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PIANO CASA: PIEMONTE VS LAZIO

PIANO CASA: PIEMONTE VS LAZIO (29 settembre 2014)

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Torino, quartiere Campidoglio (Foto AMBM)

Due amministrazioni di centrosinistra a confronto sul governo del territorio. Il centrosinistra del Piemonte proroga un Piano casa basato sulle regole e sui limiti (e sulla vigilanza) garantiti dall’amministrazione pubblica. Il centrosinistra del Lazio proroga, con poche modifiche, il Piano casa varato dal centrodestra, basato sulle “mani libere” ai privati.

Non vi faremo perdere tempo: bastano poche informazioni per capire dove, con il Piano casa Polverini/Zingaretti, si sta andando a parare nella nostra Regione. E per capire che un’alternativa esiste, ed è quella che da tempo percorrono le amministrazioni di centrosinistra del Piemonte e della Toscana, per fare un esempio. Se il Piano Casa Zingaretti seguisse quel solco, non ci opporremmo alla proroga, e risparmieremmo tempo ed energie per altre urgenti battaglie.

In Piemonte sono ammessi gli interventi di ampliamento di edifici residenziali, a condizione di una contropartita seria e attestabile per la sicurezza, il risparmio energetico e l’accessibilità (1); non  non sono consentiti per cambi di destinazione d’uso in deroga ai piani regolatori; gli interventi di demolizione/ricostruzione sono ammessi sempre e solo per edifici residenziali, e possono avvenire solo in seguito a una deliberazione consiliare con cui il Comune individua gli edifici residenziali da riqualificare; anche in questo caso non sono consentiti per cambi di destinazione d’uso in deroga agli strumenti urbanistici: possono esserci porzioni con destinazioni d’uso diverse e compatibili con la destinazione abitativa nella misura non superiore al 25 per cento del volume complessivo. Nei centri storici e nelle aree d’interesse storico e paesaggistico e di notevole interesse pubblico ai sensi del Codice dei beni culturali e del paesaggio, non sono ammesse demolizioni e ricostruzioni ma solo ampliamenti, subordinati l’ottenimento dell’autorizzazione paesaggistica (e qui ci sarebbe da ridirire comunque…).

I Comuni hanno voce in capitolo non solo perché possono escludere l’applicazione degli ampliamenti e delle demolizioni/ricostruzioni in tutto o in parte del territorio comunale, ma perché con deliberazione del consiglio comunale, possono indicare i parametri quantitativi e qualitativi stabiliti dagli strumenti urbanistici non derogabili per la realizzazione degli interventi.

Torino, quartiere  Campidoglio

Torino, quartiere Campidoglio (Foto AMBM)

Per quanto riguarda altre tipologie di fabbricati, il Piemonte prevede la possibilità di soppalcare edifici a destinazione artigianale, produttiva o ricettiva, ricavando un massimo del 30% della SUL (Superficie Utile Lorda) e comunque un massimo di 200 mq. E questo è tutto per quello che riguarda il Piano casa. E’ inserita anche una parte dedicata alla riqualificazione edilizia, che comincia con l’attribuzione ai Comuni del compito di individuare ambiti del territorio dove promuovere programmi “di rigenerazione urbana, sociale e architettonica tramite azioni partecipative e di concerto con gli operatori privati”, anche con spostamenti di aree produttive in localizzazioni più adatte, ma sempre con un “do ut des” per la premialità e sempre con una forte componente di decisionalità pubblica.

In Lazio sono ammessi ampliamenti su edifici di tipo residenziale e non residenziale (e neppure esclusivamente dismessi: ad esempio si fa eccezione per uffici, strutture sanitarie private, residences…) e cambi di destinazione d’uso in deroga agli strumenti urbanistici addirittura da non residenziale a non residenziale. E gli aumenti di cubatura e i cambi di destinazione si applicano a edifici ancora da costruire (e ulteriori emendamenti dell’assessore Civita prevedono di includere nel Piano casa addirittura gli interventi per cui non si è ancora conclusa la conferenza dei servizi).

Più che un’altra Regione, sembra un altro mondo…

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> LA REGIONE PIEMONTE sta per prorogare la legge regionale sul Piano Casa: l’assessore all’Urbanistica, Alberto Valmaggia, ha reso noto che con la legge di assestamento al bilancio 2014 la Regione farà slittare al 31 dicembre 2016 la scadenza per l’ampliamento degli immobili ed il recupero dei sottotetti. La legge di assestamento al bilancio 2014 agirà su due normative. Da una parte la LR 17/2013, che aveva già spostato i termini del Piano Casa – attualmente in scadenza il 31 dicembre 2014 – e che ora verrà nuovamente modificata per consentire l’avvio entro il 31 dicembre 2016 degli interventi di ampliamento del 20% degli immobili residenziali. Dall’altro lato, la norma in fase di approvazione darà continuità alla LR 21/1998, che consente di recuperare a fini abitativi i sottotetti degli edifici a destinazione residenziale. La norma rende possibile il recupero, a patto che siano rispettate le altezze medie interne dei locali, pari a 2,40 metri per quelli ad uso abitazione (cucine, soggiorni, camere da letto e studi), e a 2,20 metri per quelli accessori (bagni, angoli cottura, verande, tavernette) e di servizio (corridoi, disimpegni, lavanderie, spogliatoi, guardaroba e ripostigli). Nei comuni montani è ammessa una riduzione delle altezze. Secondo l’assessore Valmaggia, l’obiettivo delle disposizioni, oltre al rilancio dell’attività edilizia, è limitare l’utilizzo di suolo e favorire il contenimento dei consumi energetici. leggi l’articolo del 29/09/2014Piano Casa Piemonte, in arrivo la proroga al 31 dicembre 2016 Due anni in più per l’ampliamento e la riqualificazione degli edifici residenziali e per il recupero dei sottotetti di Paola Mammarella http://www.edilportale.com/news/2014/09/normativa/piano-casa-piemonte-in-arrivo-la-proroga-al-31-dicembre-2016_41608_15.html

 

vai alla pagina con il Piano casa vigente in Piemonte http://arianna.consiglioregionale.piemonte.it/ariaint/TESTO?LAYOUT=PRESENTAZIONE&TIPODOC=LEGGI&LEGGE=20&LEGGEANNO=2009

scarica il testo con le nostre sottolineature Piano casa Regione Piemonte