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Sentenza Raggi: pasticcio a cinque stelle (evitato)

dalla pagina Fb di Virginia Raggi

dalla pagina Fb di Virginia Raggi

Dal sito di Sai chi voti

Dal sito di Sai chi voti

AGGIORNAMENTO 10 NOVEMBRE: Virginia Raggi è stata assolta  dall’accusa di falso in relazione alla nomina di Renato Marra, fratello del suo ex braccio destro Raffaele, a capo del Dipartimento Turismo di Roma capitale in quanto il “fatto non costituisce reato”. Aspettiamo adesso di leggere le motivazioni, che saranno depositate entro 90 giorni.

ROMA, 9 NOVEMBRE 2018  (della serie “noi l’avevamo detto”): Se il M5S avesse recepito nel suo codice etico i principi della Carta di Avviso Pubblico (prima “Carta di Pisa”), non si troverebbe nelle peste di un codice esageratamente restrittivo; e se la Sindaca avesse dato seguito agli impegni presi  in campagna elettorale aderendo all’iniziativa “Sai chi voti”, promossa da Riparte il futuro e altre associazioni tra cui Carteinregola,  sulle trasparenza e sulle audizioni pubbliche per le nomine nei ruoli apicali degli uffici e delle partecipate*, probabilmente non sarebbe inciampata  nella vicenda “Renato Marra” (e neanche in quella “Stadio della Roma/Lanzalone”).

Sentenza Raggi: pasticcio a cinque stelle

di Anna Maria Bianchi

E’ attesa  oggi 10 novembre alle 11 la sentenza  di primo grado per la Sindaca Raggi, accusata di falso.  L’ipotesi di reato è aver mentito all’ex capo di gabinetto Carla Raineri  a proposito della nomina  alla direzione Turismo del Campidoglio di Renato Marra, fratello di Raffaele, ex capo del personale. Il PM ha chiesto una condanna a 10 mesi.(1)

Io mi auguro (2)  in primis che sia accertata la verità, e in secundis,  che la Raggi sia assolta.
Perchè non mi piacerebbe avere per Sindaca una bugiarda.  Ma anche perchè la città è stremata e non potrebbe permettersi una nuova campagna elettorale, con tutto quello che ne consegue: Comune commissariato fino alle nuove elezioni,  partiti impegnati per mesi a promuovere se stessi e non il bene pubblico, ricerca di consensi un tanto al kilo, patti più o meno opachi con categorie e gruppi,  ulteriore paralisi amministrativa. E poi una conflittualità che avvelenerebbe ulteriormente un clima umano e sociale  già degenerato, una campagna rivolta per lo più alle pance e ai sentimenti peggiori della gente.
Per lo stesso motivo, se la Sindaca venisse condannata, personalmente penso che farebbe bene a non dimettersi.
Perchè la Legge Severino, la normativa  nazionale, indica come motivo di decadenza “coloro che sono stati condannati con sentenza definitiva ad una pena non inferiore a due anni di reclusione per delitto non colposo(3). E’ vero, c’è il problema del Codice Etico del MoVimento, modificato a fine 2017  in concomitanza con l’imminenza del possibile rinvio a giudizio della Raggi. Prima un semplice avviso di garanzia e anche una semplice indagine comportavano le dimissioni, che dopo non sono più previste neanche per rinvio a giudizio per tutti i tipi di reato (4).
E adesso, in caso di  condanna in primo grado, la Sindaca, i consiglieri capitolini  e il MoVimento sono in un cul de sac da cui sarà difficile uscire onorevolmente.
Infatti il nuovo codice etico considera “condotta grave ed incompatibile con la candidatura ed il mantenimento di una carica elettiva quale portavoce del MoVimento 5 Stelle la condanna, anche solo in primo grado, per qualsiasi reato commesso con dolo (4).  Per questo qualcuno ha ventilato, in caso di condanna,   per aggirare l’impegno sottoscritto da  tutti i “portavoce” di ogni ordine e grado che porterebbero automaticamente alle dimissioni, due possibili scenari.  Il primo prevede di sottoporre le  dimissioni della Raggi a una “consultazione on line degli iscritti“, soluzione che a mio avviso sarebbe molto peggio del non rispetto del Codice, perchè renderebbe istituzionalizzata la deroga “caso per caso” secondo gli umori e le simpatie degli attivisti, mettendo sotto i piedi il principio che le regole sono uguali per tutti, il minimo sindacale di ogni movimento democratico. Ma anche la seconda  ipotesi ventilata, quella di togliere il simbolo  alla Raggi, che continuerebbe a fare al Sindaca senza più le insegne pentastellate, sarebbe comunque fuori dalle regole M5S. Infatti il nuovo codice etico impone  ai propri rappresentanti in caso di espulsione del MoVimento 5 Stelle, di dimettersi dalla carica” e anche delle dimissioni spontanee prefigurerebbero una situazione assai difficile, soprattutto per tutti gli altri portavoce M5S che siedono in Campidoglio, chiamati ad approvare  atti e  iniziative di una Giunta  – gli assessori sono nominati dal Sindaco e ne seguono le sorti – non più “dentro il MoVimento”.
Tuttavia la Carta di Avviso Pubblico “Codice etico per la Buona Politica(5), da Carteinregola inutilmente proposta alla candidata Virginia Raggi  nel 2016, all’interno dell’iniziativa “Carta del candidato trasparente(6) – mai sottoscritta dalla Sindaca – mette dei precisi paletti alle dimissioni in seguito a vicende giudiziarie: “Art. 21. Rapporti con l’autorità giudiziaria: “In presenza di indagini relative alla sua attività politica o amministrativa, l’amministratore deve assicurare – pur nel rispetto del proprio diritto alla difesa – la collaborazione con gli inquirenti, astenendosi da qualsiasi azione od omissione volta a ostacolarne l’attività e facendosi carico di chiarire pubblicamente la sua posizione nei confronti delle ipotesi accusatorie. In caso decorrano i termini di prescrizione nel corso del corrispondente procedimento giudiziario l’amministratore deve rinunziarvi. In caso sia rinviato a giudizio o sottoposto a misure di prevenzione personali o patrimoniali per reati di corruzione, concussione, criminalità organizzata e mafiosa, traffico di sostanze stupefacenti, voto di scambio e altri delitti contro l’ordine pubblico – ad eccezione degli articoli 414, n. 2 e 415 codice penale – estorsione, truffa, usura, riciclaggio, traffico illecito di rifiuti e altri gravi reati ambientali, l’amministratore, i soggetti da questi nominati e i consulenti dell’amministrazione si impegnano a dimettersi ovvero a rimettere il mandato. In caso di condanna definitiva o applicazione della pena su richiesta delle parti (“patteggiamento”) per reati di peculato, turbativa d’asta, finanziamento illecito e abuso d’ufficio, l’amministratore, i soggetti da questi nominati e i consulenti dell’amministrazione si impegnano a dimettersi ovvero a rimettere il mandato. In caso di condanna non definitiva per reati cui la legge associ la sospensione della carica, l’amministratore si impegna ad aderire spontanea- mente e senza ritardi a tali prescrizioni.”.Quindi la stessa Carta di Avviso Pubblico non prevede le dimissioni per la fattispecie che riguarda la Sindaca Raggi.
E, comunque vada, una raccomandazione: è ora di smettere di  pensare al MoVimento e di prendere con  un po’ più di serietà (e di preoccupazione) le sorti dei cittadini romani. Meno propaganda e più impegno  al servizio della città. E per il M5S: meno retorica e un po’ più di buon senso…
(a titolo personale)
Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com
vedi anche Sindaca, M5S e indagini giudiziarie, cosa dice il codice etico (e cosa diceva prima)

21 giugno 2017 Continua#
(*) Vedi
 4 gennaio 2017 Nomine nelle partecipate: i Sindaci non rispettano le promesse a Sai chi voti

Pubblichiamo l’articolo di Federico Anghelè di Riparte il futuro che su Huffington Post fa un bilancio delle promesse fatte in campagna elettorale da molti candidati  Sindaci che hanno aderito alla campagnaContinua#
4 settembre 2016 Riparteilfuturo: sulle nomine Raggi non mantiene gli impegni per la trasparenzaCome più volte segnalato da Carteinregola, la Sindaca Raggi continua ad ignorare gli impegni presi in campagna elettorale sulle audizioni pubbliche per le nomine nei ruoli apicali degli uffici e…Continua#

6 agosto 2016 Sai chi voti alla Sindaca Raggi: chi prende impegni deve spiegare ai cittadini quando non può mantenerli“Nella fase iniziale del governo di una città è importante dimostrare ai cittadini che l’amministrazione fa sul serio,  mantenendo le promesse oppure spiegando apertamente motivi e difficoltà  a mantenerle” così…Continua#

(1) Il Post 9 novembre 2018 Il processo a Virginia Raggi finisce domani La sindaca di Roma è accusata di falso: se sarà condannata il regolamento del Movimento 5 Stelle la obbliga a dimettersi https://www.ilpost.it/2018/11/09/processo-virgnia-raggi-conseguenze/
(2) Le considerazioni dell’articolo sono espresse   a titolo personale da Anna Maria Bianchi
(3) Testo unico delle disposizioni in materia di incandidabilità (cd Legge Severino) Decreto legislativo, 31/12/2012 n° 235, G.U. 04/01/2013 http://www.altalex.com/documents/leggi/2014/04/15/testo-unico-delle-disposizioni-in-materia-di-incandidabilita-cd-legge-severino
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