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Masterplan

(Grazie a Franco Mazzetto)

MASTER PLAN – strumento di indirizzo di iniziativa propria, non previsto dalle norme  

Il Master Plan (strumento di pianificazione anglofona) è un documento di indirizzo strategico, ma in certi casi anche operativo, che sviluppa un’ipotesi complessiva sulla programmazione di un territorio, individuando i soggetti interessati, le possibili fonti di finanziamento, gli strumenti e le azioni necessari alla sua attuazione. E’ uno strumento volontario, liberamente condiviso e approvato dai soggetti interessati, siano essi pubblici e /o privati, da attuarsi mediante una o più intese ed è caratterizzato da processi partecipativi che sanciscono la validità del suo contenuto ai fini economici e sociali per i cittadini dei territori interessati dal progetto di programmazione territoriale. Oltre a trattare di pianificazione e programmazione territoriale viene usato anche per azioni di programmazione settoriale, con particolare riferimento allo sviluppo dei sistemi di trasporto ed a complessi interventi di risanamento ambientale ed urbano, consentendo di sviluppare strumenti strategici condivisi di politiche territoriali.

Il Master Paln non possiede un valore prescrittivo intrinseco in quanto le azioni progettuali in esso contenute sono attuabili esclusivamente attraverso accordi fra i soggetti interessati e che possono essere modificati, di comune accordo, ogni volta che si ritenga necessario, poiché non è regolato da leggi. Per l’attuazione delle indicazioni di Master Plan è necessario che le azioni progettuali siano coordinate fra loro sia in termini di contenuti sia di dimensioni temporali e a tal fine potranno essere sottoscritti appositi accordi quadro o un singolo accordo di programma fra gli attori. Singole azioni progettuali sono infatti attuabili purché coerenti con la visione strategica complessiva del Master Plan e secondo cronoprogrammi concordati fra le parti sottoscrittrici (a tal fine deve indicare i tempi di attuazione, le risorse necessarie per sviluppare le azioni progettuali e i soggetti che devono farsi carico delle fasi realizzative degli interventi).

In quanto strumento di programmazione strategica che precede la pianificazione territoriale e urbanistica e assume la dimensione temporale delle azioni necessarie finalizzate a definire una visione (assetto) futura di un territorio, il Master Plan, solitamente, definisce un insieme di azioni coerenti e che consentono successivamente di sviluppare i singoli progetti. In questo, esso è una rappresentazione (documenti scritti, prescrizioni, tavole grafiche ecc.) degli orientamenti strategici e dell’insieme dei progetti necessari e concordati per il futuro e la definizione sequenziale del conseguimento dei principali obiettivi nel tempo oltre che prevedere il loro coerente sviluppo.

Genericamente il processo di formazione del Master Plan è preceduto da una fase di analisi delle tematiche rilevanti presenti nel contesto considerato e finalizzata a evidenziare lo stato dei luoghi, le criticità e le potenzialità del territorio, le attività economiche presenti, il contesto sociale e le caratteristiche storico-culturali e ambientali. Successivamente fase progettuale (il Master Plan) vengono definiti gli assi strategici di sviluppo ossia le strategie, i progetti e le azioni volte alla valorizzazione del sistema economico e del patrimonio culturale, sociale, ambientale, del paesaggio, per l’ambito considerato. Infine si procede all’attuazione delle azioni da porre in opera (gestione) volte alla realizzazione del Master Plan. Il Master Plan, affinché sia efficace, prevede un processo di integrazione (monitoraggio e feedback) con gli strumenti della pianificazione urbanistica e con i programmi finanziari approvati in accordo di programma o con altre forme di strumenti finanziari. Inoltre presuppone l’adozione di una metodologia comune che permette a tutti gli attori del progetto di arrivare congiuntamente a definire l’assetto desiderato secondo indirizzi espressi e condivisi.

In tal senso e considerato che il Master Plan è strumento volontario, la sua efficacia è determinata da un processo di democrazia partecipativa, supportato da adeguati mezzi di comunicazione che utilizzano un linguaggio semplice e diretto capace di rivolgersi a un numero elevato ed eterogeneo di soggetti. Ed ancora è necessario che garantisca forme di partenariato tra gli organismi istituzionali, gli attori privati, le associazioni e le comunità locali (rapporti strutturati tra portatori di interessi – stakeholder) che si impegnano, ciascuno per le proprie competenze a rispettare e attuare il programma di azione. Il monitoraggio continuo delle fasi di attuazione consente di intervenire, in modo tempestivo ed efficace, introducendo le modifiche che si possono rendere necessarie nel corso del processo.