daprimavalleinrete foto collettivo culturale Giacomo Di Cristallo
I cinema e i film a Primavalle a cura di Gianluca Alessandro (Primavalleinrete)
Il primo cinema di Primavalle si chiamava, con scarsa fantasia, “Primavalle”. Una sala storica del quartiere, vicino la chiesa Santa Maria Assunta e San Giuseppe, a piazza Clemente XI (dove ora rileva un discount). La sala ebbe alti e bassi, cambiò nome (Primavalle, Titanus, Sultano, Luxor), ma, dal 1947 a metà dei Settanta, rappresentò un sicuro punto d’intrattenimento popolare per tutti i residenti.
Come luogo per le location di film, Primavalle conobbe un piccolo boom nel biennio 1950-1952. In seguito all’omicidio di Annarella Bracci, la borgata divenne lo specchio del malessere delle estreme periferie romane (funerali di Anna Bracci parteciparono circa duecentomila persone, in larga parte “borgatari).
Luchino Visconti e Carlo Lizzani (“Appunti per un fatto di cronaca”, “1951, e “Ai margini della metropoli”, 1952) trassero spunto dall’evento per i loro film; Roberto Rossellini ambientò nella borgata il suo “Europa ’51” con Ingrid Bergman.
Singolare che, durante i mesi dell’omicidio Bracci (febbraio-marzo 1950), arrivasse a Roma, per la prima volta, Pier Paolo Pasolini, il cui amore per la periferia è noto (è assai meno noto che frequentasse Primavalle, invece).
Liliana Cavani, Luigi Comencini, Anna Laiolo e Giuseppe Ferrara ambientarono qui i loro documentari di denuncia sociale.
Altre pellicole a Primavalle e dintorni: “Il successo”, di Risi, “Scusi, ma lei le paga le tasse?”, con Franchi e Ingrassia, “Non contate su di noi”, “Guardami”, “Femmina”, “Dorme” di Eros Puglielli, “Chi nasce tondo” con Valerio Mastandrea e il recentissimo “Rimetti a noi i nostri debiti