IL PIANO CASA E’ STATO APPROVATO ALLE 5 DEL MATTINO DEL 31 OTTOBRE CON VOTO UNANIME DELLA MAGGIORANZA (PD, SEL, LISTA E LISTINO CIVICO, PSI) E VOTO CONTRARIO DELLE OPPOSIZIONI (M5S, LA DESTRA, FI-PDL, NUOVO CENTRO DESTRA, LISTA BUONGIORNO UDC, FDI). La maratona era iniziata alle 17 del pomeriggio, dopo che, con una clamorosa marcia indietro, l’Assessore Civita aveva ritirato il maxiemendamento presentato il giorno prima tra le proteste delle opposizioni, “spacchettandolo” in 5 emendamenti. Il prezzo è stato – evidentemente – una proroga più lunga del piano casa, fino al gennaio 2017. Altri due anni di “deregulation del mattone”*.
scarica il resoconto stenografico della seduta PIANO CASA – finale _seduta_n.34.13_del_30.10.14
(i commenti vanno dal più recente – in alto – all’inizio della giornata – in basso)
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ore 5.00 Devo ammettere che sono pentita di essermi imbarcata in questa vicenda del Piano casa. Avrei preferito non sapere. Non vedere. Continuare a pensare che chi governa la Regione si impegna per l’interesse pubblico e per un rilancio dell’economia rispettosa dell’ambiente e dei diritti delle persone. Invece vedere tutte quelle braccia alzate per permettere ai proprietari di cliniche, magari ancora perfettamente funzionanti, di trasformarle in appartamenti, o per allungare ancora i tempi di una legge che doveva durare al massimo 18 mesi – e che dura da 5 anni – per altri due anni, vedere che non si ribella nessuno neppure sull’abbassamento dell’altezza media dei sottotetti, che in altre regioni è ben sopra i due metri, e che persino la Polverini non aveva avuto il coraggio di ridurre oltre, per raggiungere il record di 1,90 mt, è un’immagine che mi resterà impressa a lungo. Spero che almeno raccontare quello che è successo sia servito a qualcosa. Da domani cominceremo a lavorare con Cittadinanzattiva Lazio per trovare strade legali per fermare le conseguenze più deleterie.
Stanotte finisce qui.
AMBM
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4.30 Siamo alle dichiarazioni di voto finali, prima della votazione di tutto il provvedimento. Comincia Sbardella (gruppo misto centro destra). Dice molto chiaramente che le norme sulla rigenerazione in via di elaborazione sono ESATTAMENTE quelle del Piano casa. Questo Piano Casa. Temiamo che anche l’assessore Civita la pensi allo stesso modo. Storace (La Destra) dice che questo Piano Casa non gli piace, ma ringrazia l’assessore Civita per l’inserimento del mutuo sociale. Porrello (M5S) esprime tutta la delusione per la continuità sul Piano Casa con la precedente amministrazione e per la mancanza di coraggio.
E effetivamente, di tutti gli aspetti negativi di questa vicenda, forse il peggiore è la mancanza di coraggio. E anche la mistificazione, l’occultamento della verità. Ma, ricorda un amico, nella vita come nella corrida, prima o poi c’è il momento della verità e si capisce quanto vale il torero.
Interviene De Paolis (SEL) che ricorda che nonostante la sua contrarietà a questa legge, sono passati 11 emendamenti a sua firma, e anche ordini del giorno. Quindi voterà a favore della legge, perchè sostiene questa maggiornaza. Interviene Vincenzi (PD) che parla di spirito innovativo, che avrà un termine, e queste norme derogatorie saranno superate da una nuova legge di rigenerazione urbana. Per Vincenzi questa è una legge fatta bene, che darà rispsote importnati alle nostre comunità (sic!) Vincenzi ringrazia tutti, quando nomina il Presidnete della Commissione Panunzi parte l’applauso dai banchi PD.
4.10 Si leggono gli ordini del giorno. proposte che “impegnano la Giunta” a occuparsi di qualcosa. Uno strumento che non abbiamo mai capito quanto possa incidere realmente e quanto non sia piuttosto una generica dichiarazione di intenti. Ne vengono presentati alcuni, l’assessore non lesina i pareri favorevoli. E l’assemblea vota a favore.
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ore 3.30 Porrello chiede all’assessore di ritirare i due articoli che si riferiscono alla legge 29/97, e di discuterli prima in commissione. Facciamo presente che questi due commi di una legge che disciplina le Norme in materia di aree naturali protette regionali non erano presenti in nessuna versione precedente, nè nella delibera di giunta PL 75, nè nella versione licenziata dalla commissione, nè negli emendamenti dell’assessore Civita. Invece l’assessore dice che va tutto bene, che non ci sono rischi di impugnazione… meteremo, sempre a futura memoria, il tetso integrale del suo intervento. Fermo rstando che troviamo assai curioso e anche poco democratico , dopo un anno che si discute di questa legge, che vengano inserite modifiche di leggi 24 ore prima della approvazioen definitiva della legge regionale. Civita risponde che l’assemblea è sovrana, e che quelle modifiche della legge 29 provengono da emendamenti depositati a settembre, su cui l’assessore è di parere positivo.
ore 3.45 L’assessore illustra l’ articolo 4. si vota. Favorevoli 28 contrari 11.
Ci è impossibile capire chi ha votato e come. Speriamo che ne rimanga traccia nei resoconti stenografici.
ore 3.55 L’assessore illustra l’articolo 5. Interviene Porrello E propone un emendamento su un tema che abbiamo posto alla sua attenzione sull’altezza media dei sottotetti. Un emendamento, pare di bellini (PD), recepito dall’assessore Civita, va a modificare la legge n. 13 del 2009, Disposizioni per recupero a fini abitativi dei sottotetti, abbassando ulteriormente il limite dell’altezza media, che era già stato diminuito dalla Polverini con il Piano casa del 2011, portandola da 2,40 a 2 metri. L’emendamento propone di portarla – sempre altezza media – da 2 metri a 1,90… In Toscana abbiamo visto che la normativa prevede per i sottotetti un’altezza media dei locali 2.30 mt per gli spazi ad uso abitazione, riducibile a 2.10 mt per i locali accessori o di servizio. Mah!
Risponde Bellini, che nelle norme regionali ci sono anche altezze minime, e che siccome questa modifica vale anche per le strutture recettive, ci sono normative specifiche. Non si è capito cosa c’entra.
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ore 3.00 Civita illustra il secondo emendamento, che contiene l’art.2.
ore 3.15 Civita illustra l’articolo 3, dicendo che numerose sentenze del TAR hanno messo in discussione le norme di salvaguardia. Noi chiariamo questa norma, dicendo che manteniamo la salvaguardia fino all’approvazione dei piani d’assetto dei parchi.
Ecco cosa diceva il programma elettorale di Zingaretti a proposito dei Parchi:
Le politiche per l’ambiente devono includere anche il riassetto della struttura organizzativa e gestionale degli enti regionali, comprese le agenzie esistenti e i parchi. (…) Approveremo entro il primo anno di Legislatura anche ilnuovo Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR) di concerto con i comuni interessati e il Ministero per i Beni
Archeologici e Culturali (MIBAC). Un Piano molto importante, dato che, tra gli strumenti di attuazione del PTPR, vi sono inprogrammi di intervento per il paesaggio; i programmi di intervento per la tutela e la valorizzazione delle architetture rurali; i parchi culturali e archeologici; i piani attuativi comunali con valenza paesistica; le varianti speciali per il recupero dei nuclei abusivi in ambito paesistico. (…) Le responsabilità che la nuova politica dovrà affrontare sono legate all’eredità che questa trasferirà alle generazioni future. In una tale ottica, il territorio come patrimonio da salvaguardare è il lascito naturale che dobbiamo preservare, curare, amare e donare ai nostri figli. Un patrimonio affidato a noi cittadini come diritto e dovere alla conservazione, per chi, come noi, si sente parte di un ecosistema portante per il futuro del genere umano. In quest’ottica le scelte che proponiamo sono queste:(…) Commissariamento automatico dell’ente parco in caso di mancata adozione dei piani di assetto dei parchi, dei monumenti e delle riserve naturali regionali; (…) Stop al Piano Costruttori: la legge sul Piano Casa della Regione Lazio dovrà essere riformata eliminando la possibilità di applicarla in zona agricola, nei parchi, nelle parrocchie del centro storico, nelle cliniche private e nei capannoni industriali “in via di dismissione”.
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ore 2.40 Sbardella presenta l’emendamento in cui il centrodestra chiede la proroga fino al gennaio 2018, ma in realtà chiede il gennaio 2017 Civita dice che avevano pensato un anno, massimo un anno e mezzo, ma a fronte di una forte richiesta lascia la libertà all’aula, prendendosi l’impegno a fare una legge sulla rigenerazione entro 6 mesi. Ma dopo un anno e mezzo per approvare la PL76 che sanava l’incostituzionalità, i dubbi restano…Si vota, viene approvata la proroga al gennaio 2017 (sull’emendamento dell’assessore Civita però c’era già scritto dicembre 2016, nonostante nel maxiemendamento la data fosse luglio 2016)
ore 2.30 Porrello (M5S) chiede di cancellare l’art. 3 quater – emendamento respinto.
ore 2.20 Porrello (M5S) presenta un emendamento che riguarda gli oneri di urbamnizzazione, di impedire la monetizzazione delle opere di urbanizzazione. L’assessore Civita sostiene che è una possibilità già prevista in molti comuni (vero), e che questa versione del Piano rispetto alla precedente aggiunge maggiori oneri di costruzione e in secondo luogo vincolo l’utilizzazione delle risorse nel territorio. In realtà non è un’idea di Civita questa, ma era già nel Piano Marrazzo, ed era stato tagliato dalla Polverini.
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Si parla del comma 17. L’EFFERATO COMMA 17. I Cinquestelle vorrebbero abolirlo. Civita dice che con questo il Comune può recuperare stabili da destinare alla residenza sociale. “Diamo un ruolo alle amministrazioni comunali” Ma in che senso assessore? Si tratta di edifici PRIVATI!
Il “comma 17” comprende l’art. 3 ter comma 4 (2), dove la Polverini aveva infilato un trattamento di favore ai proprietari delle cliniche private che, seppure non dismesse, potevano usufruire del Piano casa e trasformarsi magicamente in case, e dove adesso Zingaretti ha infilato un trattamento di favore ai proprietari dei residences per l’emergenza abitativa. E’ una scelta che a nostro avviso toglie ai “poveri” (gli abitanti dei quartieri che perdono strutture sanitarie seppure private e/o vedono aumentare il peso urbanistico dei nuovi abitanti con servizi che possono essere “monetizzati) , per “dare ai ricchi”, i proprietari di strutture sanitarie e di strutture ricettive.
Per equità, allora, si dovrebbe prevedere qualcosa anche per i tanti dipendenti di società di servizi che perdono il lavoro perchè la loro azienda perde o ridimensiona le commesse pubbliche. Si potrebbe pensare a un “minipiano casa” anche per loro, risarcendoli con la possibilità di trasformare in miniappartamento con premio di cubatura il gabbiotto degli attrezzi o la cuccia del cane…:-)
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ore 1.50 Risponde l’assessore Civita, non so se sia la stanchezza per l’orario, ma mi sembra che il discorso dell’assessore sia alquanto confuso. Alza il tono di voce, come chi è in difficoltà. Ma forse è un’impressione…
il consigliere Cangemi (centrodestra) lamenta:Assessore, per mesi ha detto poche parole, adesso che sono le due di notte ci attacca un …. tutti ridono
Interviene Bellini (PD) (la sfida di Storace ha reso la maggioranza più loquace) che rivendica che questo nuovo Piano pone “il tema dell’invenduto”. Sarà, ma ci sembra che ci siano tanti modi per porre il problema e il “Piano stamberghe” non ci pare una soluzione
Interviene Porrello (M5S) a favore dell’aumento delle quote dell’housing sociale, dato che comunque non bisogna dimenticare che le case resterebbero proprietà del costruttore, che dopo 7 anni può monetizzare.
FORSE NON TUTTI SANNO CHE… al Consiglio della Regione Lazio, nonostante ci siano i pulsanti per la votazione elettronica, si vota per alzata di mano. Questo, oltre a comportare spesso disguidi e conflitti (e anche emendamenti rivotati dopo ore di battibecchi), comporta che non resta traccia dei voti dei singoli consiglieri. Quindi anche i cittadini, a meno che si trovino in sala e riescano a vedere contemporaneamente e a memorizzare i voti di una quarantina di persone, non sapranno mai quali sono state le scelte dei propri rappresentanti. Un modo di operare poco trasparente che speriamo che prima o poi qualcuno metta in discussione…
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ore 1.25 Interviene Panunzi, PD, Presidente della Commissione Urbanistica, che ripete ancora una volta di aver “audito”decine di categorie e associazioni. Ma forse cltare poteva anche fare a meno, almeno di ascoltare le obiezioni e le richeiste delle associaioni ambientaliste, dato che non è stata recepita NEANCHE UNA PROPOSTA O UNA RICHIESTA di quelle avanzate da Carteinregola nè da Italia Nostra,Cittadinanzattiva Lazio, Legambiente, WWF, Fai, Vas, Salviamoilpaesaggio etc.
Interviene Gramazio, ancora sull’art.3 ter, comma 3, l’unica cosa veramente rilevante tagliata dal Piano Polverini. Ma il centro destra in realtà propone un emendamento che ci sfugge come mai non sia recepito dalla maggioranza. Perchè come dice Sbardella, ricordando che c’è una proporzionalità tra la premialità e l’housing sociale,quello che cheidono è che la quota “destinata alla locazione con canone calmierato per l’edilizia sociale secondo quanto definito dalla Giunta regionale con il regolamento di attuazione di cui al comma 1 bis” sia nella misura minima del 40 per cento” Nota bene: nel Piano Polverini era il 30, nel maxiemendamento abortito il 15, nell’attuale emendamento della giunta arriva al 10 per cento. Evidentemente l’attuale giunta, diminuendo le premialità per i costruttori, ha però tagliato drasticamente la ocntorpartita di alloggi sociali… Sbardella mette il dito nella piaga del nuovo comma 3 dell’art., che è la possibilità per chi si avvale del Piano di dare alloggi per housing sociale che posono essere altrove e anche realizzate da tempo, quindi con il rischio che gli standard abitativi siano assai scadenti. Cioè il rischio di costruire in zone di pregio dando in cambio come percentuale di housing sociale delle “stamberghe” fuori dal mondo, è tutt’altro che ipotetico…
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ore 00.30 Porrello (M5S) illustra un emendamento che vuole abrogare il comma relativo a demolizione e ricostruzione in zone a rischio idrogeologico, che prevede che sia dirimente il parere degli enti competenti? Anche Storace (La Destra) ribadisce il tema della sicurezza dle territorio: onn è più semplice dire che chi ha una casa in zone a rischio , non la può ricostruire nella stessa zona? Anche Corrado (M5S) insiste nel chiedere che venga messa la sicurezza davanti al Piano casa. L’emendamento è respinto.
Storace si chiede come mai gli altri partiti di maggioranza non partecipano al dibattito: in questo caso sono intervenuti rappresentanti di 4 gruppi dell’opposizione, nessuno dello schieramento al governo; però così non è un dibattito, ma un’interrogazione dei consiglieri all’assessore Civita
Secondo Gramazio (FI-PDL) la presenza di Zingaretti in aula potrebbe essere anche mirata a convincere i più recaciltranti della maggioranza (De Paolis, Avenali, Bonafoni) a votare il Piano Casa senza tante storie. Noi aspettiamo di vedere gli emendamenti che questi consiglieri avevano avanzato nelle altre sedute e che sono stati rimandati. In particolare ci aspettiamo che, dopo la proposta di una proroga di due anni, qualcuno faccia una strenua battaglia per la riapertura dei termini per Roma Capitale e per gli altri Comuni, per escludere dall’applicazione del Piano casa zone della città che in precedenza non erano state considerate. In particolare dalla Giunta Alemanno, che ha lasciato fuori zone come la Garbatella, città Giardino, e molte altre che l’attuale giunta Marino forse vorrebbe riconsiderare
Parlamento o zittomento? Per Storace il dibattito in Consiglio langue. Risponde Vincenzi (capogruppo PD) che assicura che i consiglieri di maggioranza non intervengono perchè sono d’accordo con l’assessore Civita.
Gramazio ritorna sul discorso della somiglianza tra il Piano Casa Ciocchetti e il Piano Casa Civita chiedendosi se la scarsa loquacità dei consiglieri della maggioranza sia dovuta a una sorta di imbarazzo per il repentino cambio di rotta avvenuto nel passaggio dall’opposizione al governo della Regione. Quello che noi diciamo da sempre. Ma il centrodestra continua a battere su questo tasto per ottenere qualcosa: ahinoi, per ritornare alla carica sulla premialità “monstrum” del Piano Polverini…
Interviene Bellini (PD) e scopriamo che l’autore di un recente comunicato in cui si accusano i consiglieri Cinquestelle di darsi da fare per conquistare tanti “mi piace” su Facebook (il comunicato non l’abbiamo visto, cercheremo di procurarcelo) è lui. Un’attacco che, possiamo testimoniare, è veramente ingiustificato: anzi, ci teniamo a dire che, al di là delle opinioni e del merito delle questioni, la passione civica che anima i consiglieri Cinquestelle è autentica e tangibile. Magari, se anche gli altri partiti (e consiglieri) condividessero lo stesso genuino anelito verso una politica più vicina ai cittadini e ai territori…
L’emendamento di Gramazio è bocciato.
Ritornano però alla carica, sempre sulla premialità, con un altro emendamento, presentato da Sbardella (gruppo misto, centrodestra).
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ore 00.07 Riprendono i lavori, si ripetono le votazioni con il nuovo fascicolo con i subemendamenti. Interviene la consigliera Corrado (M5S) chiede al Presidente del Consiglio Leonori cautela e calma per permettere il coordiamento dei testi in modo che tutti capiscano cosa stanno votando. E noi abbiamo forse capito qual’è l’oggetto del contendere rispetto alla fascicolazione: siccome ci sono molti casi di subemendamenti identici o quasi, presentati da consiglieri di diversi schieramenti, ed esistono criteri che stabiliscocno quale va prima e quale va dopo, devono essere rispettati perchè se un subemendamento viene approvato, “segna un punto” chi l’ha presentato per primo.
Tra De Paolis (SEL) e Gramazio (FI-PDL) e altri consiglieri del centrodestra c’è uno scambio di cortesie sul darsi la parola per illustrare un emendamento identico, che riguarda l’housing sociale. De Paolis illustra quindi l’emendamento che prevede sanzioni pecuniarie per gli inadempienti al regolamento, che stabilisce la quota di alloggi da destinare a edilizia sociale. L’assessore dà parere favorevole, si vota, tutti sono a favore. Ma se tutti sono d’accordo, non si poteva mettere direttamente nella legge o nell’emendamento della giunta? O si vuole dare qualche contentino ?
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ore 23.00 INTANTO VOGLIAMO COMMENTARE IL CAPITOLO “RISPARMIO ENERGETICO”: Abbiamo sentito annunciare dall’assessore la modifica che sappiamo provenie da un emendamento del consigliere Valentini (Listino Zingaretti, Per il lazio) che è stato vantato come un notevole salto di qualità. Speriamo che non si tratti dei soliti proclami generici, e che si vada più nello specifico, per essere certi dei risultati, come ad esempio ha fatto la Regione Piemonte:
Art. 2. Fermo restando il rispetto delle prescrizioni specifiche dettate dalle disposizioni regionali in materia di rendimento energetico nell’edilizia, gli ampliamenti di cui al comma 1 sono consentiti solo se accompagnati da interventi tali da ridurre il fabbisogno di energia primaria dell’unità edilizia complessiva fino al raggiungimento dei requisiti prestazionali minimi fissati dalle disposizioni regionali in materia di rendimento energetico nell’edilizia o tali da ridurre almeno del 40 per cento il fabbisogno di energia primaria dell’unità edilizia complessiva, da dimostrare nel progetto allegato alla richiesta del permesso di costruire o della DIA.
E’ arrivato il Presidente Zingaretti. E’ la seconda volta che lo vediamo arrivare in aula (almeno mentre c’eravamo noi) in quasi due mesi. Capannelli di consiglieri, ben pochi sembrano impegnati a studiarsi i subemendamenti…
Ore 23.40 è arrivato anche il Presidente della Commissione urbanistica di Roma Capitale Antonio Stampete. I pronostici dicono che si faranno le 4... meglio cominciare a pensare al comunicato che dirameremo domattina, anche se ormai, dopo aver scritto e ripetuto da due mesi (ma da un anno in realtà, abbiamo cominciato con l’audizione in commissione novembre 2013) resta poco da dire. Mi piacerebbe poter citare una canzone del grande Vasco Rossi, “siamo solo noi…” ma desisto.
ore 23.50 A quanto pare il centro destra vuole ricominciare tutto daccapo a causa di una fascicolazione degli emendamenti difettosa…chissà cosa vogliono ancora ottenere . Effettivamente nei loro emendamenti troneggia ancora la famosa premialità dell’articolo 3 ter comma 3, che metto in nota nell’attuale versione proposta dall’emendamento Civita. Lascio il grassetto delle parti modificate, così si vede quanto sia stata travagliata la sua storia (3)
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ore 22.30 i consiglieri stanno tornando alla spicciolata. Si aspetta la fine della partita?Riprendono i lavori del Consiglio, interviene l’assessore Civita che illustra il Primo emendamento.Le novità del nuovo emendamento:
- Abbiamo differenziato le date di applicazione del piano casa per edifici industriali devono essere dismessi entro 31 dicembre 2011, per il resto le date rimangono come da commissione al 31 dicembre 2013
- Abbiamo voluto specificare meglio alcuni passaggi ad esempio sulla possibile monetizzazione degli standard delle opere pubbliche secondarie (di urbanizzazione secondaria NDR)
- Abbiamo messo un contributo del 50% maggiorato, fatto salvo i regolamenti già approvati nel dicembre 2013 dalle amministrazioni comunali
- Gli interventi di sostituzione, demolizione e ricostruzione prevedono l’obbligo per i nuovi edifici di avere l’efficientamento energetic., devono essere classificati in classe A
Interviene Storace (La Destra), denunciando che è rimasta una clausola “finta” sull’applicazione nelle aree a rischio idrogologico, che non sono abbastanza tutelate.
Si cominciano a discutere i subemendamenti, cominciano i Cinquestelle con il Consigliere Porrello. Si parla delle condizioni dell’housing sociale, di cui ci siamo occuapti poco.
Intanto chi scrive si chiede come voteranno non solo gli emendamenti ma tutta la legge finale, con la proroga allungata a ben due anni, e non più a un anno e mezzo, i consiglieri di maggioranza che hanno mosso varie obiezioni e proposto vari emendamenti alla PL 75. Sarà una prova del fuoco soprattutto per il solitario consigliere De Paolis di SEL, che deve sostenere la pesante eredità di una feroce campagna fatta a suo tempo dai suoi compagni di partito, che nel 2011 spararono alzo zero sul Piano Polverini, attaccando gli stessi articoli oggi negli emendamenti della giunta. (vedi la pubblicazione di SEL del 2011 dall’ironico titolo “Manuale del giovane speculatore”)
Adesso parla proprio De Paolis, che chiede un prolungamento di un termine sempre per le norme che regolano l’housing sociale. Parere favorevole della giunta, votano tutti a favore, subemendamento 59 approvato. Gramazio chiede 10′ di pausa.
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ore 19 Ecco le nostre prime osservazioni: intanto si vanno a modificare varie leggi regionali che non c’entrano niente con il Piano Casa... Ad esempio la n. 13 del 2009, Disposizioni per recupero a fini abitati dei sottotetti. Si inserisce la possibilità anche per fini turistici ricettivi. E abbassando ulteriormente il limite dell’altezza media, che era già stato diminuito dalla Polverini con il Piano casa del 2011, portandola da 2,40 a 2 metri. L’emendamento propone di portarla – sempre altezza media – da 2 metri a 1,90… In Toscana abbiamo visto che la normativa prevede per i sottotetti un’altezza media dei locali 2.30 mt per gli spazi ad uso abitazione, riducibile a 2.10 mt per i locali accessori o di servizio. Mah!
Sono rimasti i tre articoli che modificano la legge N. 29 /1997 , Norme in materia di aree naturali protette regionali*, compreso i due che secondo l’associazione VAS – Verdi Ambiente e Società consente la cementificazione anche dei parchi e delle riserve naturali del Lazio
> scarica la LEGGE REGIONALE N. 29 DEL 6-10-1997
In compenso è stato “cassato” un emendamento che preveva la possibilità (legge 38/1999 art. 57 comma 1) di consentire interventi in aree agricole per “attività di accoglienza ed assistenza degli animali”. Meno male, temevamo già che all’ennesima proroga del “Piano casa 2023″, avrebbero potuto trasformare in case e alberghi i pollai e le stalle… 🙂
Altra modifica che ci sembra positiva positiva: all’ Art. 1 della Legge regionale 22 giugno 2012, n. 8 “Conferimento di funzioni amministrative ai comuni in materia di paesaggio” è stata tolta una frase introdotta dalla Commissione che dava ai comuni la delega al l’autorizzazione apesaggistica per gli interventi di lieve entità “ivi compresi quelli relativi agli immobili soggetti a tutela”(1)
E COMINCIAMO CON LA PARTE PEGGIORE degli emendamenti della Giunta
E’ rimasto l’incredibile “comma 17” , l’art. 3 ter comma 4 (2), dove la Polverini aveva infilato un trattamento di favore ai proprietari delle cliniche private che, seppure non dismesse, potevano usufruire del Piano casa e trasformarsi magicamente in case, e dove adesso Zingaretti ha infilato un trattamento di favore ai proprietari dei residences per l’emergenza abitativa. E’ una scelta che a nostro avviso toglie ai “poveri” (gli abitanti dei quartieri che perdono strutture sanitarie seppure private e/o vedono aumentare il peso urbanistico dei nuovi abitanti con servizi che possono essere “monetizzati) , per “dare ai ricchi”, i proprietari di strutture sanitarie e di strutture ricettive.
Per equità, allora, si dovrebbe prevedere qualcosa anche per i tanti dipendenti di società di servizi perdono il lavoro perchè la loro azienda perde o ridimensiona le commesse pubbliche. Si potrebbe pesnare a un “minipiano casa” anche per loro, risarcendoli con la possibilità di trasformare in miniappartamento con premio di cubatura il gabbiotto degli attrezzi o la cuccia del cane…:-)
RESTATE CON NOI… 🙂
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(1) Art. 1 della Legge regionale 22 giugno 2012, n. 8 “Conferimento di funzioni amministrative ai comuni in materia di paesaggio
- Nell’ambito delle funzioni amministrative conferite alla Regione ai sensi dell’articolo 146 del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 (Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell’articolo 10 della L. 6 luglio 2002, n. 137) e successive modifiche, è delegato ai comuni, dotati di strumento urbanistico generale vigente, l’esercizio delle funzioni amministrative concernenti l’autorizzazione paesaggistica, ai sensi del medesimo articolo 146, comma 6, limitatamente ai seguenti interventi:
a) interventi indicati nell’Allegato 1 del decreto del Presidente della Repubblica 9 luglio 2010, n. 139 (Regolamento recante procedimento semplificato di autorizzazione paesaggistica per gli interventi di lieve entità, a norma dell’articolo 146, comma 9, del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, e successive modificazioni); LA COMMIOSSIONE AVEVA INSERITO E L’EMENDAMENTO NON HA PIU’ INTRODOTTO “ivi compresi quelli relativi agli immobili soggetti a tutela ai sensi dell’art.136 comma 1 lett a)b)e c) del dgs 42/2004 e successive modifiche”
(2) art. 3 ter comma 4: Fermo restando quanto stabilito dal comma 1 sono consentiti cambi di destinazione d’uso a residenziale degli edifici adibiti a strutture sanitarie private che cessano l’attività sanitaria in conseguenza di quanto previsto nei piani regionali di rientro della rete ospedaliera o nel piano di rientro dal disavanzo sanitario, nonché di tutti i provvedimenti ad essi connessi. AGGIUNTO: Inoltre, ai sensi del comma1, sono consentiti cambi di destinazione d’uso a residenziale degli edifici adibiti ad alloggi temporanei per l’emergenza abitativa in forza di atti e contratti con la pubblica amministrazione, che alla data del 31 dicembre 2013 siamo dismessi o abbiano ricevuto lettera di disdetta, anche ai soli fini di ricontrattazione dei termini o che non possano più proseguire l’attività emergenziale per manifesta volontà dell’amministrazione in conseguenza di quanto previsto dal decreto legge 6 luglio 2012,n.95 (Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini nonché misure di rafforzamento patrimoniale delle imprese del settore bancario) convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n.135 nonché di tutti i provvedimenti delle stesse amministrazioni pubbliche ad esso connessi.
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Art.3 ter comma 3 Nelle aree edificabili libere in deroga alle previsioni degli strumenti urbanistici e dei regolamenti edilizi comunali vigenti o adottati con destinazione non residenziale nell’ambito dei piani e programmi attuativi di iniziativa pubblica o privata nonché di ogni atto deliberativo comunale avente efficacia di atto attuativo dello strumento urbanistico generale, ancorché decaduti, con esclusione dei piani degli insediamenti produttivi, dei piani regolatori delle aree e dei nuclei di sviluppo industriale e dei piani industriali particolareggiati è consentito il cambio della destinazione d’uso della superficie utile lorda non residenziale, prevista dal piano nella stessa area, per la realizzazione di immobili ad uso residenziale, fino ad un massimo di 10.000 mq di superficie utile lorda – SUL, Ove lo strumento urbanistico vigente non indichi l’edificabilità delle suddette aree in termini di superficie utile lorda – SUL, la stessa viene ricavata, virtualmente, dividendo il volume ammissibile per l’altezza teorica di metri 3,2. La realizzazione di tali interventi rimane subordinata alla riserva di una quota di superficie, stabilita nella misura minima del (POLVERINI 30 maxiemendamento 15) 10 per cento, destinata alla locazione con canone calmierato per l’edilizia sociale secondo quanto definito dalla Giunta regionale con il regolamento di attuazione di cui al comma 1 bis. (precedente ememdamento Civita in blu) Tale quota, può essere insediata anche in altri edifici ad uso residenziale esistenti o da realizzare nel medesimo piano attuativo; nel caso in cui essa venga reperita mediante alloggi realizzati o in corso di realizzazione fuori dal piano attuativo e comunque nello stesso territorio comunale, la quota di superficie da destinare alla locazione con canone calmierato è stabilita nella misura del 20 per cento. Nelle percentuali riservate alla locazione a canone calmierato la quantità di alloggi con la superficie minima prevista dal regolamento edilizio, ovvero, in assenza di questo, con la superficie minima di 45 metri quadri netti, non deve essere maggiore del 50 per cento” La realizzazione degli interventi di cui al presente comma è subordinata all’esistenza, all’adeguamento o alla realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria di cui all’articolo 16 del d.P.R. 380/2001 al rispetto delle altezze e delle distanze previsti dagli articoli 8 e 9 del decreto del Ministro dei Lavori Pubblici 2 aprile 1968 (precedente ememdamento Civita in blu 2357), nonché alla dotazione di parcheggi di cui all’articolo 41 sexies della legge 1150/1942 e successive modifiche. Nel caso di attuazione di singole proposte ricadenti all’interno dello stesso piano attuativo, previa presentazione di un atto d’obbligo notarile registrato e trascritto da parte dei titolari delle proposte, è consentito distribuire la superficie utile lorda SUL residenziale nelle aree libere oggetto delle diverse proposte purchè complessivamente non venga superata la quantità autorizzata dal cambio di destinazione d’uso. Nelle aree di cui al presente comma è altresì consentito il cambiamento della destinazione d’uso della superficie utile lorda SUL non residenziale anche oltre il limite dei 10.000 metri quadrati di SUL a condizione che gli immobili ad uso residenziale realizzati siano interamente destinati all’edilizia residenziale sociale alle condizioni previste dal regolamento di cui al comma 1 bis e che una quota non inferiore al 10% del piano attuativo della superficie oggetto del cambio di destinazione d’uso rimanga destinata a funzioni non residenziali. La disciplina prevista dal presente comma è applicabile anche alle aree ubicate all’interno dei piani attuativi di iniziativa pubblica o privata decaduti e ridisciplinati dallo strumento urbanistico generale, purchè ne sia stata mantenuta l’edificabilità