in calce le slides delle presentazioni dei punti del Laboratorio per una Politica trasparente e democratica
Sintesi incontro con SEL
Città dell’altra economia 12 gennaio 2016
A cura di Riccardo Varanini
(in costruzione)
Invitati : Paolo Cento coordinatore Sel di Roma, Gianluca Peciola ex capogruppo al consiglio comunale, il senatore Massimo Cervellini
Introduzione di Anna Maria Bianchi: scopo dell’iniziativa è quello di mostrare a tutti funzionamento dei partiti che si presentano alle elezioni a Roma, criticità, comportamento negli ultimi anni di partecipazione al consiglio comunale, metodi di formazione del program ma, selezione dei candidati, trasparenza dei finanziamenti
Guido Marinelli , Carteinregola: vedi slide e domande su funzionamento del partito, codici etici, finanziamenti, partecipazione, rapporto con cittadini e iscritti
Paolo Cento : Sel è fin dalla nascita una realtà di transizione, per la convinzione che la forma partito non è più in grado di rappresentare la volontà di partecipazione alla trasformazione della società. Il nostro è un cammino di immaginazione di forme più avanzate di partecipazione, trasparenza, organizzazione, in cui finora si sono avuti risultati alterni. Oggi le persone si affacciano di più a forme territoriali di intervento, a comitati etc piuttosto che a sedi di partito. E’ necessario che in parlamento si codifichi, a proposito della necessaria attuazione dell’art. 49 della Costituzione, una forma chiara di associazione politica che si candida alla rappresentanza dell’interesse generale, con procedure chiare di garanzie della vita interna e della selezione delle candidature per la formazione dei gruppi dirigenti. Altro punto importante deve essere la garanzia della contendibilità delle candidature, della leadership, della linea politica all’interno di tale associazione, sedi e modalità democratiche di espressione di tale contendibilità e di decisione, che non può essere riservata ai soli iscritti. Sel ha dei limiti rispetto allo statuto, ma i codici di autoregolamentazione che non sono ancora pubblicati sono invece attuati. Per le ultime elezioni politiche abbiamo adottato il codice antimafia ed il limite di due mandati, eccezionalmente rinnovabile per un terzo con il voto dei due terzi dell’assemblea di riferimento, che vorrei intendere sempre aperta al mondo associativo. Sui contributi ed i finanziamenti, ci siamo dati la regola del 35% della retribuzione degli eletti destinata al partito e penso che ci sia bisogno di una normativa sulle donazioni ed i finanziamenti in genere. Abbiamo criticato i tetti troppo alti presenti nella legge attuale e dobbiamo trovare un rimedio anche per quel meccanismo da voi citato della ripetizione in aziende diverse dei soldi che fanno in realtà capo ad un unico soggetto per evitare rischi di forte condizionamento.
Mattia Ciampicacigli : vedi slide e domande, come funziona l’organizzazione interna di Sel
Anna Maria Bianchi, criticità e domande : se si facesse un #MappaSel ad esempio di quanto fatto nel Pd, si troverebbe una situazione critica di circoli non virtuosi, dedicati alla raccolta di adesioni elettorali ?
Massimo Cervellini : No, ma è un No irrazionale, basato sulla conoscenza delle donne e degli uomini che aderiscono a Sel. In realtà ci dobbiamo dotare, e così tutta la politica, di regole severe, eticamente corrette e che mostrino una realtà innovativa, che almeno noi all’inizio ci impegniamo a rispettare, come ad esempio il divieto di contribuzioni elettorali da parte di persone giuridiche, oggi permesso dalla legge. Noi esponiamo tutto ciò che riguarda finanziamenti, compensi e contribuzioni, ma è necessario un sistema di controlli che riguardi tutti, le lobbies ci sono e lavorano sodo. Anche a Roma, per il Comune ed i municipi alle prossime elezioni applicheremo questi principi
Anna Maria Bianchi: come vi premunite dai rischi di tesseramenti falsi?
Gianluca Peciola : Sel ha fatto nell’ultimo anno un lavoro di rimotivazione del corpo politico. Noi, come tutti, Quarto insegna, siamo indifesi dai fenomeni di contagio, anche per la mancanza di una buona legge, come quella Usa, che regoli i rapporti tra politica e mondo economico. Anche noi abbiamo fatto negli ultimi tempi un lavoro di riaccorpamento dei circoli non scientifico, ma basato sulla valutazione del lavoro fatto. Una rimotivazione politica si basa sulla esperienza, la militanza, l’impegno, la vicinanza ai luoghi dell’azione politica. Stiamo monitorando i circoli anche sulla base della loro entità rispetto al lavoro svolto
Paolo Cento: Negli ultimi sei mesi abbiamo chiuso 60 circoli, in base ad una valutazione di corrispondenza tra tesseramento e lavoro svolto. Negli ultimi congressi abbiamo introdotto il criterio della media ponderata tra iscritti nel territorio negli ultimi tre anni ed i dati elettorali, è un inizio. Difficile mettere argini alla permeabilità, specie con una forma partito che anche per questi motivi vedo come superata. Anche se ancora non è facile immaginare altro.
Giorgio Bertini, Carteinregola: vedi slides e domande, trasparenza e validazione dell’attività concreta. Cosa pensate di fare in materia di controlli e monitoraggio dell’attività comunale a Roma
Anna Maria Bianchi: criticità: il voto sulle Olimpiadi e così il Piano casa di Zingaretti che è quasi lo stesso di quello della Polverini, nonostante tutte le critiche fatte specialmente da Sel della Regione Lazio quando era all’opposizione. Come si può chiedere il voto se non si tiene ferma la coerenza di quanto dite all’opposizione quando diventate maggioranza, come può il cittadino credere alle promesse se poi vi adeguate alla linea del Pd? Allora entrate nel Pd se pensate le stesse cose! Infine le regole, finchè non si cambiano vanno rispettate, altrimenti vince sempre il più forte. Ho la sensazione che una parte dell’elettorato di Sel sia invece convinto che se non sono giuste possano essere infrante. (> vedi intervento)
Gianluca Peciola: le regole sbagliate non vanno rispettate, per esempio, per la rappresentanza, dobbiamo sapere che l’intreccio tra regole e democrazia è un po’ più complesso. Io ho votato a favore delle Olimpiadi a Roma perché vogliamo delle buone olimpiadi, fatte bene. Quello che abbiamo votato in consiglio era solo la candidatura di Roma alle Olimpiadi, non il progetto. Il 90% dei cittadini romani vuole le Olimpiadi e noi dovremo combattere per averle al meglio. E così per lo Stadio, abbiamo pensato che si doveva approfittare di una legge nazionale che concedeva finanziamenti per usarli nelle aree interessate dall’intervento e renderlo virtuoso, metropolitana, ferrovia per Ostia, parcheggi per cittadini. Nessun elettore o comitato o associazione che ci ha votato si è lamentato.
Anna Maria Bianchi : noi non siamo contrari allo stadio in sé, ma alle cubature che vengono regalate ai privati. Ma sulle olimpiadi mi piacerebbe che foste stati duri come lo siete stati con Alemanno, invece che accodarvi al Pd.
Massimo Cervellini : sono d’accordo con quello che dici, il punto che dobbiamo affrontare oggi è il funzionamento di una organizzazione politica ricordandoci che siamo transeunti, ma andiamo verso una nuova forma di soggetto politico che deve servire a consolidare forme e regole nuove e valide. Ho già detto che sono stato sempre contrario alle Olimpiadi ed anche alla autostrada per Latina ed a quella costiera toscana e l’ho affermato in parlamento, nella commissione LLPP. Quello di cui stiamo parlando oggi, insieme ai punti programmatici ed ideali, è un elemento fondativo del prossimo percorso costituente.
Iacopo Argilli : l’originalità di Sel è stata il raggruppare pezzi di società che volevano fare politica, oggi ci sono punti critici, tra i quali l’interruzione del rapporto tra base ed eletti, che sarà compito del nuovo soggetto superare.
Gelsomini, Carteinregola, (vedi slides e domande) la scelta dei candidati ed i finanziamenti elettorali.
Anna Maria Bianchi : Ricordo che esiste una carta di Avviso Pubblico che concerne i principi etici dell’amministratore ed eletto e chiedo a Sel se aderisce a tale proposta.
Maurizio Geusa, Carteinregola: vedi slides, programma e sua formazione, confronto con Pd e 5Stelle, corrispondenza con politica possibile, disponibilità a cambiare la macchina amministrativa romana, punti di distanza dal Pd
Paolo Cento : importante rispondere alla domanda sulla distanza tra programma, tra lo stare all’opposizione e stare in una alleanza di governo. Per una forza politica che conta il 6 % stare in una coalizione significa realizzare una mediazione sostenibile, delimitare gli ambiti di tolleranza dell’allontanamento dal programma, reintrodurre la revocabilità del mandato che oggi, in una democrazia così parcellizzata e con difficili rapporti tra partiti meno forti e movimenti e realtà sociali atomizzate, torna di attualità. Per i rapporti tra vertici e base e tra cittadini e decisioni da prendere, sono convinto che dobbiamo servirci delle nuove tecnologie, ma innovando i meccanismi in relazione alle nuove complessità della realtà. A Roma il centrosinistra, che fatto anche cose buone, si è esaurita, perché Roma non può più vivere sul modello della rendita immobiliare che ormai è una bolla che rischia di esplodere sulla città. Questa è una grande distanza dal Pd, su cui ci scontriamo da tempo, insieme ed all’opposizione.
Gianluca Peciola : sull’urbanistica e sulla rendita ci siamo battuti in questi anni, ottenendo risultati importanti, la coalizione è stata votata dagli elettori e prima di cancellarla bisogna riflettere su quel voto, che riguardava sindaco, coalizione, Pd e noi insieme. Io non faccio decidere la politica romana dai 1000 delegati alla nostra assemblea nazionale, il popolo di sinistra a Roma vuole vincere .
Anna Maria Bianchi : sono convinta, proprio da sinistra, che il popolo di sinistra a Roma non vuole vincere comunque, vuole che vinca un’idea di Roma che lo rappresenti, vuole che se state in coalizione con il Pd mettiate dei punti chiari irrinunciabili per cui votarvi, dato che le distanze esistono e non possono essere ignorate. Un fatto come quello del Piano casa regionale vi farà perdere voti, perché dimostra proprio come non siete riusciti a stare lontani dalla rendita ed onorare il vostro programma.
Massimo Cervellini : A Roma dobbiamo darci strumenti programmatici e metodologie di lavoro coerenti e chiare. Gli strumenti informatici possono essere un mezzo per aiutare a capire chi sei e cosa vuoi, a partire dalla propria comunità ed allargando in modo certo all’esterno, individuando una platea di riferimento con cui costruire una comunità in grado di delineare con innovazione e discontinuità, pena non essere credibili, una idea della città ed un percorso per realizzarla. In questo quadro e nel percorso di costruzione di un nuovo soggetto politico in cui siamo impegnati, la campagna di Fassina e l’incontro dei minisindaci devono cominciare a confrontarsi tra loro, con forme e regole chiare e condivise, assumendo innovazione e discontinuità come bussola. E così nel rapporto con il Pd in tutta Italia, per cambiare le regole, innovare e dare segni certi di discontinuità.
Domande pervenute dalla sala e dal web, sintetizzate e raggruppate :
Perché continua ad esserci una grande distanza tra la poesia dei programmi e la cogenza delle alleanze (Enzo Scandurra); che rapporto c’è nelle scelte da fare tra vertice e base, perché non sono stati attuati gli albi digitali e gli strumenti della partecipazione popolare; chi decide se non bastano più gli iscritti a farlo; cosa viene dopo la forma partito, visto che oggi che c’è bisogno di risposte; perché si sono estinte le fabbriche di Nichi; cosa significa aver chiesto una “reciprocità” a M5S a Roma; quale assemblea o altro a cui abbiano partecipato gli altri soggetti che hanno dato vita al gruppo parlamentare alla Camera di Sinistra Italiana ha autorizzato Sel a denominarsi Sel- Sinistra italiana?
Massimo Cervellini : alcune domande hanno già trovato una qualche risposta, ribadisco la necessità di darci forme e strumenti certi di garanzia dell’attuazione di principali obbiettivi programmatici nelle alleanze, di attuazione delle decisioni complesse di una amministrazione e di garanzia per cittadini, comitati, associazioni della verifica del processo. Deve essere inoltre definito un codice etico dei candidati di Sel e di tutta l’eventuale coalizione.
Anna Maria Bianchi in conclusione: siamo Carteinregola e crediamo nella necessità delle regole. Prima Peciola diceva che se le regole non sono giuste non vanno rispettate, vorrei dire che chi è che decide se una regola è giusta o no? Le regole possono e debbono essere cambiate se non funzionano, ma finchè valgono vanno seguite. Le regole servono a proteggere i più deboli, in assenza c’è il caos, la prevalenza del più forte. Nella nostra società le regole rischiano di essere un cortile dove hanno lo stesso diritto di giocare pulcini ed elefanti. Dobbiamo trovare regole che tutelino i deboli, ma le regole uguali per tutti sono la base della democrazia.
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