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La Sindaca, le Olimpiadi e il referendum

raggi olimpiadi? 2Eletta dopo una campagna elettorale in cui le Olimpiadi di Roma 2024 sono  diventate – incredibilmente, rispetto agli altri  gravi problemi della Capitale – uno dei  principali temi di scontro  tra il candidato PD Roberto Giachetti,  favorevole “senza se e senza ma”,  e la candidata M5S, che ripeteva  ad ogni intervista che “Abbiamo ribadito la nostra linea: non c’è alcun pregiudizio nei confronti dei Giochi ma dobbiamo pensare prima all’ordinario e poi valuteremo anche lo straordinario”. “Roma non si può permettere di spendere milioni per un progetto di candidatura, i cittadini stanno morendo oggi”, dopo la vittoria e  l’insediamento  la Raggi  ha sempre mantenuto una  posizione contraria,   anche  se talvolta un po’ sibillina, soprattutto rispetto alla possibilità di sottoporre la candidatura a un referendum.  Lo chiedono da tempo  i Radicali italiani, che hanno cominciato a raccogliere le firme tra mille difficoltà, dopo che alcuni impedimenti avanzati dal Comune – era Tronca – hanno fatto slittare la raccolta in un periodo  che comprende anche il mese di agosto.

L’ultimo atto  è stato il 9 agosto in Campidoglio, dove l’astensione della maggioranza dei consiglieri del  Movimento 5 Stelle ha stoppato   la mozione  presentata dal consigliere  di Sinistra Italiana  Stefano Fassina, che  chiedeva  l’impegno della Sindaca ad indire un referendum tra i romani sulla candidatura olimpica(1).

E dopo la bocciatura i radicali hanno diramato un comunicato in cui lamentano la mancata collaborazione dell’amministrazione Raggi anche per la raccolta firme, nonostante avessero mandato una lettera chiedendo  che il Comune “fornisse gli autenticatori necessari” e rendesse  possibile” la sottoscrizione online con atti che avrebbero potuto  essere adottati in tempi brevissimi” (2).

Il punto vero però è quali siano le intenzioni della  Raggi e della sua Giunta rispetto alla candidatura. Se è contraria, prima lo comunica chiaramente,  predisponendo la delibera per cancellare quella con cui l’Assemblea capitolina – Sindaco Marino – l’aveva approvata (3), meglio è.  Anche per mettere fine  una volta per tutte a quello che sembra un vero e proprio braccio di ferro in atto, con una martellante e gigantesca campagna del comitato promotore e del Governo a favore dei Giochi  e le risposte  della Raggi e del vicesindaco Frongia, ferme  ma piuttosto  vaghe sui tempi della comunicazione ufficiale del  ritiro (4) da far sospettare che siano ancora in discussione (5).

Secondo quanto riportato dai giornali, a settembre, dopo le Olimpiadi  di Rio, dovrebbe tenersi  un  incontro tra  Virginia Raggi e i vertici del CONI (6). Il “punto di non ritorno”  della candidatura romana è il 7 ottobre, “data in cui il Comune dovrà sciogliere le riserve in vista della presentazione al Cio della seconda parte di dossier”. E  a quanto pare a settembre la Sindaca di Roma è stata convocata anche dalla Commissione cultura del Senato proprio per illustrare la sua posizione sui giochi olimpici (7).

Una cosa è certa:  se  la Sindaca – per ipotesi –  cambiasse idea e abbracciasse la linea “Olimpiadi- opportunità-per-la-città” (un argomento che la accomunerebbe a tutti  i suoi predecessori fautori di simili eventi nella Capitale: Rutelli-Veltroni-Alemanno e anche Marino) verrebbe meno a  quanto sostenuto nella campagna elettorale e all’impegno idealmente preso con i suoi elettori, dato che il tema è stato così dibattuto che non può essere archiviato  come un  qualsiasi punto minore del programma. E soprattutto una eventuale inversione di marcia non potrebbe essere calata dall’alto, ma dovrebbe essere davvero condivisa con i cittadini romani, come è nello spirito che ha sempre caratterizzato il Movimento. E non con una consultazione sul sito M5S o via Facebook, ma con un referendum vero, frutto di un processo democratico  istituzionale, degno di chi vuole imprimere davvero un nuovo corso.

In ogni caso, per la “patata bollente” Olimpiadi, come per le altre che abbiamo segnalato ai candidati prima delle elezioni sollecitando una posizione chiara e netta, prendere tempo rimandando  decisioni importanti per la città non fa bene nè alla città, nè a chi è chiamato a governarla.

Anna Maria Bianchi Missaglia

> vai alla pagina Roma 2024, cronologia e materiali

Per osservazioni e precisazioni laboratoriocarteinregola@gmail.com

(1) Sole24ore 9 agosto 2016 Olimpiadi, M5s si astiene in Campidoglio su mozione pro referendum

(2) ecco il comunicato:

OLIMPIADI ROMA 2024/ MAGI (RADICALI): IMPOSSIBILE RACCOGLIERE FIRME. LA NOSTRA LETTERA A SINDACO RAGGI E PRESIDENTE DE VITO NON HA AVUTO RISPOSTA. M5S NON SEGUA LINEA ANTIREFERENDARIA DEI PREDECESSORI E DEL CONI
Dichiarazione di Riccardo Magi, segretario di Radicali Italiani e promotore del Referendum cittadino su Roma 2024
I consiglieri del Movimento 5 Stelle hanno deciso di astenersi oggi in aula sulla mozione per la tenuta di un referendum sulle Olimpiadi Roma2024, facendo riferimento per la loro decisione alla nostra raccolta firme per il referendum: “chi vuole può firmare quella”, affermano.
Ma la nostra campagna referendaria rischia concretamente di fallire per il combinato disposto prima del rinvio in piena estate, imposto dall’Amministrazione Capitolina anche a causa delle indebite ingerenze del Coni, ed ora dal permanere di ostacoli alla raccolta firme che di fatto la rendono impossibile per chi non dispone di centinaia di migliaia di euro per pagare cancellieri o di un esercito di consiglieri comunali che possono autenticare a costo zero.
Si tratta di una grave negazione dei diritti politici di partecipazione dei cittadini romani della quale abbiamo informato il Sindaco Raggi e il presidente De Vito senza ricevere risposta. Abbiamo suggerito loro un percorso rapido di apertura dell’istituto referendario ai cittadini coerente anche con la storia e il programma del M5S ma evidentemente si preferisce affossare il referendum dicendo al contempo di non essere contrari al referendum. Oggi più che mai ribadiamo il nostro appello aperto: rompano la prassi antireferendaria dell’amministrazione, forniscano ai cittadini gli autenticatori necessari che oggi sono del tutto assenti, rendano possibile la sottoscrizione online con atti che possono essere adottati in tempi brevissimi.
Il sindaco Raggi nel confronto diretto su Sky aveva affermato “se sarò sindaco farò io il referendum sulle olimpiadi”. Fino ad oggi invece ha continuato a prendere tempo con prese di posizioni molto costose per le tasche dei cittadini. Ricordiamo infatti che ogni giorno che passa si bruciano 30 mila euro dei contribuenti per tenere in piedi la candidatura olimpionica di Roma2024. Rinviare ad ottobre la decisione – come vuol fare il sindaco Raggi – significa perdere 2 milioni di euro dei cittadini. ⁠⁠⁠⁠

scarica la lettera Lettera Raggi dei radicali

(3) mozione 39  25/06/2015 Impegno per il Sindaco a presentare la candidatura di Roma ai XXXIII Giochi Olimpici ed ai XVII Giochi Paralimpici del 2024. Mozione Assemblea Capitolina numero 39 del 2015 (pdf - 26 Kb) scarica ACMozione N 39 candidatura olimpica del 25.06.2015

(4) si veda la vicenda del rappresentante del Comune non inviato a Rio:

Repubblica 29 luglio “Roma 2024” su un binario morto. Star in campo, Raggi dice no Benigni, Muti, Sorrentino, Pausini, Armani e Tornatore: è lunga la lista degli artisti che si schierano a favore delle Olimpiadi. Ma il Campidoglio annulla il viaggio di un delegato a Rio de Janeiro per promuovere la candidatura della capitale di MAURO FAVALE

Corriere della sera 30 luglio 2016 Olimpiadi, a Rio un dirigente  del Comune. Raggi furiosa:  «Revoca dell’autorizzazione» La sindaca aveva annunciato che il Campidoglio non avrebbe avuto rappresentanti in Brasile. Invece spunta il via libera a un dipendente come membro dell’«Observer program» del Cio. La rabbia della prima cittadina su Facebook

(5) secondo il Sole 24 ore 9 agosto 2016  “La parola finale non c’è ancora. Ma il gelo del Campidoglio a Cinque Stelle è calato ufficialmente sulle Olimpiadi già lo scorso 22 luglio. Nelle linee programmatiche approvate dalla giunta i Giochi del 2024 non vengono proprio citati. «Noi siamo coerenti» ha detto stringata la sindaca Virginia Raggi. E il suo vice Daniele Frongia, con delega allo sport, le ha fatto eco così: la candidatura «non è mai stata inserita nella fase elettorale, non era nel nostro programma e per coerenza non compare neanche nelle linee programmatiche. Le Olimpiadi non erano una priorità prima e non lo sono nemmeno ora». Eppure nel corso dell’incontro a Ostia con il presidente del Coni, Giovanni Malagò, lo scorso 11 luglio, Frongia aveva aperto uno spiraglio sul dossier, sostenendo: «Noi siamo sempre aperti al confronto e al dialogo». 

In ogni caso, l’ipotesi del silenzio dovuto alle Olimpiadi in corso ci sembra assai debole, dopo che il Comune di Roma non ha partecipato all’evento non mandando neanche un rappresentante agli incontri ufficiali, al contrario degli altri paesi in lizza. Anzichè eludere le domande dei giornalisti e continuare rimandare il momento della decisione ufficiale  sarebbe meglio parlare chiaro ai cittadini, che sono, speriamo, i principali interlocutori della Sindaca e della maggioranza eletta.

(6) Roma Today 26 luglio Olimpiadi, Malagò incontra ancora Frongia: “Sono fiducioso, faremo il punto dopo Rio”Il presidente del Coni: “Ricordo che la data di scadenza formale è il 7 ottobre, giorno in cui si tratta di avallare o meno formalmente la candidatura”

(7) Aska news 28 luglio 2016 Raggi a settembre in commissione Senato su Olimpiadi Roma 2024 La Sindaca è stata convocata dalla commissione cultura

 

 

 

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