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Approvata in Campidoglio mozione contro il Decreto Sicurezza

campidoglio marzo 2017 IMG_9223Pubblichiamo il testo di una mozione dell’Assemblea capitolina sul Decreto Sicurezza del Ministro Salvini, prima firmataria la Presidente della Commissione Politiche sociali e della Salute Maria Agnese Catini (M5S),   approvata   con 28 voti favorevoli (consiglieri del M5S  con qualche defezione, del PD, di Sinistra per Roma)  e 3 contrari, nella seduta del 4 dicembre 2018. La mozione che   impegna la Sindaca e la Giunta “a chiedere al Ministro dell’Interno ed al Governo di aprire un confronto istituzionale con Roma e le Città italiane, al fine di valutare le ricadute concrete di tale Decreto sull’impatto in termini economici, sociali e sulla sicurezza dei territori e di approntare tutti gli atti necessari a mitigarne gli effetti in termini di diritti sia per i cittadini che per le persone accolte” e “ad incrementare le politiche di accoglienza ed inclusione sociale realizzate da Roma Capitale, con particolare attenzione alle fragilità“.   Di fatto una bocciatura  del Decreto fortemente voluto dal Ministro dell’Interno del governo gialloverde, che incoraggia le aspettative di chi si augura che la maggioranza pentastellata capitolina sappia difendere la tradizione di accoglienza e di solidarietà della Capitale, in  un fronte democratico che vada oltre le divisioni partitiche (in calce un articolo di RomaFanPage, che ricorda che anche l’Assessora al Sociale Laura Baldassarre ha espresso una posizione assai critica sul decreto) Nei prossimi giorni  pubblicheremo vari contributi  e approfondimenti sul decreto (AMBM)

Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com

Mozione n. 117 del 4 dicembre 2018

(ex art. 109 del Regolamento del Consiglio Comunale)

___________

PREMESSO CHE

  • –  il dato relativo ai migranti sbarcati è stato nel 2016 di 144.574, nel 2017 di 108.538 e nel 2018 (al 12 ottobre) di 21.426, confermando un trend in calo che dunque non evidenzia la necessità di misure straordinarie;
  • –  nel Lazio risulterebbero accolte 3295 persone nei Centri SPRAR 12382 nei CAS, di cui molte sarebbero prive del titolo previsto dal Decreto Legge e dunque a rischio legalità con conseguenti ricadute nei centri urbani;
  • –  a Roma oltre 2325 (dato 2017) MSNA rischiano al compimento del 18° anno di età di uscire dai percorsi di accoglienza e di finire in strada o alternativamente, di richiedere il prosieguo amministrativo con rette (tra i 35 e i 60 Euro giornalieri) a totale carico della Città, fino al compimento del 21° anno di età;
  • –  l’ANCI nazionale ha stimato in 280 milioni di Euro i costi amministrativi che ricadranno su Servizi Sociali e Sanitari territoriali e dei Comuni, per l’assistenza ai soggetti vulnerabili, oggi a carico del sistema nazionale di cui una buona parte a carico dei Comuni, inclusa Roma Capitale;CONSIDERATO CHE
  • –  il Decreto Legge in oggetto:
  • –  elimina la possibilità per le commissioni territoriali e per il Questore di valutare la sussistenza dei gravi motivi di carattere umanitario e dei seri motivi di carattere umanitario o risultanti da obblighi costituzionali o internazionali dello Stato italiano abrogando, di fatto, l’istituto del rilascio del permesso di soggiorno per motivi umanitari e introducendo una tipizzazione delle tipologie di tutela complementare;
  • –  mira a prolungare il periodo massimo di trattenimento dello straniero nei centri di permanenza per i rimpatri da 90 a 180 giorni;
  • –  elimina gli sportelli comunali che forniscono attività informative, di supporto e di assistenza agli stranieri che intendano accedere ai programmi di rimpatrio volontario-assistito;
  • –  riserva l’accoglienza nel sistema SPRAR ai soli titolari di protezione e MSNA escludendo di fatto i richiedenti asilo;
  • –  esclude la possibilità ai detentori di permesso di soggiorno per richiesta di asilo l’iscrizione all’anagrafe dei residenti;TUTTO CIÒ CONSIDERATO
  • –  si ritiene vengano vanificati gli sforzi fatti anche della Città di Roma volti ad un’equa distribuzione sostenibile su tutto il territorio. Il provvedimento favorirà quindi le grandi concentrazioni di persone nei grandi Centri di Accoglienza Straordinaria, di difficile gestione con poche possibilità di percorsi di integrazione e con impatti fortemente negativi per i cittadini. Inoltre, i mancati percorsi di integrazione anche in città più piccole, porteranno ad aumentare ulteriormente in città presenze di persone in condizione di estremo disagio, potenzialmente coinvolgibili in attività illecite;
  • –  si rischia l’aumento delle persone presenti nei Centri di permanenza per rimpatri, compreso quello di Roma. Le difficoltà di mettere in atto rimpatri, viste anche le scarse risorse

www.comune.roma.it

stanziate per i rimpatri volontari e l’assenza di ulteriori accordi con i paesi di origine, al termine dei 180 giorni, potranno aumentare la presenza di stranieri irregolari favorendo marginalità estreme, occupazioni e illegalità;

  • –  si favoriscono le strutture di accoglienza straordinaria di cui abbiamo registrato criticità in questi anni smantellando quella parte finalizzata a dare risposte strutturate, controllate e non emergenziali come i centri di accoglienza (SPRAR) gestiti dai Comuni con percorsi di integrazione in piccole accoglienze;L’ASSEMBLEA CAPITOLINA IMPEGNA LA SINDACA E LA GIUNTA CAPITOLINA
  • –  a chiedere al Ministro dell’Interno ed al Governo di aprire un confronto istituzionale con Roma e le Città italiane, al fine di valutare le ricadute concrete di tale Decreto sull’impatto in termini economici, sociali e sulla sicurezza dei territori e di approntare tutti gli atti necessari a mitigarne gli effetti in termini di diritti sia per i cittadini che per le persone accolte;
  • –  ad incrementare le politiche di accoglienza ed inclusione sociale realizzate da Roma Capitale, con particolare attenzione alle fragilità.

(da RomafanPage 5 dicembre 2018)

Roma, da Raggi schiaffo alla Lega. Il M5s boccia il Decreto Salvini: “Effetti devastanti” di Valerio Renzi
In Campidoglio il Movimento 5 stelle, con alcune defezioni, vota con il centrosinistra una mozione che boccia il Decreto Sicurezza di Salvini. “Gli effetti di questo decreto potrebbero essere devastanti per il nostro territorio”, sottolinea Catini, prima firmataria del documento approvato ieri.
È finita ormai da qualche tempo la luna di miele tra la prima cittadina di Roma Virginia Raggi e il ministro dell’Interno Matteo Salvini. In più di un’occasione il leader della Lega non ha risparmiato critiche alla sindaca, non riuscendo a trattenere la smania di occupare il Campidoglio con le truppe leghiste alla guida del centrodestra. Ma per il momento Salvini dovrà aspettare: superato indenne lo scoglio giudiziario, con una sentenza di assoluzione dall’accusa di falso perché il fatto non costituisce reato, Raggi sembra decisamente ringalluzzita e determinata a portare a termine il mandato senza nuovi incidenti di percorso.

Ieri poi dall’aula Giulio Cesare la maggioranza del Movimento 5 stelle, alleato di Salvini al governo del paese ma evidentemente non nella capitale, ha rifilato un sonoro ceffone al titolare del Viminale, approvando una mozione che boccia il Decreto Sicurezza, sottolineando i gravi effetti negativi che avrà sulla tenuta sociale della città e sotto il profilo della sicurezza. “Gli effetti di questo decreto potrebbero essere devastanti per il nostro territorio. – sottolinea Maria Agnese Catini, prima firmataria della mozione -Dobbiamo chiedere un’interlocuzione con il Governo perché si apra un tavolo con i Comuni, sia con quelli piccoli sia con quelli grandi, per valutare gli impatti del decreto e gli effetti sui territori. Allo stesso tempo chiediamo che venga rafforzato il sistema dell’accoglienza per tutte le fragilità”. “Roma è una città già complessa, questo decreto legge va a smantellare il sistema Sprar quando noi del nostro eravamo estremamente fieri, perché era stato pensato e calibrato per valutare gli effetti sul territorio e avere delle concentrazioni minime di migranti sui territori, distribuirli equamente e intraprendere dei percorsi d’inclusione. È stato stimato che con l’applicazione di questo decreto circa 1.000 persone rischiano di uscire dal sistema Sprar, e allora noi ci domandiamo: come si possono dare delle risposte alla città e alle persone che prima venivano accolte così?”, aggiunge Catini.

La mozione, approvata con 28 voti favorevoli – i consiglieri di M5s, Pd e Si – impegna la sindaca e la giunta a “chiedere al ministro dell’Interno e al Governo di aprire un confronto istituzionale con Roma e le città italiane, al fine di valutare le ricadute concrete di tale decreto sull’impatto in termini economici, sociali e sulla sicurezza dei territori”. La mozione, già anticipata nel suo contenuto dalle critiche rivolte al Decreto Sicurezza dell’assessora al Sociale Laura Baldassarre negli studi di Fanpage.it , ha spaccato la maggioranza con alcuni consiglieri pentastellati che hanno preferito abbandonare l’aula. Contrari ovviamente i consiglieri di Fratelli d’Italia e Lega che hanno votato no.
Valerio Renzi

117 04/12/2018 Impegno per la Sindaca affinché intervenga presso gli Organi competenti per richiedere la sospensione in via transitoria, fino a conclusione dell’iter parlamentare, degli effetti dell’applicazione del “Decreto Sicurezza”. scarica moz117-18 decreto sicurezza

 

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