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Parliamo di gabinetti pubblici

Piazza Mancini (Foto Maria Spina)

Piazza Mancini (Foto Maria Spina)

La qualità   dello spazio pubblico e la possibilità per i cittadini di viverlo collettivamente passa anche dal numero e dalla qualità dei bagni pubblici. Roma è una  delle poche città europee a non avere toilettes che rispettino le più elementari regole del decoro e dell’igiene, e ad averne pochissime: solo 55, sulla carta, perchè non si sa esattamente quante siano funzionanti. E scopriamo che giovedì 19 novembre è il World Toilet Day, promosso dall’Organizzazione mondiale della toilette “Wto – World Toilet Organization” organizzazione no-profit che opera in 58 nazioni, che si batte per migliorare le condizioni igienico sanitarie nel mondo. E che anche a Roma si terranno incontri ed eventi. E presto uscirà  un libretto sui WC romani a cura dell’architetto Maria Spina di Carteinregola (1): ne pubblichiamo la presentazione di Eleonora Carranosu Il fatto quotidiano  (2).

Intanto dovrebbe essere partita la ristrutturazione di 11  gabinetti  interrati annunciata sul sito del Comune il 15 ottobre scorso, che dovrebbero essere terminati entro l’8 dicembre,  data di inizio del Giubileo (3),  ma finora sembra che sia tutto fermo, almeno   per quanto rigaurda alcuni cantieri che abbiamo visitato e che sono stati solamente perimetrati: Piazza San Giovanni – Via XX Settembre -Piazza dell’Esquilino – Piazza di Spagna – Piazza della Città Leonina  (San Pietro).

(1) Maria Spina  ha curato  la pubblicazione   per l’associazione Embrice 2030  dal titolo “Roma re-cesso mundi. Per una nuova cultura del bagno pubblico” (Embrice 2030, Aracne 2015),

(2)  Il Fatto quotidiano  3 novembre 2015 Roma, re-cesso mundi’. Il bagno pubblico dove c’è, funziona e migliora l’urbanistica di Eleonora Carrano | 3 novembre 2015

Passeggiata di Ripetta (Foto Maria Spina)

Passeggiata di Ripetta (Foto Maria Spina)

Roma, la città più popolosa d’Italia con il centro storico più bello e esteso del mondo, dove l’urbanistica la fanno i palazzinari e la riqualificazione delle periferie è affidata alla “street art”. Roma raccontata sul New York Times, insudiciata dalle mafie e dal pattume, con le sue preziose ville storiche, i giardini e le strade in rovina. Roma, città depredata, malmenata e lasciata a terra, si appresta a un Giubileo senza sindaco e ad accogliere migliaia di pellegrini, con un ulteriore triste primato: quello di essere una delle poche città europee a non avere bagni pubblici che rispettino le più elementari regole del decoro e dell’igiene.

Lo documenta il blog Romafaschifo con le foto delle persone che defecano alla luce del sole.  Lo denunciano da diverso tempo i quotidiani locali e le associazioni di cittadini; lo dimostra un’agile  pubblicazione curata dall’architetto Maria Spina per l’associazione Embrice 2030 (“Roma re-cesso mundi. Per una nuova cultura del bagno pubblico”, Embrice 2030, Aracne 2015) in cui si riscopre il dimenticato e sorprendente edificio dei bagni pubblici per la nuova città operaia nel quartiere Garbatella (funzionanti fino agli anni Sessanta), realizzato nel 1927 su progetto di Innocenzo Sabbatini e si scopre anche, purtroppo, che Roma, sulla carta, possiede in totale solo 55 bagni pubblici; ma quanti di questi siano realmente funzionanti non è dato sapere (nell’ambito dei servizi di decoro e igiene urbana previsti dal Contratto di servizio con l’Ama, e successive proroghe, e dalla “Deliberazione n. 191” della Giunta Comunale del 25 giugno 2010. La lista, pubblicata da Roma Capitale, è stata aggiornata al mese di luglio 2014).

Piazza di Spagna (Foto Maria Spina)

Piazza di Spagna (Foto Maria Spina)

Altri sono i numeri nelle capitali europee (ça va sans dire), dove i bagni pubblici, oltre ad esistere, sono spesso oggetto di attrazione per cittadini e turisti. Dalle pop-up toilets di Londra, agli urinoirs di Amsterdam e dell’Aja, alle oltre 400 sanisettes gratuite che la Ville de Paris, che si aggiungono alle 40 strutture già esistenti: la cultura del bagno pubblico rappresenta un «formidabile barometro della civiltà, del progresso, della ricchezza, del pudore e del costume di un Paese»(Claudia Giammatteo, In fondo a destra, “Focus”, 6, 2008, p. 51). Le sanisettes parigine autopulenti, realizzate dal designer francese Patrick Jouin, oltre ad essere ‘green’ (utilizzano esclusivamente acqua piovana, con un risparmio idrico di circa il 30%), hanno anche il merito di essere accessibili ai disabili. A Vienna, la public toilet di nuova generazione convive con quella ottocentesca, quando l’imprenditore Wilhelm Beetz promosse la costruzione di ben 137 vespasiani e 73 pubblici servizi. Alcuni di questi, ancora perfettamente funzionanti, costituiscono un paragrafo rilevante delle guide turistiche della città. Famosissimi, poi, quelli del Graben, di ispirazione Jugendstil, attribuiti all’architetto austriaco Adolf Loos.

Italo Calvino, ne Il Cavaliere inesistente, descrive bene l’articolato atto della minzione femminile della guerriera Bradamante spiata da Rambaldo: “si girò su se stessa, cercò un luogo accogliente, puntò un piede da una parte e uno dall’altra del ruscello, piegò un poco i ginocchi, v’appoggiò le braccia dalle ferree cubitiere, protese in avanti il capo e indietro il tergo, e si mise tranquilla e altera a far pipì. Era una donna d’armoniose Lune, di piuma tenera e di fiotto gentile. Rambaldo ne fu tosto innamorato”. Da una recente ricerca, infatti, è emerso come le donne usino in modo “spericolato” il bagno pubblico: c’è chi sale sulla tazza, chi la ricopre con carta igienica (quando c’è), chi assume improbabili posizioni virili e chi si aggrappa da qualche parte per mantenersi in un precario equilibrio. Nonostante le difficoltà di fruizione di una toilette pubblica siano state rilevate di generazione in generazione, il problema non è mai stato risolto alla radice: non si tratta di avere un inserviente che igienizzi il WC ad ogni uso, ma di un intervento che minimizzi il contatto della donna con le superfici del bagno e in cui sia il prodotto a dettare la sua modalità d’uso, afferma la designer Claudia Mazzieri.

Via Valle delle Camene (Foto Maria Spina)

Via Valle delle Camene (Foto Maria Spina)

Dal 2001, l’Organizzazione mondiale della toilette “Wto – World Toilet Organization” organizzazione no-profit che opera in 58 nazioni, si batte per migliorare le condizioni igienico sanitarie nel mondo. Il 19 novembre in tutti gli Stati affiliati, la Wto promuove il World Toilet Day (stabilito con risoluzione dell’Onu del 24 luglio 20134), il cui scopo è anche quello di far capire alla popolazione quanto sia stata importante, nel corso della storia, la diffusione delle pratiche igieniche e l’introduzione del wc, in particolar modo come utile strumento per la lotta contro malattie ed epidemie.

Dispiace ma non meraviglia che la Roma che si prepara ad accogliere le migliaia di pellegrini per l’imminente Giubileo della Misericordia non abbia preparato per quella giornata alcun contributo. Lo ha fatto, però, l’associazione Embrice 2030, con l’artista Giancarlino Corcos e Fausto delle Chiaie: organizzerà un evento informativo e di sensibilizzazione sull’uso del bagno pubblico. Il Comune di Roma e l’Ama ne prendano nota.

(3) (dal sito di Roma Capitale) Giubileo, al via la ristrutturazione dei bagni pubblici

Roma, 15 ottobre – Al via il Piano di ristrutturazione dei Bagni Pubblici in vista del Giubileo. Mentre sono in corso le gare per gli 8 bagni da riqualificare nell’ambito del Piano delle opere finanziate con i 50 milioni destinati al Giubileo, attraverso lo sblocco del Patto di Stabilità, oggi inizia la ristrutturazione di altri 11 bagni con un progetto di finanza i cui costi sono a carico di un imprenditore privato.

I lavori sono iniziati con i bagni interrati presenti in Piazza della Città Leonina, nei pressi di San Pietro. Tali lavori rientrano in un progetto avviato nel 2011 ed affidato all’Assessorato ai Lavori Pubblici nel marzo del 2015.
Il progetto prevede una convenzione stipulata con l’Amministrazione da parte della Società Cogeim che si assume per intero i costi della ristrutturazione di 11 bagni pubblici, pari a 1.570.000 euro ed in cambio ottiene la concessione per la gestione dei medesimi per una durata di 15 anni.
Gli interventi prevedono la ristrutturazione di 11 bagni interrati, attualmente chiusi o in stato di degrado e abbandono, aumentando e riqualificando un Servizio essenziale non solo per i pellegrini durante il Giubileo, ma anche per turisti e cittadini romani nell’ordinario svolgimento della vita cittadina.

L’operazione porterà ad un incremento del numero stalli WC, da 35 a 79, con la presenza in ogni bagno di un fasciatoio.
Il concessionario dovrà provvedere inoltre alla manutenzione ordinaria e straordinaria e alla pulizia dei bagni pubblici. Qualora non fossero rispettati gli accordi stipulati con l’Amministrazione, saranno previste penali fino alla revoca della concessione. Dove possibile negli spazi antistanti saranno ricavati chioschi di accoglienza turistica, nei quali saranno fornite informazioni da parte di personale plurilingue ( 2 lingue). In queste postazioni sarà possibile acquistare la Roma Pass Card e sarà possibile vendere, medianti distributori automatici, acqua e prodotti di merchandising autorizzati dall’Amministrazione Capitolina. Gli introiti saranno appannaggio della concessionaria.
Il pagamento per usufruire dei bagni pubblici è di un euro, gratuito per i possessori di Romapass della pass dell’Opera Romana Pellegrinaggi, e garantito dai tornelli.
Questi l’ubicazione dei bagni pubblici interrati oggetto dell’intervento:
1. Piazza San Giovanni –
2. Piazza Santa Maria Liberatrice
3. Largo di Villa Peretti
4. Via XX Settembre –
5. Via Carlo Felice
6. Via Zanardelli
7. Piazza dell’Esquilino –
8. Piazza Porta Maggiore
9. Piazza di Spagna –
10. Piazza Sonnino
11. Piazza della Città Leonina –
La settimana prossima, dopo il cantiere di Piazza della Città Leonina, si apriranno i cantieri per Via Zanardelli, Piazza di Spagna, Via Carlo Felice, San Giovanni, Piazza Sonnino.
Gli interventi saranno terminati entro l’8 dicembre 2015.

 

Vedi anche

Roma Today”  vedi il video World Toilet Day: si celebra oggi l’importanza della toilette

Nel  2013 il quotidiano “Il Tempo” ha pubblicato un’inchiesta in due puntate:
la prima a cura di Valentina Conti, Bagni pubblici sporchi, rotti e a pagamento, edizione del 4 giugno,
la seconda a cura di Alessio Buzzelli e Valentina Conti, Vespasiano si vergognerebbe I bagni pubblici sono latrine, edizione del 26 novembre,

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