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5 domande ai candidati 2022, le risposte di Rossella Muroni (centrosinistra)

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Rossella Muroni, deputata ecologista e candidata alla Camera per il centrosinistra nel collegio uninominale Roma 03, nei Municipi V e VI. Rossella Muroni ha aderito alla Carta del candidato traparente, le informazioni si trovano qui.

  1. AUTONOMIA REGIONALE DIFFERENZIATA

DOMANDE:

Quale il suo parere su questa decisiva materia tanto importante quanto poco conosciuta e dibattuta? Ritiene opportuno che le competenze a legislazione concorrente e alcune di quelle attribuite allo Stato siano affidate alle Regioni? In caso affermativo quali materie in particolare e con quali motivazione?

RISPOSTA:

La pandemia dovrebbe avercelo insegnato: da soli siamo tutti più vulnerabili, insieme siamo più forti e capaci di affrontare anche le crisi peggiori.

Analogamente credo che su temi importanti come la tutela della salute e dell’ambiente, l’istruzione, l’energia, sarebbe un errore affidare le competenze legislative alle Regioni. È importante che restino attribuite in via esclusiva allo Stato, o in via concorrente con le Regioni

Anziché l’autonomia differenziata e i suoi servizi spezzatino che rischiano di aumentare le disuguaglianze e di creare cittadini di serie A e di serie B, vanno infatti garantiti diritti ugualmente esigibili e lo stesso livello di servizi su tutto il territorio nazionale. Uguali e universali. Questo deve essere il criterio che ci ispira.

2. LEGGE RIGENERAZIONE URBANA

DOMANDE:

È assai probabile che il nuovo Parlamento tornerà in tempi brevi sull’argomento: quali dovrebbero essere i contenuti qualificanti di una legge sulla rigenerazione urbana? Una componente non marginale su cui si aprirà in confronto potrà riguardare il sistema degli incentivi che indirizzano gli interventi nelle diverse aree delle città: li considera indispensabili e in caso affermativo quali considera ammissibili? Ritiene che i centri storici, che costituiscono nella loro interezza la memoria e i riferimenti condivisi di una comunità, debbano avere particolari tutele, ad esempio rispetto agli interventi di demolizione e ricostruzione, i premi di cubatura e i cambi di destinazione?

RISPOSTA

Una legge sulla rigenerazione ha senso se migliora la qualità dell’abitare e il patrimonio architettonico delle nostre città, contribuendo in modo determinante anche a contenere il consumo di suolo.

Se l’obiettivo è, come vorrei e come dovrebbe essere, promuovere il riuso e la riqualificazione dell’esistente credo gli incentivi siano uno strumento adatto a spingere sulla rigenerazione urbana, a tutela dell’integrità del suolo. E quando non parliamo di centri storici o aree tutelate considero giusto prevedere anche la possibilità di demolizione e ricostruzione. Per vere periferie riqualificate si può valutare anche l’incentivo sotto forma di premialità nelle cubature, o di cambio di destinazione d’uso. Ma tutto questo deve essere fatto secondo criteri chiari e certi, che tutelino la bellezza dei nostri paesaggi e urbani e garantiscano la sicurezza dei cittadini.

3. CONCESSIONI BALNEARI

DOMANDE:

 Tra le principali novità introdotte dal decreto concorrenza  c’è il rispetto  di un adeguato equilibrio tra spiagge in concessione e spiagge libere/libere con servizi:  è disposto a sostenere  la richiesta delle  associazioni dei cittadini che sia fissato il criterio di almeno il 50 % di spiagge libere/libere con servizi per ciascun comune?

Nella citata  Legge per il mercato e la concorrenza 2021 è contenuta una frase che sembra aprire margini di tolleranza alle occupazioni e opere abusive sulle spiagge. Pensa che anche chi ha realizzato abusi  – cioè commesso reati– sulle aree demaniali debba poter  partecipare alle gare per le nuove concessioni ?

RISPOSTA

La spiaggia libera è un diritto che va garantito a tutti, oggi non è così, sappiamo bene che in diverse regioni ci sono comuni in cui il 90% del litorale è in concessione e che non è raro il caso di stabilimenti che si fanno pagare non solo per i servizi che offrono ma per l’accesso. Senza demonizzare le imprese, che sono e restano una risorsa fondamentale per la società e per il Paese, c’è bisogno di riequilibrare la situazione tra spiagge libere e in concessione. Come vanno adeguati i canoni di ‘affitto’ che lo Stato percepisce, cifre oggi assolutamente irrisorie.

4. GIOCO D’AZZARDO

DOMANDE:

Con 111 miliardi di puntate di denaro raccolto nei 51 giochi d’azzardo in concessione, cosa si intende fare nella prossima legislatura? Qual è il livello minimo inderogabile di prelievo fiscale sui giochi da porre?

Quale peso ‘intende riconoscere ai comuni per contenere e regolamentare il gioco d’azzardo? Ritiene che il distanziamento di slot e videolottery in bar, tabaccherie e sale gioco da luoghi sensibili come scuole, centri anziani, chiese  e ospedali sia una misura necessaria per la prevenzione e il contrasto  al GAP?

Come contrastare (se si ritiene di contrastare, beninteso) l’espansione del gioco d’azzardo online?

RISPOSTA

Bisogna tassare i giochi se non più, almeno quanto il lavoro. E certamente sono favorevole e mi impegno per il distanziamento di slot e videolottery da luoghi sensibili come scuole, centri anziani, chiese. Non bisogna mai dimenticare che il gioco d’azzardo, al pari di fumo, alcol o droghe, può generare dipendenza e dunque non può essere trattato come una qualunque altra attività. Per contrastare il gioco d’azzardo serve più consapevolezza del pericolo, più educazione e anche la voglia di passare in modo diverso il tempo libero. 

5. LEGGE CONSUMO DI SUOLO

DOMANDE:

Quale finalità intende sostenere rispetto al consumo di suolo: contenimento o azzeramento con alcune motivate eccezioni? Delle varie proposte di legge che attualmente giacciono in Parlamento, quale ritiene più valida? Una proposta di legge del 2016 prevedeva di affidare alle Regioni il compito di adottare “opportuni criteri, parametri e percentuali di riduzione del consumo di suolo coerenti con l’obiettivo […], da articolare a scala comunale o per gruppi di comuni, sia in termini di direttive per la pianificazione, sia in termini di disposizioni immediatamente operative…”: ritiene che un intervento così decisivo per la sostenibilità del Paese possa essere gestito – in modo oltretutto diversificato – dalle Regioni? Se dovesse prevalere quest’ultima opzione quali dovrebbero essere le misure per consentire con scadenze temporali certe l’applicazione della nuova normativa e quali i limiti invalicabili a cui Comuni e Regioni dovrebbero sottostare?

RISPOSTA

Proprio pensando alla corretta gestione del territorio, alla mitigazione del dissesto idrogeologico e alla sicurezza dei cittadini, il primo giorno di questa Legislatura ormai prossima alla chiusura ho presentato una proposta di legge contro il consumo di suolo (AC 279). Il testo introduce un limite all’impermeabilizzazione del territorio e prevede il suo monitoraggio, introduce misure per la tutela e la valorizzazione del suolo agricolo e dell’agricoltura mediterranea, indica poi alcune priorità per il riuso del patrimonio edilizio esistente e misure di incentivazione per facilitare la rigenerazione urbana. Per dare una risposta efficace in chiave di prevenzione anziché di emergenza. Mi sembra questo l’approccio più adatto.

Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com

23 settembre 2022

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