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PROLUNGAMENTO METRO B Casal Monastero

(dal sito Salini/Impregilo) Il prolungamento della linea B della Metropolitana di Roma, tratta Rebibbia-Casal Monastero, sarebbe il primo tratto della Metropolitana a spingersi oltre il Grande Raccordo Anulare,fornendo un collegamento su binari tra l’area Nord-Est ed il centro della capitale. Il progetto prevede la  costruzione di un tratto di linea di circa 3 km, incluse le stazioni San Basilio e Torraccia/Casal Monastero, i nodi d’interscambio Casal Monastero esterno al G.R.A. e Torraccia interno al G.R.A., un deposito secondario per il ricovero e la manutenzione dei treni della linea metropolitana e parcheggi auto per 2.500 posti.roma metropolitane prolungamento metro B

[dal sito di Roma Metropolitane] Procedura aperta per l’affidamento in concessione della progettazione esecutiva, della realizzazione del Prolungamento della Linea B della Metropolitana di Roma, tratta Rebibbia – Casal Monastero, e della successiva gestione degli impianti e dei servizi di stazione nonché delle aree e degli impianti destinati all’interscambio dei flussi passeggeri.

documenti:Aggiudicazione

 VAI AL SITO SALINI/IMPREGILO CON IL PROGETTO http://www.salini-impregilo.com/lavori/in-corso/ferrovie-metropolitane/prolungamento-linea-b-rebibbia-casal-monastero.html

DA SITO SALINI METRO B REBIBBIA CASAL MONASTERO

illustrazione dal sito Salini

 

 

 

 

http://www.urbanistica.comune.roma.it/images/uo_urban/prg_adottato/c_05.pdf

PRG IV Munciipio (ex V)

legenda prg IV municipio ex V

Vai al sito del Comitato Casal Monastero

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RASSEGNA STAMPA

Giornalettismo Roma, la Metro B arriverà a Casal Monastero (e Jonio apre nel 2015) 02/10/2014 – di Tommaso Caldarelli Punto della situazione sulla linea blu romana: torna l’ok al prolungamento sulla Tiburtina, il nuovo capolinea invece slitta ancora

Roma, la Metro B arriverà fino a Casal Monastero: ripartono i progetti del prolungamento sulla Tiburtina della linea blu del trasporto pubblico romano. In una riunione presso il circolo del Pd di San Basilio il presidente del IV Municipio Emiliano Sciascia ha illustrato i risultati del vertice che si è tenuto fra l’assessore Giovanni Caudo e il suo collega Guido Improta. Dopo lo stop ai lavori arrivato durante l’estate, sembra che i progetti per decongestionare il quadrante nord-est della Capitale stiano per ripartire.

METRO B ROMA, IL PROLUNGAMENTO SI FARA’ – Fra luglio e agosto le imprese vincitrici del Project Financing bandito dall’ex sindaco Gianni Alemanno, Salini-Ansaldo-Vianini avevano chiesto la risoluzione per inadempimento al comune di Roma; il progetto infatti tardava a partire per i dubbi della nuova giunta di Ignazio Marino. Sul banco degli imputati erano finiti i 700 metri cubi di compensazioni urbanistiche a cui le imprese avrebbero avuto diritto per realizzare nuove abitazioni illustrate in questo rendering pubblicato sul sito della Salini.
Nuove cubature su cui la giunta Marino aveva espresso grandi perplessità. Tuttavia, le amministrazioni di prossimità, ovvero il municipio, e i comitati dei cittadini si sono in queste settimane spesi per non far tramontare il progetto della Metro B a San Basilio e Casal Monastero.

CAMBI AL PROGETTO – Scrive Repubblica Roma che più delle richieste dei cittadini, in effetti, ha pesato “la doppia diffida inviata dalle imprese costruttrici”, sulla quale è stata presentata anche un’interrogazione parlamentare, che chiedevano l’avvio dei lavori “pena una maxi richiesta di risarcimento danni che avrebbe pesato sulle casse del Comune per 300 mila euro”. Così, meglio procedere, magari “rinegoziando alcuni elementi del contratto” ridimensionando le cubature o “spostandole in altre aree meno edificate della città”: l’assessore Giovanni Caudo avrebbe già “un elenco di aree alternative”. Chiaramente serve il consenso del raggruppamento di imprese, che vede “la capogruppo Salini determinata ad andare avanti, Vianini più propensa ad abbandonare un’operazione che ritiene non più conveniente”. Il sito del Comitato MetroXRoma ricorda che “con i 167 milioni già stanziati da Comune e Regione”, si sarebbe in grado di iniziare a procedere per la costruzione almeno della fermata San Basilio, sarebbe un primo passo interessante in attesa di trovare nuove risorse per l’ulteriore prolungamento fino a Casal Monastero.

JONIO TARDA ANCORA – Nuovi ritardi invece per la metro B1 e per l’apertura della fermata Jonio. MetroXRoma ha pubblicato la notizia dell’apertura del capolinea della derivazione della linea B per l’inizio del 2015, in ritardo dunque di mesi rispetto all’annuncio di apertura “in tempo per l’inizio dell’anno scolastico 2014-2015″, come riporta il sito ufficiale di Roma Mobilità.

A fine giugno inizio luglio 2014 fineremo i lavori. Sempre a luglio contiamo di far partire le prove funzionali. E poi ci vorrà un mese di pre-esercizio. Contiamo quindi di mettere in avvio l’opera a settembre per la riapertura degli istituti scolastici

Citando “fonti capitoline”, anche l’agenzia Dire, riportata da 06 blog, aveva parlato di “inizio 2015″. Sembra per ora caduto nel vuoto l’ulteriore prolungamento Bufalotta/Porta di Roma: il progetto preliminare è fermo dal 2012. Contro il prolungamento i comitati di quartiere avevano aperto una battaglia sempre per evitare che le opere compensative finissero in cementificazione, e l’Authority di vigilanza sui Contratti Pubblici lo scorso luglio (qui, pagina 6) aveva pesantemente censurato la realizzazione della prima tratta da Bologna a Conca d’Oro: alla Salini, impresa aggiudicataria anche del prolungamento fino a Casal Monastero, e alle altre aziende del consorzio “sono stati riconosciuti premi e maggiori oneri per una quarantina di milioni in più rispetto al costo dell’appalto. In gran parte soldi non dovuti, sostiene l’autorità di Vigilanza”.

Roma Today 14 settembre 2014 Prolungamento metro B a Casal Monastero: “Via ai lavori, poi confronto su come trovare i soldi” Il caso intanto approda in parlamento. Il deputato Micaela Campana ha infatti presentato un’interrogazione. Dalla Regione Valeriani al Comune: “Il Comune decida come sbrogliare la matassaMatteo Scarlino 18 settembre 2014

Due fermate in più, quartieri interi assetati di ‘trasporto’ e servizi, e tante tante polemiche. Il prolungamento della metro B rischia di saltare e all’interno della Giunta Marino si profila uno scontro durissimo. Da un lato l’assessore alla Mobilità Guido Improta, scettico sulle modalità che dovrebbero portare alla costruzione delle stazioni di San Basilio e Casal Monastero; dall’altro il responsabile dell’Urbanistica, Giovanni Caudo che ieri ha ribadito la necessità di partire con i lavori, visti i soldi già stanziati da Comune e Regione. A rendere impellente una scelta la scadenza dell’ultimatum da parte dell’associazione di imprese capitanata da Salini, con Astaldi e Vianini nella cordata. Le imprese chiedono al Comune di far partire il cantiere ed in mancanza di risposte alla diffida, datata 24 luglio, il contratto potrebbe saltare con conseguente richiesta di risarcimento.

PROJECT FINANCINGLa costruzione dell’opera dovrebbe avvenire, secondo quanto stabilito nel 2011 dalla giunta Alemanno, attraverso il meccanismo del Project financing. In pratica il consorzio d’impresa costruirà le due stazione di San Basilio e Casal Monastero, in cambio  di 700mila metri cubi di nuove costruzioni. Costo dell’opera 556 milioni: 167 erogati da Regione e Comune (già stanziati), 188 dalle aree acquisite dal concessionario e oggetto di valorizzazione, 133 versati in 24 rate semestrali a partire dal primo anno di gestione della nuova metropolitana, 67 infine dalla vendita a terzi delle aree di Pietralata. La Giunta Marino, sin dall’insediamento, non ha dato seguito al progetto, che di fatto è bloccato. Così il 24 luglio scorso le imprese hanno diffidato il Comune. Via ai cantieri entro 60 giorni o salta l’accordo e niente prolungamento. In questi mesi dal Campidoglio nessuna risposta e così il rischio che l’opera salti è diventato concreto. Il più scettico sarebbe l’assessore Improta. Favorevole invece all’opera è Caudo. E proprio a loro due è destinata la diffida.

CAUDO E SCIASCIAIeri l’assessore all’Urbanistica ha affidato ad una nota congiunta con il presidente del IV municipio, Emiliano Sciascia, il suo pensiero sull’opera. In sintesi: intanto cominciamo, poi reperiamo le risorse. “Il progetto non deve essere abbandonato, soprattutto in considerazione del fatto che sono già stati stanziati fondi per un totale di 167 milioni di euro, in parte dalla Regione Lazio e in parte da Roma Capitale. I cittadini del territorio aspettano quest’opera da tanti anni – proseguono – sarebbe del tutto sbagliato perdere le risorse pubbliche attualmente stanziate. I lavori devono partire subito, come anche espresso dal capogruppo del PD D’Ausilio, per poi avviare un confronto sulle ulteriori risorse necessarie. Il progetto di prolungamento della Metro B riveste un’importanza fondamentale per tutto il quadrante est della città – concludono – perché permetterebbe di alleggerire il traffico di autoveicoli in entrata sulla via Tiburtina e sulle arterie vicine, oltre a consentire agli abitanti dei quartieri di San Basilio, Torraccia e Casal Monastero di utilizzare la metropolitana senza dover arrivare al capolinea di Rebibbia”.

SOLDI IN PERICOLOA confermare il rischio che vadano persi i soldi già stanziati è il vice presidente del  Consiglio regionale del Lazio, Massimiliano Valeriani. “Il Comune decida in fretta come sbrogliare la matassa che si è avvolta sul prolungamento della metro B, Casal Monastero-Rebibbia, e che potrebbe finire col pagamento di una penale pesantissima a carico dell’amministrazione capitolina, così come riportato oggi da un quotidiano. Non c’è ombra di dubbio che tale prolungamento sarebbe fondamentale per quel quadrante di Roma e per le migliaia di romani che vivono sull’asse Tiburtina e che attendono da anni una simile opera. Faccio notare – conclude Valeriani – che la Regione Lazio ha stanziato per questo intervento 100 milioni di euro. Se non si dovesse procedere con la realizzazione della tratta Casal Monastero-Rebibbia, allora è giusto destinare tali risorse su interventi altrettanto importanti per altre infrastrutture del trasporto pubblico”.

IL CASO IN PARLAMENTOIntanto la deputata del Partito democratico, Micaela Campana, porta il caso in Parlamento. “”Per anni abbiamo sentito dire che la città doveva investire nella cura del ferro e oggi rischiamo di rinunciare ad un’opera il cui progetto è pronto e soprattutto di buttare soldi già stanziati da Comune e Regione. Il quadrante di Roma Est, i nuovi quartieri nati a ridosso del Gra e tutto il traffico che ogni giorno si riversa sulla Via Tiburtina, in assenza di un’alternativa valida alle vetture private, ha bisogno della metropolitana come mezzo di collegamento della periferia al cuore della città con notevoli impatti positivi sulla qualità della vita e dell’aria. Ho presentato una interrogazione parlamentare per fare luce sulle condizioni ostative poste dal consorzio di imprese incaricate del prolungamento della metro B e a quanto ammonterebbe il risarcimento danni qualora l’opera non dovesse essere portata a compimento”.

Roma Today  1 agosto 2014 Metro B, stop al prolungamento da Rebibbia a Casal Monastero Il consorzio costruttore ha chiesto al Comune la risoluzione del contratto. Dall’assessorato alla Mobilità però specificano: “Si cambia progetto ma l’opera si farà” Ylenia Sina 1 agosto 2014

Il prolungamento della metro B da Rebibbia a Casal Monastero subisce uno stop. Il project financing partorito dalla precedente amministrazione Alemanno che dava il via libera a 700 mila metri cubi di cemento in cambio della realizzazione del servizio di trasporto sta per essere accantonato. Come anticipato dal Sole 24 Ore il consorzio di imprese costruttrici, la Metro B srl capitanato da Salini e con Ansaldo e Vianini nella cordata ha avanzato al Campidoglio la richiesta di risoluzione del contratto “per inadempienza”. L’operazione non sarebbe a costo zero per l’amministrazione capitolina alla quale è stato chiesto il pagamento dei costi sostenuti fino ad oggi e una ‘penale’ che potrebbe arrivare a 100 milioni di euro.

IL PRECEDENTE – Il passo indietro in merito all’opera non è un fulmine a ciel sereno. L’assessore alla Mobilità Guido Improta aveva già espresso l’intenzione di non proseguire con la delibera firmata dall’ex sindaco Alemanno considerata dall’ex di Alitalia una soluzione “che non dà certezze”. La prima causa di questa posizione sono proprio le compensazioni urbanistiche che avrebbero dovuto ripagare 188 milioni di euro dei 556 milioni totali che sarebbe venuta a costare l’opera, rimaste ferme al palo e senza approvazione né da parte del Comune né da parte della Regione.

AVANTI CON IL PROLUNGAMENTO – Ora la decisione del consorzio. Dall’assessorato alla Mobilità ci tengono a specificare che il Campidoglio non abbandonerà l’intenzione di prolungare la metropolitana fino oltre il Grande raccordo anulare a Casal Monastero. Si cercheranno altre strade, soprattutto per quanto riguarda il finanziamento, anche se i prossimi passi non sono ancora stati definiti. Quel che è certo è che il project financing targato Alemanno sta per tramontare definitivamente.

IL PROJECT FINANCING – I terreni interessati dalle compensazioni sono Tiburtino, Monti Tiburtini, Santa Maria del Soccorso, Rebibbia, Torraccia-Casal Monastero e sui nodi di scambio toccati dalla metropolitana sui quali si sarebbero dovuti abbattere 750mila metri cubi di cemento. Il costo per 2,8 chilometri di metropolitana ammonterebbe a 556 milioni di euro: 167 milioni circa verrebbero da contributi della Regione Lazio e dal fondo per Roma Capitale, 188 milioni dalle aree acquisite dal concessionario e «oggetto di valorizzazione», 133 milioni sarebbe stati versati in 24 rate semestrali a partire dal primo anno di gestione della nuova metropolitana. 67 milioni infine dalla vendita a terzi delle aree di Pietralata.

IL MINISINDACO – A chiedere certezza il presidente del Municipio IV Emiliano Sciascia: “Ho appreso oggi, con molto rammarico il possibile abbandono del progetto relativo al prolungamento della Metro B fino a Casal Monastero. Chiedo innanzitutto all’assessore Improta conferma di quanto riportato dal mezzo di stampa, ribadendo che questa opera riveste un’importanza fondamentale per tutto il quadrante est della città, perché permetterebbe di alleggerire il traffico di autoveicoli in entrata sulla via Tiburtina e sulle arterie vicine” ha scritto in una nota. “Considerando peraltro che nei prossimi anni questo stesso quadrante verrà interessato da ulteriori edificazioni, con relativo aumento di residenze, che renderanno ancora più necessaria la realizzazione dell’opera”. Conclude: “Ho chiesto un appuntamento urgente con il sindaco e con Improta. È mia intenzione coinvolgere anche l’assessore Paolo Masini, in quanto tale opera riveste una particolare importanza per garantire una migliore qualità della vita e della mobilità pubblica”.

Il prolungamento della linea metropolitana romana B, per collegare Rebibbia con le zone più periferiche sino a Casal Monastero, da realizzare entro 5 anni e con un costo complessivo di 550 milioni sta per essere cancellato. Il consorzio di imprese destinato a realizzarlo, Metro B srl guidato da Salini e partecipato anche da Vianini e da Astaldi, ha deciso di mettere alle strette il Comune di Roma chiedendo la risoluzione del contratto per inadempienza del concedente, pretendendo il pagamento dei costi sinora sostenuti e un risarcimento che dovrebbe arrivare sino a 100 milioni di euro. La richiesta è stata messa su bianco lo scorso 23 luglio in una missiva inviata al sindaco, Ignazio Marino, agli assessori interessati e alla società Roma Metropolitane delegata a gestire la realizzazione dell’opera.
La situazione di impasse sul prolungamento della linea B, la cui convenzione è stata sottoscritta a fine 2011, cui si è giunti ora nasce dalla peculiarità del progetto, che in sostanza era destinato a essere realizzato con una sorta di project financing, di cui 167 milioni a carico di soggetti pubblici (tra cui Comune, Regione Lazio e Stato). I privati avrebbero dovuto realizzare il loro porfitto attraverso la valorizzazione di alcune aree (leggi edificazione e vendita di alloggi) come Pietralata, Monti Tiburtini, Rebibbia e Torraccia (per circa 189 milioni) oltre a percepire un canone di 133 milioni nell’arco di 12 anni. Ben presto, però, ci si è resi conto che le aree individuate avevano destinazione d’uso non compatibili con le finalità previste. Le varianti urbanistiche necessarie per far decollare il progetto non sono mai state approvate: nè dalla giunta Alemanno che aveva pensato quell’opera, nè dal successore Marino. Nel frattempo si è aggravata la crisi del mercato edilizio e forse agli imprenditori non è dispiaciuto poi così tanto che il progetto non sia decollato: edificare migliaia di cubature per poi non riuscire a venderle non era certo una prospettiva allettante. Si arriva così all’epilogo di questi giorni. Non solo il trascinamento per 30 mesi da una giunta all’altra della vicenda. Gli imprenditori denunciano anche il fatto che hanno dovuto sostituirsi al concedente per rielaborare il progetto definitivo che aveva lacune e di essersi in seguito trovati ad avviare la progettazione esecutiva per poi doverla sospendere a più riprese.
Nei giorni scorsi, prima dell’invio della missiva, si sarebbe tenuto un incontro tra gli imprenditori e gli amministratori comunali tra cui il sindaco il quale, constatata la complessità della situazione cui si è giunti, avrebbe optato per risarcire i privati – consapevole che avrebbe perso una eventuale causa – cancellando il contratto per il prolungamento della linea B. Nella lettera si danno 60 giorni di tempo al Comune per adempiere alle modifiche urbanistiche, in mancanza delle quali si chiederà la risoluzione contrattuale.
Risultato? I cittadini romani si troveranno a pagare 100 milioni senza che aver in cambio alcun servizio aggiuntivo.

Repubblica 2 febbraio 2012

“Metro B, al posto dei parcheggi grattacieli alti venticinque piani”

Il prolungamento da Rebibbia a Casal Monastero, dopo il raccordo prevede tre chilometri e ottocento metri di binari e passa per lo storico quartiere di San Basilio. Il costo dell’opera in tutto è di 556 milioni. Interrogazione del consigliere del Pd Valeriani. Le cubature alle imprese che costruiranno il prolungamento di PAOLO BOCCACCI20 febbraio 2013 Repubblica http://roma.repubblica.it/cronaca/2013/02/20/news/metro_b_al_posto_dei_parcheggi_grattacieli_alti_venticinque_piani-53005111/

Per il prolungamento della metro B fino a Casal Monastero è in arrivo non solo una colata di cemento, non contemplata dal piano regolatore, in tutta la periferia di Roma Est, ma, per alzare grattacieli, anche l’eliminazione dei parcheggi di scambio già esistenti alle stazioni di Santa Maria del Soccorso e Rebibbia, che è stato perfino ampliato nel 2010 spendendo 2 milioni e 700 mila euro. Non solo: in più salterà il già progettato e finanziato parking presso la stazione di Monti Tiburtini con tutte le ripercussioni sulla mobilità che si possono immaginare.
L’allarme sull’operazione di project financing che ha affidato al gruppo Salini, Vianini e Ansaldo la costruzione del prolungamento della linea metropolitana in cambio di cubature in quel settore della città, viene dal consigliere del Pd in Campidoglio Massimiliano Valeriani.

E ci sono anche altri aspetti del piano che non convincono i Democratici. “È sbagliato il bando di gara che consentiva ai privati di proporre le cosiddette “varianti migliorative” al progetto definitivo, già approvato e pagato dal Campidoglio. Infatti la proposta della cordata vincente SaliniVianiniAnsaldo ha sì mantenuto grosso modo il percorso originale, ma ha diminuito il numero delle stazioni da tre a due. Ancora: accorpando quella di Torraccia all’altra di Casal Monastero, peggiorerà l’accessibilità pedonale alla metropolitana per gli abitanti di tutti e due i quartieri. Che intende fare il Comune per favorirla?”.
Sottoaccusa anche il sistema scelto della concessione. “È una procedura” continua Valeriani “che si utilizza in presenza di una gestione dell’opera da parte del concessionario, generalmente per un lungo periodo 10, 20 anni e oltre, e che, pertanto, ha tutto l’interesse a realizzare un’opera che funzioni, perché sarà lui a garantirne l’esercizio. Ma dare da gestire soltanto le 2 stazioni e per soli 2 anni, rischia di far ritrovare la città con gli stessi problemi della B1”.
Inoltre pollice verso per l’indice edificatorio scelto che creerà, accusano i Democratici, “mostri giganti di 25 piani”. Ma il danno più grave riguarda la necessità di smantellare i parcheggi di scambio esistenti e previsti. Spariranno così, per far posto ai grattacieli, quello di Rebibbia, da 460 posti auto, l’altro di Santa Maria del Soccorso, da 550, e non potrà essere realizzato il parking di Monti Tiburtini da 270 posteggi. “Insomma, in totale saranno cancellati circa 1300 aree di sosta di scambio” conclude Valeriani nella sua interrogazione al sindaco “Come si pensa di recuperarli?”.
Il prolungamento della metro B da Rebibbia a Casal Monastero, dopo il raccordo prevede tre chilometri e ottocento metri di binari e passa per lo storico quartiere di San Basilio. Il costo dell’opera in tutto è di 556 milioni.