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Stadio della Roma: se questa è una Variante…

elaborati stadio pubblicati su dito dip urbanistica 2018-04-12

elaborati stadio pubblicati su dito dip urbanistica 2018-04-12

Che la roba pubblicata sul sito del Comune con cui si invitavano gli interessati ad inviare delle osservazioni sulla Variante Urbanistica, propedeutica e necessaria all’approvazione definitiva del progetto dello Stadio (e annessi), fosse assai poco chiara lo dicevamo da un pezzo (1). Qui diciamo che con una Proposta di Delibera con Variante Urbanistica quella roba c’entra assai poco.

Normalmente, per variare il Piano Regolatore occorre l’adozione, tramite il voto dell’Assemblea Capitolina, della Proposta di Deliberazione, seguita dalla sua pubblicazione, dalla raccolta delle osservazioni da parte degli interessati e della cittadinanza, alle quale l’assemblea Capitolina – sulla base dell’istruttoria tecnica degli uffici – si esprime in senso favorevole o contrario per poi trasmettere tutto alla Regione, cui compete l’approvazione.

Lo stadio, come si sa, segue una procedura speciale. La cosiddetta “manovrina” del 25 aprile 2017 (2) ha introdotto un articolo piuttosto provvidenziale – (ART.62 – Costruzione di impianti sportivi) – per chi aveva progetti di Stadi o similari in corso, che per semplificare ulteriormente i passaggi burocratici e sveltire l’iter, inserisce con il comma 2 modifiche alle modalità della Conferenza dei servizi decisoria, specificando che: … Il verbale conclusivo può costituire adozione di variante allo strumento urbanistico comunale. In tale ipotesi, ove sussista l’assenso della Regione espresso in sede di conferenza, il verbale è trasmesso al sindaco che lo sottopone all’approvazione del consiglio comunale nella prima seduta utile. (3).

Ma il Verbale della Conferenza dei servizi contiene tutto il necessario per la variante?

A leggerlo (4), si tratta di una sintesi di quanto detto dai partecipanti, spesso in disaccordo tra loro e con forti dubbi sulla fattibilità di quanto stavano prescrivendo. Infatti, si conclude condizionando l’approvazione definitiva del progetto al rispetto di una serie prescrizioni. Si parla di tutto, ma non delle informazioni che riguardano gli elementi sostanziali delle delibere di adozione delle varianti urbanistiche:

  • non è detto in che cosa consiste la Variante (quali sono gli elementi sostanziali che cambiano) e in quali elaborati sono riportate le prescrizioni riguardanti le destinazioni d’uso, le quantità, le opere di interesse pubblico e tutto ciò che occorre definire per 1) garantire l’ordinato assetto del territorio 2) dare attuazione alle previsioni;
  • nel provvedimento non sono espressamente richiamati gli elaborati che costituiscono adozione di variante e, in particolare, non è evidenziato lo stralcio del piano vigente (tavole e norme) interessate dalla proposta, con evidenziate le modifiche apportate.
Si tratta di informazioni indispensabili per poter fare osservazioni, in mancanza delle quali è di fatto impedita la partecipazione dei cittadini al procedimento. Come si possono fare osservazioni a una proposta di cui non si conosce l’esatta portata?
Nel caso dello Stadio, Eurnova ha predisposto alcuni elaborati di modifica del PRG, agli atti della conferenza. Ma non siamo affatto sicuri che il Piano Regolatore sarà modificato come riportato in quegli elaborati. Il verbale non lo dice, né li richiama. Non c’è traccia, nel Verbale, di una descrizione , anche sommaria, del contenuto della Variante, degli elaborati che la descrivono, non è riportato lo stralcio del Piano vigente e di come apparirebbe dopo la variante (5). E non c’è neppure un elenco preciso delle prescrizioni e delle raccomandazioni comminate come condizioni obbligatorie per il prosieguo dell’iter e, di conseguenza, non sappiamo come la proposta si dovrà modificare per effetto delle prescrizioni imposte dalla conferenza.
Sembra impossibile?
Così il Verbale della CdS, che si pretende possa costituire, nudo e crudo – adozione di Variante urbanistica: (…) Il presidente [della Confreenza dei Servizi] ricorda a tutti quanti (sic), soprattutto alla Città metropolitana, la prescrizione del MiBACT che dice che non possono essere modificati gli argini [del Tevere, che in quell’ultima seduta della CdS si propone di usare come secondo accesso/uscita in caso di emergenza]. Inoltre passa a definire le questioni che devono essere approvate. Bisogna approvare la variante e inserire come raccomandazione almeno in variante, il Ponte [di Traiano NDR] o un altro collegamento [alternativo alla Via Ostiense/Via del Mare NDR]; la Regione dice il Ponte perchè è un progetto definitivo, perchè è un progetto presente come collegamento quindi lo si mette come raccomandazione, a questo punto bisogna decidere in Conferenza, dal momento che si adotta, se metterlo o meno, si vuole una risposta. L’Ing. Pacciani RUC [Rappresentante unico di Roma Capitale NDR] la raccomadazione la si accoglie, ma non può essere recepita, o meglio, non gli si può dare seguito in questa sede, poichè ci sono una serie di procedure da attivare, si può prendere in esame la proposta e valutarla, però separatamente da questo procedimento, non si può inserire senza avere un’ipotesi di finanziamento. Il Presidente illustra l’iter che bisogna seguire, mettere a votazione l’approvazione del progetto, così come approvato e modificato con l’accoglimento delle prescrizioni già dette, poi, si vedrà come considerare la condizione essenziale e vincolante di Roma Città metropolitana per la quale si deciderà se dare parere favorevole o contrario; quindi, ora, si passa ad approvare il progetto così come integrato e modificato dalle prescrizioni. L’ing Pacciani ritiene che non sia possibile approvare le prescrizioni in questo modo, perchè se la prescrizione prevede un’opera, ne deve essere verificata la realizzabilità (…) esprime perplessità sulla decisione di rimandare al progetto esecutivo (…) Il Presidente ritiene che le prescrizioni non possono essere prescrizioni non realizzabili (…) si può aggiornare la conferenza (…) [si sospende al seduta sull’ipotesi di aggiornare la Conferenza a data successiva, poi, dopo un certo lasso di tempo, la riunione è invece riaperta e si continua NDR] (…) si mette in votazione il progetto definitivo (…) L’ing. Pacciani dichiara di essere ancora perplesso sul tema dell’approvazione di un progetto con prescrizioni e indicazioni tecniche delle quali non c’è una materiale rappresentazione (…) [continua la discussione sulle procedure, anche in contraddittorio con il proponente, sul tema dei tempi della sottoscrizione della convenzione urbanistica NDR] (…) Il Presidente prende atto di quanto dichiarato e dichiara sciolta la seduta della Conferenza dei servizi con l’approvazione del progetto e l’adozione della variante all’unanimità, e l’approvazione della procedura a maggioranza. La conferenza chiude alle ore 19“.
Nemmeno il Comune ha provato a fare chiarezza sulla Variante, limitandosi a fare passacarte, con tanti saluti alla trasparenza, alla partecipazione e alle altre belle intenzioni dichiarate in passato. Né tanto meno ha ritenuto di interessare l’Assemblea capitolina per una presa d’atto o per una approvazione del Verbale, nonostante il comma dell’art. 62 citato specifichi che “il verbale è trasmesso al sindaco che lo sottopone all’approvazione del consiglio comunale nella prima seduta utile”.

A questo punto le domande non le formuliamo neanche. Ma speriamo che prima o poi trovino risposta

Gruppo urbanistica Carteinregola

Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com

> vai a STADIO DELLA ROMA CRONOLOGIA E MATERIALI

 

(1) vedi i nostri post Stadio della Roma: l’unica cosa chiara è che non è chiaro niente 4 maggio 2018

(2) Vedi i nostri post Ecco l’articolo della “manovrina” che riguarda gli stadi pubblicato in Gazzetta 24 aprile 2017

(3) Art. 62

chema di decreto legge recante DISPOSIZIONI URGENTI IN MATERIA FINANZIARIA, INIZIATIVE A FAVORE DEGLI ENTI TERRITORIALI ULTERIORI INTERVENTI PER LE ZONE COLPITE DA EVENTI SISMICI E MISURE PER LO SVILUPPO
(ART.62) Costruzione di impianti sportivi)
1. Lo studio di fattibilità di cui al comma 304, lett. a), articolo 1, della legge 27dicembre 2013, n.147 , può ricomprendere anche la costruzionedi immobili con destinazioni d’uso diverse da quella sportiva, complementari e/o funzionali alfinanziamento e alla fruibilità dell’impianto. Tale studio può prevedere la demolizione dell’impianto da dismettere; la sua demolizione e ricostruzione, anche con diverse volumetria e sagoma ai sensi dell’articolo 3 comma 1 lett d) del decreto del Presidente della repubblica 6 giugno 2001, n.360 ; la sua riconversione o riutilizzazione. Laddove si tratti di interventi da realizzare su aree di proprietà pubblica o su impianti pubblici esistenti, lo studio di fattibilità può contemplare la cessione a titolo oneroso del in diritto di superficie o del diritto di usufrutto dell’impianto sportivo e/o di altri immobili di proprietà della pubblica amministrazione per il raggiungimento delcomplessivo equilibrio economico-finanziario dell’iniziativa. Il diritto di superficie e il diritto di usufrutto non possono avere durata superiore a quella della concessione di cui all’articolo 168, comma 2, del decreto legislativo 18 aprile 2016,n.50 , e comunque non possono essere ceduti, rispettivamente, per più di novanta e trent’anni.
2. La conferenza di servizi decisoria di cui al comma 304, lett. b), articolo 1, della legge 27 dicembre 2013, n. 147 , si svolge in forma simultanea, in modalità sincrona e, se del caso, in sede unificata a quella avente a oggetto la Valutazione di Impatto Ambientale. Il verbale conclusivo può costituire adozione di variante allo strumento urbanistico comunale. In tale ipotesi, ove sussista l’assenso della Regione espresso in sede di conferenza, il verbale è trasmesso al sindaco che lo sottopone all’approvazione del consiglio comunale nella prima seduta utile.
3. Lo studio di fattibilità di cui al comma 1, nell’ipotesi di impianti omologati per una capienza superiore a 20.000 posti, può prevedere che a far tempo da cinque ore prima dell’inizio delle gare ufficiali e fino a tre ore dopo la loro conclusione, entro 300 metri dal perimetro dell’area riservata, l’occupazione di suolo pubblico per attività commerciali è consentita solo all’associazione o alla società sportiva utilizzatrice dello stadio, ovvero a terzi da essa autorizzati. In tal caso, le autorizzazioni e/o concessioni di occupazione di suolo pubblico già rilasciate all’interno di dette aree restano sospese nella stessa giornata e per lo stesso periodo di tempo, con oneri indennizzatori a carico della società sportiva utilizzatrice dell’impianto sportivo, salvi diversi eventuali accordi tra il titolare e la medesima società sportiva.
4. In relazione agli interventi di cui di cui al comma 304, lett. d), articolo 1, della legge 27 dicembre 2013, n. 147 (6), la società o l’associazione sportiva di cui al comma 1 deve essere in possesso dei requisiti di partecipazione previsti dall’art. 183, co. 8, del d.lgs. 18 aprile 2016, n. 50, associando o consorziando altri soggetti. (7)
5. Rispetto agli impianti sportivi pubblici omologati per una capienza superi ore a 20.000 posti, alle controversie aventi a oggetto il verbale conclusivo della conferenza dei servizi e l’aggiudicazione della concessione si applica l’articolo 125 del codice del processo amministrativo, di cui all’allegato 1 del decreto legislativo 2 luglio 2010, n.104 (8)
(4) scarica il Verbale della CdS decisoria del 4 dicembre del 5 dicembre verbaleVerbale seduta CDS 5_12_2017_conclusiva

(5) Proviamo a paragonare il dispositivo di qualche delibera per l’approvazione di una variante del passato e paragonarla al confuso e ambiguo verbale di chiusura della CdS.

Prendiamo per esempio la DAC 35/2015 , che si conclude con L’ASSEMBLEA CAPITOLINA DELIBERA e di seguito i punti:

1) di adottare la variante, ai sensi dell’art. 4 della L.R. n. 36/1987, consistente in: (descrizione dettagliata)

2) di approvare la modifica gestionale dell’elaborato G1 Carta della qualità del PRG vigente…, mediante stralcio del complesso dell’ex Fiera di Roma;

3) di prevedere protocolli d’intesa tra proprietà e Roma Capitale, volti a definire obblighi e vincoli nella realizzazione urbanistica. L’adozione del seguente piano è subordinata alla definizione di un tipo di contratto o protocollo d’intesa o atto d’obbligo o accordo, con il quale si impegna la proprietà nei confronti di Roma Capitale.

estratto dac 35:2015

(…)

estratto dac 35:2015 2

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