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Referendum Autonomia differenziata: 1 milione 291.488 firme!

Foto Roberto Lopriore

Nonostante il poco tempo a disposizione per raccogliere le firme per la richiesta del referendum abrogativo della legge 86/2024 dell’autonomia regionale differenziata, e nonostante le difficoltà della raccolta in pieno periodo estivo, il quorum, raggiunto in pochi giorni dopo l’inizio della campagna attraverso la piattaforma on line, è più che raddoppiato. E il merito va alle centinaia di persone che nella calura estiva si sono impegnate ai banchetti in tutta Italia, parlando, spiegando, ascoltando le persone e facendo capire quali pericoli stanno correndo il nostro Paese e i diritti dei cittadini.

Oggi 26 settembre 2024, i rappresentanti del Comitato promotore hanno portato le firme raccolte alla Cassazione. Un momento che è consegnato alla storia della Repubblica e che speriamo inauguri una nuova stagione, compattando il fronte di partiti, movimenti e realtà della società civile che si battono per la difesa e l’attuazione della nostra Costituzione.

Pubblichiamo il Comunicato dei Comitati per il ritiro di qualunque Autonomia differenziata, l’unità della Repubblica e l’uguaglianza dei diritti, da anni in prima fila contro l’autonomia differenziata. (AMBM)

1.291.488 di firme (L.86/24)

Oggi sono state consegnate in Cassazione 1.291.488 firme contro la legge Calderoli (86/24),
di cui ben il 57,1% sono cartacee, mentre quelle online sono il 42,9%: è la risposta a quanti, come il
ministro Calderoli, hanno cercato di delegittimare le firme online dopo il boom dei primi giorni.
Sarà che i divani sono comodi per firmare – come il ministro sarcasticamente affermò – ma anche
da un divano servono volontà e convinzione. Per le strade e per le piazze, oltre alla ferrea volontà e
alla convinzione, servono anche impegno, parola, ascolto, attenzione, partecipazione fisica alla vita
democratica, militanza contro l’ingiustizia e per la pace, la dignità, i diritti: quelli che i soggetti che
fanno parte del Comitato Promotore del referendum (presieduto dal prof. G.M. Flick) hanno messo
in campo dal 20 luglio al 16 settembre (data di inizio e di conclusione della raccolta nei banchetti)
dell’estate più calda di sempre.
Che il referendum per abrogare la legge sull’autonomia differenziata sia necessario è
dimostrato dalla protervia con cui il ministro Calderoli vuole andare avanti sia nella definizione dei
LEP (Livelli Essenziali di Prestazione), tramite la Commissione CLEP (presieduta dal prof.
Cassese), sia nell’accelerazione delle procedure per giungere alle Intese sulle materie non-LEP. Si
vuol realizzare un progetto che – se le indiscrezioni che trapelano dai secretatissimi lavori della
Commissione Cassese fossero vere – stravolge l’art. 3 della Costituzione, perché individua nello ius
domicilii il parametro di attribuzione di diritti. Inoltre, se le notizie di agenzia fossero corrette, il
ministro Calderoli, in audizione alla Camera presso la Commissione sul federalismo fiscale,
avrebbe sostenuto che non sarà la Commissione Cassese a definire i LEP ma la “Cabina di regia”.
Lungi dal tranquillizzarci, questa notizia ci allarma ancor di più, perché la sua stessa legge 86
dispone che si proceda con decreti legislativi all’approvazione dei LEP, dunque su proposta del
Presidente del Consiglio con passaggio obbligato per il parere presso le Commissioni parlamentari,
e non della Cabina di regia, richiamata dalla legge solo nelle more della sua iniziativa. La legge
Calderoli è un gran pasticcio di procedure, ma chiara è la sua volontà di esautorare completamente i
già pochi poteri del Parlamento su questa materia.
I Comitati contro ogni Autonomia differenziata, attivi fino dal 2018 sul tema, divenuto
cruciale nel dibattito politico, anche grazie alla loro costante azione di denuncia, hanno partecipato
con convinzione ed impegno alla raccolta, contribuendo in maniera significativa al conseguimento
del risultato: un’estate di intensissimo lavoro di controinformazione, raccolta e certificazione delle
firme di cittadini e cittadine indignati e preoccupati per le ricadute del progetto separatista di
Calderoli sull’unità della Repubblica italiana, sulla sua tenuta economica e sulla qualità della vita di
tutti e tutte, a ogni latitudine. In questo contesto, e nell’assenza di qualsiasi ascolto delle parole che,
ad esempio, la CEI sta continuando instancabile a pronunciare contro la “secessione dei ricchi”, il
CLEP, presieduto da Sabino Cassese, e con esso il ministro Calderoli, lavorano indefessamente per
garantire alle regioni di poter ratificare le intese con il Governo, sulla base della proposta per la
quantificazione dei livelli “essenziali” di prestazione, calcolati da 12 “esperti”, tutti favorevoli
all’autonomia, sulla base di inaccettabili, arbitrari e discriminatori criteri (clima, dati socio-
demografici, costo della vita etc.).
Come sempre, i documenti del CLEP sono rimasti segreti e l’avvio delle trattative con le
Regioni avvolte in una nebbia. Le firme, invece, sono state prese per le strade e nelle piazze, alla
luce del sole, come Democrazia prescrive. Sappiano comunque – ministro e Governo – che noi
saremo vigili e pronti a questa nuova fase di mobilitazione, perché si giunga al referendum in modo
che siano i/le cittadini/e a decidere quale Paese vogliamo.
Comitati per il ritiro di qualunque Autonomia differenziata, l’unità della Repubblica e
l’uguaglianza dei diritti

Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com

26 settembre 2024

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