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Commissario Orfini, noi non ci meritiamo questo PD

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Foto P. Filotico. Piazza del Campidoglio 25 ottobre 2015

Quelle  migliaia di persone (3000 secondo Raitre) che hanno partecipato alla manifestazione in piazza del Campidoglio per chiedere al Sindaco Marino di ritirare le dimissioni, hanno anche lanciato  un altro messaggio. Quello che i cittadini – e i militanti (1)– non sono sudditi che accettano passivamente le decisioni calate dall’alto senza spiegazioni da segretari, commissari, consiglieri, funzionari di partito, ma  hanno il diritto di partecipare al dibattito politico, che deve tornare ad essere trasparente, aperto, democratico, orizzontale.  E quelle persone – insieme  agli  iscritti, agli elettori, e ai cittadini di Roma –  di sicuro non si meritano  il metodo  con cui  i vertici del Partito Democratico stanno affrontando una delle più gravi crisi politiche della città.  Soprattutto non si meritano  di assistere a un livello così meschino di scontro.

di Anna Maria Bianchi  Missaglia

Oggi non sono andata alla manifestazione in Campidoglio, perchè il Laboratorio Carteinregola non fa il tifo per nessuno “a prescindere”, anche se riconosciamo a questa amministrazione un serio tentativo di cambiamento e tanti passi avanti tra mille difficoltà. Anche per questo  da tempo  chiediamo che chi vuole fermare il lavoro della Giunta Marino lo faccia apertamente, prendendosi le sue responsabilità davanti ai cittadini. Ma a questo punto il problema non è più soltanto che nessuno ha ancora spiegato  le vere ragioni di un  conflitto così insanabile tra il Sindaco e il partito che l’ha candidato (2), ma incomincia a diventare davvero pesante  il modo in  cui questo  conflitto viene affrontato. Senza minimizzare gli  errori di un Sindaco  che non ha mai brillato per diplomazia, lasciano  esterrefatti i contenuti e la forma di questa  compulsiva escalation  di attacchi  a  Marino da parte del PD, che si accaniscono  quasi esclusivamente  sul piano personale, senza  svelare mai le reali  divergenze politiche.   Ad esempio il Commissario/Presidente  Orfini nei giorni scorsi ha accusato Marino di aver “abbandonato la guerra ai poteri forti” a causa delle nomine “last minute” nel CDA dell’ Auditorium di Aurelio Regina e Azzurra Caltagirone. Peccato che quelle nomine fossero previste fin dall’ inizio agosto, senza che nè Orfini nè i consiglieri PD avessero eccepito nulla: anzi, il PD le aveva anche  approvate in Commissione, con il voto contrario di SEL (3). E oggi, 25 ottobre,  sul Corriere della Sera c’è un nuovo addebito  al Sindaco, questa volta della  Federazione romana, perchè Marino sarebbe “moroso” per non aver versato il contributo mensile che gli eletti girano al partito, per un totale che ammonterebbe a circa 10.000 euro (4). Potremmo  chiederci se gli altri eletti lo versino regolarmente, e come mai  la questione – combinazione –  venga fuori proprio adesso.  Ma a questo punto non  sprecheremo altre energie su cose del genere. E dovrebbero farlo  anche i vertici del PD, che avrebbero ben altro di cui preoccuparsi. Ad esempio potrebbero preoccuparsi  di una città  sull’orlo del baratro,   a poche settimane dall’inizio di un  Giubileo  che   – grazie ai giochetti del Governo –  sarà affrontato con interventi ai minimi termini  (5), e a pochi giorni dall’inizio del   lungo processo di  Mafia Capitale,  che potrebbe portare  in superficie un  livello di collusione e corruzione tale  da mandare in pezzi  qualunque speranza nel cambiamento. Ma dovrebbero preoccuparsi anche  di  come hanno ridotto  un partito dal passato glorioso, che non appartiene a loro,  dato che ne sono solo  i provvisori affidatari.    C’è gente che per lasciarci in eredità questo partito, e la libertà e la democrazia,  ha subito il licenziamento, la prigione, la tortura,  la morte. Un partito come si deve, in circostanze difficili come queste,  deve  parlare  ai cittadini, spiegare  i problemi, raccontare cosa è successo, aprendo  un dibattito con gli iscritti, con i simpatizzanti, con la città. E prima ancora di valutare le  “condizioni politiche” che possono sussistere o meno per mantenere l’appoggio alla Giunta Marino, dovrebbe affrontare,  senza scorciatoie,  il  coinvolgimento del partito  in Mafia Capitale (6). Invece finora il PD  ha fatto l’esatto  contrario: ha  scelto di chiudere ogni spazio di discussione democratica (proprio due giorni fa, su proposta del Presidente del PD Matteo Orfini la direzione nazionale del PD ha deciso – senza nessun dibattito, direttamente  via email – che  il commissario Matteo Orfini fosse  prorogato  per un altro anno (7), così  il  promesso congresso è rimandato a data da definire), per di più  impegolandosi  in battibecchi,  ripicche, ricatti,  veleni vomitati ogni giorno  sui giornali compiacenti.

Com’è possibile che il Partito Democratico sia  caduto  così in basso?  E che nessuno, a parte il popolo di Piazza del Campidoglio e qualche voce dai circoli, abbia detto niente?

 E poi: si rinfaccia al Sindaco Marino “di aver perso il rapporto con la città”,  ma questa gente, quando e dove ha un rapporto con la città che superi l’angusto spazio della campagna elettorale?

Anna Maria Bianchi Missaglia annaemmebi@gmail.com

Post scriptum: Se ci sarà discussione in Aula Capitolina, Carteinregola sarà in prima fila.

(1) Hanno aderito alla manifestazione anche alcuni  circoli del PD,, ma nei giorni scorsi si sono moltiplicate anche sui social network lettere al Commissario Orfini con richieste di confronto pubblico  inviate da altri circoli (ad esempio Alberone) e anche da molti iscritti. E in molti circoli si sono tenute riunioni e dibattiti.

LA RETTIFICA DEL PD DI PONTE MILVIO: nella nota soprastante era riportato,  tra i circoli che avevano aderito anche il PD di Ponte Milvio, che ha pubblicato su Facebook il seguente post:

In una nota pubblicata oggi dal sito web carteinregola.it viene attribuita al circolo PD di Ponte Milvio l’adesione alla manifestazione che si è svolta domenica 25 in Piazza del Campidoglio con la partecipazione di Ignazio Marino.Per chiarezza: hanno preso parte alla manifestazione diversi nostri militanti-in-quanto-militanti-Pd: liberamente, legittimamente, senza pretesa però di rappresentare il circolo tutto.Il Circolo PD di Ponte Milvio smentisce quindi categoricamente non solo di aver dato tale adesione, ma anche di aver discussodi una tale eventualità nel suo ultimo Consiglio Direttivo. Il documento di valutazione sulla attuale situazione politica romana prodotto come sintesi della assemblea di lunedì 12 scorso, che esprime critiche, sì critiche, sulle modalità di gestione della fase commissariale in corso nel PD romano e sui modi con i quali si è giunti a dichiarare la sfiducia al Sindaco, esprime altresì critiche nei confronti dell’operato della Giunta Marino, che in questi due anni non è riuscita nel difficile compito politico ricevuto dal voto popolare, di dare alla città un condiviso disegno al futuro.Il Circolo PD di Ponte Milvio chiede pertanto la pubblicazione di una immediata rettifica da parte del sito web di carteinregola e intima altresì la sospensione di ogni uso illegittimo e strumentale della sua firma politica, che è nelle esclusive potestà dei suoi organi di governo democratico, il Consiglio direttivo e il Comitato esecutivo di segreteria.

LA RISPOSTA DI CARTEINREGOLA: Noi pubblichiamo volentieri tutte le rettifiche, però vi consigliamo di rivolgervi direttamente alla fonte da cui noi abbiamo preso la notizia, che abbiamo riportato in link (come facciamo sempre), che è l’HuffingtonPost http://www.huffingtonpost.it/…/marino-piazza-sfida…. Tra l’altro a questo punto contattremo anche gli altri circoli citati dalla testata per non fare lo stesso errore. Non c’era da parte nostra naturalmente  alcuna intenzione strumentale, tanto più che noi alla manifestazione non abbiamo aderito e non ci siamo andati. Il nostro sforzo costante è di essere al servizio della verità, che per noi viene prima di ogni altra cosa. Per questo abbiamo offerto a tutti i militanti del PD uno spazio di dibattito su quanto sta avvenendo, impegnandoci a pubblicare ogni posizione, pro/contro/di lato.  A noi preme solo che nella città – e nei partiti – si aprano le porte al dibattito democratico, per noi unica garanzia del cambiamento e del superamento di questo pantano in cui è sprofondato il sistema politico cittadino.

Per sicurezza abbiamo rimosso anche i nomi degli altri circoli PD che erano citati nell’articolo

(2) Alla data del 25 ottobre nessun consigliere PD ha  risposto alla  lettera con cui Carteinregola  chiedeva di spiegare quali fossero le “condizioni politiche” che sarebbero venute  a mancare per arrivare a porre termine alla consiliatura Consiglieri capitolini: spiegate il perchè ai cittadini (21 ottobre 2015), spiegazioni che sono arrivate in parte da un’intervista del Capogruppo  Panecaldo al quotidiano il Manifesto : Se gli scontrini non c’entrano…(22 ottobre 2015)

(3) Roma Today  22 ottobre 2015 Cda Auditorium, Marino nomina Azzurra Caltagirone. Orfini lo attaccaLe nomine di Azzurra Caltagirone e Aurelio Regina offrono sponda a Orfini per commentare: “A giudicare dalle nomine last minute, la grande guerra ai poteri forti si è fermata davanti ai cancelli dell’Auditorium”

(4)Corriere della sera La nuova accusa del Pd a Marino:il sindaco è moroso per 10.000 euro Secondo la federazione romana non versato il contributo che devono dare gli eletti di Ernesto Menicucci

 (5) Il Giubileo straordinario della Misericordia è stato annunciato da Papa Francesco nel marzo scorso,  inizierà l’8 dicembre prossimo, per concludersi il 20 novembre 2016.  Il piano degli interventi  è stato predisposto dal Comune fin da aprile,  ma a causa dei ritardi del Governo è stato approvato – in una versione assai ridimensionata – solo a fine agosto. Anche le risorse finanziarie per affrontare i lavori più urgenti sono a oggi poche decine di milioni di euro, per di più prelevati da un mutuo che saranno le tasse dei cittadini romani a pagare.

(6)  Le indagini di Mafia Capitale mettono  a nudo stretti e ramificati legami tra politica, amministrazione e soggetti criminali, e una corruzione  diffusa, che attraversa svariati  settori     della Capitale e della Regione Lazio. In due riprese – il 3 dicembre 2014 e il 4 giugno 2015 – vengono arrestate e indagate  decine di persone, tra cui  Daniele Ozzimo, un assessore eletto consigliere PD dal 2008,  che ha cominciato la sua carriera politica nel 2000, come segretario DS del V Municipio,  Mirko Coratti,   Presidente dell’Assemblea Capitolina (traghettato nel PD dall’ UDEUR di Mastella come Marco Di Stefano, ex consigliere regionale arrestato per altre vicende non meno pesanti), il Presidente della Commissione Patrimonio Pier Paolo Pedetti, una militanza cominciata nella Sinistra Giovanile che lo porta alla presidenza dell’ associazione che si occupa della costruzione del programma del Partito Democratico di Roma e, dal 2012, a entrare nella direzione regionale del PD. E ancora: Andrea Tassone, Presidente del Municipio X con un passato nella segreteria giovanile della Democrazia Cristiana, poi nella segreteria politica de La Margherita, e dal 2008 nella Direzione Romana del Pd. E’ indagato l’ex presidente della federazione romana PD Eugenio Patanè, oggi consigliere regionale. Tantissimi i nomi di politici PD che ricorrono nelle intercettazioni (la maggior parte non indagata): alcuni si autosospendono dal partito, come il presidente PD della Commissione bilancio Francesco Ferrari (in Campidoglio dal 2006),  il capogruppo PD in Regione Marco Vincenzi (prima consigliere e assessore alla Provincia),  e  Luca Giansanti, oggi lista civica Marino ma già consigliere della Margherita con Veltroni. Francesco D’Ausilio, ex capogruppo PD in Campidoglio, si dimette anche da consigliere. Rassegna le sue dimissioni anche Maurizio Venafro, il capogabinetto  del presidente Zingaretti (già capogabinetto di  Veltroni e  dello stesso Zingaretti alla Provincia), rinviato a giudizio il 23 settembre scorso.

(7) Cinquequotidiano 23 ottobre 2015  Pd, Orfini inventa il “centralismo democratico online” Sulla “questione romana” il commissario Pd si è rivelato più un tattico che un politico di razza.

La direzione nazionale del Pd ha ratificato il provvedimento di commissariamento di Roma con  181 si, 8 no e un astenuto.(Il corriere 23 ottobre 2015) Uno dei “no” è  quello dell’assessore all’ambiente Estella Marino,  di cui  proponiamo   l’accorata lettera pubblicata sui social network:

(Estella Marino) Di seguito condivido la mia risposta al Presidente del PD in merito alla richiesta di voto elettronico sulla proroga del commissariamento del PD Roma, perché credo che quanto sta avvenendo meriti approfondimento e non si possa considerare solo come un mero adempimento burocratico.

Caro Presidente,
sai che nelle sedi opportune (le poche concesse non essendoci più luoghi di discussione e decisione collegiale all’interno di una federazione commissariata), in questi giorni difficili, ho espresso il mio dissenso rispetto ad alcune scelte che il mio partito, il partito democratico di Roma, da te rappresentato, ha operato.

Essendo membro della Direzione Nazionale avevo intenzione di chiedere di intervenire nella prossima riunione di Direzione, ritenendo, infatti, che tutta la vicenda di questi due anni di Amministrazione Capitolina e le difficoltà del partito democratico di Roma meritino, per la densità e la complessità degli eventi, una discussione approfondita e franca, in una sede collettiva.
Una questione come quella romana, che a tutti gli effetti è divenuta ormai di livello nazionale – ma non poteva essere altrimenti – ha il diritto di essere discussa dall’organo nazionale di direzione del principale partito della maggioranza.

Senza entrare nel merito è evidente che a questa vicenda complessa si è tentato di dare soluzioni semplici, al ribasso, che non hanno ottenuto null’altro se non produrre un avvitamento che sta trascinando verso il basso tutti. È ovviamente da dimostrare che si potessero costruire scenari differenti e migliori, ma tale discussione oggi è ineludibile, e non è slegata dalla scelta sul proseguimento del commissariamento, che tanto ha inciso a vicende alterne, sulla questione medesima, per il quale non si può chiedere una votazione telematica, alla stregua di un mero adempimento amministrativo.

Per tali ragioni, pur non essendo pregiudizialmente contraria al commissariamento, non posso dare il mio assenso alla proroga, ed estensione agli organismi assembleari, di questa esperienza su Roma e per il PD Roma senza alcuna discussione. Pertanto il mio voto è contrario.

Come sempre pronta a impegnare le mie forze e capacità per la costruzione di un partito plurale e un progetto di sano cambiamento per la nostra città e il nostro Paese.

Estella Marino

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