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Tor Marancia

LA RISPOSTA DELL’ASSESSORE CAUDO DEL 28 MARZO 2014

Qualche specificazione sulla vicenda inerente la trasformazione urbanistica “Grottaperfetta”.
È consuetudine, da qualche tempo a questa parte, opporsi alle trasformazioni del territorio senza riconoscere la storia che le ha prodotte. Nel caso specifico, la maggior edificazione prevista tra via di Grottaperfetta e via Ballarin è conseguenza della lotta cittadina – vinta in quel caso – per la salvaguardia del Parco di Tor Marancia. Ma ciò ora non interessa più. L’opposizione odierna all’intervento cosiddetto “I 60”, prende a pretesto il Fosso delle Tre Fontane ricompreso nell’area di progetto. Per la sua “salvaguardia”, circa un mese fa, su sollecitazione delle Autorità Municipali è stata sequestrata parte del cantiere avviato per la realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria, nonostante le verifiche effettuate dal Dipartimento Programmazione ed Attuazione Urbanistica, avessero rilevato la veridicità degli atti prodotti dai diversi soggetti istituzionali coinvolti nell’approvazione del programma e nella sottoscrizione della relativa convenzione (2012) che ne decretavano la cessazione della sua funzione idraulica. In particolare, si è rilevato che il Fosso nel tratto prospiciente il programma urbanistico in questione è stato sostituito dal Collettore Tre Fontane già dal 1980. Inoltre si è verificato se il progetto presentato rispettasse le prescrizioni apportate dalla Regione Lazio nel parere favorevole rilasciato in seno alla Conferenza dei Servizi. La serie di verifiche condotte e fin qui richiamate, sono state motivate dalla volontà di accogliere le osservazioni e le perplessità sollevate dai cittadini all’inizio del mio mandato al fine di fugare ogni dubbio sulla legittimità della operazione in corso perché interesse del Dipartimento è stato quello di fare luce sulla vicenda e di dare certezza alle iniziative imprenditoriali, non di utilizzare strumentalmente la lotta degli abitanti.

Giovanni caudo, Assessore alla Trasformazione Urbana

AGGIORNAMENTI 30 MARZO 2014

Il 23 marzo Assotutela  aveva scritto a OGGI, a proposito del sequestro del cantiere  dell’area di fronte al parco di Tor Marancia, dove è prevista l’edificazione di  varie palazzine,  come parziale compensazione  per la cessione dell’area destinata a parco. Carteinregola ha “girato” la lettera all’assessore alla Trasformazione Urbana Caudo, che ci ha risposto (in calce)

Roma, colata di cemento sull’VIII° municipio. Sindaco e assessore a favore, contrari i cittadini e i rappresentanti di quartiere di Assotutela Un plauso e una critica. Il primo va al presidente dell’VIII Municipio Andrea Catarci e al suo assessore all’Urbanistica Massimo Miglio, per aver difeso il suolo da uno dei peggiori attacchi di ruspe ed escavatori pronti a gettare una colata di cemento senza precedenti. La critica invece al comune di Roma, al sindaco Marino, all’assessore all’Urbanistica Giovanni Caudo e a quei consiglieri che, invece di sostenere la volontà dei cittadini, si schierano con i poteri forti, palazzinari e speculatori senza scrupoli che, pur di edificare, non si sono posti il problema di un probabile dissesto idrogeologico. In merito alla richiesta di sequestro del fosso delle Tre Fontane, tra via di Grotta Perfetta e via Ballarin, area di 22 ettari interessata da una improponibile lottizzazione che prevede una colata di cemento di 400 mila metri cubi in una zona già densamente edificata e con una mobilità molto critica. I costruttori del Consorzio Grottaperfetta, tra i più noti della capitale hanno iniziato le opere di urbanizzazione andando a ricoprire un fosso tutelato con diversi vincoli paesaggistici, il cui interramento potrebbe avere conseguenze nefaste per il territorio, i cui prodromi si sono visti in questi giorni di piogge intense in tutta la città e nell’Italia intera. Bene hanno fatto il presidente del municipio e i suoi tecnici a mettere in sicurezza il territorio scongiurando un sicuro pericolo. Adesso attendiamo dall’assessore Caudo e dal sindaco Marino spiegazioni su tutti gli atti predisposti dagli uffici comunali favorevoli alla lottizzazione, specie quelli da cui risulterebbe tombato un fosso che, in realtà è attivo ed è stato inopinatamente ricoperto di terra e rifiuti dagli operai del cantiere.

La risposta dell’Assessore Caudo: Qualche specificazione sulla vicenda inerente la trasformazione urbanistica “Grottaperfetta”.
È consuetudine, da qualche tempo a questa parte, opporsi alle trasformazioni del territorio senza riconoscere la storia che le ha prodotte. Nel caso specifico, la maggior edificazione prevista tra via di Grottaperfetta e via Ballarin è conseguenza della lotta cittadina – vinta in quel caso – per la salvaguardia del Parco di Tor Marancia. Ma ciò ora non interessa più. L’opposizione odierna all’intervento cosiddetto “I 60”, prende a pretesto il Fosso delle Tre Fontane ricompreso nell’area di progetto. Per la sua “salvaguardia”, circa un mese fa, su sollecitazione delle Autorità Municipali è stata sequestrata parte del cantiere avviato per la realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria, nonostante le verifiche effettuate dal Dipartimento Programmazione ed Attuazione Urbanistica, avessero rilevato la veridicità degli atti prodotti dai diversi soggetti istituzionali coinvolti nell’approvazione del programma e nella sottoscrizione della relativa convenzione (2012) che ne decretavano la cessazione della sua funzione idraulica. In particolare, si è rilevato che il Fosso nel tratto prospiciente il programma urbanistico in questione è stato sostituito dal Collettore Tre Fontane già dal 1980. Inoltre si è verificato se il progetto presentato rispettasse le prescrizioni apportate dalla Regione Lazio nel parere favorevole rilasciato in seno alla Conferenza dei Servizi. La serie di verifiche condotte e fin qui richiamate, sono state motivate dalla volontà di accogliere le osservazioni e le perplessità sollevate dai cittadini all’inizio del mio mandato al fine di fugare ogni dubbio sulla legittimità della operazione in corso perché interesse del Dipartimento è stato quello di fare luce sulla vicenda e di dare certezza alle iniziative imprenditoriali, non di utilizzare strumentalmente la lotta degli abitanti.

AGGIORNAMENTI 25 novembre: pubblichiamo in calce un intervento sul sito Cinquestelle Roma che ci accusa di essere contro il sequestro. In realtá non crediamo che in questo caso abbia senso parlare di essere a favore o contro, ma, come abbiamo giá scritto, di accertare la veritá per capire se sono state rispettate le regole e se l’intervento risponde al bene collettivo. Quindi ben vengano  anche le critiche, se contribuiscono alla comprensione della situazione e – speriamo –  alla sua soluzione [AMBM]

> VAI ALLE FOTO SCATTATE IL 25 NOVEMBRE 2013

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Roma, 24 novembre 21013. Il  23 novembre  è rimbalzata, con  inusuale risalto da parte dei mass media – Corsera: “Colata di cemento nel parco dell’Appia Antica Bloccati 32 palazzi a Tor Marancia”  (1) –  la notizia del sequestro da parte della magistratura del parco che è entrato a  far parte di quello dell’Appia Antica (2). Ma la nostra impressione è che  la confusione e la malainformazione regnino sovrane, trovando facile attecchimento negli stereotipi – purtroppo spesso fondati – dei costruttori voraci, dell’amministrazione distratta o connivente con gli interessi privati, dei vincoli aggirati.

Eppure in questo caso possiamo affermare con una certa sicurezza che non è stato  così.

TOR MARANCIA MAP

Abbiamo naturalmente fiducia nella magistratura  e  nei prossimi giorni ci attiveremo per  poter  riferire più circostanziatamente come sono andate le cose. Però, come è nello stile di Carteinregola, partendo dai documenti e dai dati di fatto.

E possiamo già anticipare alcune precisazioni necessarie: intanto che l’area sequestrata è una zona destinata a parco pubblico, in cui  quindi non vi è prevista alcuna edificazione, ma solo alcuni interventi per rendere fruibile alla cittadinanza l’area verde, con piste ciclabili, parchi giochi e parcheggi a raso in parti  non boscose (non sono stati abbattutti alberi, per intenderci), che interessano comunque solo una parte dell’area di Tor Marancia, che comprende anche zone di interesse naturalistico, di “riserva integrale” accessibili solo tramite visite guidate…

Immagine 42

E le proteste dei cittadini  e dei comitati della zona, tra cui il comitato Stop I-60 (> vai al sito del Comitato) in realtà non hanno a che fare con il  sequestro, nè con il Parco di Tor Marancia, ma con le edificazioni previste in un’area contigua, che fanno  parte delle compensazioni che il Comune ha riconosciuto in passato ai proprietari dei terreni di Tor Marancia per acquisirli al patrimonio pubblico. Compensazioni di enormi cubature edilizie distribuite in varie zone di Roma – nella zona dell’I-60 sono”atterrati”  400.000 mc e con un insediamento stimato di 4760 nuovi abitanti(> vai alla pagina con le motivazioni del ricorso l TAR del Comitato Stop.- I 60) –  che  sono state  l’infausto inizio della moltiplicazione esponenziale del cemento nella Capitale. Infatti  è stato proprio per l’acquisizione di Tor Marancia che è nato il meccanismo di riconoscere previsioni edificatorie in base al valore di partenza, con il risultato di aumentare sempre di più i metricubi man mano che ci si sposta verso le periferie… (> leggi l’articolo del Corriere della Sera del 18 aprile 2006)

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Ma  entrando nel merito della sistemazione “incriminata” del parco, realizzata dallo stesso Consorzio Tor Marancio (> vai alla pagina del Consorzio), che riunisce vari costruttori  titolari degli interventi edilizi del complesso I-60 – tra cui   Ceribelli, Mezzaroma, Marronaro – come opere “a scomputo” delle future edificazioni,  quello che è certo è che l’amministrazione non ha preso la cosa sottogamba. Infatti sul progetto sono state fatte numerose conferenze dei servizi, riunioni con il Municipio, incontri con i cittadini e soprattutto sono passati vari anni in attesa di ottenere tutti i permessi necessari (2).

Ci appare quindi assai strano che qualcuno abbia potuto derogare a vincoli paesaggistici in una zona così tutelata, soprattutto se si pensa che la  sistemazione non interessa alcuna area boscosa, e la sua realizzazione dovrebbe solo aver sfiorato alcuni pini (a quanto pare con dannegiamenti alle radici, ma non ci sembra materia di sequestri!).

Per quanto riguarda l’eventuale mancato rispetto dei vincoli sull’area, aspettiamo di vedere le carte, ma sarebbe paradossale che, con tutit i casi di “superamento” di vincoli naturalistici e paesaggistici per edificazioni di interesse privato (abbiamo noi stessi segnalato un caso  > vai alla pagina), si bloccasse la fruizione di un’area che è costata tanto alla città e ai cittadini romani, a partire proprio da quelli che si battono contro le costruzioni dell’I-6

[AMBM]

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Dl sito Cinquestelle Roma 25 Novembre 2013

(alcune) Associazioni contro il sequestro di Tor Marancia?

Dopo il sequestro del cantiere del Parco di Tor Marancia per gravi ipotesi di reato come danno ambientale e lottizzazione abusiva, abbiamo assistito al solito scarica barile italiano, con il presidente del Municipio Catarci che attribuisce le responsabilità all’assessore Caudo. Ebbene, come possiamo ampiamente dimostrare, Catarci e l’assessore Estella Marino erano stati informati. Per esempio in occasione della presentazione pubblica del 9 ottobre 2013.

Pensiamo che tutte le associazioni dovrebbero concentrarsi sulla tutela del paesaggio; sorprende, dunque, la posizione di alcune associazioni che hanno prodotto osservazioni che poco hanno a che vedere con i reati contestati; a tal proposito, vogliamo precisare alcune questioni:

1) “Bloccati 32 palazzi a Tor Marancia“: FALSO, sia nel comunicato del Corpo Forestale che in quello nostro (unica forza politica che ha seguito il sequestro) non si è parlato di blocco dei palazzi ma dell’area di Tor Marancia.

2) “E le proteste dei cittadini e dei comitati della zona, tra cui il comitato Stop I-60 in realtà non hanno a che fare con il sequestro, nè con il Parco di Tor Marancia, ma con le edificazioni previste in un’area contigua, che fanno parte delle compensazioni che il Comune ha riconosciuto in passato ai proprietari dei terreni di Tor Marancia per acquisirli al patrimonio pubblico“:FALSO, come dimostra l’esito delle nostre richieste di accesso agli atti e le nostre comunicazioni al Dipartimento Urbanistica di Roma Capitale, i lavori del Parco costituiscono condicio sine qua non e parte integrante della Convenzione Urbanistica del 5/10/2011 che definisce e formalizza l’accordo tra il consorzio di Costruttori “GrottaPerfetta” e Roma Capitale.

3) “E possiamo già anticipare alcune precisazioni necessarie: intanto che l’area sequestrata è una zona destinata a parco pubblico, in cui quindi non vi è prevista alcuna edificazione…“,FALSO, l’autorità giudiziaria ha chiarito che “i lavori realizzati non sono opere di pubblico interesse idonee a salvaguardare l’integrità dei luoghi e dell’ambiente naturale del comprensorio del Parco e pertanto non potevano essere autorizzati“.

4) “Non vi sono stati danni al Parco“, FALSO, chi abita lì può testimoniare il contrario, come anche il materiale fotografico raccolto nel tempo dall’Autorità Giudiziaria.

Inoltre, il Corpo Forestale ha comunicato che “su disposizione della Procura della Repubblica e convalidato dal Giudice per le Indagini Preliminari di Roma, che ha portato alla sospensione dei lavori della Tenuta di Tor Marancia, all’interno dell’area naturale protetta a sud della Capitale, a causa dell’alterazione del paesaggio rurale e forestale“.

Infine: “Sono stati realizzati, infatti, due ampi parcheggi, un parco giochi, fognature e reti di irrigazione, la base di una pista ciclo-pedonale lunga oltre tre chilometri ed estese recinzioni di reti metalliche. Per realizzare tali opere sono stati sbancati diversi ettari di terreno, recise le radici di numerosi pini di alto fusto, compromettendone la stabilità, cementificato un sottobosco e sono state danneggiate numerose specie vegetali“.

In conclusione, si potrebbe ipotizzare che la “confusione” sia stata creata ad hoc: come si dice a Roma, “si prova a buttare tutto in caciara” con un intento politico più che ambientalistico, ma i fatti sono chiari e auto-esplicativi.

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(1) 23 novembre 2013 Corriere della Sera Colata di cemento nel parco dell’Appia Antica Bloccati 32 palazzi a Tor MaranciaSequestrati 26 ettari. La lottizzazione abusiva con l’avallo di Regione e Comune. I reperti archeologici ricoperti con il nullaosta della sovrintendenza. Cinque indagati

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(2) Questo il comunicato della Guardia Forestale del 23 novembre: ABUSI EDILIZI: FORESTALE,  SEQUESTRATA Una vasta AREA ALL’INTERNO DEL PARCO REGIONALE DELL’APPIA ANTICA  Denunciate cinque persone per il reato di lottizzazione abusiva in concorso fra loro e per danno ambientale  Bloccati i lavori della Tenuta di Tor Marancia e sequestrati circa 26 ettari di AGRO ROMANO ricadenti nell’area naturale protetta per violazione dei vincoli paesaggistici – ambientali
Roma, 23 novembre 2013 – Cinque persone denunciate per il reato di lottizzazione abusiva in concorso fra loro e per danno ambientale e sequestrata un’area di circa 26 ettari di agro romano all’interno del Parco regionale dell’Appia antica per violazione dei vincoli paesaggistici, ambientali, forestali ed urbanistici. È il risultato dell’operazione condotta, in corso da questa mattina, dal Corpo forestale dello Stato, su disposizione della Procura della Repubblica e convalidato dal Giudice per le Indagini Preliminari di Roma, che ha portato alla sospensione dei lavori della Tenuta di Tor Marancia, all’interno dell’area naturale protetta a sud della Capitale, a causa dell’alterazione del paesaggio rurale e forestale. Ad essere coinvolti il committente delle opere, il progettista, il direttore dei lavori, l’esecutore materiale degli interventi e il responsabile unico del procedimento.
L’indagine è partita a seguito dei controlli effettuati dal personale del Comando stazione di Roma del Corpo forestale dello Stato che ha segnalato la presenza di alcuni cantieri edilizi all’interno del bosco di alto fusto nel Parco regionale dell’Appia antica. Sono stati realizzati, infatti, due ampi parcheggi, un parco giochi, fognature e reti di irrigazione, la base di una pista ciclo-pedonale lunga oltre tre chilometri ed estese recinzioni di reti metalliche. Per realizzare tali opere sono stati sbancati diversi ettari di terreno, recise le radici di numerosi pini di alto fusto, compromettendone la stabilità, cementificato un sottobosco e sono state danneggiate numerose specie vegetali.
Dalle accurate indagini della Forestale si è appurato che la realizzazione degli interventi  sono stati autorizzati dai competenti uffici regionali e comunali, in base ad una Convenzione urbanistica dell’ottobre 2011 tra il Comune di Roma Capitale e un Consorzio edilizio. Secondo il programma di trasformazione urbanistica, su un’area rurale di circa 23 ettari, lungo via di Grotta Perfetta, in una zona adiacente al Parco regionale, dovrebbero essere realizzati 32 edifici ad uso abitativo con altezze fino a 8 piani, due asili nido, un centro polifunzionale, parcheggi, strade interne, una pista ciclo-pedonale e varie opere di urbanizzazione ed infrastrutture. Il tutto subordinato all’inizio dei lavori all’interno della Tenuta di Tor Marancia che avrebbero dovuto concludersi entro il mese di dicembre 2012. Tuttavia dentro un bosco, all’interno di un’area naturale protetta, sono presenti dei vincoli inderogabili e, pertanto, non si possono né autorizzare né costruire strade, parcheggi, muri in cemento armato, chioschi e parchi giochi. L’intera zona è, infatti, sottoposta a vincoli paesaggistici e ambientali e inoltre, sullo stesso territorio, nell’aree ricoperte da soprassuoli boschivi, si applicano le misure di salvaguardia previste per le aree forestali. I lavori realizzati non sono opere di pubblico interesse idonee a salvaguardare l’integrità dei luoghi e dell’ambiente naturale del comprensorio del Parco e pertanto non potevano essere autorizzati.

Inoltre, proprio all’interno della Tenuta Ceribelli, l’area dove si dovrebbero costruire i 32 palazzi, durante i sondaggi archeologici sono stati rinvenuti una necropoli risalente al periodo compreso tra il I e il II secolo d.C., piccoli mausolei e recinti funerari, una villa suburbana, vari ambienti agricoli, cisterne, un lungo tratto di strada romana con rivestimento pavimentale ben conservato, un tratto di acquedotto, un’antica cava e varie opere murarie.  L’area costituita dal Parco regionale dell’Appia antica nonche’ quelle prospicente via di grotta perfetta ricade, infatti, tra le zone di interesse archeologico e paesaggistico.

(3) In proposito, questo il comunicato degli assessori Caudo e Estela Marino del 23 novembre: Roma: Caudo ed E. Marino, priorita’ restituire parco Tormarancia a cittadini Roma, 23 nov. – (Adnkronos) – ”I nostri assessorati insieme agli uffici competenti stanno lavorando perché i 190 ettari del Parco di Tormarancia possano tornare presto alla città, inserendosi in un percorso già delineato e approvato dalle precedenti amministrazioni”. Lo affermano, in una nota congiunta, l’assessore alla Trasformazione Urbana, Giovanni Caudo e l’assessore all’Ambiente, Agroalimentare e Rifiuti di Roma Capitale, Estella Marino. ”Il Parco, che verrà consegnato all’Amministrazione solo dopo la sua completa realizzazione, è un progetto del valore di oltre 11 milioni di euro a carico dei privati. Un progetto molto importante – prosegue la nota – i cui lavori sono stati autorizzati il 10 dicembre 2012 a fronte del parere favorevole del presidente della Regione Lazio rilasciato il 7 giugno 2012 e di quello dell’Ente parco e degli altri enti coinvolti”. “Si tratta di pareri che oggi vengono messi in discussione con il sequestro, con cui però nulla viene contestato agli uffici di Roma Capitale – continua – La Magistratura agisce a tutela della stessa Roma Capitale e dei cittadini che devono poter utilizzare, dopo decenni, i 24 ettari di parco sistemati, è giusto quindi che si accerti la regolarità delle procedure di approvazione operate dalle precedenti amministrazioni a garanzia di tutti”

> vai al testo pubblicato sul sito del Comune di Roma

Rassegna stampa

25 novembre Roma Today Tenuta Tor Marancia: il Municipio chiede indagini rapide e scrupolose Tenuta Tor Marancia: il Municipio chiede indagini rapide e scrupolose Il Presidente Catarci in conferenza stampa afferma di volere “un’azione rapida e scrupolosa della magistratura”. Ma per i cittadini “Non c’è alcuna fretta, anzi”

23 novembre 2013 Corriere della Sera Colata di cemento nel parco dell’Appia Antica Bloccati 32 palazzi a Tor MaranciaSequestrati 26 ettari. La lottizzazione abusiva con l’avallo di Regione e Comune. I reperti archeologici ricoperti con il nullaosta della sovrintendenza. Cinque indagati