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Patate bollenti, le risposte di Lorenza Baroncelli, dello staff di Giachetti

Pubblichiamo alcune risposte inviate dallo staff  di Giachetti (seguiranno le risposte su altri punti)  (4 giugno 2016)

> vai alle 12 domande “Patate bollenti”

Come premessa noi Intendiamo rispettare il principio di continuità amministrativa. Le decisioni della precedente amministrazione, e a maggior ragione gli impegni assunti nei confronti di terzi, possono essere azzerati solo nel caso si ritengano sbagliati, dannosi e in contrasto con gli interessi pubblici.

In tutti i casi in cui è possibile occorre evitare di “ricominciare sempre da capo”. Questo vizio della cattiva politica dà luogo a sprechi insopportabili per la cittadinanza.

  • Municipi e conferenze urbanistiche: questa esperienza va senz’altro ripresa e rinnovata. Fa parte del più generale obiettivo di trasferimento di competenze, risorse e responsabilità ai Municipi. Naturalmente occorrerà grande concretezza per evitare di promettere ciò che non si può mantenere. Comunque il rapporto con i Municipi va proseguito, coinvolgendoli nella programmazione degli interventi sulla base delle risorse disponibili. Ma non bastano i Municipi: ci vuole l’occhio alla città metropolitana, che è il futuro.

Quanto ai progetti “Roma 2025” e “Roma città resiliente”, che consideriamo interessanti, occorrerà una verifica degli impegni assunti e delle risorse disponibili. Anche in questo caso vale il richiamo alla concretezza.

  • Stadio della Roma a Tor di Valle: ricordiamo che non si tratta solo di uno stadio, ma di un ben più grande business park (parco degli affari) con tre nuovi grattacieli di uffici. Assieme allo Stadio potrebbero essere localizzate poche attività strettamente connesse con quelle sportive, come si è fatto nelle migliori esperienze italiane ed europee.Inoltre il progetto definitivo non è stato ancora consegnato alla Regione Lazio, che avrà l’ultima parola in merito. Occorrerà una verifica seria sulla effettiva capacità degli imprenditori di rispettare tutti gli impegni.
  • Progetto Flaminio – Città della Scienza: il concorso pubblico bandito dal Comune e dalla Cassa Depositi e Prestiti è stato aggiudicato un anno fa allo Studio 015Viganò: andremo avanti, anche in questo caso verificando attentamente gli impegni di e con CCDDPP. In particolare occorrerà chiarire come sarà selezionato lo sviluppatore e affidati i lavori.
  • Ex caserme ed ex rimesse ATAC: si tratta di due capitoli molto importanti del programma di rigenerazione della città. Bene ha fatto l’amministrazione Marino a ritirare la precedente deliberazione dell’amministrazione Alemanno, anche se poi non sono state trovate soluzioni operative. Riprenderemo questo tema con nuovo slancio e con l’obiettivo di riconsegnare alla città queste strutture dismesse, ascoltando cittadini e Municipi e puntando ad azioni di reale recupero. In particolare le caserme Ulivelli e Trullo sono una straordinaria occasione per i rispettivi quartieri. Una volta accertato che il lavoro fatto sia valido, si dovrebbe accelerare al massimo, ricordando però che con l’immobiliare non si risana di certo l’ATAC !
  • Print – programmi integrati: sono una delle nostre priorità. Il paragrafo “programmi di intervento per cambiare la città”, a pag 30 del nostro programma, è dedicato ai Print. Si afferma tra l’altro che attiveremo una “urbanistica di programmi integrati su scala urbana e locale . . .i Municipi avranno un ruolo fondamentale. Sarà loro responsabilità individuare le politiche di trasformazione e rigenerazione, indicando ambiti d’intervento e finalità pubbliche, valutando e verificandone la fattibilità economica, assumendo il timone della gestione. I Programmi integrati andranno rilanciati, se necessario, aggiornando il PRG vigente, nell’ottica di una semplificazione delle sue normative” Occorrerà trasferire le risorse e competenze necessarie ai Municipi e istituire un Ufficio di scopo. Ricordiamo che i Print sono le uniche iniziative possibili, sostenute da investimenti privati, per il miglioramento di intere parti di città.
  • Progetto Fori. Nel dicembre 2014 una Commissione paritetica tra il Comune di Roma e il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo ha consegnato e resa pubblica una importante relazione sui Fori e l’Area Archeologica centrale. Da quei risultati e da quelle proposte di soluzioni, che non prevedono la demolizione di Via dei Fori, bensì una molteplicità di interventi per tutta l’Area Archeologica Centrale occorre riprendere il lavoro, senza ricominciare ogni volta da capo. Intendiamo riavviare l’iniziativa, d’intesa con il Ministero, per dare a questo sistema di valori archeologici, storici, naturali e paesaggistici unico al mondo, il ruolo primario e identitario che gli spetta.
  • Piano Regolatore Generale Il Piano è stato adottato 13 anni fa (con contestuale applicazione delle “norme di salvaguardia”), ed è pienamente vigente da 8 anni. E’ dunque evidente che occorre verificarne lo stato di attuazione, non lasciarlo in stand by come hanno fatto Alemanno e Marino. Gli aggiustamenti sono sempre possibili su questioni specifiche, e vanno fatti attraverso un lavoro attento e sistematico di verifiche sul campo, con la partecipazione dei Municipi. Aggiornarlo quindi e semplificarne le norme (come nel caso dei Print). Anche su questo ci siamo già pronunciati nel programma scrivendo: “Il Piano Regolatore vigente contiene principi e regole condivise che sono un punto di partenza. Da qui ci si deve muovere: per cambiare”.

Quanto alle “compensazioni” intendiamo seguire quanto previsto dal PRG che stabilisce (art. 19 delle Norme Tecniche di Attuazione) quante e quali sono le compensazioni da effettuare, e non altre. Naturalmente occorrerà vigilare sulle vicende giudiziarie attivate dai ricorsi dei proprietari terrieri e difendere il PRG nelle sedi della giustizia amministrativa

  • Piano Urbano Parcheggi

Indubbiamente la storia del Piano Urbano Parcheggi contiene luci ed ombre. Negli anni recenti sono prevalse le seconde. Perciò il PUP va revisionato a fondo azzerando, dove si può, le operazioni in corso. Va fatto ed approvato un nuovo e vero piano parcheggi, che risponda alle esigenze della città e non sia, come quello attuale, solo la somma delle proposte private

5   Piani di Zona

Anche su questo ci siamo già espressi nel programma. Vogliamo chiarire che saremo intransigenti nel superare quella terribile deriva che ha portato questi Piani ben distanti dagli obiettivi iniziali, stabiliti nel lontano 1962 dalla legge 167, che erano quelli di realizzare una “edilizia economica e popolare” (poi definita “Edilizia Residenziale Pubblica”) che desse abitazioni sufficienti e decorose, in quartieri ben serviti, alle famiglie non in grado di accedere alle condizioni del mercato.