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Piano Casa 2: anche l’Assessore Caudo è preoccupato

 E CARTEINREGOLA SCRIVE AL PRESIDENTE ZINGARETTI…

IMG_0007 cons regionale 8 ottobre 2014Sapevamo che le  nostre obiezioni al Piano casa erano  in parte condivise anche   dall’Assessore alla Trasformazione Urbana di Roma Capitale Giovanni Caudo, che in occasione del  seminario del gennaio scorso “Piano Casa, il “caso” Lazio” aveva mosso critiche puntuali a molti articoli rimasti nella nuova versione attualmente all’esame del Consiglio; ma  qualche giorno fa, a margine delle commissioni congiunte sul progetto dello Stadio della Roma,  l’assessore è tornato sull’argomento, ribadendo  la sua preoccupazione  rispetto agli impatti sulla città che potrebbe avere questo  Piano Casa,  anche in seguito  agli emendamenti presentati della stessa maggioranza,  che rischiano di “annacquare” le poche modifiche concordate con Roma Capitale. CARTEINREGOLA ha scritto quindi  a Zingaretti: …”se oggi non assistiamo a una mobilitazione generale, ciò accade  perché permane  un totale silenzio sul tema da parte degli organi di informazione,  che non hanno messo  al corrente l’opinione pubblica,  e anche per l’inevitabile tendenza dei cittadini a  protestare solo quando gli effetti delle decisioni atterrano sui loro territori. Ma quando ciò accadrà,  e nessuno, compresi  i rappresentanti delle istituzioni comunali e  municipali,  potrà più evitare o anche solo modificare le  decine di  interventi concessi “in automatico” ai privati,  i cittadini sapranno che lo scempio del territorio è stato perpetuato dalla Sua amministrazione” (> vai alla lettera dell’8 ottobre)

[Consigliamo di leggere il resconto della seduta di oggi 8 ottobre,   puro teatro dell’assurdo, con ore  dedicate a decidere se ripetere o no la votazione di un emendamento dell’opposizione dopo una prima approvazione… ]

C’eravamo anche oggi. Continua la  discussione in Consiglio Regionale  degli emendamenti alla Proposta di legge 75, con continue interruzioni dovute all’esiguità dei Consiglieri presenti, sempre a un soffio dalla mancanza del numero legale. Oggi però il dibattito si è animato sulla questione dell’applicazione del Piano nelle aree di rispetto dei fiumi e dei laghi, portata  all’attenzione dell’aula  da un emendamento del Movimento Cinquestelle: Silvia Blasi  ha  chiesto di “...escludere, dall’ambito di applicazione della legge, insieme alle aree del demanio marittimo, la fascia di rispetto delle acque interne” perchè ” tutte le fasce di rispetto, i famosi 150 metri dai laghi e dai fiumi, dovrebbero essere escluse da tutti questi interventi previsti dal Piano casa di ampliamento, di cambio di destinazione d’uso, gravissimi se succedessero lungo i corsi d’acqua, a ridosso dei corsi d’acqua” ricordando i “moltissimi casi di abusivismo edilizio sulle sponde di laghi e fiumi“.   Ma l’assessore Civita dà parere negativo, sostenendo che “... ci sono già le leggi (la legge regionale e la legge nazionale sul paesaggio) che definiscono con certezza le norme sulle fasce di rispetto“. Però, guarda caso, nella legge originale della Giunta Marrazzo era specificato che erano esclusi dall’applicazione del  Piano gli edifici situati “nelle fasce di rispetto dei territori costieri e dei territori contermini ai laghi di cui,rispettivamente, all’articolo 5, comma 1 e all’articolo 6, comma 1, della legge regionale 6 luglio 1998, n. 24 (Pianificazione paesistica e tutela dei beni e delle aree sottoposti a vincolo paesistico) e successive modifiche nonché nelle fasce di rispetto delle acque interne”*. La Polverini aveva poi  sforbiciato, riducendo il comma a un misero “nelle aree del demanio marittimo”, e l’assessore Civita ha mantenuto, ancora una volta, la versione Polverini. Indagheremo, anche se già ci risulta che ci siano leggi regionali che derogano alle fasce  di rispetto: ad  esempio dinel progetto  che riguarda il Piano di Zona “Cerquette bis”, che prevede l’edificazione di edifici fino a 50 mt dal fosso.  Comunque la domanda, giustamente posta dalla Blazi, è: ” Se  le fasce di rispetto sono tutelatie dalla normativa nazionale, però perché allora andiamo ad escludere solo il demanio marittimo dagli interventi del Piano casa? Dei fiumi e dei laghi non ce ne importa niente?”

L'area dove è prevista la realizzazione del Piano di Zona Cerquette bis, a meno di 100 metri da un fosso

L’area dove è prevista la realizzazione del Piano di Zona Cerquette bis, a meno di 100 metri da un fosso

Ma l’aspetto più incredibile è  che – forse per una distrazione della maggioranza – l’emendamento Cinquestelle passa. A quel punto il Presidente Leodori chiede di ripetere la votazione perchè “non chiara” (come tutte el altre è eseguita per alzata di mano). Le opposizioni insorgono, perchè nel frattempo sono entrati in aula dei consiglieri che prima non erano presenti. Segue una lunga discussione (ne riportiamo in calce degli stralci) , con tanto di sospensione  e riunione dei capigruppo per decidere se rifare o no la votazione, e chi avrebbe  diritto a rivotare. Un notevole dispendio di energie per un emendamento che  secondo la maggioranza non ha alcun  valore, perchè dovrebbe essere “ridondante” rispetto alla legislazione nazionale…Alal fine si rifà la votazione e l’emendamento viene approvato. Molto rumore per nulla

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* scarica il resoconto della seduta con la trascrizione degli interventi Resoconto _seduta_n34.5_del_08.10.14

* *scarica il confronto tra le versioni IL PIANO CASA 2 il testo integrale delle modifiche a confronto con precedenti versioni – 21 settembre 2014

DELLA SERIE: NON CI POSSO CREDERE…

(…) PRESIDENTE. Non ci sono altri interventi.Pertanto poniamo in votazione l’emendamento 75.Chi è favorevole?Chi è contrario?Chi si astiene?… (Interruzione del consigliere Storace: “E’ passato! Non scherziamo!”) Prego un consigliere segretario di recarsi al tavolo della Presidenza… Ripetiamo la votazione.(Interruzione del consigliere Gramazio: “Non si può ripetere!”) La votazione si può ripetere nel dubbio…(Interruzione di vari consiglieri) Ripetiamo la votazione. Secondo l’articolo 41, “Il voto per alzata di mano è soggetto a controprova se ne viene fatta richiesta prima della proclamazione. La controprova è normalmente effettuata mediante procedimento elettronico, in caso didifetto…”.

(Interruzione del consigliere Storace: “Sono entrati consiglieri che non hanno votato”)Non vengono fatti entrare coloro che nonerano presenti alla votazione.

Ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Porrello sull’ordine dei lavori. Neha facoltà.

PORRELLO(M5s). Presidente, intervengosull’ordine dei lavori. Lei ci obbliga achiedere le sue dimissioni. Con i suoicomportamenti non democratici, che nonriescono a mantenere quest’aula, ci obbliga achiedere formalmente, informalmente,tramite lettere, le dimissioni.Quando è evidente che tutto il gruppo PD sia stiene dal voto e non alza la mano quando lei chiama nelle varie fasi del voto, è come se il gruppo o il consigliere non partecipassero alla votazione. Non partecipando alla votazione e avendo visto chiaramente che soltanto cinque o sei persone del gruppo Per il Lazio alzano la mano e tutta l’opposizione alza la mano a favore di questo emendamento, l’emendamento passa.Caro Presidente, lei si deve dimettere se fa queste cose. Se ne vada in un’altra aula. (Interruzione del consigliere Gramazio)

PRESIDENTE. Prego di utilizzare un linguaggio rispettoso dell’aula.

(Interruzione del consigliere Gramazio: “Lei ha avuto un comportamento rispettoso? Moderi le parole. È passato l’emendamento. Non ti inventare stronzate. È passato l’emendamento”).

(…)

STORACE (LaD ). Signor Presidente, io nonchiedo le sue dimissioni perché ce ne darebbero un altro peggiore. Uno più fazioso sicuramente. Però la voglio pregare di una cosa. Stiamo parlando di una cosa che l’assessore ha detto che sta pure nella legge nazionale e che, quindi, non stravolge la vostra legge. Stiamo parlando di una cosa che, se passa, non si deve dimettere nessuno. Lei adesso non è nella condizione di fare la controprova perché non sa quali consiglieri sono entrati rispetto a quelli che c’erano prima, tenete la sconfitta d’Aula e non succede nulla su un emendamento sostanzialmente ininfluente viste le cose che ha detto l’assessore e la prossima volta state più attenti. È inimmaginabile che, se i consiglieri di maggioranza poltriscono, dormono, ronfano, noi dobbiamo votare due volte perché li abbiamo svegliati. Così non funziona. Questa è un’Aula consiliare e lei ha il dovere di rispettare l’Aula quando si esprime. Si è espressa con un voto, la controprova non si può fare perché adesso non sappiamo chi c’era prima e chi c’era dopo, quindi la prego di accettare l’esito della votazione.

(…)

Presidente Leodori (…) Se c’è qualcuno che dice una cosa a qualcun altro, probabilmente, spero in buona fede, qualcuno si sbaglierà. Quindi, ritengo che sia ammissibile, facendo anche appello al senso di responsabilità dei consiglieri che non erano in Aula, ovviamente, non partecipare al voto.(Interruzione del consigliere Storace: “Come li individui?”) Questo è opinabile: chi ha votato e chi non ha votato, io non lo so chi c’era, ma è opinabile questo, non credo che si possa dire“tu hai votato, tu non hai votato”: questo nonlo so. Quando si è in Aula si ha diritto di esprimere il voto. (Interruzione di vari consiglieri)Non è riferibile a me, il gruppo del Pd era quattro. Ritengo che in linea di principio non si possano negare la possibilità e il diritto di chiedere la ripetizione del voto.

(…)

PRESIDENTE. Prima di fare intervenire altri   colleghi vorrei sospendere la seduta per una Capigruppo. La seduta è sospesa e riprende alle ore 17.30. E’ convocata la Conferenza dei Capigruppo. La seduta è sospesa. La seduta è sospesa alle ore 16,51 e riprende alle ore 17,54)

PRESIDENTE.Riprendiamo i lavori con la ripetizione della votazione dell’emendamento a pagina 75.

(…)

DE LILLO (Ncd). Brevemente, Presidente. Non vorrei ripetermi, ma per dire che il voto è stato in maniera eclatante palese e questo si è evinto dal fatto che in un anno e mezzo non è mai accaduta una cosa del genere per cui si chiedesse a gran voce il rispetto dell’esito di una votazione. Non è possibile che il Presidente possa mettere in dubbio quando il voto è contrario a quello della maggioranza. Quello che dico, e mi permetto di essere in questo caso contrario all’opinione del collega Sbardella, è che la presenza in Aula di colleghi, lo sono stato io in altre occasioni, in maniera distratta o a parlare di altre questioni, e stiamo votando una legge importante, è equivalente a non essere presenti in Aula. Quindi coloro che sono presenti, proprio per il rispetto e l’onorabilità del nostro ruolo, devono non votare, nonrispondere al voto.

(…)

PRESIDENTE. Ripetiamo a questo punto la votazione. Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene?

(Il Consiglio approva)

 

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