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Le associazioni chiedono l’abbattimento del manufatto abusivo al Flaminio (e una pianificazione degna di una Capitale)

Il palaghiaccio dell'Axel, sul lungo Tevere Flaminio chiuso dopo il   sequestro

Il palaghiaccio dell’Axel, sul lungo Tevere Flaminio chiuso dopo il sequestro

Qualche giorno fa  alcuni articoli   (1) hanno riportato all’attenzione dell’opinione pubblica  l’ex palazzo del ghiaccio abusivo Axel, incistato tra il Foro Italico e il MAXXI,  da anni sequestrato e  in attesa di essere demolito.    Prima che qualcuno, ancora una volta sollevi la proposta di acquisirlo “per uso pubblico” – cioè consegnarlo  a qualche altro privato per anni,  in cambio delle necessarie ristrutturazioni –  Cittadinanzattiva Flaminio, Carteinregola, Cittadinanzattiva Lazio Onlus, Associazione Cittadini Flaminio, Associazione Amuse, Associazione Parco del Villaggio Olimpico  hanno scritto alla Sindaca, agli assessori competenti e al Municipio, chiedendone la demolizione. Non solo perché la legalità si difende  rispettando le regole, sempre. Ma anche e soprattutto perché non è più accettabile la politica del “già che c’è”, con la quale da anni nella Capitale si è rinunciato a qualsiasi pianificazione urbanistica, persino in un quartiere dove  opere architettoniche di grandissimo pregio come il Palazzetto dello Sport,  lo Stadio Flaminio,  il Museo delle Arti del XXI secolo  e la città della Musica  dialogano  con  il  complesso monumentale  di grandissimo pregio storico dall’altra parte del Tevere.  E sarebbe paradossale che, come comunica il Messaggero ” Una nuova legge regionale, la n. 17 del 31.12.2016 (2), consentirebbe addirittura alla struttura di essere autorizzata ex-novo. Non si tratterebbe di sanare un abuso ma di smontare l’opera realizzata sulla base di autorizzazioni scadute e di rimontarla con le opportune modifiche secondo i dettami previsti dalla nuova normativa”(1). Operazione per cui ci sarebbe già persino  “una nuova società di gestione che ha chiesto all’Inps di stipulare un contratto di affitto per intraprendere questo percorso assumendone ogni responsabilità e onere” (1).   In realtà, alla lettura del testo regionale, si vede che continuano ad essere consentite solo “opere removibili, dirette a soddisfare esigenze contingenti, temporanee e stagionali per lo svolgimento di attività, di manifestazioni culturali e sportive, destinate ad essere immediatamente rimosse al cessare della necessità e comunque, entro un termine non superiore ad otto mesi compresi i tempi di allestimento e smontaggio delle strutture”(2) Ci auguriamo  che non diventi anche questa un’ulteriore opera “provvisoria” in  cemento che finisce con il restare per  anni, alla faccia di qualunque pianificazione urbanistica e a riprova che  Roma  è la Capitale del  Far West. (AMBM)

Roma, 6 giugno 2019

Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola @gmail.com
La lettera*: Richiesta demolizione manufatto abusivo “Axel” sul  lungo Tevere Flaminio

Roma, 6 maggio 2019

Sono passati ormai quattro anni dal sequestro e relativa chiusura del complesso sportivo abusivo Axel di Piazza Mancini, ciò nonostante l’ingombrante manufatto è ancora lì in progressivo ed irreversibile degrado.
Come noto, si tratta di una struttura con circa 3.000 metri quadri coperti, che sorge su suolo pubblico in piazza Mancini – da quanto scritto nelle sentenze del TAR e del CDS (2) il terreno sarebbe   di proprietà comunale, secondo gli uffici municipali parte comunale e parte dell’INPS (3) – che ospitava una pista da pattinaggio sul ghiaccio, una  palestra, un  negozio specializzato e un ristorante panoramico. Il manufatto si affaccia, da un lato sul Tevere di fronte al Foro Italico, dall’altro su uno spiazzo oltre il quale si staglia la sagoma del MAXXI.
La struttura è stata chiusa in seguito a sequestro da parte della magistratura in quanto, appunto, opera abusiva. Infatti, era stato edificato nel 2010 senza alcun Permesso di Costruire, in quanto definito “temporaneo”,  cioè con una durata massima di un anno. Invece ha continuato le sue attività private fino al 29 aprile 2015, quando la magistratura vi ha fatto apporre i sigilli. Ma nonostante le assicurazioni del Municipio II – con l’accantonamento finanziario necessario alla demolizione – e dopo due sentenze –le citate pronunce  del TAR e del Consiglio di Stato* – la struttura abusiva è ancora lì.

Il suo mancato smantellamento concorre ad aggravare lo stato di degrado in cui versa la piazza, solo una parte della quale, grazie ad un recente intervento di recinzione di un’area a giardino, viene ora tenuta in condizioni di apprezzabile fruibilità.
I problemi che insistono sulla piazza sono di natura complessa ed hanno principalmente relazione con una casuale giustapposizione di spazi dedicati a diverse funzioni, tra i quali lo spiazzo del più importante capolinea di tram/autobus di Roma nord, e il conseguente passaggio giornaliero di migliaia di persone indotto dalla presenza con i numerosi eventi (sportivi e non solo) che si svolgono nelle aree immediatamente circostanti.
Aspetti che  contribuiscono a un  quadro di elusione delle regole e conseguente degrado degli spazi pubblici, per i quali  la nostra Associazione da anni sollecita le amministrazioni capitolina e municipale ad avviare un progetto di riqualificazione di un’area la cui importanza travalica i confini del quartiere e si inserisce nel quadro delle trasformazioni urbane che hanno reso il Flaminio un polo culturale e architettonico di importanza metropolitana e internazionale.
Di conseguenza, la fruizione di tutta l’area e l’efficacia di qualunque progettazione urbanistica in armonia con il Piano Regolatore Generale,  ma soprattutto con la qualità urbana e le eccellenze del quadrante,  non può che avere come presupposto l’abbattimento dell’ingombrante complesso dell’Axel.
Non è più accettabile il perdurare di un manufatto in  stato di abbandono, ormai un vero e proprio insulto alla bellezza delle strutture architettoniche della zona, come il ponte Duca d’Aosta, il Foro Italico, il museo MAXXI,  il Ponte e il Parco della Musica.
A ciò si aggiunge l’opportunità per l’Amministrazione Municipale di riprendere con determinazione la guida delle trasformazioni urbane sottraendole alle convenienze occasionali ed effimere che finiscono per privatizzare gli spazi pubblici. Gli anni trascorsi dimostrano con evidenza come le presunte accelerazioni degenerano, anche rapidamente, in complicazioni, degrado e contenziosi giudiziari.
Non ci può essere riqualificazione senza legalità e rispetto delle regole.
E’ in forza di queste  considerazioni che torniamo a chiedere un sollecito smantellamento della pista Axel e che, nell’area che verrà così a rendersi disponibile siano realizzati servizi e impianti sportivi coerenti con quanto indicato dal “Progetto Urbano Flaminio”  approvato dallo stesso Consiglio del Municipio II con Deliberazione n. 24/2015  con la piena legittimità delle nuove opere.

In fede

Cittadinanzattiva Flaminio, Associazione  Carteinregola, Cittadinanzattiva Lazio Onlus, Associazione Cittadini Flaminio, Associazione Amuse, Associazione Parco del Villaggio Olimpico

la lettera è stata indirizzata a:  Virginia Raggi Sindaca di Roma  Capitale
, Luca Montuori Assessore all’Urbanistica di Roma Capitale , Luca Bergamo Assessore alla Crescita culturale di Roma Capitale, Rosalba Castiglione, Assessora al Patrimonio di Roma Capitale, Francesca Del Bello, Presidente II Municipio di Roma Capitale, Giampaolo Giovannei, Assessore all’Urbanistica del II Municipio di Roma Capitale, Donatella Iorio, Presidente Commissione Urbanistica di Roma Capitale, E pc Consiglieri capitolini, Consiglieri municipali II Municipio 
A questo link la lettera con la richiesta di demolizione inviata nel 2015 al Sindaco Marino, all’Assessore Sabella e al Presidente II Municipio Gerace dalle associazioni  Carteinregola, Cittadinanzattiva Lazio Onlus, Cittadinanzattiva Flaminio, Associazione Cittadini Flaminio, Amuse e Associazione Chromas: https://cittadinanzattivaflaminio.wordpress.com/2015/04/30/tra-la-via-flaminia-e-il-far-west/#more-1715
(1)  vedi

Corriere della Sera 19 maggio 2019  Roma Flaminio, l’ex pista di pattinaggio abbandonata da 4 anni sarà demolita La Axel fu chiusa dal II Municipio nel 2015 per alcune irregolarità edilizie, la battaglia legale fino allo smantellamento. Il Municipio: accordo con l’Inps per usare l’area di Lilli Garrone https://roma.corriere.it/notizie/cronaca/19_maggio_19/flaminio-l-ex-pista-pattinaggio-chiusa-abbandonata-4-anni-05b16526-799a-11e9-84cc-19261c23ea92.shtml

Il Messaggero 27 maggio 2019 Axel, addio alla pista del ghiaccio di Roma: via libera alla demolizione https://www.ilmessaggero.it/roma/cronaca/axel_pista_ghiaccio_roma-3757844.html

(2) Legge Regionale – numero 17 del 31/12/2016 Legge di stabilità regionale 2017
http://www.regione.lazio.it/binary/rl_main/tbl_documenti/BIL_LR_17_31_12_2016.pdf

Art. 4 bis
(Modalità di ammissione al pagamento del tributo in misura ridotta)

(…)

25. Al fine di incrementare l’offerta di sport sul territorio regionale, a beneficio della domanda da parte della cittadinanza e dell’occupazione nello specifico settore, si ritiene opportuno favorire l’utilizzo delle strutture e degli impianti sportivi all’aperto anche nel periodo invernale.

 

26. Nel rispetto della normativa vigente in materia di edilizia sono consentite opere removibili, dirette a soddisfare esigenze contingenti, temporanee e stagionali per lo svolgimento di attività, di manifestazioni culturali e sportive, destinate ad essere immediatamente rimosse al cessare della necessità e comunque, entro un termine non superiore ad otto mesi compresi i tempi di allestimento e smontaggio delle strutture.

 

27. Ai sensi dell’articolo 22, comma 4 del decreto del Presidente dellaRepubblica del 6 giugno 2001, n. 380 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia) e successive modifiche,l’esecuzione delle opere di cui al comma 26, è subordinata alla segnalazione certificata di inizio attività (SCIA). La mancata rimozione delle opere entro il termine di cui al comma 26 comporta l’applicazione delle sanzioni previste dall’articolo 44 del d.p.r. 380/2001.

(2) vedi   sentenza TAR del Lazio n. 596413 del 19 giugno  2013  e sentenza della  sesta sezione del   Consiglio di Stato n. 05778/2014 del 21 ottobre 2014 .

(3) Dal verbale della commissione  III del II Municipio riunitasi il 13 maggio 2015  gli uffici tecnici comunicano  che “trattasi della particella comunale  20 pari a 445 mq con diritto di superficie ad Axel e della particella 70 con diritto di superficie ad altra società”. Nello stesso verbale si dichiarava che per  la demolizione veniva “data priorità” “a chi si trova nella fase finale delle procedure amministrative” [come Axel]

 

vedi i nostri precedenti articoli: 

Demolizioni abusi al II Municipio: trasparenza ancora troppo opaca

a cura di Thaya Passarelli Dopo le riunioni della Commissione Garanzia, Controllo e Trasparenza[1]  e l’appello delle Associazioni alla Presidente del Municipio 2 Francesca Del Bello[2] per chiedere chiarezza sulle…

Carteinregola, insieme a molti Comitati e Associazioni del Municipio 2, scrive alla Presidente Francesca Del Bello per chiedere la massima trasparenza e l’attenzione della politica su un tema delicato e…

AGGIORNAMENTO 30 OTTOBRE: la commissione trasparenza è stata calendarizzata  mercoledi 2 novembre alle ore 10,30 AGGIORNAMENTO 27 OTTOBRE: la Commissione è stata di nuovo rimandata, questa volta, ci risulta, per…

Il 29 aprile 2015 sono stati messi i sigilli all’Axel (1), una struttura di circa 3.000 metri quadri coperti, che sorge su suolo pubblico (2) in piazza Mancini, con una pista…

Vedi anche

4 maggio 2015  Corriere della Sera Flaminio, lettera a Marino: «No  al condono alla pista del ghiaccio» Dopo il sequestro dell’Axel di piazza Mancini, Carteinregola e Cittadinanzattiva sostengono la battaglia per la legalità di Manuela Pelati

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