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Diario del presidio del 27 ottobre 2014

scarica il resoconto del dibattito del 28 ottobre 2014 piano casa_seduta_n34.11_del_28.10.14

Per una volta che siamo arrivati puntuali (15.15!)   abbiamo dovuto aspettare perchè il consiglio si è aperto solo ora (16.51, quasi due ore dopo la convocazione).

In realtà alle 15 era  stato dato un rinvio di un’ora a causa della scarsezza di consiglieri. Porrello (m5S) : ci siamo lasciati ieri con un programma di lavori abbastanza serrato, ci troviamo dinanzi ad un’Aula deserta

Passa l’ennesimo emendamento dell’assessore Civita, 268, che aggiunge “regolamenti” agli strumenti urbanistici a cui si può derogare. Interviene Porrello (M5S) che presenta un emendamento all’art.3 ter, il famoso articolo introdotto dalla Polverini per cui l’opposizione PD/SEL (e radicali e altri) nel 2011 (e nel 2012) fecero fuoco e fiamme…

«Soprattutto la delibera Comunale doveva contemplare il pronunciamento dell’ Assemblea Capitolina sulle trasformazioni urbanistiche poiché è incostituzionale che la Regione sottragga a Roma Capitale la potestà sulla attuazione del piano regolatore» affermano i Democraticida La Repubblica del 01.02.12 di Paolo Boccacci

Il gruppo Cinquestelle chiede quello che da tempo chiediamo noi di Carteinregola e tante altre associazioni: ovvero abrogare all’art.3 ter (almeno)  le parole: “ovvero che alla stessa data siano in corso di realizzazione e non siano ultimati e/o per i quali sia scaduto il titolo abilitativo edilizio” , cioè la frase che permette di aumentare le cubature di edifici che ancora devono essere costruiti. Ecco l’articolo:

Art. 3 ter (Interventi finalizzati al reperimento di alloggi a canone calmierato attraverso il cambiamento di destinazione d’uso da non residenziale a residenziale)

In deroga alle previsioni degli strumenti urbanistici ed ed CIVITA: emendamento SOSTITUITO “ed” CON “dei regolamenti” (2349) edilizi comunali vigenti o adottati nonché nei comuni sprovvisti di tali strumenti, sono consentiti cambi di destinazione d’uso a residenziale attraverso interventi di ristrutturazione edilizia, di sostituzione edilizia con demolizione e ricostruzione, e di completamento, con ampliamento entro il limite del 30 per cento della volumetria oppure della superficie utile esistente calcolata sulla quantità oggetto del cambio di destinazione d’uso nei limiti previsti dalla lettera c), previa acquisizione del titolo abilitativo di cui all’articolo 6, degli edifici o di parti degli edifici di cui all’articolo 2 aventi destinazione non residenziale, che siano dismessi o mai utilizzati alla data del  31 dicembre 2013 , ovvero che alla stessa data siano in corso di realizzazione e non siano ultimati e/o per i quali sia scaduto il titolo abilitativo edilizio ovvero, limitatamente agli edifici con destinazione d’uso direzionale, che siano anche in via di dismissione. Gli interventi di cui al presente comma sono consentiti nel rispetto delle seguenti condizioni: (6a) Alinea modificata dall’articolo 1, comma 6, lettera a), della legge regionale 6 agosto 2012, n. 12

Porrello:  Questa è la nostra richiesta: cercare di fare le cose su quello che realmente esiste, su quello che realmente è caduto in disuso, ricordando sempre che per noi questo articolo 3-ter andava tolto di mezzo da questa proposta di legge, cioè, la proposta di legge doveva togliere di mezzo questo articolo 3-ter, che era l’articolo più controverso che la Giunta Polverini aveva inserito con la modifica del 2011 e per cui tutti gli esponenti del centrosinistra, allora all’opposizione oggi al Governo, si sono stracciate le vesti proprio per l’entità, per la durezza di quest’articolo sul territorio.

Il bello è che l’assessore risponde con il solito tormentone sulla premialità abnorme che hanno tagliato, facendo credere che non sia previsto alcun aumento di cubature di edifici  “sulla carta”, e che la “nuova costruzione” rimasta nel Piano casa Civita/Zingaretti (unica Regione d’Italia)  si riferisca solo a “scheletri” di edifici non ultimati…

Comunque anche su “edifici direzionali in via di dismissione” ci sarebbe molto da dire, dato che non è chiaro  come si considerano in via di dismissione gli uffici che possono essere trasformati in case…

Il consigliere Barillari (M5S)  fa un accorato appello ai colleghi, ricordando che i Cinquestelle hanno fatto cadere la maggior parte degli emendamenti per poter affrontare alcune decine di emendamenti nel  merito, e  vorrebbero che i loro motivi fossero ascoltati, mentre parlano nella distrazione e nel brusio generale (effettivamente l’impressione è che la maggioranza voti “in automatico” quanto chiesto dall’assessore). Ci sembre utile riportare il suo discorso:

BARILLARI (M5s) ..Io vorrei capire una cosa: abbiamo ritirato 700 emendamenti, lasciandone solo 35 di merito; ebbene, stiamo presentando questi emendamenti ma nessuno ascolta, perché tutti sono impegnati a farealtro, chi scrive,chi parla. Noi ce la mettiamo tutta a collaborare con questa maggioranza per migliorare il testo, presentiamo proposte  migliorative, facciamo anche un lavoro di studio e di approfondimento, lo presentiamo a un’Aula che non ascolta, tutti fanno altro, tutti stanno facendo altro, poi l’assessore dice naturalmente che è contrario, e tutti alzano la manina per dire che sono contrari. Ora, farete così per tutti gli emendamenti, oppure dobbiamo per forza ripresentarne 700 così ci darete retta? Questo è il livello di discussione dell’Aula? Ognuno vota contrario perché lo presentiamo noi o perché l’assessore dice che è contrario?  Si può approfondire un tema e discuterlo in Aula, oppure c’è una chiusura netta di chi neanche ascolta i contenuti? State ascoltando gli emendamenti, sì o no? Se li ascoltate, siete nel giusto nel bocciarli. Ma se non li ascoltate, alzate la mano solo perché lo dice l’assessore. E questa non è democrazia e neanche discussione.

Porrello chiede  di abrogare le eccezioni previste per le zone omogenee E

  1. b) gli interventi non possono riguardare gli edifici ricompresi all’interno delle zone omogenee E, di cui al decreto del Ministro per il lavori pubblici 2 aprile 1968, fatti salvi gli edifici esistenti dismessi o mai utilizzati alla data del  31 dicembre 2013 destinati ad attività turistico-ricettiva, con una superficie utile lorda non superiore a 3 mila metri quadrati;

Interviene l’assessore Civita (UDITE UDITE, forse viene accolto dall’assessore un emendamento M5S, che dovrebbe però essere unito a un emendamento del consigliere De Paolis (SEL) e Bonafoni (listino Zingaretti).

Interviene Righini (FDI) che legge polemicamente dei passi di dichiarazioni di associazioni e partiti (tra cui Legambiente ) chiedendo alla maggioranza e alla lista civica per il Lazio (listino Zingaretti) se intendono seguire le voci interne contrarie al piano casa (vedi resoconto).

Interviene Storace (La destra) che riprende il discorso su quelle che identifica come contraddizioni della maggioranza, citando  Legambiente che sta fuori e che sta dentro (Avenali, lista per il  Lazio) e Cittadinanzattiva che sta fuori e che sta dentro (Petrangolini, lista per il  Lazio).

Evidentemente il centro destra non tollera che si faccia passare neanche un emendamento di SEL o della lista per il Lazio

17.45 Interviene Sbardella(centrodestra gruppo misto) , lamentando che il Partito Democratico non interviene a difendere questa legge, dice che più spesso ha difeso lui il provvedimento dell’assessore Civita che il suo stesso partito. Chiede:  c’è qualcuno nell’aula del PD disposto a difendere la legge Ciocchetti modificata da Civita? In realtà noi abbiamo sentito  intervenire quasi esclusivamente  Panunzi e Bellini del PD. Sbardella chiede ai suoi antagonisti politici di non lasciare Civita solo, e di intervenire tutti in difesa della legge, di cui Sbardella fa un peana:  per lui  il piano casa serve alla semplificazione e allo sviluppo…vuole sapere cosa dice  in proposito il Partito Democratico, se no il maxiemendamento rischia di cancellare tutto (anzichè mantenere gli articoli del centrodestra) e  quelli del centrodestra si ritrovano soli …

Certo che non immaginavamo, noi delle associazioni e dei comitati, di avere questi “superpoteri” e la possibilità di fare pressioni sulla maggioranza. Forse allora è vero che serpeggia  più di qualche dubbio anche tra i democratici e i civici…ma probabilmente è solo un gioco delle parti…

Interviene Valentini (lista per il Lazio), che ricorda di aver incontrato Carteinregola e Cittadinanzattiva nei giorni scorsi e di aver avviato un dialogo. Dialogo che confermiamo di aver avviato, ma che per il Piano Casa non ha sortito alcun effetto, dato che non abbiamo avuto alcuna assicurazione sul sostegno alle nostre richieste (nè di un esplicito appoggio agli emendamenti di Cristiana Avenali). Valentini ricorda che ,  accettando l’incarico affidato da Zingaretti, i membri del listino hanno “sottoscritto” il suo programma. Giusto, però nel programma di Zingaretti c’era scritto anche questo:

https://carteinregola.wordpress.com/urbanistica/programmi-urbanistica-per-la-regione-lazio/

6.2.2 Politica abitativa: Piano casa, housing sociale e ruolo delle ATER
La casa è ancora oggi un problema per molti. L’emergenza è forte e ineludibilee de-
riva dai mancati interventi, dall’assenza di una adeguata programmazione e infine dalle
mutate condizioni economiche e demografiche degli ultimi anni, che hanno determi-
nato significativi fenomeni di immigrazione, con la crisi economica sempre più grave.
Un problema quindi che non riguarda più solo la singola realtà urbana, ma che deve
correttamente essere inquadrato in una dimensione metropolitana. Una reale valuta-
zione della domanda di residenza, che c’è e aumenta, e la costruzione di un pro-
gramma che governi l’offerta, sono i principali compiti da affrontare.
I “piani casa”, a partire da quello nazionale, per arrivare a quello regionale, dovranno essere profondamente rivisti per abbandonare logiche straordinarie e intraprendere invece soluzioni di medio e lungo periodo e uscire dalla logica dell’emergenza permanente, recuperando innanzitutto il dialogo oggi interrotto con il Governo nazionale e il MIBAC, per superare il ricorso presso la Corte Costituzionale verso alcune norme presenti nell’attuale Piano Casa regionale.
Andranno accertate la quantità e il tipo di case già disponibili o già programmate nelle
città, per ottimizzare l’uso dello stock residenziale esistente sia pubblico che privato.
E andrà rilanciata l’industria delle costruzioni, da sempre volano della economia lo-100cale, indirizzando però gli interventi sulla città esistente mediante il recupero delle aree dismesse e del patrimonio edilizio sottoutilizzatoper soddisfare la domanda di residenza e servizi, garantendo sempre l’accessibilità delle aree e favorendo la concentrazione sui grandi assi del trasporto pubblico e in prossimità dei nodi di interscambio. (e il Piano Casa, applicandosi in automatico, non garantisce nulla di tuto questo NDR )

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Manutenzioni, ristrutturazioni, demolizioni e ricostruzioni, sono il futuro per le im-
prese dell’edilizia, in un quadro che preveda il rinnovo di intere parti di città. Inoltre,
bisognerà intervenire con nuove norme certe sulle disposizioni transitorie, in scadenza,
contenute nel Piano Casa.
Servono, a regime, regole che garantiscano la sostenibilità urbanistica degli interventi di trasformazione diretta e che restituiscano ai Comuni il governo del loro territorio, semplificando e rendendo più trasparenti le procedure. È possibile farlo, attraverso il recepimento nel Testo Unico delle disposizioni contenute nella Legge n. 106/2011, disciplinando gli interventi diretti di riqualificazione urbana e le nuove flessibilità offerte dall’ampliamento delle funzioni del permesso di costruire (art.14 DPR 380/2001)

(…)• strumenti di pianificazione urbanistica e politiche del territorio che agevolino progetti di recupero e riqualificazione e l’acquisizione di aree a basso costo per programmi sperimentali e innovativi di housing sociale, rivedendo la strumentazione introdotta dal Piano Casa e definendo un modello di sviluppo orientato alla trasformazione della città esistente che punti sulla mobilità pubblica e sui servizi alla persona. ( il Piano Casa, applicandosi in automatico, non permette di “puntare ” sulla mobilità nè sui servizi alla persona NDR )

l’on. Gramazio (FI -PDL), per una volta è spiritoso: si chiede se tra i consiglieri del listino civico Zingaretti ci sia anche qualche componente dell’ACER, che ogni volta che qualcuno del listino tira fuori un emendamento “ambientalista” glielo ” cassa”

GRAMAZIO (PdL-FI).

… Voi fate il Piano casa uguale al nostro, e noi siamo dei provocatori se votiamo a favore. (…)se questo Piano casa è più il Piano casa di Luca Gramazio o più il Piano casa di Gino De Paolis. E credo che rischi di essere più quello di Luca Gramazio(…)Qual è il membro dell’ACER nel listino che sta costringendo tutti a ritirare gli emendamenti ambientalisti? Perché ci deve stare qualcuno. Io ho paura che nel listino ci sia qualcuno che prima di Cremonesi, prima di Barelli, abbia fatto il Presidente dell’ACER e che sottobanco ruba gli emendamenti all’Avenali e le dice: ma che stai a fare? Ora, la distanza tra il Piano casa Ciocchetti e il Piano casa Civita, non me ne voglia l’assessore, sono trenta centimetri di statura che deve Civita a Ciocchetti, perché tanto altro non c’è….

Alla fine si vota l’emendamento M5S-SEL che limita  il campo di intervento degli alberghi nelle zone E, con parere favorevole dell’assessore

APPROVATO!!!!!!!