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Perchè il gesto del Cardinale elettricista è rivoluzionario

Foto Action

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Il gesto del Cardinale elettricista è molto più di un gesto. E’una rivoluzione, che rende improvvisamente sbiadite  le figurine Panini della nostra classe politica.

Una riflessione personale sulle regole della presidente di Carteinregola a proposito dell’intervento del cardinale  Krajewski, che ha restituito personalmente la luce elettrica  a una palazzina occupata, al buio dal 6 maggio per il mancato pagamento delle bollette da parte dell’ente proprietario dell’immobile.
Sembra una favola quella di un porporato, il cardinale  Krajewski, che dopo aver inutilmente  sollecitato azienda elettrica e autorità cittadine a ridare la corrente allo Spin Time,  un palazzo occupato in via Santa Croce in Gerusalemme dove vivono 450 persone tra cui 98 bambini, si è calato lui stesso in un tombino e,  ricorrendo alle sue competenze professionali risalenti a prima di prendere i voti  in Polonia, ha armeggiato con la centralina togliendo i sigilli messi dall’ azienda elettrica (1) e ha fatto tornare la luce, prendendosi la responsabilità del suo gesto (2).
Un gesto semplice e straordinariamente rivoluzionario, che resterà nella storia della città e non solo, come  quegli episodi che andando a ritroso dei grandi cambiamenti si rivelano la prima scintilla, quella che ha diviso il “prima” dal “dopo”. Come quello di Rosa Park, la donna di colore che rifiutandosi di cedere il suo posto sull’autobus  a un bianco, innescó una reazione che avrebbe portato alla fine della segregazione razziale sui mezzi pubblici (3) e anche di tante altre discriminazioni sancite dalle leggi.
Perché le leggi e le regole non devono essere  indiscutibili.
Se così fosse,  sarebbero ancora vigenti la schiavitù, o, per fare esempi più recenti, il carcere per le donne adultere, abolito nel 1969 (4).
L’unica regola democratica, sancita dalla nostra Costituzione, art.3, è che  le regole devono essere  uguali per tutti : “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua  di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”, ma perchè non resti un’uguaglianza formale, che lascia immutati  gli svantaggi di partenza,  l’articolo  aggiunge: “E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Legge  uguale per tutti quindi, ma  legge che può e anzi deve cambiare nel tempo,  per rispondere ai bisogni di  una società  in continuo cambiamento, nello sforzo di perseguire una sempre maggiore equità e giustizia sociale.
E molte regole e leggi sono state modificate grazie  al coraggioso e testardo  strappo di chi ha clamorosamente mostrato quanto quelle norme  fossero  umanamente inaccettabili. Qualcuno che si è sacrificato di persona, senza sottrarsi alle conseguenze di leggi ingiuste, perchè l’ingiustizia fosse  sanata per tutti gli altri. Basti pensare ai primi obiettori di coscienza che rifiutavano il servizio militare, che costò il carcere a molti di loro e una condanna per apologia di reato a don Milani, per l’opuscolo “L’obbedienza non è più una virtù(5).
Forme di disobbedienza civile, che non vuol dire aggirare le leggi che non si condividono, ma  violare  consapevolmente  una “precisa norma di legge, considerata particolarmente ingiusta, con una “violazione che si svolge pubblicamente, in modo da rendere evidenti a tutti e immediatamente operative le sanzioni previste dalla legge stessa(6)
Perchè  le regole dell’umanità vengono prima delle regole della legge. 
Legge che peraltro prevede che  rubare perchè si ha fame sia  un “esimente”, cioè, che se si agisce per un reale e grave  stato di bisogno,  non si viene perseguiti (7).
Difficile capire se l’azione del cardinale –  ridare la luce elettrica a un edificio dove vivono bambini, anziani, malati, lasciati al buio per giorni, con il frigo staccato e gli sciacquoni inagibili –  possa essere considerato un “esimente” (8).
Naturalmente le occupazioni abusive non sono mai una soluzione auspicabile nè avallabile tout court (9). Come  non è accettabile quella ignava tolleranza che spesso accomuna le istituzioni di ogni colore che non hanno il coraggio di prendere delle decisioni e che lasciano le persone per anni  in uno  “status quo” di precarietà senza diritti, come quello di poter pagare le bollette e non rischiare di far stare i propri bambini  per giorni senza luce.
 Ma  finché le Amministrazioni preposte – Stato, Regione, Comune –  non sapranno/vorranno  affrontare e risolvere con giustizia ed efficacia il problema di chi  che non ha casa  perché non è  in grado di pagare affitti a prezzi di mercato e  non riesce ad avere  una casa popolare, le persone che vivono in situazioni di disagio e precarietà non dovrebbero essere vessate. Che vuol dire che non dovrebbero essere sgomberate con la forza, messe in mezzo a una strada, vedere distrutte le loro cose, accettare proposte abitatative con  le famiglie divise – madri e bambini da una parte e padri dall’altra – essere sradicati  dal territorio in cui faticosamente si sono inseriti – attività lavorative, scuola per i bambini – e nemmeno essere messe in condizione di grave disagio togliendo loro un servizio essenziale come la corrente elettrica.
Ma il gesto del cardinale elemosiniere del Papa, e di Papa Francesco, ha  una portata ben più grande.
Squarcia improvvisamente il misero paesaggio politico italiano, rendendo dei lillipuziani i tanti personaggi che si contendono i voti per le prossime elezioni europee brandendo  slogan assai stantii.
Le vere emergenze, che sono le ingiustizie, le disuguaglianze, le mafie, i conflitti ambientali, che dovrebbero essere sempre al centro del dibattito politico, e ancora di più  in occasione  del rinnovo del parlamento europeo, continuano a restare sullo sfondo,  anche per quel partito che si chiama democratico, ma che continua a restare afasico quando si tratta di prendere posizioni nette e coraggiose  sulle disuguaglianze sociali.
Il primo viaggio  di Papa Francesco è stato  a Lampedusa, a rendere omaggio ai migranti morti  nel Mediterraneo, a sostenere gli abitanti,  le istituzioni locali e  gli operatori umanitari (10). La prima trasferta del nuovo segretario del Pd dopo la sua elezione è stata a Torino, a sostenere il governatore piemontese nella battaglia Pro Tav (11).
Ecco,  tra l’immagine del  cardinale che si cala nel tombino e i faccioni sui manifesti elettorali sparsi nella città si percepisce fisicamente  la distanza tra chi sta dalla parte dei diritti e dei poveri e chi ripropone sempre la stessa insipida minestra, con il solito ricatto del salto dalla finestra.
Lo hanno capito quelli di Forza Nuova, che  hanno osato addirittura sfilare con uno striscione contro  il Papa, a pochi metri dal Vaticano. Che minacciano oggi di manifestare abusivamente contro Mimmo Lucano all’Università.
Papa Francesco  è un vero esempio per tante  donne e uomini di buona volontà, credenti e non, perché è un autentico  portatore di messaggi  e di gesti  di pace, giustizia, difesa dei deboli e  della natura.
Tutto il resto sono chiacchiere e distintivo.
Anna Maria Bianchi Missaglia
(la riflessione è a  carattere personale)
Post scriptum: sono consapevole delle tante difficoltà e contraddizioni che Papa Bergoglio deve affrontare anche all’interno del mondo ecclesiastico, ma troverei importante che il Vaticano facesse anche altri gesti clamorosi, come rinunciare all’esenzione dell’IMU per gli immobili dei suoi enti che svolgono attività commerciali, o impedire speculazioni edilizie promosse da altri enti legati alla Chiesa

Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com

(1) Non è chiaro di quale azienda si parli: secondo alcuni articoli si tratta Hera Comm  di Bolognai http://www.heracomm.com/chi_siamo/ , secondo altra di Areti, per conto di ACEA
(2) Repubblica 12 maggio 2019 Roma, l’elemosiniere del Papa toglie i sigilli al contatore della luce nel palazzo occupato Il cardinale Krajewski si cala nella centralina elettrica per ripristinare la corrente nell’immobile abitato da 450 persone, in via Santa Croce in Gerusalemme: gli occupanti hanno accumulato un debito di 300 mila euro. Il porporato: “E’ stato un gesto disperato”. Salvini: “Ora paghi gli arretrati” di ARIANNA DI CORI https://roma.repubblica.it/cronaca/2019/05/12/news/roma_l_elemosioniere_del_papa_toglie_i_sigilli_al_palazzo_occupato-226065275/?fbclid=IwAR2AhRv6RbCYE5mk5OmAYTHl4esa-xJ7HGPaOhrwprDROITdtcQlDUiin3I
(3) vedi  https://it.m.wikipedia.org/wiki/Boicottaggio_dei_bus_a_Montgomery
(4) vedi https://www.google.it/amp/s/www.fanpage.it/reato-di-adulterio-l-uguaglianza-piu-banale-tra-uomo-e-donna-non-ha-neanche-50-anni/amp/
(5) https://www.serviziocivile.gov.it/menu-dx/obiezione-di-coscienza/storia-dellobiezione-di-coscienza/
(6) https://it.wikipedia.org/wiki/Disobbedienza_civile
(7) Il reato di furto, il codice penale (art. 626, 1° comma, n. 2, c.p.) prevede per i casi in cui un soggetto abbia agito con il solo scopo di provvedere ad “un grave ed urgente bisogno” e se il fatto è commesso su cose di tenue valore, una riduzione sensibile della pena massima prevista per il furto (cioè la reclusione fino a un anno o la pena pecuniaria di 206 euro di multa). Si tratta di uno dei c.d. furti minori, punibili a querela dell’offeso. https://www.studiocataldi.it/articoli/17614-il-furto-per-necessita-quando-rubare-diventa-lecito.asp
(8) da quanto riportato dalla stampa, sembra che gli occupanti e le associazioni che se ne occupano non avessero intenzione di non pagare l’elettricità, ma, al contratio, che si siano più volte offerti di rimborsare gli arretrati e corrispondere gli importi delle bollette all’ente erogatore. Il problema è che,  essendo occupanti abusivi,  non possono diventare intestatari delle utenze. E l’intestatario, propretario dell’edificio, non  ha pagato i consumi,  non esendo nella  sua disponibilità effettiva.(9) Spin Time
https://www.vaticannews.va/it/papa/news/2018-07/coraggio-di-accogliere-francesco-5-anni-fa-a-lampedusa.html
(9) Non entro nel merito delle organizzazioni che gestiscono l’occupazione, nè delle molteplici attività che vi si svolgono, un laboratorio sociale e culturale che ha senz’altro  molti  meriti ma  anche, come tutti gli abusi, dei  lati opachi, che rendono urgente una presa in carico della città e delle sue istituzioni di questa e tante altre situazioni, inserendole o trasferendole in un sistema di legalità,  trasparente, accogliente e condiviso
(10) 8 luglio 2013 https://www.ilpost.it/2013/07/08/testo-omelia-papa-francesco-lampedusa/
(11) https://www.google.it/amp/s/www.repubblica.it/dossier/politica/primarie-pd/2019/03/04/news/nicola_zingaretti_a_torino_incontra_il_governatore_chiamparino-220679014/amp/
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Maurizio Geusa
Maurizio Geusa
4 anni fa

Credo che i rivoluzionari abbiano agito in coppia.
Un primo sotto forma di gestore elettrico ha deciso di applicare la regola, con un gesto lacerante.
Poi un secondo, forse il meno prevedibile, ma più clamoroso l’ha disapplicata.
In questo modo, squarciata la nebbia profonda della nostra comunità, almeno per un giorno è apparsa nella sua chiarezza la sciagura della città informale.
Un modo di costruire comunità assemblando da una parte la disperazione di patrimoni immobiliari come scorie di un tempo che non ritorna. Dall’altro parte la disperazione di una umanità dismessa, come sfrido del nostro benessere.
Su questo modo informale di riuso del patrimonio mai una parola sia di bene che di male per non avviare riflessioni fuori controllo. Anzi, passato il primo giorno di abbagliamento, sarà bene che tutto torni nella nebbia indistinta.
Vedremo di qui ai prossimi mesi se la città informale avrà dignità nell’agenda di governo.
MG

G.L.
G.L.
4 anni fa

se é vero che gli occupanti sono professionisti che occupano le case, il cardinale ha solamente compiuto un atto criminale.