Roma non ama i pedoni
Autore : Redazione

Via Guido Reni (Flaminio): così è stato lasciato il marciapiede la settimana scorsa dopo l’installazione dell’idrante
di Vito De Russis*
A Colli Aniene, nel IV municipio, due bambini che stavano andando alla scuola elementare Italo Calvino di via Antonio Bongiorno, sono stati investiti sulle strisce pedonali ormai scolorite, su viale Sacco e Vanzetti. I bambini sono stati subito soccorsi e non sono gravi. E i residenti di Colli Aniene rilanciano alcune richieste elementari per tutelare la sicurezza dei pedoni, “piccoli accorgimenti in più che potrebbero salvare la vita a qualcuno” “come i dissuasori di velocità o i tanto richiesti semafori pedonali per permettere a chi attraversa di camminare sulla carreggiata in totale sicurezza (1).
Ma la vita dei pedoni è difficile in tutta la Capitale. Non solo le buche nei marciapiedi – la manutenzione è ormai un miraggio e ogni riparazione dei sottoservizi lascia sul selciato nuove asperità o avallamento – ma soprattutto la messa in sicurezza degli attraversamenti, con strisce pedonali sempre meno visibili in ogni angolo di Roma.
Tutte trappole: l’ assenza di segnaletica verticale, il degrado, la segnaletica orizzontale,l’assenza di informazione degli attraversamenti spesso non costruiti a livello dei marciapiedi. E naturalmente, in molti casi, il mancato rispetto dell’art. 191, ignorato da molti automobilisti:” i veicoli si devono fermare quando un pedone attraversa”. Roma è una città in cui quando un automobilista si ferma alle strisce i pedoni ringraziano.
A questo si aggiunge la peircolosità del segnale giallo ai semafori pedonali: ce l’ ha SOLO l’italia, che conserva un “mortegramma piatto” da molti anni, invece di prendere i provvedimenti necessari alla tutela dei pedoni, che prevedevano di dimezzare gli incidenti (e i morti) nei tempi stabiliti.”
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Vito De Russis è Presidente Associazione Diritti dei Pedoni di Roma e del Lazio.