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5 domande a Alessandra Cattoi

CATTOIAlessandra_G_d0Le risposte di Alessandra Cattoi Assessore alla scuola all’infanzia ai giovani e alla pari opportunità alle domande

> vai alla pagina con la biografia sul Comune di Roma

  • Le cose più importanti che ha fatto finora
  • Le cose più importanti che sta per fare o sta facendo
  • Le “gatte da pelare” ereditate di cui si sta occupando
  • Le cose che vorrebbe fare (sogni nel cassetto)
  • Gli ostacoli con cui deve combattere

(2 dicembre 2014)

 La cosa più importante fatta fino a ora è di tornare a investire nella scuola dopo anni, perché questo costituisce il segnale che vogliamo dare per la costruzione di una società che sia al passo con i tempi, che sia più attenta ai bisogni dei più piccoli e delle loro famiglie.

Un impegno che riguarda direttamente o indirettamente tutto il sistema formativo. Gestiamo infatti direttamente il servizio dei nidi e delle scuole dell’infanzia, che coprono la fascia di età da 0 a 6 anni: con 206 nidi a gestione diretta, 31 sezioni ponte, 222 nidi, micronidi e spazi-be.bi, 320 scuole dell’infanzia. Roma Capitale, inoltre, si occupa di edilizia scolastica anche per elementari e medie, e propone percorsi formativi specifici alle scuole di ogni ordine e grado, compresi quindi gli istituti superiori.

In questa situazione di grande complessità il primo dato che segna l’inversione di rotta rispetto al passato è la differenza di fondi stanziati. In poco più di un anno, infatti, abbiamo investito oltre 50 milioni di euro nell’edilizia e nella manutenzione scolastica, più o meno quanto impegnato nei cinque anni precedenti.

A questi vanno aggiunti 37,5 milioni di euro di fondi regionali per i quali ci siamo a lungo adoperati presentando 86 progetti, tutti approvati, che ci consentiranno altrettanti interventi strutturali in scuole di tutti i municipi della città

Questo impegno ha consentito l’apertura in questo anno scolastico di nuove strutture: 3 nuove scuole elementari che accolgono 475 alunni e 5 nuove scuole d’infanzia con 260 bambine e bambini da 3 a 6 anni. Per la fascia da 0 a 3 anni (asili nido) abbiamo ampliato l’offerta di 125 posti.

Da segnalare che le nuove scuole aperte sono tutte in periferia, dove esistono le maggiori criticità, le liste d’attesa più lunghe per i nidi e le materne, in particolare in quartieri che negli ultimi anni hanno visto una forte urbanizzazione e la nascita di nuovi insediamenti. Un discorso analogo vale per le strutture che ci apprestiamo ad aprire nella prossima fase.

Tra i prossimi obiettivi segnaliamo per gennaio 2015 l’apertura di 2 nuove scuole dell’infanzia comunale per ulteriori 100 posti; da settembre apriranno inoltre 2 nuove scuole secondarie di primo grado per 600 alunni; 5 nuove scuole d’infanzia per 400 bambine/i saranno disponibili dal prossimo anno educativo e scolastico. Saranno inoltre attivati cinque nidi a gestione diretta per complessivi 175 posti. Inoltre sono pronte per l’apertura, prevista anche questa dal prossimo anno, 12 strutture educative per la fascia da 0 a 3 anni, probabilmente attraverso forme di partenariato con soggetti privati.

Roma Capitale cura anche il servizio di ristorazione scolastica per circa 145.000 bambine/i, ragazze/i e con il nuovo capitolato d’appalto, in vigore da quest’anno, sono stati introdotti notevoli miglioramenti, in particolare per quanto riguarda la freschezza dei cibi, la vicinanza territoriale e l’utilizzo di prodotti biologici, la sostenibilità ambientale e la puntuale verifica della qualità del servizio. Il cambio di appalto, voglio ricordarlo, è stato effettuato con la garanzia del mantenimento di tutti i 2300 posti di lavoro impiegati nel servizio.

Un altro aspetto significativo riguardo alle cose fatte è l’ampliamento dei percorsi didattici finalizzati ad affiancare il programma educativo, integrando la formazione delle alunne e degli alunni di tutte le scuole, dall’infanzia fino alla maturità. Diversi di questi progetti sono stati proposti in collaborazione con le varie società dal gruppo di Roma Capitale (Ama, Atac, Acea, Teatro di Roma, Auditorium ecc). A tutte le scuole è stato consegnato un catalogo di oltre 100 pagine con i vari progetti che spaziano dalla memoria all’arte, dalla scienza alle buone pratiche,e che hanno incontrato vastissime adesioni.

Un altro importante obiettivo conseguito riguarda la completa dematerializzazione delle procedure di iscrizione ai servizi educativi e scolastici di Roma Capitale, attraverso la sostituzione delle domande di iscrizione cartacee con quelle online. Una procedura che garantisce maggiore trasparenza per i cittadini e un consistente snellimento delle pratiche burocratiche. Naturalmente, per chi non ha dimestichezza con l’informatica, sono state predisposte adeguate misure di assistenza.

A questi aspetti essenziali si aggiungono molti altri obiettivi e progetti realizzati nel corso di questo anno e mezzo, come il ritorno dei campi scuola, da tempo non realizzati, o il progetto per la scolarizzazione dei rom, o ancora quello “Giovani Fuori Classe” contro la dispersione scolastica.

Un capitolo a parte, relativamente a quanto fatto e ai nostri obiettivi per le scuole che gestiamo direttamente, riguarda la necessità di attivare percorsi di stabilizzazione e di riqualificazione professionale, superando il paradosso odierno che vede Roma Capitale investire risorse importanti per mantenere condizioni di precariato, laddove lo stesso impegno economico potrebbe dare risposte certe alle lavoratrici e garantire stabilità degli organici sin dall’apertura delle scuole.

Tra le nostre attività, anche la formazione del personale educativo e scolastico. L’offerta educativa rivolta a insegnanti ed educatrici è stata ampliata ed arricchita con tematiche utili e specifiche riguardanti i servizi, come l’accoglienza delle famiglie, la didattica educativa delle scienze, i bisogni educativi speciali, l’educazione musicale, le esperienze sensoriali e grafiche.

Quelli elencati sopra sono aspetti della nostra politica tutti finalizzati a rilanciare l’istruzione pubblica e a invertire la rotta rispetto alla situazione ereditata dopo 5 anni di incuria e abbandono durante la giunta Alemanno. Un periodo in cui non vi è stata alcuna pianificazione degli interventi di manutenzione ordinaria delle scuole e di ampliamento dell’offerta di servizi. Ecco, dopo un duro lavoro, ora incominciamo a uscire all’emergenza e possiamo pensare a concentrarci maggiormente sui progetti di espansione della nostra offerta di servizi.

Oltre all’obiettivo primario di aumentare tale offerta attraverso l’apertura di nuove scuole e di rendere più sicuri e adeguati gli istituti dove studiano i nostri figli, superata l’emergenza sarà possibile concentrarsi su alcuni obiettivi presenti nel nostro programma e in particolare su quello di rendere sempre più le scuole luoghi di accoglienza e partecipazione per gli studenti ma anche per tutti i cittadini del quartiere. Intendiamo in primo luogo garantire l’apertura dei nostri servizi nei periodi estivi e poi lavorare sul progetto delle scuole e delle palestre aperte nelle ore che non rientrano direttamente nell’orario curricolare. Si tratta di una prospettiva che consentirà di coniugare in maniera più consona ai tempi della città e delle famiglie i servizi offerti in ambito scolastico.

Naturalmente gli ostacoli che si incontrano su questa strada sono soprattutto di carattere economico, non solo per la carenza di risorse, ma anche per il fatto che i Comuni sono soggetti ai vincoli del patto di stabilità per cui spesso non possono utilizzare neanche tutti i fondi che hanno in cassa.

Quelli che abbiamo in mente non sono sogni nel cassetto, ma obiettivi a lungo termine: in questo senso possiamo dire che per il nostro assessorato è fondamentale adoperarsi affinché l’istruzione sia un bene comune su cui investire per non lasciare indietro nessuno, garantendo a tutti, in ciascuna scuola, le stesse possibilità, attraverso un’adeguata dotazione di beni, di strumenti, di servizi e di supporti tecnologici.