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Lazio 2023: confronto programmi su Consumo di suolo

A un secolo e mezzo dall’unità d’Italia, gli abitanti della capitale sono aumentati da poco più di 200.000 a circa 2.800.000: la popolazione è aumentata quindi di 14 volte. La superficie urbanizzata è cresciuta invece di 80 volte, da 660 a circa 53.000 ettari urbanizzati (sui circa 128 mila ettari del territorio comunale), e la Capitale è  assurta ai vertici delle classifiche dell’ISPRA (Istituto Superiore Per la Ricerca Ambientale) Non c’è dubbio che l’atto decisivo debba essere l’azzeramento del consumo del suolo: azzerare, e subito, il consumo del suolo, non contenerlo, abbassarlo o diminuirlo come propongono quelli che affrontano  l’emergenza ambientale  solo a parole.

Ecco cosa dicono i programmi (il grassetto è di Carteinregola)

PROGRAMMA ALESSIO D’AMATO CENTROSINISTRA

Rigenerare il territorio: quartieri, città, piccoli comuni

La direzione di marcia che abbiamo impresso in questi anni è chiara… il completamento di ecomostri abbandonati, senza consumo di suolo, tra i quali Tor Vergata, Sagunto e Torrevecchia;(…)

Avanti con la semplificazione, le regole certe e la trasparenza nell’urbanistica 

(…) Per completare il lavoro di semplificazione fatto negli anni passati è oggi necessario attuare il Regolamento Edilizio Regionale Tipo e approvare una legge urbanistica snella ed innovativa che permetta di abrogare le circa 50 leggi regionali in materia ancora vigenti. Un testo unico chiaro ed efficace che dia la certezza per le trasformazioni territoriali, senza consumo di ulteriore suolo

Azzeramento del consumo di suolo netto

La rigenerazione urbana è la leva per il recupero del patrimonio costruito – per migliorarne la qualità, l’efficienza energetica e idrica, la sicurezza sismica e la dotazione tecnologica – per la promozione di politiche urbane integrate e sostenibili, la tutela dell’ambiente e del paesaggio e la salvaguardia delle funzioni ecosistemiche del suolo che, in coerenza con gli obiettivi europei, dovrà vedere azzerato il suo consumo netto entro il 2050.

Vogliamo favorire il riuso edilizio di aree già urbanizzate nonché dei complessi edilizi e di edifici pubblici o privati in stato di degrado o di abbandono – anche con interventi di demolizione e ricostruzione in siti diversi – perché siamo convinti che sia la strada maestra per migliorare il tessuto urbano e contribuire alla mitigazione e all’adattamento agli effetti dei cambiamenti climatici nelle città.

 Le aree industriali: censimento, ammodernamento, attrazione di investimenti

Il Lazio ha tutti i numeri per attrarre imprese e investitori di qualità dall’estero. Uno dei punti chiave per farlo è rafforzare le nostre aree industriali. Questo significa lavorare, insieme alle imprese, per dare priorità nelle nostre scelte di investimento alle infrastrutture ‘serventi’ al fare impresa: prima di tutto le nostre aree industriali. Queste ultime dovranno divenire zone qualificate e cablate, censite in modo da capire gli spazi disponibili, popolate di attori industriali. In questo un ruolo centrale lo dovrà avere il Consorzio Industriale Unico, che seguiremo nella sua attuazione, che vogliamo attore del censimento e della riqualificazione delle aree, dell’attrazione degli investimenti, del dialogo tra mondo dell’impresa e della ricerca, di un’azione di coordinamento regionale per mettere a sistema le aree industriali dei singoli comuni e definire le disponibilità esistenti per progetti di reinsediamento industriale senza consumo di suolo. (…)

Sviluppo produttivo, transizione ambientale e salvaguardia del territorio: le nuove sfide dell’agricoltura
L’agroalimentare è un comparto fondamentale dell’economia regionale: non solo per il suo peso economico ma per il ruolo di tutela attiva del territorio svolto dalle imprese agricole. Un elemento fondamentale per la qualità della vita della popolazione, anche quella urbana, e, più in generale, per la sostenibilità della nostra regione. 

È necessario, dunque, superare i limiti di questo settore, resi evidenti dalle recenti crisi, e affrontare le future sfide: quelle legate all’alimentare, alla sostenibilità ambientale, anche riferita al grande tema delle risorse idriche, all’approvvigionamento energetico, all’utilizzo delle nuove tecnologie. Il tutto evitando ulteriore consumo di suolo, utilizzando pienamente le superfici agricole comprensive di quelle forestali, indirizzando il nostro sviluppo sulle reali vocazionalità dei territori e sul ruolo fondamentale della ricerca scientifica e dell’innovazione tecnologica. (…)

Agricoltura=Energia
Il nostro obiettivo è cogliere tutte le opportunità che caratterizzano la produzione di energia rinnovabile (FER) nel mondo dell’agricoltura. Accanto ad una azione sul risparmio energetico. lo sviluppo delle FER è incentrato sull’utilizzo di prodotti o superfici idonee (tetti degli edifici e l’utilizzo del suolo agricolo). (…)

PROGRAMMA DONATELLA BIANCHI (M5S e Polo Progressista)

(PAG. 29) URBANISTICA, POLITICHE DEL TERRITORIO, POLITICHE ABITATIVE

(…) superare la condizione attuale, sia a livello normativo, sia a livello procedurale, che l’attuale amministrazione regionale alimenta e che si sostanzia in:

(…) –  aggiornamento normativo e rafforzamento degli investimenti per riqualifi- cazione, razionalizzazione e recupero del suolo.

L’obiettivo è quello di riqualificare il patrimonio regionale attraverso la pianificazione e la programmazione di qualità, che possano fornire benefici concreti nell’ambito urbano e ambientale, contrastando la tendenza al consumo del suolo. Inserire strumenti di contrasto alla cementificazione, introducendo il principio della compensazione e del ripristino di habitat. Norme chiare costituiscono il presupposto necessario per la pianificazione dello sviluppo del territorio, per la sua difesa, per la sua trasformazione e riqualificazione.

La Costituzione sancisce il principio secondo cui lo sfruttamento del suolo deve es- sere sostenibile, bisogna cioè tenere conto del contesto ambientale in cui si svolge (art. 44).
Fermare il consumo di suolo è una necessità di sostenibilità ambientale ed economica per le attuali e future generazioni. Il suolo è una risorsa non rinnovabile, e limitata.

Tuttavia, nelle aree urbane vediamo come migliaia di ettari di territorio vengono sacrificati per uno «sviluppo» speculativo, che rappresenta una delle cause della crisi economica che stiamo vivendo, dato che ha gravi conseguenze sullo sviluppo della Regione Lazio e sulla vita stessa dei suoi abitanti: dissesto idrogeologico, inondazioni e frane non sono infatti tanto fenomeni naturali, quanto invece le conseguenze della mancanza di governo del territorio. Si tratta di un costo umano ed economico che la nostra Regione non si può più permettere.

È necessario governare lo sviluppo delle città, garantendo nel contempo, la tutela e la resilienza del patrimonio naturale anche in funzione dell’adattamento ai cambiamenti climatici. La riduzione del suolo agricolo determina effetti rilevanti oltre che in termini socio economici anche in termini di perdita dell’indipendenza e della sicurezza alimentare: importiamo alimenti da paesi esteri, provocando conseguenze negative a livello di inquinamento da trasporto e anche di qualità degli alimenti stessi. (…)

AZIONI PER LA RIDUZIONE DEL CONSUMO DI SUOLO

  • Incentivi alla rigenerazione e interventi di adeguamento sismico ed efficientamento energetico.
  • Ricognizione delle aree e dei beni degradati e dismessi.
  • Rigenerazione urbana e riqualificazione del patrimonio esistente, in alternativa all’ulteriore consumo di suolo.
  • Uso produttivo e sociale del patrimonio pubblico ma anche privato.
  • Migliore definizione degli strumenti urbanistico-territoriali.
  • Maggior coinvolgimento dei cittadini nella partecipazione ai processi di trasformazione urbana.
  • Finanziamenti per l’aggiornamento dei piani regolatori comunali agli strumenti di pianificazione vigenti, dando premialità ai nuovi regolamenti urbanistici che incentivano la riduzione del consumo di suolo e la rinaturalizzazione e riforestazione di aree ex boschive, la connettività e l’inclusione sociale.

(POLITICHE ABITATIVE PAG.32)

La Regione deve avere un duplice obiettivo: per un verso, fare fronte al disagio abi-tativo e quindi garantire il diritto a un alloggio adeguato e salubre ai soggetti che non hanno la possibilità di comprare o affittare case a prezzi di mercato; per altro verso, prevenire e ridurre il consumo del suolo, migliorare le prestazioni energetiche e la sicurezza degli immobili e, soprattutto, riscoprire il valore sociale della partecipazione dei cittadini alla comunità, sostenendo il recupero di quei beni di cui essi non possono più godere per incuria delle Istituzioni: le persone sono quindi chiamate a partecipare alla riprogettazione e alla realizzazione di spazi di cui disporre e da valorizzare. A tal fine, sono necessarie politiche mirate a far rivivere i centri storici, le periferie, nonché le aree dismesse o degradate

PROGRAMMA POLO PROGRESSISTA (a integrazione programma coalizione)

URBANISTICA

Nonostante lo sconsiderato consumo di suolo che si è verificato nel territorio della Regione Lazio, esistono paradossalmente, nello stesso territorio, edifici abbandonati ed una forte emergenza abitativa, soprattutto a Roma.

 Occorre: 

  • Un testo unico dell’urbanistica e dell’edilizia improntato su consumo di suolo zero, ripensamento edifici abbandonati, sostenibilità ambientale (bioedilizia, risparmio energetico);

PROGRAMMA FRANCESCO ROCCA CENTRODESTRA

Politiche urbanistiche  pag.15

(…) Il tema della rigenerazione urbana e del recupero edilizio va di certo ripreso e rivisitato anche alla luce dell’esperienza applicativa maturata a partire dalla L.R. 7/2007 che, a distanza di cinque anni, non ha realizzato gli obiettivi annunciati, non fosse altro per il limitato recepimento da parte di soli 42 comuni del Lazio.

La legge va quindi rivista e corretta allo scopo di garantire la piena partecipazione dei territori ad un processo di contenimento del consumo di nuovi suoli e di contemporaneo riuso e recupero delle aree già compromesse.

PROGRAMMA UNIONE POPOLARE

(PAG. 3) AMBIENTE E BENI COMUNI

  • (…) Revisione della legge urbanistica regionale (L.R. n. 38/1999) secondo una visione più restrittiva del consumo di suolo e della speculazione edilizia.
  • (…) Avvio immediato di interventi di bonifica dei siti inquinati e siti industriali dismessi per un recupero/riuso del suolo compromesso.

LE RICHIESTE DI CARTEINREGOLA

  • di promuovere, anche in assenza di un provvedimento nazionale sull’ azzeramento del consumo di suolo in conformità con l’obiettivo introdotto da tempo dall’Unione Europea, una legge regionale volta ad arrestare i processi di urbanizzazione esterni alla città consolidata, obbligando i comuni a individuare i perimetri delle aree edificate oltre i quali non dovranno  essere consentite nuove edificazioni, salvaguardando le aree intercluse che fanno parte dei corridoi ecologici

Vai a LE NOSTRE RICHIESTE ALLA REGIONE LAZIO con i punti programmatici per noi più urgenti e irrinunciabili che chiediamo a tutte le forze politiche di inserire nei propri programmi elettorali e tutte le richieste del Dossier “La città delle persone” alla Regione Lazio

vai a  Elezioni politiche 2022: consumo di suolo, confronto tra i programmi

per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com

2 febbraio 2023 (ultima modifica 9 febbraio 2023)

Torna a  Elezioni Lazio 2023, il punto sui programmi  


 

 

 

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