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Anello Verde: densificare la città infrastrutturata per contenere il consumo di suolo

di Maurizio Geusa

Con la Delibera 143/2020 la Giunta Comunale conferma la volontà di contenere il consumo di suolo attraverso la densificazione dei poli serviti dal trasporto pubblico su ferro.

Dopo la Delibera sui Piani di Zona (DGC n.86/2020)(1), seppure in vista del termine del Mandato, l’amministrazione Capitolina rimarca una sua specifica caratterizzazione sotto il profilo dell’assetto del territorio. Infatti con la Deliberazione n. 143 del 17 luglio 2020 (2) relativa allo Schema di Assetto Generale dell’Anello Verde, La Giunta Capitolina ha individuato fra le linee di indirizzo per le attività di ripianificazione del settore urbano orientale la “rimodulazione delle previsioni edificatorie attraverso strategie di rilocalizzazione di diritti edificatori già acquisiti, al fine di consolidare le vocazioni dei diversi ambiti e densificare maggiormente i poli già infrastrutturati e serviti dal trasporto pubblico su ferro, privilegiando l’attuazione del PUMS e l’uso intensivo del trasporto pubblico locale”.

Espressione già abbastanza chiara ma circoscritta al settore urbano oggetto della delibera, tuttavia vale la pena di approfondire con la lettura dello specifico elaborato “AT4 – Aspetti socio-economici del territorio e strategie di densificazione” (3).

In particolare il Capitolo 6 dell’elaborato intitolato “Strategie per le aree urbane: recupero, rigenerazione, densificazione” e, all’interno di esso, nel paragrafo 2, si affronta il tema di Roma con una visione non abituale da parte della Amministrazione Comunale:

Di demografia, sviluppo e domanda abitativa nella capitale si è detto nei primi capitoli di questo studio. Roma ha costi di gestione molto alti anche perché si è dilatata nel tempo con un estensivo consumo di suolo. Lo sprawl e le carenze del trasporto pubblico hanno un alto impatto sulla mobilità, predomina lutilizzo del mezzo privato, sempre meno sostenibile per gli spostamenti quotidiani, e tuttavia non più demonizzabile, dopo lemergenza Covid 19. E’ noto come la durata media di un trasferimento casa-lavoro di un cittadino romano sia superiore a quella di qualsiasi altro residente in un’area metropolitana, e che il tempo dedicato alla mobilità da un residente del centro è minimo rispetto a quello di chi abita nella periferia[4] anulare, o in un comune della cintura extraurbana. Le strategie di rigenerazione e densificazione sembrano pertanto particolarmente opportune a Roma, dove è disponibile un ampio territorio urbanizzato, al cui interno restano vaste aree libere e diversi complessi obsoleti non utilizzati o degradati.

Con i recenti strumenti approvati per la regolazione della mobilità urbana, il PGTU del 2015 [5] ed il PUMS del 2019 [6], le proiezioni relative al sistema delle infrastrutture sono inoltre in fase di rivalutazione, e la rivisitazione del sistema della mobilità determina significative ricadute sulla pianificazione attuativa.

Lattualizzazione del fabbisogno abitativo totale stima una progressiva riduzione di edilizia residenziale, dovuta alla tendenza in atto, dal 2011 ad oggi, verso una sempre maggiore diminuzione del numero di abitanti, e dallaltra un aumento del fabbisogno, derivante da una lettura comparata con altri indicatori quali i nuclei familiari, le condizioni occupazionali e i livelli reddituali, delledilizia assistita.

Già nel 2010 l’Amministrazione affidava a Risorse-RpR S.p.A., con la collaborazione del CRESME Ricerche S.p.A., la verifica degli scenari della domanda abitativa nel territorio Capitolino e nel sistema del lavoro di Roma Capitale nell’arco temporale 2010-2019, in coerenza con quanto stabilito nella D.C.C. 23 del 1 marzo 2010 [ 7]. Riconsiderati gli atti vigenti che riguardavano piani di zona non ancora avviati, mediante una analisi integrata tra fabbisogno edilizio, ambiente e mobilità sostenibile, e consumo di agro romano, la Mozione dell’Assemblea Capitolina n. 91 del 13 settembre 2018 [8] ha impegnato l’esecutivo a procedere nel seguente ordine: Fabbisogno di edilizia residenziale per il decennio 2019-2029; Verifica tecnico-amministrativa delle assegnazioni dei comparti fondiari; Completamento delle opere di urbanizzazione; Sospensione dell’attuazione della manovra di completamento del secondo PEEP. Le strategie messe in campo oggi si basano essenzialmente sul potenziamento di alloggi di edilizia residenziale sociale, puntando sulla realizzazione di abitazioni di piccolo taglio e sulla co-abitazione. Elemento fondante della strategia della rigenerazione è l’Alloggio Sociale come definito dal Decreto del Ministero delle Infrastrutture del 22 aprile 2008 [9].

Gli interventi previsti dalla normativa nazionale e regionale tendono a valorizzare il patrimonio di aree pubbliche introducendo interventi di rigenerazione urbana e di Edilizia Sociale/Housing Sociale. La recente evoluzione normativa è volta a preservare i caratteri ambientali e paesaggistici, limitando al massimo il consumo di nuovo suolo. Il “Documento programmatico per la rigenerazione urbana”, previsto dalla legge regionale n. 21 del 2008, ha stabilito che le città e i comuni si dotino di una strategia per la rigenerazione urbana, per evitare interventi isolati. La L. R. 18 luglio 2017, n. 7 “Disposizioni per la rigenerazione urbana e per il recupero edilizio” [10] e più in generale le politiche abitative di nuova generazione, vanno orientate secondo due principali indirizzi. Un utilizzo ottimale del patrimonio residenziale esistente, per rapportarlo alla domanda (ed è decisivo il recupero e la riqualificazione per rendere gli interventi compatibili con l’equilibrio tra residenze e spazi pubblici, anche densificando le strutture edilizie esistenti); e la soddisfazione del bisogno pressante di alloggi in locazione permanente e a canoni moderati. In intesi, è oggi possibile risanare i complessi esistenti con interventi di recupero edilizio, energetico e funzionale, e mediante la densificazione dei servizi pubblici e privati. [11]

Tra le Misure urgenti al fine di incrementare l’offerta di alloggi sociali in deroga alle previsioni degli strumenti urbanistici e ai regolamenti edilizi, Interventi sul Patrimonio Esistente (Art.16), si legge: (…): Utilizzazione dei piani terra liberi degli edifici; Interventi di ampliamento e di sostituzione edilizia con demolizione e ricostruzione. Nelle aree destinate all’edilizia residenziale pubblica, anche in eccedenza del fabbisogno abitativo e previa valutazione della sostenibilità del maggior carico insediativo, si possono effettuare (Art.17): Aumento della previsione edificatoria, nel rispetto dello standard urbanistico minimo inderogabile degli abitanti complessivamente insediati; Variazione in edilizia residenziale sociale degli standard urbanistici eccedenti il D.M. 1444/1968, ivi compresi quelli derivanti dall’incremento; Interventi di ristrutturazione urbanistica. Ai soli fini della dotazione di edilizia residenziale sociale, i comuni possono variare le destinazioni del proprio strumento urbanistico generale vigente, nel limite massimo del 10 % delle destinazioni stesse, con esclusione di quelle che attengono ad aspetti strategici dello strumento urbanistico generale vigente, ovvero al sistema dei servizi pubblici generali, delle infrastrutture, della mobilità e delle zone agricole.

In particolare, la procedura prevista per la riqualificazione di quartieri ERP (Edilizia Residenziale Pubblica] prevede (Art.2): “Nelle porzioni di territorio urbanizzate di cui all’art. 1 sono consentiti, anche attraverso il coinvolgimento di soggetti pubblici e su proposte dei privati, programmi di rigenerazione urbana costituiti da un insieme coordinato di interventi urbanistici, edilizi e socioeconomici.”(…) “La realizzazione dei programmi è subordinata all’esistenza, adeguamento o realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria e ed alla dotazione o integrazione degli standard urbanistici. ” (c. 2).

In conclusione si conferma il desiderio di collocare le eventuali nuove edificazioni in corrispondenza dei nodi del trasporto pubblico su ferro e all’interno di aree già urbanizzate. Pertanto un approccio più rigoroso nel contenimento dell’espansione che potrebbe aprire la strada a nuove e diverse localizzazioni dei diritti edificatori acquisiti come quelli della mitiche compensazioni.

Maurizio Geusa

11 gennaio 2021

Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com


NOTE

[1] DGC n.86/2020

[2] SCARICA Deliberazione n. 143 del 17 luglio 2020

[3] scarica

[4] [NOTA PRESENTE NEL DOCUMENTO COMUNALE] 74 Belting = Cinture di alberi, tecnica di piantumazione che si contrappone al dotting, piantumazione disseminata. Cfr https://books.google.it/books?id=PcdODwAAQBAJ&pg=PA535&lpg=PA535&dq=belting+urban&source=bl&ots=_wzyhLHBVQ&s ig=ACfU3U0LQlrh5xIfdLMiLpEEDCURu6y7Pg&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjDh7e6iYvnAhXLbFAKHbtfBN4Q6AEwBnoECAkQAQ#v= onepage&q=belting%20urban&f=false Per l’Infill, Cfr http://www.arc1.uniroma1.it/dottoratocomposizionearchitettonica/Dissertazioni/29_ArmandoIacovantuonoUrbanInfill.pdf

Densificazione territoriale nel Ptcp di Napoli Immacolata Apreda*- Consulente del Centro Interdipartimentale di Ricerca “Ambiente”-CIRAM dell’Università degli Studi di Napoli Federico II – in http://www.urbanisticainformazioni.it/IMG/pdf/UI227- 228.pdf

http://www.urbanisticainformazioni.it/IMG/pdf/UI227-228.pdf Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale,

Deliberazione del Sindaco Metropolitano n. 25 del 29 gennaio 2016, pubblicata il successivo 3 febbraio, e dichiarata immediatamente eseguibile.

[5]

[6]

[7] delibera 1/3/2010Indirizzi per il “Piano Casa” del Comune di Roma.
(Protocollo N. 15274 del 12/11/2009)

[8] scarica la Mozione 91/2017

[9] Decreto interministeriale del 22/04/2008 – Min. Infrastrutture e Trasporti

[10] Vedi il Dossier Piano Casa e Legge di Rigenerazione urbana del Lazio 7/2017

[11] [NOTA PRESENTE NEL DOCUMENTO COMUNALE] Il Consiglio Comunale, con la Deliberazione n. 23 del 1° marzo 2010, ha promosso la formazione ed attuazione del “Piano Casa” di Roma Capitale impegnando la Giunta e gli uffici ad operare anche attraverso “la densificazione dei Piani di Zona del II PEEP precedenti alla deliberazione di Consiglio Comunale n. 65/2006, attraverso l’utilizzazione delle aree extra-standard di proprietà comunale e il cambio di destinazione d’uso dei comparti non residenziali ancora nella disponibilità del Comune, unitamente alla contestuale realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria mancanti (risultati attesi 2.400 alloggi)”. (…)http://www.urbanistica.comune.roma.it/pdz.html

[NOTA PRESENTE NEL DOCUMENTO COMUNALE] OSSERVATORIO REGIONALE SULLA CONDIZIONE ABITATIVA: MODALITÀ DI RILEVAZIONE DEI DATI – Regione Lazio: Direzione Regionale Infrastrutture e Politiche Abitative- Area piani, programmi e interventi di edilizia residenziale sociale – 21/12/2016. (Vedi https://www.regione.lazio.it/rl_casa/?vw=contenutiDettaglio&id=465)

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