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Stadio Flaminio: la lettera delle Associazioni ai consiglieri capitolini (e il video di Carteinregola)

AGGIORNAMENTO 29 aprile:29 aprile 2025 l’Assemblea capitolina ha approvato la Delibera di Giunta del 3 aprile ‘con 25 votanti, 25 voti favorevoli (le opposizioni non hanno partecipato al voto); un ODG presentato dal gruppo M5S che riprende alcune delle richieste dei cittadini è stato bocciato (26 votanti, 4 favorevoli , gli altri contrari 1 astenuto – Nando Bonessio, Europa verde) Vedi la registrazione dell’Assemblea (inizio 1h 46’50” con presentazione Delibera da Assessore Onorato fine approvazione a 2h 13’)

Martedì 29 aprile l’Assemblea capitolina sarà  chiamata a votare una Proposta di Delibera della Giunta di iniziativa dell’Assessore ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda Onorato, che dichiara il mancato riconoscimento del pubblico interesse dello   “Studio di Fattibilità relativo ai lavori di “Restauro e Ristrutturazione dello Stadio e del Parco Polisportivo  Flaminio” presentato dalla Costruzioni Civili e Commerciali S.p.A., in qualità di mandataria del R.T.I. costituita con la Rubner Holzbau S.r.l. e la S. S.O. Roma Nuoto a.r.l.”

Le scriventi associazioni  non hanno alcun interesse a sostenere il progetto in questione, né alcun altro progetto presentato che preveda un numero di spettatori superiore alla attuale capienza di circa 24mila, ma manifestano  la loro  viva preoccupazione per alcuni degli argomenti  con cui   la Giunta Gualtieri ha motivato tale decisione, che compongono un “identikit” della destinazione auspicata dalla Giunta che ritengono non  rispettosa della qualità della vita dei  residenti e  che comporta  trasformazioni  della struttura che inevitabilmente finiranno  con lo snaturare un’opera architettonica straordinaria (e vincolata).

Penalizzare il progetto presentato in quanto  non “valorizza la vocazione dello Stadio Flaminio quale “grande impianto sportivo”, “depotenzia le funzionalità dello Stadio in virtù della riduzione del numero dei posti”con la“riduzione della capienza degli spettatori a soli 7.500 posti” che “limita la  possibilità di svolgimento di competizioni sportive di livello agonistico ed esclude una piena fruibilità della struttura anche per grandi eventi e manifestazioni sia di carattere sportivo che di carattere culturale, artistico, musicale a valenza cittadina e nazionale”,  compone un ritratto del progetto  meritevole di pubblico interesse che ha tutte le caratteristiche di quello presentato dal patron della Lazio. Un progetto che, da quanto annunciato alla stampa, prevede di  accogliere  fino a 50mila e 500 spettatori, con interventi che stravolgono l’originario impianto architettonico  per adeguare   la capienza agli standard internazionali.

Vogliamo che lo Stadio Flaminio sia sottratto all’attuale degrado e  torni  a vivere come struttura sportiva al servizio della città, ma all’insegna della sostenibilità per i cittadini, che già scontano i disagi dei frequenti disordini e della inadeguata mobilità provocati dagli eventi dello Stadio Olimpico, distante meno di un chilometro.   

Chiediamo alle Consigliere e ai Consiglieri dell’Assemblea Capitolina di impegnarsi con mozioni e ordini del giorno affinchè siano individuate soluzioni rispettose dell’opera dei Nervi e compatibili con la situazione dei parcheggi e del trasporto pubblico al servizio  di un’area urbanizzata che rischierebbe frequenti condizioni di congestionamento per la presenza di altre strutture di grande attrattività quali appunto lo Stadio Olimpico,  la Città della musica, il MAXXI e il Museo della Scienza.

Gli interessi economici non possono essere perseguiti sulla pelle delle persone e del nostro patrimonio storico.

 (in calce il testo della Proposta di delibera) qui la diretta streaming dell’Assemblea di martedì 29 aprile dalle 14 alle 19, dopo il rinvio del 28 aprile)

Associazione Carteinregola, Comitato Stadio Flaminio, Associazione Ranuccio Bianchi Bandinelli, Fondazione Pier Luigi Nervi Project, DOCOMOMO Italia, Salviamo il Paesaggio Roma e Provincia, Seniores Italia ODV, Amici dell’Auditorium, Roma Ricerca Roma, Vas onlus, AMUSE, Associazione Cittadini Flaminio, Parco Villaggio Olimpico.

 Vedi anche

Stadio Flaminio: NO a partite e  grandi eventi in mezzo alle case SI’  alla conservazione dell’opera di Nervi e alla sostenibilità per gli abitanti 18 aprile 2025

Stadio Flaminio, la lettera ai Ministri 16 gennaio 2025

vedi anche Stadio Flaminio – II Municipio cronologia materiali

vedi anche il webinar del 6 dicembre 2023 Quale futuro per lo Stadio Flaminio?

Proposta di Deliberazione che si sottopone all’approvazione dell’Assemblea CapitolinaStudio di Fattibilità relativo ai lavori di “Restauro e Ristrutturazione dello Stadio e del Parco. Polisportivo Flaminio mediante recupero con restauro, ristrutturazione e valorizzazione dello Stadio Flaminio di Roma con annessa proposta di partenariato ai sensi del medesimo art. 1, comma 304 lett”a” della L 147/2013 come modificata dall’art. 62 della L 96/2017 presentato dalla Costruzioni Civili e Commerciali S.p.A., in qualità di mandataria del R.T.I. costituita con la Rubner Holzbau S.r.l. e la S.S.D. Roma Nuoto a.r.l.

L’Assessore ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda Alessandro Onorato

visto reso ai sensi e per gli effetti dell’articolo 30, comma 1, lettere i) e j),del Regolamento sull’Ordinamento degli Uffici e dei Servizi

Il Direttore del Dipartimento Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda (…)

Premesso che:

Le Linee Programmatiche 2021-2026 per il governo di Roma Capitale, approvate dall’Assemblea Capitolina con la Deliberazione n. 106 del 19 novembre 2021, individuano un percorso complessivo di rilancio e di supporto al sistema sportivo romano, delineando delle strategie di investimento sullo sport di cittadinanza in un’ottica di promozione di momenti di incontro tra le istituzioni e i soggetti coinvolti nell’ambito sportivo;

Roma Capitale ha un patrimonio sportivo di rilevante entità caratterizzato da impianti pubblici e privati, dove migliaia di cittadini praticano quotidianamente uno sport o un’attività motoria; è intendimento dell’attuale Amministrazione, nell’obiettivo di favorire la pratica sportiva a ogni livello, rafforzare tutta l’impiantistica sportiva di proprietà comunale e creare sinergie con soggetti privati per attrarre nuove risorse per la riqualificazione delle strutture dedicate allo svolgimento delle attività sportive;

Roma Capitale, nel rispetto dei principi statutari dell’Ente, promuove iniziative ed interventi finalizzati a diffondere la pratica sportiva nella città, quale elemento fondante della vita sociale, culturale e di tutela della salute, rimuovendo le discriminazioni esistenti e determinando condizioni di pari opportunità per l’accesso alla pratica sportiva di tutti i cittadini;

l’Amministrazione Capitolina intende promuovere lo sviluppo della comunità locale, anche attraverso il potenziamento del sistema sportivo cittadino, con l’intento di garantire un futuro migliore in termini di benessere e socialità per tutta la collettività e, contemporaneamente, uno sviluppo armonico della città, rimuovendo ogni

ostacolo alla piena partecipazione e fruibilità dell’offerta sportiva nei confronti di tutti i cittadini;

Roma Capitale ritiene fondamentale riconoscere il ruolo e il valore del Servizio Sportivo Pubblico perseguendo obiettivi come: l’inclusione sociale, il contrasto ai fenomeni di emarginazione, il mantenimento della salute e il contenimento della spesa sanitaria;

al fine di garantire il raggiungimento di tali obiettivi, Roma Capitale intende assicurare la riqualificazione, la cura e la più ampia fruizione degli impianti sportivi iscritti al proprio patrimonio immobiliare, anche in linea con gli obiettivi europei in materia di energia, nonché valorizzare gli impianti sportivi capitolini – parte preziosa del proprio patrimonio immobiliare -secondo i principi della transizione ecologica e della sostenibilità energetica, in un’ottica di rigenerazione ambientale e urbana;

gli Impianti sportivi capitolini e relativi servizi, ai sensi dell’art. 826, comma 3, del Codice Civile, fanno parte dei beni del patrimonio indisponibile dell’Amministrazione e sono destinati a uso sociale e costituiscono risorsa strumentale per l’organizzazione e l’erogazione del servizio pubblico;

Dato atto che

con istanza pervenuta con nota prot. EA/13544 del 30.12.2020, la Costruzioni Civili e Commerciali S.p.A., in qualità di mandataria del R.T.I. costituito con la Rubner Holzbau S.r.l. e la S.S.D. Roma Nuoto a.r.l., ha presentato lo Studio di Fattibilità relativo ai lavori di “Restauro e Ristrutturazione dello Stadio e del Parco Polisportivo Flaminio mediante recupero con restauro, ristrutturazione e valorizzazione dello Stadio Flaminio di Roma con annessa proposta di partenariato ai sensi dell’art.1, comma 304, lettera “a” della L. 147/2013 come modificata dall’art. 62 della L. 96/2017″ (disposizione normativa abrogata dal D.lgs 28 febbraio 2021 n.38);

con nota prot. EA/7486 del 30.06.2021 è stata indetta in modalità asincrona la Conferenza dei Servizi ai sensi dell’art. 14 e seguenti della L.241/1990 e ss.mm.ii. per l’approvazione dello Studio di Fattibilità in oggetto;

con Determinazione Dirigenziale prot. EA/3551/2022 del 21.04.2022 è stato definito l’iter istruttorio del procedimento, con parere negativo di conclusione della Conferenza dei Servizi Preliminare secondo il disposto dell’art. 14 bis, comma 5 della L. n. 241/1990 e ss.mm.ii.;

a seguito di ricorso amministrativo presentato dalla Ccc- Costruzioni Civili e Commerciali S.p.A., avverso il suddetto procedimento di conclusione negativa della conferenza dei servizi, il TAR Lazio, con sentenza n. 2523/2024, ha stabilito che “Roma Capitale dovrà pertanto procedere, nel rispetto del vincolo conformativo di tale decisione, a riattivare il modulo conferenziale, esaminare le osservazioni della ricorrente, se del caso attualizzate, e a concludere in modo definitivo il procedimento, accogliendole e superando le problematiche ostative ovvero respingendo/e, avendo cura di adottare una ulteriore determina motivata di conclusione del procedimento”;

in ottemperanza a quanto stabilito dalla citata sentenza del TAR Lazio, con nota pro!. QA/37547 del

15.05.2024, nel rispetto del vincolo conformativo di cui alla su citata sentenza, i competenti uffici hanno comunicato alla mandataria del RTI proponente l’avvio del procedimento relativo alla riattivazione del modulo conferenziale per la proposta in oggetto, invitando il RTI a trasmettere, entro 30 giorni, gli aggiornamenti ed integrazioni progettuali necessari, redatti in recepimento dei pareri ostativi espressi in sede di Conferenza dei Servizi di cui al Verbale conclusivo del 24.02.2022;

con note prott. QA/51807, QA/51810, QA/51811, QA/51812, QA/51813, QA/51816 assunte agli atti degli uffici in data 01.07.2024 e successive integrazioni acquisite con note pro!. OA/60879 del 29.07.2024 e QA/67378 del 28.08.2024, sono stati trasmessi dal proponente gli aggiornamenti e le integrazioni richieste;

a seguito della trasmissione della nuova documentazione progettuale, in data 05.09.2024, con pro!. QA/69392 è stata indetta la Conferenza di Servizi Preliminare, ai sensi dell’art. 14, comma 3 della legge n. 241/1990 e ss.mm.ii. e ai sensi dell’art.13 del D.L. 76/2020 e ss.mm.ii., da svolgersi in forma semplificata ed in modalità asincrona, finalizzata ad indicare al richiedente, prima della presentazione del successivo livello progettuale, le condizioni per ottenere i necessari pareri, intese, concerti, nullaosta, autorizzazioni, concessioni o altri atti di assenso, necessari all’approvazione del progetto relativo ai lavori di “Restauro e Ristrutturazione dello Stadio e del Parco Polisportivo Flaminio”;

all’esito dei pareri espressi nel su richiamato procedimento, tenuto conto che le condizioni e le prescrizioni indicate dalle Amministrazioni coinvolte possono essere recepite nel corso della successiva fase progettuale, la Conferenza di Servizi Preliminare si è conclusa positivamente, come dato atto con Determinazione Dirigenziale rep. n. 807 del 19.12.2024 del Dirigente della U.O. Gestione e Sviluppo Impiantistica Sportiva, pubblicata, a norma di legge, nel sito internet istituzionale di Roma Capitale;

Dato atto, altresì, che

a seguito della trasmissione, in data 10 gennaio 2025 con nota prot. QA/2322, da parte del proponente”dell’Asseverazione rilasciata dalla società MG Audi! s.r.l.” e della “Manifestazione d’interesse per l’istituzione di un fondo d’investimento alternativo italiano immobiliare dedicato al progetto presentata dalla Prelios S. G. R. S.p.A.”, è stata condotta la verifica del Piano Economico Finanziario da parte dei competenti uffici, come emerge dalla relazione del RUP, prot. n. QA 29801/2025, trasmessa con nota prot. n. QA 29826/2025;

Tenuto conto che

l’art 4, comma 4, del D.Lgs. n. 38/2021 dispone che: “Il Comune[ .. .] previa Conferenza di Servizi Preliminare convocata su istanza dell’interessato in ordine al documento di fattibilità, ove ne valuti positivamente i contenuti, dichiara, [ … ] il pubblico interesse della proposta, confermando la disponibilità a concedere le eventuali forme di contributo pubblico previste nella proposta e nell’allegato piano economico finanziario ed eventualmente indicando le condizioni necessarie per ottenere i successivi atti di assenso sul progetto”.

richiamata la nota prot. n. OA/29801/2025, con la quale il RUP ha formalizzato la relazioneistruttoria relativa al suddetto progetto;

 vista la direttiva pro!. RA19213 del28.03.2025, con la quale il Sindaco e l’Assessore ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda hanno formulato gli indirizzi ai competenti uffici per orientare le attività finalizzate alla predisposizione della proposta di Deliberazione da sottoporre all’approvazione dell’Assemblea Capitolina, ai sensi della sopra richiamata disposizione legislativa, i cui contenuti vengono di seguito riportati:

“Considerato che,

pur emergendo dai pareri resi in conferenza dei servizi preliminare, nonché dalla relazione istruttoria del responsabile del procedimento, la realizzabilità tecnica della proposta, pur nel rispetto delle prescrizioni impartite e attraverso il necessario adeguamento del piano economico finanziario, non si ravvisa la rispondenza della stessa all’interesse pubblico per le ragioni appresso indicate:

La proposta non restituisce alla città la funzione primaria per la quale l’impianto sportivo è stato progettato e, cioè, quella di Stadio.

Come noto, lo Stadio Flaminio è un impianto sportivo di proprietà di Roma Capitale, costruito in occasione dello svolgimento a Roma delle Olimpiadi del1960 sulla base di un progetto dell’Arch. Pierluigi Nervi, in luogo di quello realizzato nel1911, denominato “Stadio Nazionale”, successivamente dedicato al Grande Torino a seguito del tragico evento di Superga e inaugurato il 12 marzo del1959 con la denominazione attuale “Stadio Flaminio”.

Dal punto di vista storico lo Stadio Flaminio, il Palazzetto dello Sport di Piazza Apollodoro ed il viadotto di Corso Francia sono stati inseriti nella carta della qualità del PRG del 2008 e sono state dichiarate opere di eccellenza dai competenti uffici ministeriali per l/loro rilevante interesse architettonico ed urbano.

Le tre opere restano strettamente collegate alle Olimpiadi del 1960 e, oltre all’evento sportivo,

testimoniano il successo della cosiddetta “architettura dell’ingegneria”: sono frutto di una comune filosofia di progetto, di una medesima tecnologia di esecuzione e di una strategia di carattere strutturale riconducibile alle ricerche di Nervi sulla “resistenza per la forma”.

Lo Stadio Flaminio fu progettato per ospitare il torneo olimpico di calcio e sorge sull’area del vecchio Stadio Nazionale (poi Stadio del PNF) demolito nel 1957 per far posto al nuovo impianto che nel dopoguerra aveva assunto il nome di Stadio Torino per onorare la memoria della città dopo la tragedia di Superga. Lo Stadio fu utilizzato fino al 1953 dalle squadre di calcio della Roma e della Lazio e fu poi dismesso a causa di un cedimento strutturale che ne sconsigliò l’uso per i giochi olimpici.

Nel 1956 fu bandito un concorso per la realizzazione di un nuovo stadio per il calcio che prevedeva un particolare vincolo: il manufatto doveva essere contenuto nella sagoma dello Stadio Torino che, anche dopo la ristrutturazione degli anni Venti, conservava la configurazione di uno stadio greco con una sola curva e la tribuna opposta rettilinea. Lo Stadio Flaminio aveva una capienza iniziale di circa 42.000 spettatori che fu poi successivamente ridotta a 22.000 per l’adeguamento alle nuove norme di sicurezza.

Il complesso delle tre opere succitate realizzate da Nervi per le Olimpiadi del1 960 (Palazzetto dello Sport, Stadio Flaminio e Viadotto di Corso Francia) rappresentano un sistema unitario che va considerato tale anche in previsione delle strategie di conservazione e valorizzazione all’interno di un tessuto urbano, impegnato in profonde trasformazioni. Secondo gli studi effettuati dall’Università La Sapienza di Roma, sarebbe interessante l’ipotesi di proporre l’apposizione di un “vincolo a rete” sui tre manufatti, in quanto opere paradigmatiche dal punto di vista architettonico, strutturale, tecnologico e nel rapporto con il contesto urbano e paesaggistico.

Lo studio di fattibilità presentato, pur preservando la struttura architettonica dell’impianto come progettata da Nervi per le Olimpiadi del 1960, ne snatura l’identità di Stadio, proponendo per un arco temporale molto lungo (99 anni) un modello di utilizzo connesso a nuove funzioni commerciali e sportive, con creazione di nuovi spazi e aree sotto il campo di calcio, privilegiando, pertanto, la polifunzionalità delle attività introdotte rispetto all’utilizzo storico.

La proposta non valorizza la vocazione dello Stadio Flaminio quale “grande impianto sportivo”.

Lo Stadio Flaminio ricade nell’ambito della Classe A “grandi impianti sportivi”: rientra, cioè, nella categoria di impianti che presentano grandi dimensioni e che sono idonei allo svolgimento di eventi sportivi di rilevanza nazionale ed internazionale nonché ad attività di spettacolo; hanno, inoltre, una potenzialità ad avere utenza di “spettatori” maggiore rispetto all’utenza “praticante sport”.

Nelle linee programmatiche del Sindaco per il corrente mandato amministrativo, l’organizzazione degli eventi sportivi costituisce un volano di rilancio e trasformazione della Città, in grado anche di coadiuvare strategicamente l’attuazione delle azioni positive a sostegno dello sviluppo del tessuto economico- produttivo ad esse correlato.

Il perseguimento di tale obiettivo è ivi espressamente affermato anche con riferimento alla organizzazione di grandi manifestazioni sportive internazionali che, per loro natura, dimensioni ed interesse mediatico, contribuiscono, anche oltre la mera durata del foro svolgimento, a rendere la Città di Roma epicentro di una straordinaria attenzione generale.

Ai fini dell’attuazione dei suddetti obiettivi, nello spirito della valorizzazione della vocazione sportiva dello Stadio Flaminio, l’Amministrazione Capitolina, con deliberazione di Giunta Capitolina n. 94 del 23 marzo 2023, ha approvato la candidatura di Roma Capitale ad ospitare i Campionati Europei UEFA del 2032: a tal riguardo, è stata formalmente assicurata la disponibilità dello Stadio Flaminio quale struttura di allenamento per l’uso esclusivo da parte di UEFA, F./. G. C. e Squadra nazionale per un periodo ininterrotto compreso fra il 1 giugno ed i/15 luglio 2032.

La candidatura dell’Italia è stata accettata unitamente a quella della Turchia.

La proposta non è coerente con l’utilizzo sportivo dello Stadio consolidatosi dal momento della sua realizzazione.

L’Amministrazione Capitolina, sin dal momento della realizzazione dello Stadio Flaminio, ne ha affidato la gestione al Coni ed è stato utilizzato prevalentemente come impianto sportivo per il calcio, ospitando manifestazioni sportive di serie C1, C2 ed Eccellenza (vedi deliberazione del Consiglio Comunale n. 3313 del 29 settembre 1970, deliberazione della Giunta Comunale n. 919 del 21 marzo 1997 e deliberazione della Giunta Comunale n. 292 del 27 giugno 2007).

A seguito della rinuncia del CONI alla gestione dell’impianto, con deliberazione del Consiglio Comunale n. 10 del 24 gennaio 2008, l’impianto è stato affidato in concessione alla Federazione Italiana Rugby che ha qui organizzato il Torneo delle 6 nazioni di Rugby fino all’anno 2012, quando rinunciò all’affidamento dell’impianto.

Tenuto conto della richiesta da parte della Federazione Italiana Giuoco Calcio di affidamento dello Stadio Flaminio al fine di un recupero funzionale dello stesso, oltre che di un utilizzo come centro di cultura sportiva, per attività e iniziative collaterali, con Deliberazione di Giunta Capitolina n. 36 del 2014, l’impianto è stato affidato in concessione alla suddetta Federazione per la gestione e conseguente manutenzione ordinaria e straordinaria per un anno, con possibilità di proroga per un ulteriore anno; l’impianto è stato restituito all’Amministrazione Capitolina nel dicembre del 2014.

La proposta di riqualificazione presentata dal RTI sopra identificato depotenzia, di fatto, la funzionalità dello Stadio Flaminio a quella di impianto polifunziona/e, caratterizzandosi la medesima per la pluridisciplinarità delle attività sportive previste, le quali, peraltro non arricchiscono l’offerta sportiva del quadrante territoriale di riferimento, essendo ivi già presenti numerosi impianti sportivi presso i quali si praticano arti marziali, fitness, atletica, dotati di campi da calcio, campi da tennis e padel, nonché di palestre polivalenti e piscine.

La proposta depotenzia le funzionalità dello Stadio in virtù della riduzione del numero dei posti e della introduzione di funzioni di carattere commerciale.

La proposta prevede la riduzione della capienza degli spettatori a soli 7.500 posti: tale riduzione limita fa possibilità di svolgimento di competizioni sportive di livello agonistico ed esclude una piena fruibilità della struttura anche per grandi eventi e manifestazioni sia di carattere sportivo che di carattere culturale, artistico, musicale a valenza cittadina e nazionale.

L’idea che l’impianto sportivo possa essere recuperato in termini di restauro, ma non restituito alla piena fruizione, con l’apertura di alcune parti degli spalti e interdizione delle altre, non incontra le istanze di valorizzazione del bene pubblico, a fronte dello sviluppo di nuove funzioni sportive, già comunque presenti nel territorio.

La proposta prevede, inoltre, l’introduzione di nuove funzioni di carattere commerciale con una rete costituita da una media struttura di vendita di 2.500 mq. ed altre strutture di vendita, con la conseguente scelta di sopperire alla richiesta di parcheggi determinati da tali nuove funzioni, anche di carattere commerciale, a detrimento della capienza complessiva dello Stadio.

Non risulta, pertanto, corrispondente all’interesse pubblico la riduzione della capienza a soli 7.500 posti, per l’introduzione di funzioni sportive non innovative per il quadrante di riferimento in cui insiste lo stadio, nonché di funzioni commerciali non rilevanti per il territorio, che pregiudicano la vocazione storica e funzionale del bene.

Peraltro, la proposta di uno stadio per le donne con una capienza ridotta non collima con l’idea di sviluppo di un luogo iconico, da sempre Stadio della città con rilevanza nazionale ed internazionale, né esprime il potenziale della stessa categoria femminile, considerata la crescita e l’evoluzione, socioeconomica e normativa, del calcio femminile.

Si segnala, infatti, come molte competizioni UEFA si svolgano in stadi di grande importanza, registrando continui record di presenze, basti pensare ai 91.648 spettatori del quarto di finale di Champions League al Camp Nou o agli 87.192 tifosi che hanno assistito alla finale di UEFA Women’s EURO a Wembley.

La proposta depotenzia le funzionalità dello Stadio quale polo attrattore culturale.

Lo stadio Flaminio ha storicamente rivestito altresì il ruolo di attrattore culturale.

Si ricorda, a tal proposito, che oltre all’utilizzo prettamente sportivo dello Stadio Flaminio, tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta, lo stesso è stato un luogo di richiamo e di attrazione per tanti giovani, in quanto qui si sono svolti concerti di artisti di rilevanza nazionale e internazionale quali: Baglioni, U2, Duran Duran, Prince, David Bowie, Michael Jackson e i Rollin Stones.

Come noto, i grandi eventi a Roma sono in larga parte dominati dallo sport: basti pensare, oltre alle grandi competizioni calcistiche, anche a quelle del tennis, dell’equitazione, del rugby e del golf. Ma, più in generale, come ampiamente dimostrato in questi 3 anni, i grandi eventi, oltre ad essere catalizzatori di trasformazioni culturali, ambientali e territoriali, hanno la capacità di attrarre visitatori e turisti e di rilanciare l’immagine e l’economia della città.

Conseguentemente, in coerenza con la centralità strategica che questa Amministrazione attribuisce ai grandi eventi, si ritiene che lo Stadio Flaminio debba poter tornare ad essere un luogo iconico per lo sport, ma anche un polo di attrazione culturale, musicale, di eventistica, un palcoscenico per spettacolari performances sportive, ma anche un luogo in cui si raccontano storie di unità, competizione ed innovazione, diventando nel contempo un simbolo di speranza e resilienza.

Tutto ciò premesso,

per le motivazioni sopra espresse,

non ravvisandosi la rispondenza all’interesse pubblico dello Studio di Fattibilità per i lavori di “Restauro e Ristrutturazione dello Stadio e del Parco Polisportivo Flaminio con annessa proposta di partenariato ai sensi del medesimo art. t, comma 304, lettera “a” della L. 147/2013 come modificata dall’art. 62 della L. 96/2017″ presentato da Costruzioni Civili e Commerciali S.p.A., in qualità di manda/aria della R. T./. costituita con la Rubner Holzbau S.r.l. e /a S. S.O. Roma Nuovo a.r.l., si dà mandato ai competenti uffici del Dipartimento Grandi  Eventi, Sport, Turismo e Moda di predisporre i successivi atti in coerenza con le linee di indirizzo formulate con la presente direttiva.”;

riconosciuto l’obiettivo primario di mantenere e valorizzare la vocazione storica e funzionale dello Stadio Flaminio, si confermano le motivazioni contenute nella sopra citata direttiva, e si dichiara il mancato riconoscimento del pubblico interesse dello studio di fattibilità di cui in oggetto;

(…)

tutto quanto sopra premesso, visto e considerato:

L’ASSEMBLEA CAPITOLINA

per i motivi espressi in premessa,

DELIBERA

1. di prendere atto delle risultanze istruttorie dello studio di fattibilità relativo ai lavori di “Restauro e Ristrutturazione dello Stadio e del Parco Polisportivo Flaminio” presentato dalla Costruzioni Civili e Commerciali S.p.A., in qualità di mandataria del R.T.I. costituita con la Rubner Holzbau S.r.l. e la S. S.O. Roma Nuoto a.r.l.

2. di dichiarare, ai sensi dell’art. 4, comma 4, del D.Lgs. n. 38/2021 (ex art. 1, comma 304, della Legge n. 147/2013 e art. 62 del Decreto-legge n. 50/2017 convertito con modificazioni dalla Legge n. 96/2017), il mancato riconoscimento del pubblico interesse in merito al predetto studio di fattibilità.

L’Assemblea, in considerazione dell’urgenza di prowedere, dichiara immediatamente eseguibile la presente deliberazione ai sensi dell’articolo 134 del D. Lgs. 18 agosto 2000, n. 267 e ss. mm.ii.

scarica la Proposta di Delibera in PDF dal sito del Comune di Roma

24 aprile 2025 (ultimo aggiornamento 29 aprile 2025)

Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com