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Il processo decisionale per la realizzazione del termovalorizzatore non è democratico

Intervento di Carteinregola  alla presentazione del libro “La verità sul termovalorizzatore di Roma” – 31 gennaio 2025 –  Sala del Carroccio  in Campidoglio (l’immagine in apertura è tratta dal sito Romasitrasforma)

PREMESSA

L’Associazione Carteinregola finora non è entrata nel merito della scelta della realizzazione di un  termovalorizzatore a Roma, ma si è espressa sul metodo con il quale il  Sindaco ha preso e gestito tale decisione. All’interno dell’associazione ci sono posizioni diverse rispetto all’utilizzo dei termovalorizzatori, ma rispetto alla tipologia e alla  localizzazione  abbiamo molte obiezioni.

In particolare riteniamo sbagliata la scelta della dimensione del termovalorizzatore e l’impegno che il Comune ha preso con Acea,  che obbligherà a assicurare una quantità di RSU (Rifiuti Solidi Urbani),  pari a 600mila tonnellate/anno, con il conseguente rischio, nel caso che le promesse riguardanti le politiche per l’economia circolare e per l’aumento della differenziata producessero una diminuzione  della quantità di rifiuti prodotti,  da un lato  di dover integrare la quantità destinata all’incenerimento anche con parte della differenziata, dall’altro di dover diventare un terminale dei rifiuti per mezza Italia. Ma c’è anche il rischio che con l’entrata in funzione  del termovalorizzatore non si raggiungano più le auspicate e previste percentuali di differenziata,   dato che i romani si abitueranno all’idea che non serve impegnarsi a differenziare,  perché  tanto si brucia tutto e si ricava addirittura energia.

Anche la scelta di Santa Palomba non è per noi condivisibile, alla luce delle criticità evidenziate dai Sindaci dei comuni confinanti  riportate da fonti giornalistiche. Riteniamo preoccupante che, a fronte della situazione idrica del territorio, con la scarsità di acqua e i rischi per le falde attestati da documenti ufficiali, le soluzioni ventilate dal  progetto – recupero di acqua piovana, riutilizzo dell’acqua di un depuratore – comprendano la possibilità di prelievi: “ad integrazione di tali acque saranno utilizzate, nell’ordine, le acque dell’acquedotto del Consorzio Industriale del Lazio e le acque prelevate dai pozzi che saranno realizzati nell’impianto.”[1] Così come non rassicurano  gli annunci sulla  rinuncia al trasporto su gomma e sull’utilizzo dei treni per il conferimento delle enormi quantità di rifiuti,  annunci che ci sembra non siano finora  supportati da nessun atto ufficiale [2].

E, non ultimo, realizzare un simile impianto ci sembra politicamente e umanamente un’ingiustizia verso gli abitanti di una periferia su cui sono già presenti problematiche ambientali[3].  Ingiusto per quelle attività produttive di eccellenza presenti (come le attività agricole biologiche) che sarebbero inevitabilmente compromesse. Ingiusto verso quelle persone già confinate in case popolari lontane da tutto,  senza acqua potabile diretta. Ingiusto  verso quegli uomini, quelle donne e quei bambini  che andranno ad abitare nelle case di “housing sociale” in costruzione a pochi metri dal nuovo impianto.

LA SCELTA DELLA COSTRUZIONE DI UN TERMOVALORIZZATORE

Ma come Carteinregola vogliano parlare di un altro tema, che è il livello democratico che l’amministrazione di Roma Capitale ha dimostrato in questa vicenda. Soprattutto Il Sindaco Gualtieri, che è anche il Commissario per il Giubileo della Chiesa cattolica 2025 con un fitto corredo di poteri speciali che gli sono stati conferiti anche per la gestione dei rifiuti.

Riavvolgiamo il filo e ripartiamo dalla campagna elettorale del 2021:

Nel programma del candidato Sindaco Gualtieri non c’è nulla che possa preannunciare la realizzazione di un termovalorizzatore, ma c’è anzi un continuo richiamo all’”economia circolare”

Roma sostenibile è la città dell’economia circolare, in grado di chiudereil ciclo dei rifiuti,grazie a impianti all’avanguardia e a un utilizzo efficiente degli impianti esistenti, però rinnovati (Programma candidato Gualtieri “Roma e tutti noi[4] pag.12)

… obiettivi che possiamo sintetizzare in due punti: • aumentare la percentuale di raccolta differenziata per arrivare sopra al 50% dopo i primi due anni e tra il 65 e il 70% entro la fine della consiliatura [5], per portarci verso l’obiettivo del Pacchetto Economia Circolare UE; • realizzare una dotazione impiantistica di trattamento e riciclo, come già previsto nel Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti 2019-2025, per portare Roma Capitale nell’arco di 5 anni all’autonomia industriale e alla chiusura del ciclo dei rifiuti al 95%. (Programma candidato Gualtieri “Roma e tutti noi” pag.37 e seguenti).

Come sappiamo nel Piano regionale per la gestione dei rifiuti dell’allora presidente Zingaretti – dello stesso partito del Sindaco – non c’è traccia di termovalorizzatori[6]  e la raccolta differenziata a fine 2023 ha raggiunto solo il 46,4% (nel 2021 era 44,9%)[7]. Ma varie fonti di stampa riportano anche che in campagna elettorale  Gualtieri avesse esplicitamente  sostenuto che non ci fosse bisogno di un termovalorizzatore,  ma che la soluzione potesse essere il potenziamento dell’attuale impianto di San Vittore (Frosinone) di Acea e la creazione di due discariche temporanee[8].

Anche dopo l’elezione, nelle Linee programmatiche del Sindaco Roberto Gualtieri per il mandato amministrativo 2021 -2026 approvate dall’Assemblea Capitolina il 19 novembre 2021[9] si riportano le stesse posizioni della campagna elettorale:

..intendiamo … realizzare un sistema di gestione integrata dei rifiuti autosufficiente, tecnologicamente avanzato, basato sui principi dell’economia circolare, cogliendone appieno i benefici ecologici ed economici e portandola a livelli di eccellenza rispetto alle altre grandi capitali d’Europa. (Linee programmatiche 2021- 2026 approvate dall’Assemblea Capitolina)

Il 20 aprile 2022, sei mesi dopo, il Sindaco annuncia la decisione di realizzare un termovalorizzatore durante l’Assemblea Capitolina straordinaria sulla gestione del ciclo dei rifiuti e del piano industriale di Ama. «Con l’obiettivo ambizioso di zero discariche a Roma abbiamo deciso di realizzare un termovalorizzatore a controllo pubblico con le migliori competenze industriali[10]

…dobbiamo dotarci degli impianti necessari al trattamento della quota indifferenziata di rifiuti e degli scarti di quella differenziata. Il modello che intendiamo perseguire è quello della valorizzazione energetica e del completo superamento della dipendenza dalle discariche, in linea con quanto indicato dal Programma nazionale per la gestione dei rifiuti da poco presentato dal Governo.(…) (Dal discorso del Sindaco Gualtieri sul Piano Rifiuti – Maggio 2022)

Poi, il 17 maggio 2022, Gualtieri, che ha già ricevuto poteri straordinari[11] per il Giubileo della Chiesa cattolica 2025[12], con il DECRETO LEGGE del 17 maggio 2022 li ottiene anche per i rifiuti e quindi per la costruzione del termovalorizzatore:

 al fine di consentire le celebrazioni del Giubileo della Chiesa cattolica per il 2025 e prevenire criticità nella gestione dei rifiuti, il Sindaco…predispone e adotta il piano di gestione dei rifiuti della città, regolamenta le attività di gestione dei rifiuti, elabora e approva il piano per la bonifica delle aree inquinate, approva i progetti di nuovi impianti (dal Decreto legge 17 5 22) [13]

Il 1° dicembre 2022 con Ordinanza commissariale[14] il Sindaco approva  il  Piano di estensione Rifiuti di Roma Capitale (PGR-RC) che prevede   “…la realizzazione di un articolato sistema impiantistico…” con “2 impianti di selezione delle frazioni secche della raccolta differenziata, due  impianto di trattamento termico di rifiuti differenziati residui con recupero energetico” e dispone  che Roma Capitale provvedaad indire una manifestazione di interesse per la presentazione di Project Financing per un impianto di termovalorizzazione autorizzato con operazione R1 di capacità pari a 600.000 tonnellate/anno”.  Si  avvia quindi l’iter tecnico- amministrativo con  la pubblicazione dell’avviso esplorativo e la valutazione dell’unica proposta pervenuta,  di un  raggruppamento temporaneo di impresa (Rti) con capofila Acea Ambiente[15],  posta a base della gara pubblicata il  16 novembre 2024[16].

Quanto alla scelta di affidare a privati – Acea è partecipata dal Comune solo al 51% – anziché alla società interamente comunale dei rifiuti AMA s.p.a.  la realizzazione e la gestione dell’impianto, il Sindaco  spiegherà poi alla Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, come riportato nel documento del 17 dicembre 2024, al  Cap. 13 “Il termovalorizzatore di Santa Palomba e le relative controversie“, che “AMA S.p.Anon ha partecipato all’avviso pubblico per la realizzazione dell’impianto di termovalorizzazione perché l’investimento non era previsto nel Piano Industriale, né la stessa poteva ricorrere all’indebitamento; conseguentemente non era nelle condizioni finanziarie per sostenere l’intervento di realizzare l’opera[17].

Pur ritenendo legittimo che chi è stato eletto dai cittadini possa fare scelte diverse da quanto prospettato in campagna elettorale, riteniamo che per due aspetti fondamentali la gestione del processo decisionale non sia stato coerente per un esponente di un partito che si dichiara democratico:  infatti si tratta di una decisione contraria al suo programma da Sindaco presa senza alcun confronto con la cittadinanza  (e ci risulta neanche con  la sua maggioranza e il suo partito, e neanche con le istituzioni dei comuni interessati) e soprattutto  si tratta di una decisione blindata dai poteri speciali  che permettono di accelerare e derogare alle normali procedure,  eliminando o vanificando  molti  passaggi, politici e amministrativi, previsti  soprattutto  per valutare gli effetti e le eventuali controindicazioni dell’opera, compresa la  possibilità di modificare o anche cancellare interventi non rispondenti agli obiettivi e alle norme[18].

Ma tale pratica assume contorni paradossali, se si pensa che tali poteri commissariali sono stati conferiti in quanto opera strategica per il Giubileo,  anche se la messa in esercizio dell’impianto  fin dall’inizio era prevista  dopo la fine dell’evento giubilare[19]: al 1 dicembre 2022 il cronoprogramma  indicava l’ottobre 2026,  attualmente è prevista nel 2027[20]

(nell’immagine più sopra il cronoprogramma del 1 dicembre 2022, sotto quello della proposta tecnica che indica per il collaudo provvisorio 3 anni e 7 mesi dalla stipula del contratto)

Poteri speciali che  sono stati utilizzati per ricorrere a una procedura negoziata senza pubblicazione di un bando per ragioni di estrema urgenza [21]  e, recentemente, per non dare seguito a una determina del Municipio che imponeva la tempestiva demolizione di abusi nell’area acquisita da AMA[22].

Quanto alle altre procedure previste dalle normative, il  Piano di estensione Rifiuti di Roma Capitale (PGR-RC), è stato sottoposto, con esito positivo, al procedimento di Valutazione Ambientale Strategica (VAS)[23] e, secondo quanto riportato  dal citato documento della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti,  l’impatto dell’opera sarà valutato anche  nell’ambito della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) e di Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), ove sarà prevista “una fase di consultazione pubblica che garantirà ai comitati, alle associazioni ambientaliste e alla cittadinanza la visione del progetto e della relativa documentazione, nonché la possibilità di formulare osservazioni all’autorità competente, anche fornendo nuovi o ulteriori elementi conoscitivi e valutativi[24]

A oggi non è però chiaro se grazie ai poteri speciali  sarà accantonata l’ipotesi del “dibattito pubblico”, obbligatorio per le grandi opere come il termovalorizzatore, anche dopo la recente revisione del Codice degli appalti operata dal Ministro Salvini[25].

Va tuttavia sottolineato che tale dibattito – come abbiamo avuto modo di verificare partecipando a quello per il progetto dello Stadio a Pietralata[26] – ha un limite di fondo: non prevede l’ “opzione zero” cioè la possibilità che le criticità o contrarietà emerse dal dibattito possano indurre a non realizzare l’opera, o a modificarne profondamente la localizzazione e/o le caratteristiche.

Ma vogliamo evidenziare anche un altro aspetto, cioè che il Sindaco di Roma è anche il Sindaco della Città metropolitana di Roma, istituzione che comprende  i 121 comuni della ex provincia[27], di cui fanno parte quelli della zona dei Castelli, adiacenti o prossimi al sito di Santa Palomba[28].

La scelta di decidere la localizzazione senza alcun confronto preventivo – ma ci risulta neanche postumo – addirittura con le istituzioni di un territorio che il Sindaco stesso è chiamato ad amministrare, acuisce ulteriormente la asimmetricità dell’esercizio  di tale  potere decisionale, in modo verticistico e con la paradossale conseguenza che si va a costruire un impianto di incenerimento le cui conseguenze saranno pagate  da comuni che sono  virtuosi campioni nella raccolta differenziata[29].

(nell’immagine  le percentuali  della raccolta  differenziata nei Comuni di Roma e dei Castelli dal rapporto ISPRA del 2023)

Sotto questo aspetto riteniamo stridente un’ altra ripetuta promessa del Sindaco Gualtieri, quella del decentramento e della governance a livello di città metropolitana:  

Negli ultimi anni il percorso del decentramento infracomunale ha subito una battuta d’arresto. Lavoreremo per rilanciarlo, consapevoli che esso è condizione non solo per rafforzare la democrazia e la partecipazione riavvicinando i cittadini all’Amministrazione, ma anche per migliorare l’efficienza della macchina politico- amministrativa in una più chiara distinzione di compiti e responsabilità(…). (Linee programmatiche pag.13)

immagine da wikipedia
da mapparoma residenti città metropoliatana (indicazione di santa Palomba di Carteinregola)

(nelle immagini l’area di Santa Palomba rispetto al territorio di Roma Capitale, a destra da Mapparoma 2022 la densità della popolazione residente nella città metropolitana di Roma con evidenziata Santa Palomba)

 E il richiamo  alla governance di area vasta anche e soprattutto per la raccolta dei rifiuti sarebbe dovuto andare nella direzione di  una valutazione allargata della città tutt’uno con i territori dell’intorno, i cui  abitanti sono in gran parte per vocazione e situazione fortemente legati a  Roma. Invece la scelta ancora una volta ha sottolineato  una distanza quasi “coloniale” tra la città all’interno del GRA e quella, delle 7 città di Mapparoma[30], classificata “città del disagio”, unico spuntone rosso in un Municipio, il IX, che dalla città ricca dell’EUR attraversa tutte le classificazioni.

Un nuovo paradigma i servizi pubblici non sono un semplice costo da ridurre per la cittadinanza e le casse comunali. Al contrario, sono un investimento sociale, risorsa e opportunità da valorizzare (…) ricadono su tutti i cittadini, ed è in questa ottica e su questa scala che va trovata una soluzione (…) Sono obiettivi che hanno bisogno di una governance forte ed intelligente. È necessario un coordinamento stretto della governance, soprattutto per la mobilità, l’igiene urbana e il servizio idrico, definendo ambiti ottimali di servizio che permettano un’efficace gestione evitando miopie locali. Va rafforzato il coordinamento tra i principali ambiti delle politiche territoriali, …Va adeguato il governo del funzionamento della città ad esigenze di pianificazione, regolazione e integrazione che debbono sempre più avvenire su scala almeno metropolitana. E’ necessario determinare una visione unitaria della Città metropolitana che superi la separazione: dentro/fuori il territorio della Capitale e il dentro/fuori al GRA. Gran parte dei problemi dell’area vasta trovano soluzione solo se affrontati in modo coordinato(…)(Programma Gualtieri pag.29-31)

Così la decisione è stata presa da Gualtieri Sindaco e Gualtieri Commissario e calata in maniera inappellabile sui cittadini e sui territori interessati.

Un preoccupante e emblematico cambio di registro, che colpisce che  si collochi proprio nella Capitale d’Italia a trazione centro sinistra:  dal “noi” del dibattito democratico a “un uomo solo al comando”. Cambio di registro che si sposa con il corredo delle intense esibizioni social a senso unico del Sindaco che si sostituiscono al  confronto e alla partecipazione dei cittadini.

Considerando il ruolo assunto dai Sindaci con l’elezione diretta [31], la conseguente  considerevole concentrazione di potere, in questa vicenda come in altre, anzichè trovare un bilanciamento in un maggiore confronto democratico,  in Assemblea e con la società civile, con i poteri commissariali è stata ulteriormente esasperata, mentre  in Parlamento è tornato d’attualità un disegno di legge  costituzionale sposato dal centro destra e dal centro sinistra  per attribuire alla Capitale poteri legislativi su 20 materie oggi concorrenti stato – regioni [32].

Per chi come noi di Carteinregola da anni si batte per la pianificazione  e il rispetto delle regole a tutela dell’interesse pubblico e dei beni comuni,  per  il confronto democratico tra tutti i livelli istituzionali, per la partecipazione  delle cittadine e dei cittadini,  dalle scelte di interesse generale a quelle che riguardano i territori, si tratta di un quadro assai fosco.

Associazione Carteinregola

Vedi anche

31 gennaio 2025

Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com

NOTE


[1] elaborato di gara R03. Pg 3: “Il fabbisogno di acqua industriale dell’impianto di termovalorizzazione sarà soddisfatto prioritariamente attraverso l’utilizzo delle acque meteoriche recuperate e il riutilizzo delle acque reflue depurate provenienti dal Depuratore di Albano laziale – Santa Maria in Fornarola, nonché attraverso il recupero delle acque di condensazione del sistema di trattamento dei fumi. Ad integrazione di tali acque saranno utilizzate, nell’ordine, le acque dell’acquedotto del Consorzio Industriale del Lazio e le acque prelevate dai pozzi che saranno realizzati nell’impianto.“vedi Termovalorizzatore: materiali bando 16 11 23

[2] Del tema aveva parlato il direttore generale capitolino Paolo Aielli nel corso di una commissione capitolina trasparenza del 30 settembre 2023, ma nonostante la  vicinanza della stazione di Santa Palomba con il termovalorizzatore le ipotesi prospettate erano ben poco definite; Scarica il verbale della Commiss. Trasparenza 30 9 23

[3] Da Altreconomia 3 Agosto 2024 Tra chi si oppone al nuovo inceneritore di Roma. Che non sarà pronto per il Giubileo di Linda Maggiori —  A soli 800 metri [dall’area individuata per la realizzazione del termovalorizzatore di Santa Palomba NDR] c’è la discarica di Roncigliano, ormai chiusa e di proprietà di Manlio Cerroni, il “re dei rifiuti di Roma” per la cronaca, che già nel 2007, insieme ad Ama e alla multiutility Acea, voleva costruire proprio in quella zona un inceneritore simile a quello attualmente in progetto. Nei pozzi interni alla discarica l’Agenzia regionale per la protezione ambientale (Arpa) negli anni ha rilevato centinaia di casi di superamento dei limiti per metalli pesanti e idrocarburi, tanto che le acque di pozzo utilizzate dalla popolazione del Comune di Ardea sono interdette all’uso.  Lo studio di “Epidemiologia rifiuti ambiente salute nel Lazio” nel 2023 ha evidenziato come nell’area ci fosse una maggiore incidenza di malattie respiratorie, tumori della pleura, della vescica e mieloma multiplo. Il Comune di Albano a febbraio 2024 ha chiesto (senza ottenere risposta) alla Regione Lazio la bonifica del sito, la classificazione dell’area a elevato rischio di crisi ambientale, che comporta un vincolo di inedificabilità fino all’esecuzione della bonifica. (…)

[4] Scarica il scarica il programma completo di Gualtieri Sindaco per le elezioni del 2021

[5] Nelle dichiarazioni del Sindaco Gualtieri riportate nel documento della Commissione Parlamentare Di Inchiesta Sulle Attività Illecite Connesse Al Ciclo Dei Rifiuti  e u Altri Illeciti Ambientali E Agroalimentari approvato dalla Commissione nella seduta del 17 dicembre 2024* – tra il 65 e il 70% entro la fine della consiliatura – cioè entro il 2026 – è già spostato di vari anni: “...Così prosegue il Sindaco:Nell’ambito di questi approfondite analisi basate sul soddisfacimento dei requisiti normativi previsti per le fasi della gestione rifiuti precedenti al recupero di energia dai rifiuti indifferenziati (es. raggiungimento del 65% di raccolta differenziata al 2030), è stata definita la capacità di trattamento dell’impianto di 600.000 tonnellate/anno”.

*Cap. 13. Il termovalorizzatore di Santa Palomba e le relative controversie – pag. 294 -318 Scarica il documento XIX LEGISLATURA Doc. XXIII. n. 5 COMMISSIONE PARLAMENTARE DI INCHIESTA SULLE ATTIVITÀ ILLECITE CONNESSE AL CICLO DEI RIFIUTI E SU ALTRI ILLECITI AMBIENTALI E AGROALIMENTARI (istituita con legge 10 maggio 2023, n. 53) (composta dai deputati: Morrone, Presidente, Auriemma, Battistoni, Borrelli, Vicepresidente, Cangiano, Vicepresidente, Dara, Gadda, Giuliano, Iaia, Segretario, Lampis, Longi,Manes, Marino, Pisano, Rubano, Sarracino, Silvestri, Simiani, Segretario, e dai senatori:Bizzotto, Borghese, Cucchi, De Carlo, De Priamo, Dreosto, Farolfi, Fina, Fregolent, Guidolin,Irto, Lorefice, Mennuni, Paroli, Petrucci, Potenti, Rando, Spagnolli) I RIFIUTI DI ROMA CAPITALE E IL SITO DI MALAGROTTA (Relatori: sen. DE PRIAMO, on. SIMIANI) Approvata dalla Commissione nella seduta del 17 dicembre 2024

[6] 5 agosto 2020 Il Consiglio regionale del Lazio approva a maggioranza il Piano regionale di gestione dei rifiuti della Regione Lazio (nel Piano non è previsto alcun nuovo impianto di incenerimento). I piani regionali di gestione deirifiuti, ai sensi del vigente contesto normativo, devono indicare i criteri per l’individuazione dellearee non idonee e di quelle idonee alla localizzazione degli impianti, mentre spetta all’autoritàcompetente, la Regione, la valutazione di compatibilità ambientale dell’opera da realizzare, nonchéla sua coerenza con la normativa e con gli atti di pianificazione nazionale e regionale dei rifiuti (aisensi dell’articolo 27-bis , comma 2, del decreto legislativo n. 152 del 2006)(scarica il Piano Rifiuti della Regiona Lazio )

[7] Nel 2023, la raccolta differenziata a Roma ha raggiunto il 46,64%. Questo incremento rispetto al 2022, quando era al 45,9% https://www.isprambiente.gov.it/it/pubblicazioni/rapporti/rapporto-rifiuti-urbani-edizione-2024  22% nel 2010 41,2% nel 2015,  45,4% nel 2019, 43,8% nel 2020 (emergenza Covid), 44,9%  nel 2021 https://www.comune.roma.it/web-resources/cms/documents/Ambiente_2021_RC_NRC.pdf

[8] Vedi articolo Domani  29 aprile 2022 Gualtieri propone il termovalorizzatore, ma non è previsto dal piano regionale di Zingaretti di Lisa Di Giuseppe https://www.editorialedomani.it/politica/italia/gualtieri-termovalorizzatore-piano-regionale-zingaretti-rifiuti-mkhl69xx

[9] Linee programmatiche del Sindaco Gualtieri approvate dall’Assemblea Capitolina il 19 novembre 2021 scarica Linee programmatiche del Sindaco Roberto Gualtieri per il mandato amministrativo 2021 -2026

[10] Vedi Costruire un termovalorizzatore a Roma: il discorso del Sindaco e il dibattito in Assemblea maggio 2022

[11] Acquisendo una serie di poteri previsti nella legge di Bilancio 2022 approvata dal Parlamento il 30 dicembre 2021. Tra questi il potere, “limitatamente agli interventi urgenti di particolare criticità”, di  “operare a mezzo di ordinanza, in deroga a ogni disposizione di legge diversa da quella penale, fatto salvo il rispetto delle disposizioni del codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, delle disposizioni del codice dei beni culturali e del paesaggio, nonché dei vincoli inderogabili derivanti dall’appartenenza all’Unione europea”. “In caso di perdurante inerzia, il Commissario straordinario… individua l’amministrazione, l’ente, l’organo o l’ufficio, ovvero in alternativa nomina uno o più commissari ad acta ai quali attribuisce, in via sostitutiva, il potere di adottare gli atti o provvedimenti necessari”. E in caso di dissenso, diniego, opposizione o altro atto equivalente proveniente da un organo di un ente territoriale interessato che, secondo la legislazione vigente, sia idoneo a precludere, in tutto o in parte, la realizzazione di un intervento rientrante nel programma dettagliato”  se non è già previsto un  “meccanismo di superamento del dissenso” “dalle vigenti disposizioni, il Commissario straordinario propone al Presidente del Consiglio dei ministri le opportune iniziative ai fini dell’esercizio dei poteri sostitutivi”.

[12] (dal sito del Governo comunicato 31 gennaio 2022) Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Mario Draghi, ha deliberato: – la nomina del prof. Roberto Gualtieri, Sindaco di Roma pro tempore, a Commissario straordinario per assicurare gli interventi funzionali alle celebrazioni del Giubileo della Chiesa cattolica 2025 nella città di Roma; 

[13] Decreto Legge n. 50 del 17 maggio 2022  recante “Misure urgenti in materia di politiche energetiche nazionali, produttività delle imprese e attrazione degli investimenti, nonché in materia di politiche sociali e di crisi ucraina”, convertito con modificazioni nella Legge 15 luglio 2022, n. 91, all’art. 13 “Gestione dei rifiuti a Roma e altre misure per il Giubileo della Chiesa cattolica per il 2025” al comma 1 attribuisce al Commissario di Governo limitatamente al periodo del relativo mandato e con riferimento al territorio di Roma Capitale, le competenze assegnate alle regioni ai sensi degli articoli 196 e 208 del Decreto legislativo 3 aprile2006, n. 152 ed, in particolare, la predisposizione e l’adozione del piano di gestione dei rifiuti di Roma Capitale nonché quella di assicurare la realizzazione di nuovi impianti per la gestione di rifiuti, anche pericolosi. Al comma 2, prevede che il Commissario Straordinario, può provvedere a mezzo di ordinanza, sentita la Regione Lazio, in deroga a ogni disposizione di legge diversa da quella penale, fatto salvo il rispetto delle disposizioni del codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione di cui al decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159, delle disposizioni del codice dei beni culturali e del paesaggio di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, nonché dei vincoli inderogabili derivanti dall’appartenenza all’Unione europea La regione Lazio si esprime entro il termine di quindici giorni dalla richiesta; decorso tale termine si procede anche in mancanza della pronuncia . Commissario che rimarrà in carica fino al 31 dicembre 2026

[14] 1 dicembre 2022 ordinanza n. 8 Piano di estensione Rifiuti di RomaCapitale (PGR-RC), avente ad oggetto “Approvazione del Piano di Gestione di Rifiuti di Roma Capitale e dei relativi documenti previsti dalla Valutazione Ambientale Strategica (VAS) di cui alla Direttiva 2001/42/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 27 giugno 2001, recepita con D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. Attività propedeutiche volte alla realizzazione nel territorio di Roma Capitale di un impianto di termovalorizzazione autorizzato con operazione R1, di capacità di trattamento pari a 600.000 t/anno di rifiuti, di cui all’allegato C, Parte Quarta del D.lgs.n. 152/2006 e ss.mm.ii. (scarica) 

[15] Il  raggruppamento di impresa è composto da  Acea Ambiente, quale capogruppo, una società quotata in Borsa che gestisce il servizio idrico, la fornitura di energia e lo smaltimento dei rifiuti, partecipata al 51% da Roma Capitale, al 23,33% da Suez Environnement e al 5,45% da Francesco Gaetano Caltagirone, e da  Hitachi Zosen Inova (azienda svizzera giapponese), Vianini Lavori (facente parte del gruppo Caltagirone) e di nuovo Suez.

[16] 16 novembre 2024 Il progetto posto a base di gara è quello presentato dal proponente/promotore rimodulato dopo la fase di interlocuzione, secondo le modalità previste dal Codice Appalti.
Vai a Termovalorizzatore – materiali bando 16 11 23

[17] dal documento della Commissione Parlamentare di Inchiesta Sulle Attività Illecite Connesse Al Ciclo Dei Rifiuti  e u Altri Illeciti Ambientali E Agroalimentari (vedi nota 5)

[18] Spetta alle Regioni, attraverso i piani regionali di gestione dei rifiuti (PRGR), individuare gli interventi e gli impianti da realizzare per il recupero e lo smaltimento dei rifiuti, nonché i criteri per la loro ubicazione. Il loro impatto sull’ambiente è valutato in sede di pianificazione, nell’ambito della procedura di valutazione ambientale strategica (VAS) e, in fase di realizzazione, nell’ambito della procedura di valutazione di impatto ambientale (VIA) e di autorizzazione integrata ambientale (AIA) ai fini del rilascio delle autorizzazioni, sulla base dello specifico progetto dell’impianto da realizzare. I piani regionali devono attenersi, in ogni caso, ai macro obiettivi e linee strategiche individuate dal programma nazionale di gestione dei rifiuti (PNGR) di cui al decreto ministeriale n. 257 del 24 giugno 2022. I piani regionali di gestione dei rifiuti devono indicare i criteri per l’individuazione delle aree non idonee e di quelle idonee alla localizzazione degli impianti, e spetta all’autorità competente, la Regione, la valutazione di compatibilità ambientale dell’opera da realizzare, nonché la sua coerenza con la normativa e con gli atti di pianificazione nazionale e regionale dei rifiuti (ai sensi dell’articolo 27-bis , comma 2, del decreto legislativo n. 152 del 2006). Nel caso del termovalorizzatore in località Santa Palomba, si ribadisce che l’Autorità competente è il commissario straordinario per il giubileo della chiesa cattolica, responsabile sia dal punto di vista  pianificatorio che dal punto di vista autorizzativo, ai sensi dell’art. 13 del decreto-legge n. 50 del 2022. Egli adotta il piano di gestione dei rifiuti di Roma capitale, anche a mezzo di ordinanza, sentita la Regione Lazio. (dal documento della Commissione Parlamentare di Inchiesta Sulle Attività Illecite Connesse Al Ciclo Dei Rifiuti  e u Altri Illeciti Ambientali E Agroalimentari (vedi nota 5)

[19] Una sentenza Consiglio di Stato (Sez. IV n. 1349 del 9 febbraio 2024)(scarica) , ha definitivamente attestato la legittimità amministrativa dell’utilizzo dei poteri commissariali conferiti in base a un evento che terminerà prima della messa in funzione dell’opera: tuttavia riteniamo che gli aspetti giuridici debbano essere distinti  dalla responsabilità politica della scelta

[20] Dichiarazioni Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica del 30 ottobre 2024 in risposta a  un’ interrogazione parlamentare, riportata nel citato documento della Commissione parlamentare (vedi nota 5)

[21] Il 7 agosto 2024 l’Ordinanza n. 30 del Commissario Straordinario dispone, con i poteri di cui articolo 13, comma 2, del D.L. n. 50 del 2022 e s.m.i. che Roma Capitale, in qualità di stazione appaltante ed ente concedente, si avvalga di Invitalia quale centrale di committenza per l’affidamento delle attività di verifica ai sensi del lgs n. 36/2023 e s.m.i., sia del PFTE sia del successivo progetto esecutivo, mediante procedura negoziata ex art. 76, comma 2, lett. c), invitando 5 operatori economici, accreditati… autorizzando a tal fine la sottoscrizione di apposita Convenzione (scarica).

Ordinanza commissariale di indizione della gara

16 novembre 2023, Ordinanza n. 27 del Commissario Straordinario che dispone  l’approvazione della Determinazione Dirigenziale del Direttore del Dipartimento Ciclo dei Rifiuti, n. NA/341/2023 relativa alla proposta tecnico economica di Project financing …  Proposta di partenariato pubblico privato in finanza di  progetto per l’affidamento della concessione  del Polo impiantistico… presentata dal RTI composta da ACEA Ambiente S.r.l., quale capogruppo mandataria, e da Hitachi Zosen Inova Ag, Vianini Lavori S.p.A. e Suez Italy S.p.A., quali mandanti, attribuendo allo stesso RTI la qualifica di promotore; che Roma Capitale inserisca nel programma  triennale dei lavori pubblici l’impianto; che Roma Capitale provveda a indire una gara europea per l’affidamento della concessione; grazie ai poteri speciali di deroga relativamente al contenuto del progetto di fattibilità tecnico economica (di seguito PFTE ) posto a base di gara, prevede che l’offerta oltre alle varianti migliorative, contenga le integrazioni necessarie rispetto al progetto posto a base di gara;

[22] 11 novembre 2024 con ordinanza n 40 il Commissario deroga all’art. 15, comma 1, della legge Regione Lazio n. 15 dell’11agosto 2008 e s.m.i272. e all’art. 31, comma 3, del decreto del Presidente della Repubblica n. 380 del 6 giugno 2001 e s.m.i.273 in pratica deroga al termine di 90 (novanta) giorni alle attività ingiunte dal Municipio IX , seppur con tempistiche diverse, che saranno effettuate durante i lavori di costruzione dell’impianto di termovalorizzazione in quanto ricomprese, unitamente ai relativi costi, nel PFTE  oggetto della procedura di Project Financing (scarica Ordinanza 40 2023)

[23]  Nella VAS ,sono stati affrontati gli aspetti ambientali nei termini previsti per questa fase valutativa dalla specifica normativa, e riportati nel rapporto Ambientale di VAS e nelle risposte alle Osservazioni, fornite sia per i soggetti con Competenza Ambientale (SCA) che non (SCA).

[24] (vedi nota 5)

[25] Vedi Decreto legislativo 31 marzo 2023, n. 36 Codice dei contratti pubblici in attuazione dell’articolo 1 della legge 21 giugno 2022, n. 78, recante delega al Governo in materia di contratti pubblici come integrato e modificato dal decreto legislativo 31 dicembre 2024, n. 209

PARTE III – DELLA PROGRAMMAZIONE Art. 40 Dibattito pubblico.

Nella nuova disciplina si specifica che la stazione appaltante o l’ente concedente possono indire il dibattito, ove lo ritengano opportuno, in ragione della particolare rilevanza sociale dell’intervento e del suo impatto sull’ambiente e sul territorio, tuttavia il dibattito è obbligatorio per alcune tipologie di opere in base alle disposizioni attuative contenute nell’allegato I.6, dove alla tabella 1 si trova un elenco di opere e di soglie dimensionali che comprende gli Impianti insediamenti industriali e infrastrutture energetiche per Opere che comportano investimenti complessivi superiori ai 300 milioni di euro al netto di IVA del complesso dei contratti previsti.

L’allegato I.6 disciplina:

a) i casi in cui il dibattito pubblico è obbligatorio;
b) le modalità di partecipazione e di svolgimento del dibattito pubblico;
c) le modalità di individuazione e i compiti del responsabile del dibattito pubblico;
d) gli eventuali contenuti ulteriori della relazione iniziale e di quella conclusiva del procedimento di dibattito pubblico.

Il dibattito pubblico è escluso:

a) per le opere previste dai Titoli V e VI della Parte VII del libro II del codice* e per quelle di difesa nazionale di cui all’articolo 233 del codice dell’ordinamento militare di cui al decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66;
b) per interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, restauri, adeguamenti tecnologici e completamenti; c) per le opere già sottoposte a procedure preliminari di consultazione pubblica sulla base di norme europee.

NOTA Il comma secondo dell’articolo 40 stabilisce una valenza limitata nel tempo dell’ allegato I.6 che dovrebbe essere abrogato a decorrere dalla data di entrata in vigore di un regolamento integralmente sostitutivo, da adottare ai sensi dell’articolo 17, co. 3, l. n. 400/1988, con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri su proposta del ministro delle infrastrutture e dei trasporti, sentiti il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica e il Ministero della cultura

*Titolo II – I bandi, gli avvisi e gli inviti PARTE VII – DISPOSIZIONI PARTICOLARI PER ALCUNI CONTRATTI DEI SETTORI ORDINARI Titolo V – I contratti nel settore della difesa e sicurezza; i contratti secretati Art. 136. (Difesa e sicurezza) Art. 137. (Contratti misti concernenti aspetti di difesa e sicurezza) Art. 138. (Contratti e concorsi di progettazione aggiudicati o organizzati in base a norme internazionali) Art. 139. (Contratti secretati)Titolo VI – Le procedure in caso di somma urgenza e di protezione civile Art. 140. (Procedure in caso di somma urgenza e di protezione civile)

[26] Vedi il nostro articolo sull’esito del Dibattito pubblico per lo stadio di Pietralata Roma e lo stadio a Pietralata, quale pubblico interesse? di Giancarlo Storto 22 novembre 2023

[27] La CM di Roma  conta 121 comuni (incluso il comune capoluogo) e una popolazione di oltre 4,2 milioni di abitanti, ciò che la rende l’area vasta di gran lunga più popolosa d’Italia: le CM di Milano e Napoli, le più popolose dopo Roma, hanno rispettivamente 3.249.821e 3.017.658.abitanti (al 1° gennaio 2021, fonte Istat)

[28] Vedi Roma Today 1 luglio 2023 I comuni dei Castelli dicono no al termovalorizzatore di Santa Palomba I sindaci di tredici comuni dei Castelli hanno chiesto di ridiscutere la progettazione del termovalorizzatore che il sindaco vuole costruire a Santa Palomba

[29] Vedi Ispra – Catasto Produzione provinciale della regione Lazio Percentuali comunali di raccolta differenziata regione Lazio, anno 2023

[30] Si veda anche  #mapparoma43 – La Politica di coesione nella Città metropolitana di Roma https://www.mapparoma.info/mappe/mapparoma43-la-politica-di-coesione-nella-citta-metropolitana-di-roma/

[31] Con la legge n. 81 del 25 marzo 1993 – tutt’ora in vigore – è cambiato il precedente assetto istituzionale degli enti locali. Fin dal secondo dopoguerra gli elettori sceglievano i componenti del Consiglio comunale, votandoli sulla base di liste di partito o movimento o, e i consiglieri eletti nominavano il nuovo sindaco e gli assessori, sulla base di accordi politici tra i partiti che avrebbero costituito la maggioranza. In caso di dimissioni del sindaco, il Consiglio comunale ne poteva nominare un altro, sempre in base agli accordi tra le forze politiche (e solo in mancanza di un accordo si andava a nuove elezioni). Tale sistema, che ha sicuramente anche dei vantaggi, di fatto ha consegnato un potere quasi assoluto al “primo cittadino”, che può nominare o licenziare gli assessori, e che non può essere sfiduciato dal Consiglio comunale, pena la decadenza del consiglio stesso (vedi la vicenda del Sindaco Ignazio Marino)

[32] La Proposta di legge di modifica costituzionale intende attribuire poteri speciali a Roma, conferendole potestà legislativa per 19 materie su 20 di quelle attualmente concorrenti Stato- Regione Lazio. E se da un lato non è chiaro se per Roma si intenda l’attuale comune o la Città metropolitana, dall’altro una delle proposte ipotizza addirittura di affidare la scelta delle competenze legislative e delle materie che dovrebbero essere attribuite a Roma alla sola Assemblea Capitolina, con un procedimento che lo stesso Dossier parlamentare definisce “nuovo sotto il profilo delle fonti del diritto e derogatorio rispetto all’attuale riparto costituzionale delle competenze“. L’ennesimo esempio di un modello di accentramento di poteri e devoluzione di importanti funzioni che marginalizza il parlamento su decisioni che comportano modifiche profonde e di fatto irreversibili, portato avanti senza alcuna informazione e dibattito con i cittadini, informazione e dibattito da tempo inutilmente sollecitato da Carteinregola vedi Poteri speciali di Roma Capitale: una proposta confusa e preoccupante 27 maggio 2024