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Stadio della Roma, contributi al dibattito

Questo spazio è aperto ai contributi al dibattito sullo stadio che vorranno inviarci amministratori, assessori, associazioni e  comitati e tutti i soggetti coinvolti (1). In ordine cronologico inverso i contributi pervenuti

(ultimo aggiornamento 28 novembre  2017)

Comunicato stampa a firma congiunta del Comitato Difendiamo Tor di Valle dal cemento e da C.A.L.M.A., che riporta la sintesi fedele della surreale conferenza del  24 novembre 2017 (> Vai al comunicato sul sito Ostia.roma.wordpress.com)

Comunicato: Perchè Federsupporter non partecipa alla Conferenza di servizi per lo Stadio a Tor di Valle  23 novembre 2017- Federsupporter ha preso la  decisione di NON partecipare alla Conferenza di servizi del 24 novembre relativa allo Stadio di Tor di Valle  per due motivi : il primo: la nuova Conferenza è da ritenersi illegittima sul piano procedurale; il secondo: la nuova Conferenza appare viziata sotto il profilo del suo svolgimento non conforme al principio costituzionale di cui all’art. 97 Cost. (> leggi il comunicato)

Residenti e tifosi, i grandi dimenticati !Uno Stadio ed un Quartiere a Tor di Valle, ma quanto è pubblico l’interesse?(Roma, 12 Giugno 2017)

Noi residenti di Decima e non solo, e pure tifosi, abbiamo trascorso settimane leggendo articoli di stampa, rincorrendo notizie, formulando accesso agli atti, sollecitando ascolto, rivendicando visibilità degli elaborati progettuali e trasparenza. Il risultato è l’aver subito un’angosciosa
rincorsa di riunioni di Giunta (capitolina) e la lettura di Delibere tanto complesse quanto di immediata convalida: molte Commissioni ed un solo Municipio, persino di domenica. Ed ora tutto al Consiglio affinché approvi entro il 15 giugno: quasi una nuova città (nella città) ratificata ipso facto. La competizione è da finale della NBA: siamo qui a ragionare, perplessi e preoccupati chiediamo il time-out…. (leggi tutto, scarica il testo di Aquilio Todini, referente del laboratorio 20170612 – BaP – Stadio a Tor di Valle – Dimenticati residenti e tifosi)

12 giugno Lettera di C.A.L.M.A.(Coordinamento Associazioni Lazio Mobilità Alternativa) ai Consiglieri

Oggetto: Proposta di Deliberazione n.38 (Dec. G.C. n. 18 del 6 giugno 2017)

On.le Consigliere,

Tra le molteplici lacune della Proposta di Deliberazione in oggetto che si accinge ad esaminare in Consiglio e a votare Le segnalo che è del tutto assente l’ analisi pubblica della situazione finanziaria del proponente e della proprietà delle aree interessate dal progetto denominato eufemisticamente “Stadio della Roma”. Ciò che configura – se rispondesse a verità quanto affermano giornali e analisi correnti (di cui vi è pervenuta, da ultimo, anche una specifica nota inviatavi dal Comitato Salviamo Tor di Valle dal cemento) sulla mancanza di capacità finanziaria del proponente di poter sostenere l’opera che viene proposta, che si aggiunge ai poco chiariti rapporti sulle proprietà delle aree – un vero e proprio abuso di ufficio da parte di chi votasse una Deliberazione che procurerebbe indubbi vantaggi patrimoniali al proponente. Si aprirebbe, infatti, per il proponente una linea di credito garantita dall’esistenza della Deliberazione. E vi potrebbe essere anche dolo poiché è stato chiesto più volte al Comune di certificare la solvibilità del proponente al fine di non porre a carico della collettività i costi da esso in prosieguo di tempo non onorabili. Con responsabilità, nel caso in cui le notizie accennate e questa interpretazione corrispondessero alla realtà, dei Consiglieri che vi avessero consentito senza la previa disamina pubblica del profilo economico e finanziario del proponente. Previa, appunto, poiché il rinvio di tale esame alla successiva Convenzione mostrerebbe sicuramente una situazione differente da quel che non fosse in precedenza. Per effetto precisamente della Deliberazione intervenuta.

Tanto vogliamo segnalarle , per la Sua e nostra tranquillità.

Con sentiti auguri di buon lavoro Vittorio Sartogo Coordinatore C.A.L.M.A.

18 maggio dai CdQ aderenti all’Osservatorio sullo Stato della Roma a Tor di Valle Comunicato stampa Opere Pubbliche di Interesse Generale? Comunicato stampa Osservat. stadio 18 mag. 2017

…Un pasticcio, tutto politico, nato all’insegna dell’opposizione alla bieca speculazione edilizia che si risolve in una trasformazione di un Progetto, con una sua coerenza, in una autentica speculazione edilizia. Ciò, grazie al taglio di opere pubbliche essenziali, alcune delle quali attese da anni.

14 maggio No Ponte ? … no Stadio !Tor di Valle, rischioso luogo-trappola ad insaputa delle Istituzioni.d a Aquilio Todini, refernte Osservatorio Stadio Tor di Valle o 20170514 – BaP – no Ponte no Stadio

amate l’architettura 23 febbraio Giorgio Mirabelli LA MONETA URBANISTICA DELLA COPPIA MARINO-CAUDO Giorgio Mirabelli ripercorre la serie di iniziative speculative che hanno devastato Roma negli ultimi 20 anni a partire dalla giunta Rutelli, evidenziando come operazioni come quella del nuovo stadio non nascono dal nulla ma hanno origini e radici molto profonde nel sistema politico ed economico romanoContinua a leggere ›

23 febbraio 2017 Il Parere del prof.  Samperi – urbanista, professore di Legislazione Urbanistica e delle Opere Pubbliche alla Facoltà di Ingegneria dell’Università La Sapienza di Roma, già Direttore dell’Ufficio del Piano Regolatore del Comune di Roma – scarica Pareri prof Samperi

febbraio 20, 2017 uesto non è il nuovo stadio della Roma, è una speculazione immobiliare. L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus ha inoltrato (19 febbraio 2017) una specifica richiesta di informazioni ambientali e adozione degli opportuni provvedimenti al Sindaco e al Dirigente del Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica di Roma Capitale in relazione al complesso progetto sportivo-direzionale-commerciale proposto dalla Eurnova s.r.l. del Gruppo Luca Parnasi denominato “nuovo stadio della Roma”, in località Tor di Valle, fra il Fiume Tevere e l’Ippodromo, chiuso nel 2013 proprio per dar luogo al nuovo progetto immobiliare.> leggi l’articolo

 18 febbraio 2017 Uno Stadio dell’altro mondo di Anna Maria Bianchi Missaglia   

«Una città in cui la povertà e le disuguaglianze sono impresse nella superficie sgualcita degli spazi pubblici, nelle periferie come nel centro, ha bisogno di altro».massimocomunemultiplo, 18 febbraio 2017 (c.m.c.)

foto-da-video-incontro-stadio-caudo16 gennaio 2017  Giovanni Caudo: Dire che lo stadio si fa solo rispettando le regole previste dal PRG oltre ad essere una bugia  è anche un favore al privato,  che così si toglie l’obbligo di farsi carico delle opere pubbliche necessarie….

Gentile Associazione Carteinregola,

prendo spunto dal vostro articolo postato sul sito di carte in regola per denunciare nuovamente la mancata pubblicazione anche da parte del Comune dei materiali del progetto definitivo dello Stadio a Tor di Valle consegnato dal proponente ormai nel giugno scorso. Ricordo che in occasione delle precedenti consegne fu allestito un apposito spazio alla casa della Città dove tutti potevano recarsi, anche chi non aveva internet, e studiare il progetto in tutti i suoi dettagli. Ricordo che era stato istituito e si era insediato, nella stessa sede, un Osservatorio sullo Stadio composto da cittadini e associazioni che cominciò a lavorare sul progetto nei suoi diversi aspetti, ricordo che ci fu un primo incontro sulle questioni ambientali nel settembre del 2015, da allora non è più stato convocato.

L’assoluta mancanza di trasparenza è voluta e cercata da questa amministrazione che tradisce uno dei principi della campagna elettorale. Nessuna trasparenza e nel contempo però si avvia -nei retrobottega della politica- un negoziato con il privato, (a nome di chi, in base a quali criteri e finalità) mentre la  delibera di Assemblea Capitolina resta quella del 2014 e la nuova Assemblea però è tenuta all’oscuro di tutto, neanche una breve informativa e tanto meno un dibattito. Sui giornali intanto la parola d’ordine da dare in pasto ai cittadini romani è la riduzione di cubatura, un mantra come se questa fosse sempre e comunque un vantaggio. E le opere pubbliche che assicurino il funzionamento dello Stadio non sono importanti? E tutti gli aspetti amministrativi che assicurano la contestualità delle opere private e pubbliche e i costi e poi ancora la qualità e l’efficacia dei progetti e delle soluzioni approntate, anche queste non sono importanti? None era anche questo il compito specifico del lavoro tecnico della conferenza dei servizi decisoria che invece è stata vanificata nel suo ruolo? Non è questo un danno enorme per tutti noi, per il pubblico, per la città e per gli abitanti di quell’area?

Ai cittadini romani è stato detto che si fa solo lo stadio, come prevede il PRG e con le quantità previste dal PRG. Ma se ci fosse stata trasparenza tutti i romani potevano verificare che nel PRG vigente non è prevista la realizzazione di uno stadio di quella grandezza e importanza. Tutti potevano verificare che a parità di carico urbanistico lo stadio muove 60 mila utenti, quasi 50 volte maggiore a quello di un quartiere della stessa cubatura (non tutte le cubature pesano allo stesso modo, un chilo di ferro e un chilo di paglia sono cose diverse); ecco perchè nel progetto sono state imposte al privato opere extra di adeguamento infrastrutturale che se servono allo stadio consentono però anche di affrontare questioni, già oggi, strutturali in quel quadrante. 

Dire che lo stadio si fa solo rispettando le regole previste dal PRG oltre ad essere una bugia (abbiamo già segnalato che l’onestà intellettuale difetta) è anche un favore al privato che così si toglie l’obbligo di farsi carico delle opere pubbliche necessarie. Come al solito i cittadini romani vengono trattati come figli di un Dio minore, non bisogna metterli in condizioni di farsi un’idea loro, così, come sempre, a Roma i profitti andranno ai privati e i debiti al pubblico (ma non doveva cambiare tutto?). 

Se non si è trasparenti si può fare credere che ci sia stato uno scambio tra cubature e opere pubbliche ma non è esattamente così e soprattuto è esattamente l’opposto di quanto è avvenuto in passato. Non ci sono interventi urbanistici privati a Roma, che patrimonializzano per il pubblico, quindi apportano ricchezza a tutta la città, per circa il 30% del valore dell’investimento. Ecco perchè lo stadio non si deve fare:  è una operazione urbanistica che costituirebbe un precedente e cambierebbe la prassi consolidata: a Roma i cosiddetti “palazzinari” sono abituati a dare al pubblico opere per il valore di meno del 10% dell’investimento, vedi Porta di Roma o Ponte di Nona, solo per citarne due.

So che  sul progetto Stadio abbiamo idee diverse, ma ho sempre dato atto a  Carteinregola della cura con cui ha argomentato il suo dissenso che ha consentito di ragionare senza tifoserie è per questo che mi permetto di sottolineare l’importanza del vostro richiamo alla trasparenza e all’informazione che è la premessa essenziale perché si possa prendere una decisione, qualsiasi essa sia, nel solo interesse dei cittadini. 

L’opacità e l’ambiguità di questa amministrazione sulla vicenda stadio su un progetto di tale rilevanza è, questa si, una lesione grave degli interessi pubblici.

Giovanni Caudo

16 gennaio 2017 Enzo Scandurra: Anche sullo Stadio il punto è il famoso realismo. Dobbiamo inchinarci ad esso o non è possibile formulare un pensiero, un’idea, un progetto che vada oltre il realismo e apra orizzonti nuovi? 

Il dibattito sullo stadio della Roma, mi pare possa essere stigmatizzato in questi termini: lo stadio s’ha da fare.

A questo punto le diverse opinioni divergono sui costi e sui benefici. Caudo arriva a sostenere che la realizzazione dello stadio costituirebbe una discontinuità nella prassi romana del rapporto con i costruttori:

“Non ci sono interventi urbanistici privati a Roma, che patrimonializzano per il pubblico, quindi apportano ricchezza a tutta la città, per circa il 30% del valore dell’investimento. Ecco perchè lo stadio non si deve fare:  è una operazione urbanistica che costituirebbe un precedente e cambierebbe la prassi consolidata: a Roma i cosiddetti “palazzinari” sono abituati a dare al pubblico opere per il valore di meno del 10% dell’investimento, vedi Porta di Roma o Ponte di Nona, solo per citarne due”.

Quindi, sostiene Caudo, chi si oppone al progetto dello stadio sono i palazzinari!!, ovvero se lo stadio si facesse la città ne avrebbe vantaggio in quanto verrebbero realizzati (da privati) beni patrimoniali per circa il 30% del valore dell’investimento, cosa mai successa in passato. Detto in questi termini, verrebbe da pensare che sarebbe meglio farne due di stadi o, almeno, qualche altra grande attrezzatura visto che alla città conviene.

Tuttavia Caudo ha ragione quando sostiene che non si può rimanere in mezzo al guado, ovvero che se lo stadio s’ha da fare, è bene che siano previste tutte le necessarie attrezzature per farlo funzionare. Risparmiare sulle cubature connesse al suo funzionamento sarebbe ripetere l’errore (e l’orrore) dello stadio del nuoto a Tor Vergata.

Questo ragionamento è coerente con quella che è sempre stata la posizione “politica” realistica di Caudo assessore. Ovvero entrare nel merito delle questioni (decise da altri) e cercare di trarre quanto più vantaggio a favore del pubblico. Bisogna dargliene atto.

Stesso discorso vale per i famigerati diritti acquisiti nel precedente PRG che, in quanto legittimi, giustificherebbero l’orrore di quel diabolico dispositivo della compensazione. E così via, di realismo in realismo.

Il punto è proprio questo: il famoso realismo. Dobbiamo inchinarci ad esso o non è possibile formulare un pensiero, un’idea, un progetto che vada oltre il realismo e apra orizzonti nuovi? Era realista Olivetti con i suoi progetti di città; lo era La Pira con le sue idee; lo era il ministro Sullo quando proponeva l’esproprio generalizzato? Si obietterà: e infatti hanno fatto una brutta fine. Sì, rispondo, ma non si sono inchinati allo spirito del tempo, al famoso realismo.

Ho l’impressione che la difesa di Caudo somigli a quel ritornello: questo è il migliore dei mondi possibili. Altri non sono dati. Amen

Enzo Scandurra

(1) Per osservazioni e commenti più allargati stiamo valutando la possibilità di aprire  un  gruppo Facebook dedicato “Stadio della Roma, lo apriamo noi il dibattito”, invitando i cittadini  a postare contributi e opinioni. Tuttavia dobbiamo prima verificare le possibilità nella  moderazione del gruppo  perchè, dato il tema, è prevedibile che arriverà una marea di commenti..