagne e boschi deturpati per sempre. Capitali trasformati in opere abbandonate».(7)

QUALI SONO LE PRIORITA’ PER ROMA? In un momento come questo pensiamo che non spetti al Presidente  Renzi   stabilire quali sono le priorità per i cittadini romani, e che  il Sindaco  Marino e i Consiglieri dell’Assemblea Capitolina non possano decidere senza  aprire un dibattito con la città. In altri Paesi, sulla scelta  olimpica,   le istituzioni hanno avuto il coraggio di ascoltare i cittadini: a Boston infatti la candidatura è in bilico per l’ampio  dissenso popolare. E un sondaggio on line di Repubblica del dicembre scorso (non “scientifico”)(8)  ha visto la schiacciante maggioranza contraria con la motivazione  “l’Italia non e’ in grado di gestire Grandi Opere, troppo alto il tasso di corruzione”. Chiediamo che la candidatura non sia l’ennesima decisione calata sui cittadini, ma si apra a un dibattito generale sulle esigenze più urgenti per la città e non per i giochi olimpici.

Lo diciamo ancora una volta: possiamo pensare di ricostruire la città con un minimo di ottimismo solo se i segnali di un vero cambiamento diventeranno  evidenti e inequivocabili: nella scelta degli obiettivi, delle strategie e delle persone che devono perseguirli. E se le scelte vengono fatte nella totale trasparenza. E se per uscire dal guado si coinvolge la parte migliore della città. Ma soprattutto, se di fronte a un bivio come questo, si imbocca, per una volta, la strada che mette al centro la vita e i bisogni delle persone,  e non quella che finisce sempre dritta sugli affari.

AMBM annaemmebi@gmail.com

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(1) Roma, 18 giu. – “Io giudico l’intervento alla fine, quando il paziente, dopo la rianimazione, abbraccia i familiari, esce dall’ospedale e torna a casa”. Questa la metafora medica utilizzata dal sindaco di Roma, Ignazio Marino, per rispondere a chi gli chiedeva se non ritenesse ingenerose le critiche del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, alla sua amministrazione. (AGI)

(2) Definizione  per indicare un comportamento che qualunque persona avveduta avrebbe tenuto in una determinata situazione.  Ci si riferisce al padre di famiglia perchè dovrebbe essere per definizione una persona saggia ed accorta.  Questa espressione viene utilizzata ad esempio nel caso in cui sia stata compiuta una violazione contrattuale in buona fede: se si è utilizzata la “diligenza del buon padre di famiglia” significa che si è fatto tutto ciò che era possibile per adempiere correttamente.

(3) 24 giugno 2015 Il progetto e” davvero avveniristico, la firma della parte non sportiva affidata a Libeskind, che e” il vincitore del progetto planetario Ground Zero, ci rende davvero molto orgogliosi. Condivido il commento del ministro sul fatto che questo sia un progetto che riqualifica non solo Roma ma l”intero Paese, perche” dimostra che siamo in grado di attrarre capitali e creare lavoro e realizzare quel sogno scritto nella legge di stabilita” del 2013“. Lo ha detto il sindaco di Roma, Ignazio Marino, al termine dell”incontro con il ministro Graziano Delrio sul nuovo stadio della Roma

(4) Ancora i difficoltà con i conti, l’Italia prevede un budget ridotto e l’utilizzazione di alcune infrastrutture dei Giochi Olimpici del 1960, che sarebbero sottoposti a un leggero lifting. Ma la crisi finanziaria si accompagna ugualmente a una crisi politica e giudiziaria, soprattutto a Roma. Come a Parigi, il consgilio municipale romano deve ancora ufficializzare la candidatura, obiettivo che sembra  ancora lontano…

(6)da Sportsky 14 febbraio 2014 Roma 2020, ecco il progetto che avrebbe cambiato la città 14 febbraio 2012 Il progetto di Roma 2020, saltato dopo la bocciatura della candidatura da parte del premier Monti

Due grandi poli divisi tra nord e sud, più l’area di Tor Vergata da costruire e il fascino del Colosseo, sul fondale dei Fori Imperiali che nel ’60 vide protagonista Abebe Bikila. E’ questo il progetto che si sarebbe dovuto realizzare, se il premier Monti non avesse bocciato la candidatura di Roma per i Giochi del 2020. In tutto 42 impianti, solo nove ancora da costruire.
Tutta la manifestazione sarebbe stata compresa in un’ellisse il cui semiasse maggiore è di 12,5 km, con tempi di percorrenza medi dal villaggio olimpico ai campi gara di 14 minuti: stime ipotizzate per un periodo (24 luglio-9 agosto) in cui la città è meno affollata e sulla base di un progetto di sviluppo e modernizzazione del sistema di trasporti.

Gli impianti sarebbero quindi stati 42, di cui 33 esistenti. Ecco il progetto nel dettaglio:

1) Parco Olimpico
– Tor di Quinto: Villaggio olimpico da 18.000 posti, Centro Stampa (MPC) e tv (IBC), oltre alle gare di tennis
– Foro Italico – Stadio Olimpico: la cerimonia inaugurale e la cerimonia di chiusura, le gare di atletica, la finale di calcio degli uomini. Stadio del nuoto: nuoto
– Acquacetosa: pentathlon, hockey e tiro con arco
– Flaminio: rugby a sette, le finali di calcio donne
– Saxa Rubra: il villaggio media

2) Area sud ovest: Fiera di Roma
– Nei padiglioni si sarebbero ospitate 12 discipline: badminton, ciclismo su pista e bmx, ritmica, judo, lotta, pallamano, pugilato, scherma, sollevamento pesi, taekwondo, tennistavolo
– Eur: qui avrebbero trovato spazio i preliminari di basket, le finali di pugilato, il triathlon
– Ostia: vela e nuoto in acque libere.
– Ciclismo su strada: partenza dai Fori Imperiali fino ai Castelli

3) Tor Vergata
– Le due ‘conchiglie’ di Calatrava: un edificio per la Pallanuoto (4000 posti fissi), un Palasport polivalente (15mila posti). Una piscina scoperta, la pista di atletica e i parcheggi. Il palazzetto per la pallavolo, la ginnastica artistica e le fasi finali del basket. Il Tiro a Lunghezza, mentre il completo di equitazione e la mountain bike ai Pratoni del Vivaro.
– Piazza di Siena: equitazione (salto ostacoli e dressage)
– Circo Massimo: beach volley
– Olgiata: golf
– Settebagni: canoa, canottaggio, canoa slalom
– Calcio: otto città in Italia per preliminari torneo (indicata anche L’Aquila).

(7)  L’Espresso 15 dicembre 2014 : Retromarce Olimpiadi 2024, Matteo Renzi candida Roma Così la politica ha cambiato idea in tre anni Il governo ha deciso di appoggiare la Capitale per ospitare i Giochi, nonostante lo scandalo Mafia Capitale e la passata bocciatura di Monti. E dimenticando il corredo di gigantismo, sprechi e fallimenti senza limiti che accompagnano i grandi eventi sportivi italiani

Su vantaggi e svantaggi delle Olimpiadi :

Il fatto quotidiano 4 gennaio 2015 Olimpiadi Roma 2024, dal 1960 costi almeno raddoppiati in tutte le edizioni

Su sprechi e relitti:

(8) Sondaggio Olimpiadi 2024. Repubblica.it ha sondato il parere degli italiani (dopo Mafia Capitale) 15 dicembre 2014, Micaela Del Monte

Un sondaggio sulla proposta di Matteo Renzi della candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2024. Un sondaggio che non ha valore statistico, ma è indicativo degli umori dell’opinione pubblica dopo l’esplosione dell’ennesimo scandalo, quello di Mafia Capitale. Stando a quanto riportano i risultati del sondaggio online l’idea è stata bocciata da quasi l’80% dei lettori del quotidiano Repubblica.it, che non rappresenta certo un’area di opinione pregiudizialmente contraria al premier e al suo partito. Al sondaggio on line, aperto alle 11.41 sul popolare sito di informazione, hanno votato fino alle 15.14 11120 lettori. Per il 61% l’Italia non e’ in grado di gestire Grandi Opere, troppo alto il tasso di corruzione”; per il 17 per cento “è una manifestazione inutile e molto costosa”; i favorevoli sono quelli che hanno votato l’opzione “giusto, a patto che sia una candidatura italiana e non solo di Roma” (il 12%) e quanti hanno scelto di spuntare la voce “Roma può ripetere i fasti del ’60 e favorire un rilancio economico”, solo il 9%. Irrilevante, sotto l’1%, la risposta “non so“.

I COMUNICATI

M5S ROMA: “ASSURDO PENSARE  ALLA CANDIDATURA ALLE OLIMPIADI.”

“Nel pieno di mafia capitale, con i bilanci del comune fuori controllo e con dei servizi indegni a causa della malagestione del PD,  pensare alla candidatura alle olimpiadi è assurdo. Prima si deve riportare Roma ad un livello degno di una Capitale, poi si può ipotizzare una sua candidatura olimpica. Chiaramente per far questo servirebbe una amministrazione onesta e competente.”

ROMA, OLIMPIADI: CODACONS INVIA DIFFIDA A CONSIGLIO COMUNALE

 NESSUNA DECISIONE SU OLIMPIADI IN ATTESA CHE IL PREFETTO SI PRONUNCI SUL MAFIA CAPITALE. IN CASO CONTRARIO SARA’ RICORSO AL TAR

 Il Codacons ha inviato oggi una formale diffida ai Consiglieri comunali di Roma in cui si intima di non approvare alcuna delibera relativa alle Olimpiadi del 2024, in attesa della decisione del Prefetto sullo scandalo di Mafia Capitale. Qualora nella riunione di giovedì l’Assemblea dovesse varare la candidatura di Roma per i giochi olimpici, sarà inevitabile un ricorso al Tar del Lazio da parte del Codacons.

Lo comunica l’associazione dei consumatori, che rende pubblico il contenuto della diffida.

“E’ di tutta evidenza come la decisione dell’Assemblea capitolina cosi come il voto di tutti e 48 consiglieri non possa essere presa se non dopo la conoscenza della decisione del Prefetto di Roma e le determinazioni del Ministro degli Interni – scrive il Codacons nell’atto – In un momento storico e delicato come quello che si sta vivendo, dove tutta la collettività è chiamata a sostenere sacrifici e dove scompaiono risorse pubbliche, si ritiene indispensabile intervenire in primis nella risoluzione definitiva dei problemi che attanagliano la capitale, nell’ottica di garanzia di certezza giuridica, correttezza e trasparenza della p.a.. Solo dopo che saranno risolti si potrà pensare ad una eventuale candidatura per le Olimpiadi a Roma, che ad oggi  è tra le città che meno si prestano ad ospitare eventi di portata mondiale sia a livello organizzativo, sia su quello amministrativo, alla luce dello scandalo giudiziario che l’ha travolta”.

Tutto ciò considerato si “diffida a non procedere a deliberare il prossimo 25 giugno per l’approvazione della mozione attraverso la quale candidare la città di Roma alle Olimpiadi del 2024 in via preliminare fin quando non sarà presa dal Prefetto Franco Gabrielli la decisione in ordine alla formulazione o meno al Ministro degli Interni della richiesta di scioglimento del Comune di Roma per mafia”.

In caso contrario – annuncia il Codacons – l’associazione sarà costretta ad impugnare al Tar del Lazio la delibera e avviare azione risarcitoria nei confronti dei Consiglieri per i danni prodotti alla P.A. e alla collettività.

Intanto sul Codacons Tv, il canale televisivo dell’associazione (ch 695 Dtt Lazio, streaming www.codacons.it) è in onda un reportage che denuncia come ancora oggi nella capitale si paghino i danni per eventi sportivi del passato, a partire dai Mondiali di calcio del 1990. Una dettagliata inchiesta con la quale il Codacons Tv ricostruisce  le approssimazioni, le opacità, gli sprechi e le opere fantasma che hanno caratterizzato “Italia ‘90”.

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