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10 parole dell’urbanistica, Paesaggio – Intro Giancarlo Storto

Giancarlo Storto a 10 parole paesaggio 1 luglio 2019Avviamo con oggi un ciclo di incontri tematici su alcune questioni che sono al centro del dibattito urbanistico. Con questa iniziativa vorremmo raggiungere alcuni obiettivi.

Recuperare innanzitutto l’importanza dell’informazione e di essere informati per arrivare ad un vocabolario condiviso che abbia una sua solidità basata sulla conoscenza, da contrapporre ai luoghi comuni e alla superficialità del linguaggio corrente. Ritengo infatti che occorre riappropiarsi del senso delle parole, cioè abbinare alle parole contenuti che siano il risultato di ragionamenti non improvvisati per dare sostanza ad una cultura che si opponga e faccia barriera alle parole vuote e ripetute, coniate a fini pubblicitari o di propaganda politica.

Gli esempi in proposito sono molti. Mi limito a citarne uno che costituirà l’oggetto di un prossimo incontro: la parola rigenerazione. Accettata da tutti come la nuova frontiera degli interventi nella città costruita che possano ridare qualità all’ambiente urbano e maggior benessere agli abitanti, viene in concreto declinata nelle forme più svariate sino a legittimare operazioni immobiliari che nulla hanno a che fare con la conservazione delle identità dei luoghi e con la finalità di realizzare condizioni di maggiore vivibilità.

Più in generale la marginalità a cui viene ricondotta l’elaborazione culturale diventa manifesta nel confronto pubblico tra i rappresentanti della politica. Uno per tutti: da lungo tempo studiosi e ricercatori sono impegnati nel tentare di comprendere le problematiche che investono le periferie urbane dal punto di vista delle condizioni di degrado ma anche dei comportamenti sociali e della marginalità economica. Ebbene, nulla di quanto elaborato viene trasferito nei provvedimenti legislativi che denunciano una pochezza concettuale a livelli minimi e la complessità delle questioni da affrontare viene minimizzata e sostituita mediante l’annuncio mediatico con il quale si esaurisce l’impegno politico.

Questo primo incontro, a carattere direi sperimentale, riguarda il PAESAGGIO. La scelta, ovviamente, non è casuale. Nella nostra Regione è da lungo tempo in corso di definizione il Piano territoriale paesaggistico (PTPR) che avrà conseguenze pratiche sul territorio e sulle nostre condizioni di vita certamente non trascurabili. La legislazione che tutela il paesaggio e detta contenuti e procedure per la formazione dei piani paesaggistici fa riferimento ad un corpo normativo particolarmente robusto e complesso. È sembrato quindi opportuno offrire una illustrazione che consenta a tutti noi di acquisire un livello di conoscenza in qualche misura adeguato.

Con una precisazione: oggi non tratteremo specificamente delle ricadute delle previsioni del PTPR sulla citta di Roma e sul centro storico in particolare. Abbiamo infatti ritenuto che la rilevanza di quest’ultimo argomento è tale che non poteva essere affrontato senza uno spazio di tempo appropriato, quasi un’appendice alla prima parte.

Ad una attenta analisi delle problematiche del centro storico o, meglio, della città storica, pensiamo dunque di dedicare una apposita discussione a fine settembre o ai primi di ottobre. In quella sede apriremo un confronto sulle varie normative che regolamentano le trasformazioni nella città storica (PTPR, legge regionale sulla rigenerazione urbana, norme tecniche di attuazione del piano regolatore generale, vincoli ministeriali, piano di gestione Unesco), sulle responsabilità che hanno determinato la possibilità di interventi edilizi sconsiderati, sulle possibili modifiche al quadro normativo per arrestare le distruzioni di edifici di sicura qualità architettonica ed ambientale allo stato attuale consentiti.