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Il Colosseo quadrato (Palazzo della Civiltà Italiana)

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foto AMBM

da Wikipedia Il palazzo della Civiltà Italiana,anche chiamato della Civiltà del Lavoro, è un edificio monumentale che si trova a Roma nel moderno quartiere dell’EUR. Concepito fin dal 1936 e progettato nel 1937, la sua costruzione iniziò nel luglio 1938 e fu inaugurato, benché incompleto, nel 1940; i lavori si interruppero nel 1943 per poi essere ultimati nel dopoguerra.L’edificio è a pianta quadrata e appare come un parallelepipedo a quattro facce uguali, con struttura in cemento armato e copertura interamente in travertino; presenta 54 archi per facciata (9 in linea e 6 in colonna) e in ragione di ciò è stato ribattezzato anche Colosseo quadrato. È dichiarato dal ministero per i Beni e le Attività Culturali edificio di interesse culturale ex d.lgs. 42/2004, ed è quindi vincolato a usi espositivi e museali; dal luglio 2013 è concesso in affitto fino al 2028 al gruppo di alta moda Fendi[1][2].

“…Da settembre scorso questo magnifico palazzo tutto archi, che i romani chiamano ‘il Colosseo quadrato’, primo grande esempio del “Non Inizio” di cui stiamo parlando, è stato affittato per 15 anni al marchio Fendi del francese Bernard Arnault, uno degli uomini più ricchi del mondo. Racconto a Borghini che già nel 1999 quando lo avevo intervistato, Arnault mi aveva detto: “Voi italiani avete bisogno di me”. Chiedo a Borghini: chi ha deciso di affittargli questa meraviglia? “Io” mi dice. Eppure il Palazzo ha un vincolo dei Beni culturali che lo destina a uso pubblico, musei, mostre … “Nel contratto ho imposto che il piano terra sia spazio espositivo”. Via, è un trucco. “No. E’ una necessità”.
Il canone è di 2.800.000 euro annui benché l’Agenzia del Territorio nel 2007 avesse fissato il valore dell’affitto a 4.680.000, quasi il doppio. Perché questo palazzo, sin da1946, non è mai stato aperto agli italiani? “Non lo so. Ma per qualche anno ci stavano gli uffici dell’Associazione dei Cavalieri del lavoro e dell’Ordine degli Ingegneri”, di cui era presidente Ricciardi, quello dell’Acquario che non c’è. Ma Borghini mi nasconde che per consolidamento e restauro vennero spesi 16 milioni di euro dai ministri Melandri e Urbani e soprattutto 30 milioni proprio da lui, dal carrozzone Eur spa dello stesso Borghini, insomma. Volevano portarci il patrimonio auditivo della storia d’Italia e l’esposizione permanente del design e del made in Italy. Anche di quei costosi restauri beneficerà dunque il marchio Fendi.
Alla fine i gorilla ci fanno spegnere i telefoni e ci fanno entrare: “ma solo nell’atrio”. Poi però a un gentile ingegnere spiego che sono un giornalista e allora mi porta su fino “alla terrazza” . Chiedo degli ascensori che, bizzarramente, la Sovrintendenza permise di costruire dentro le trombe delle scale elicoidali, soffocando l’ affascinante spirale. La spiegazione è la seguente: “I due vecchi ascensori non erano certo sufficienti per un palazzo di 11 piani con una distanza di otto metri tra un piano e l’altro”. Anche con l’ascensore la terrazza toglie il fiato, ma per la sua bellezza: “Questo è il punto più alto di Roma”,107 metri sul livello del mare, più di San Pietro. “Guardi, si vede il mare”. Penso che non la conosce nessuno. Scusi Borghini, ma la terrazza più alta di Roma non poteva essere esclusa dall’affitto ad Arnault? Borghini allarga le braccia. E’ inutile spiegargli che a Roma le terrazze sostituiscono i salotti, sono sia le ‘viscere’ del potere e sia lo status symbol dell’intellettuale, i palcoscenici dell’indolenza ma anche dell’eleganza, il mezzo cielo dell’aria rarefatta, un vero genius loci. Come Mattarella ha aperto il Quirinale, forse si potrebbe ancora chiedere ad Arnault di lasciare ai romani la più bella terrazza di Roma…la Repubblica 20 febbraio 2015 Eur spa è l’unico ente al mondo che gestisce un pezzo di città: perché? MUORE L’EUR E LA ROMA DI MARMO La Nuvola, gli scheletri dei grattacieli, l’acquario, il lunapark dismesso, il Palazzo della Civiltà male affittato a Fendi…