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Piano Casa al posto del Cinema: il PD Marconi dice il vero ma non basta

Foto cinema marconi smantellato di Enrico Carbonetti

Foto UCI cinema marconi di Enrico Carbonetti

Pubblichiamo un comunicato diffuso dal PD Marconi a proposito della  chiusura della multisala UCI Cinemas di  Via Enrico Fermi  (ma nel complesso c’erano anche la Città del  Gusto e altre strutture, anche servizi) che sarà trasformata in appartamenti grazie al cosiddetto “Piano Casa”  della Giunta di centrodestra di Renata Polverini,  che ha guidato la Regione Lazio dal 2010 fino al febbraio 2013, quando è arrivato il centro sinistra di Nicola Zingaretti.

Si leggono tra le righe del comunicato  echi di polemiche e palleggiamenti di responsabilità  evidentemente alimentati dal clima della campagna elettorale. E ci permettiamo di intervenire sul tema, perchè contro il Piano Casa abbiamo fatto una strenua seppure fallimentare battaglia che non vogliamo  venga dimenticata, anche – e soprattutto  – in campagna elettorale.

Diciamo subito che ha ragione il PD Marconi quando attribuisce la responsabilità di quella trasformazione edilizia alla legge varata dal centrodestra di Ciocchetti e  Polverini. E anche quando ricorda che il “Comune [di Ignazio Marino e dell’assessore Giovanni Caudo NDR] ed il Municipio [del Presidente uscente PD Maurizio  Veloccia NDR] pur esprimendosi nettamente contro tale intervento non hanno avuto alcuno strumento per impedire tale scelta, perchè la legge non prevede alcun nulla osta da parte degli organi politici e dunque nessuna possibilità di impedire la trasformazione”. Noi stessi abbiamo approfondito il tema e partecipato a vari incontri al Dipartimento Urbanistica per capire se c’erano strumenti che potessero riportare nel perimetro della pianificazione urbana spettante al Comune interventi come quello.  Ma il Piano Casa Polverini bypassava completamente la possibilità decisionale  del Comune: “in deroga agli strumenti urbanistici” è un’espressione che ricorre 6 volte nelle norme del Piano Polverini, all’inizio di ogni articolo che permette di ampliare e  cambiare destinazione d’uso agli edifici.

Ma detto ciò, aggiungiamo una parte che riteniamo doveroso ricordare, e che continueremo a ricordare ogni volta che si parla di Piano Casa. Che è questa: lo sciagurato Piano casa Polverini, che ha inaugurato una “mutazione genetica”  nel   Lazio   in seguito esportata in altre Regioni a guida centrodestra, per quanto riguarda la parte edilizia è praticamente uguale al Piano Casa 2, varato e prolungato dalla Giunta Zingaretti. Il famoso articolo “3 ter” e i vari  articoli “ter e quater” inaugurati dalla Polverini,  sono rimasti pressochè  identici: “In deroga agli strumenti urbanistici” ricorre 6 volte anche nel testo Civita/Zingaretti.

E per evitare che le poche e doverose modifiche operate nel Piano casa 2  potessero rendere meno evidente   la sostanziale continuità del Piano Casa Zingaretti  rispetto dal Piano Casa Polverini, abbiamo fatto un certosino lavoro mettendo i due testi a fronte. Chiunque può giudicare direttamente se le differenze cambiano la sostanza. (Scarica Piano casa – Legge Polverini testo a fronte Pl 75 Zingaretti approvata)

E questa è stata per  noi un’amarissima lezione, perchè ci ha definitivamente  dimostrato  come le posizioni  possano cambiare a seconda che un partito stia nella maggioranza o Morassut piano  casa 2011all’opposizione: lo stesso centro sinistra che aveva criticato duramente il Piano Casa Polverini, arrivando al punto di minacciare referendum (Roberto Morassut*) e definendolo uno strumento di  speculazione (lo stesso Michele Civita quando era assessore alla Provincia*) l’ha riproposto, riapprovato e addirittura prorogato per  due

anni (fino al gennaio 2017,  anzichè il   gennaio 2015) . E non solo il Partito Democratico: ai tempi della Polverini, Sinistra Ecologia e Libertà aveva diffuso persino una pubblicazione illustrata per spiegare quello che sarebbe potuto succedere e che poi è successo. Salvo poi votare due anni dopo il Piano casa Polverini/Zingaretti senza alcun imbarazzo. E quei pezzi di SEL che,  in controtendenza,  hanno portato in alcuni  Muncipi di Roma una mozione  in cui  chiedevano  che quel Piano di Civita e Zingaretti venisse rimesso in discussione, si sono trovati in molti casi di fronte a un muro. Eretto dal PD e in certi casi dal  loro stesso partito. Chi scrive ha provato a intervenire a sostegno di quella mozione nel Consiglio  dell’XI Municipio, quello dell’ UCI Cinema Marconi, ma l’allora Presidente del Consiglio non ha ritenuto  di darle la parola. La mozione è stata bocciata.

Il Manuale del giovane speculatore edito da SEL contro il Piano Casa Polverini

Il Manuale del giovane speculatore edito da SEL contro il Piano Casa Polverini

E se la multisala di cui parliamo  è sicuramente  responsabilità della destra della  Polverini, tanti altri interventi del successivo Piano Casa Zingaretti piomberanno in questo e altri  quartieri della Città. E nessun assessore del Comune e nessun Presidente di Municipio, di qualunque partito o schieramento siano, potrà di nuovo  muovere un dito.

Anna Maria Bianchi Missaglia

Post scriptum: a onor del vero  Alemanno ha definito alcuni seppur limitati “ambiti … nei quali, in ragione di particolari qualità di carattere storico, artistico, urbanistico ed architettonico, limitare o escludere gli interventi previsti” la Delibera è stata approvata il  30 gennaio 2012 dall’ Assemblea Capitolina. (Scarica Disposizioni in ordine all’attuazione del Piano Casa della Regione Lazio“2012-9 Delibera Piano Casa Assemblea Capitolina) Una delle nostre richieste all’assessore  Civita e poi alla maggioranza consiliare era che, visto che si intendeva prorogare il Piano casa, si riaprissero almeno i termini per il Comune per ridefinire gli ambiti in cui eslcudere gli interventi del Piano Casa. Anche questa richiesta non è stata presa  in considerazione.

Per osservazioni, repliche e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com

Quanto scritto nel post si trova con corredo di documentazione alla pagina “Piano casa- cronologia e materiali” che ricostruisce tutta la storia del Piano casa, dai suoi esordi alla conferenza stato-regioni, alle sue successive  versioni nel Lazio: quella poco impattante di Marrazzo (identica a quella delle altre Regioni d’Italia),  quella geneticamente modificata della  Polverini e infine quella scarsamente modificata di Zingaretti > vai a Piano casa- cronologia e materiali

 

PD MARCONI: LA CHIUSURA DEL CINEMA UCI DANNO AL QUARTIERE A CAUSA DI UNA LEGGE DELLA DESTRA

Comunicato- Roma, 23 maggio 2016

“Oggi il cinema multisala del nostro quartiere chiuderà i battenti, le proteste, le azioni politiche, le denunce nulla hanno potuto rispetto a una decisione della proprietà che risponde esclusivamente a criteri di convenienza economica.

La rabbia è tanta, ma occorre raccontare in modo corretto come sono andate le cose evitando le classiche strumentalizzazioni da campagna elettorale.

La proprietà ha presentato la domanda di concessione nel febbraio 2013, secondo la legge piano casa del 2009 a firma Polverini- Ciocchetti, quando la giunta Zingaretti non era ancora neppure insediata e a Roma governava Gianni Alemanno.

La possibilità di accedere ai vantaggi di questa legge scellerata è stata garantita dal fatto che la giunta Alemanno nel 2010 ai tempi dell’approvazione del Piano Casa ha permesso che la stessa fosse applicabile in tutta la città di Roma senza neppure escludere quartieri densamente abitati come Marconi.

Oggi c’è chi dimentica il passato, dimentica chi ha causato questa perdita nel quartiere e tenta di strumentalizzare politicamente la vicenda.

Dopo l’elezione di Marino, il tema è stato posto fortemente all’attenzione del nuovo Sindaco e dell’Assessore alla Trasformazione urbanistica, Giovanni Caudo. Ci sono stati incontri nel quartiere, in Municipio, e presso l’Assessorato. C’è stata una sospensione in autotutela amministrativa, respinta però dagli atti presentati dalla proprietà.

Di fronte a questo progetto il Comune ed il Municipio pur esprimendosi nettamente contro tale intervento non hanno avuto alcuno strumento per impedire tale scelta: la legge non prevede alcun nulla osta da parte degli organi politici e dunque nessuna possibilità di impedire la trasformazione.

A differenza delle altre forze politiche il PD ha tuttavia cercato soluzioni alternative per ridurre il danno. In primo luogo ha cercato di far tornare i servizi che al momento sono stati chiusi: tramite una trattativa con Asl e proprietà si è chiuso un accordo per il ripristino del poliambulatorio che si estenderà e amplierà i propri servizi.

Rispetto al cinema purtroppo, nonostante la disponibilità della proprietà a ricostruirlo, UCI Cinema ha scelto (legittimamente) di non ripristinare il multisala poiché ha ritenuto commercialmente più vantaggioso operare altre scelte. In uno stato di diritto non si può imporre a soggetti economici di rimanere ove non vogliono.

Ma il municipio ha fatto anche altro: ha imposto che i soldi versati dai privati al Comune per effettuare i lavori non venissero persi ma rimanessero sul territorio per risolvere il gravissimo problema igienico sanitario del mercato di via Cardano. Un problema di tutto il quartiere e non solo di chi abita lì. Grazie a questo lavoro tra poche settimane partirà la riqualificazione del mercato che sarà messo a norma, chiuso la notte e pulito. La gara è stata espletata ed il cantiere sta per partire.

Siamo contenti della trasformazione dell’ex consorzio agrario? No. Si è fatto il possibile per evitare il totale abbattersi degli effetti di questa terribile legge sul nostro territorio: per questo oggi diciamo NO alle strumentalizzazioni di chi vuole imputare al PD l’esito di una legge errata. Ma siamo consapevoli che al contrario delle altre forze politiche che nulla hanno fatto per contrastare tutto questo, noi abbiamo lavorato per ridurre il danno ed ottenere il più possibile per il quartiere nonostante questa decisione della proprietà privata.”

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