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Caro M5S, o cambi, o ti giochi per sempre il rapporto con i cittadini di Roma

mosaico raggi e degrado roma
Il prossimo 27  ottobre  2018 sotto il Campidoglio si svolgerà la manifestazione #Romadicebasta.  Carteinregola non aderisce, anche se si augura che sia un successo, perchè è un’ottima occasione per  far  capire alla Sindaca e alla sua maggioranza che  bisogna cambiare rapidamente registro e rapporto con la città.
#Romadicebasta è  l’hashtag del sit-in sotto il Campidoglio lanciato per il  27 ottobre prossimo alle 10.30 da Tutti per Roma Roma per tutti.  Un movimento di cittadini nato nel giugno scorso attraverso un appello per iniziativa di 6 donne,  e rilanciato attraverso  una pagina Facebook che ha raggiunto a oggi circa  18.200 followers.  Nel video virale che ha inondato web e cellulari   in questi giorni,  immagini impietose di rifiuti, buche, allagamenti, autobus in fiamme e via peggiorando, con il commento sonoro della canzone “Ricominciamo” di Adriano Pappalardo (1).
Si tratta di una  manifestazione spontanea e apartitica (2) che dimostra che la città ha toccato il fondo della sopportazione.  E che finalmente i romani reagiscono, escono da un torpore da cui non li aveva scossi neanche Mafia Capitale, il  sistema di mafie e corruzione  emerso il 2 dicembre 2014 in seguito alle indagini giudiziarie, che ha portato alla condanna – confermata recentemente in appello nell’indifferenza generale  – di molti esponenti di partiti che hanno governato la città nel passato.
Oggi i cittadini si mobilitano contro  il deterioramento fisico e morale  che ha aggredito  ogni livello della  quotidianità della Capitale.  Nelle pagine dei social cresce esponenzialmente la galleria degli orrori  con centinaia  – migliaia – di foto postate da cittadini che si fanno improvvisati ma inesorabili  reporter  di un degrado che ricopre il centro come le periferie. Inutile continuare a dare la colpa alla stampa ostile  o alle amministrazioni precedenti, anche se sicuramente molte emergenze che affliggono la città vengono da lontano.  Bisogna dirlo apertamente: la situazione della città è  arrivata al punto più basso da anni e anni.
Ciò nonostante, come Associazione Carteinregola, anche se molti comitati della nostra rete  e molti iscritti parteciperanno alla manifestazione,  abbiamo deciso di non aderire, dandone comunque puntuale  informazione.
Abbiamo guidato un presidio di 4 mesi  contro le delibere urbanistiche di Alemanno (2012/2013) e di due mesi contro il Piano Casa Zingaretti (2014), un anno fa abbiamo organizzato una protesta silenziosa  in Campidoglio contro la Delibera Meleo che non cancellava i PUP, e abbiamo in cantiere tante altre iniziative  su molti temi che  ci vedono in profondo dissenso con le scelte – o le omissioni – dell’attuale maggioranza  pentastellata al governo di Roma.  Ma la linea che ci siamo dati è quella di protestare, quando necessario,  sempre sulla base di istanze specifiche e circostanziate. Senza tifare genericamente per qualcuno  o contro qualcuno, anche perchè al nostro interno ci sono tifosi di varie squadre. Una scelta che spesso ci rende assai impopolari  con quelli –  politici ma anche tanti cittadini – che tendono  a vedere sempre  una  realtà divisa in due, in cui si può essere solo a favore o contro. Noi lavoriamo in quella scomoda zona di mezzo, dove ogni volta cerchiamo di capire dove stanno  la verità e l’interesse pubblico.  Una grande fatica,  che qualche volta ci ha permesso di fare la differenza, qualche  volta no.
Vogliamo però dire che  almeno su  tre aspetti  l’ Amministrazione pentastellata guidata da Virginia Raggi non ha scusanti:
– La negazione  della realtà: non si può fingere che tutto vada bene o vendere per cambiamenti epocali  interventi che nelle altre Capitali europee non vengono pubblicizzati neanche dai bollettini parrocchiali.  La Capitale affonda,  è sotto i livelli di guardia perfino nella ordinaria amministrazione e manutenzione:  basta con la retorica del #vatuttobene o del #tuttofattobene. La gente non è scema (ed è ad esempio  inaccettabile che si metta in discussione la puzza del TMB Salario,  che vede da anni la mobilitazione di centinaia di cittadini, compresi gli  attivisti cinquestelle).
– La mancanza di  trasparenza e di informazione: se le cose non funzionano, e si ha difficoltà a raddrizzarle, l’Amministrazione ha quantomeno il dovere  di dire  – e  i cittadini  il diritto di sapere –  quali sono i motivi,  quali rimedi si stanno  predisponendo e con quale cronoprogramma- strumenti-costi-procedure  saranno attuati.  Basta pensare alla situazione della raccolta dei rifiuti o dello spazzamento delle strade: uno dei tasti più dolenti nelle proteste dei cittadini e più avvilenti per l’immagine della città, che a tutt’oggi non trova spazio nei siti deputati di AMA e Comune, dove non c’è traccia  degli orari e delle mappe degli interventi, così come, nonostante i ripetuti crolli, non è mai stato pubblicato alcun censimento delle alberature,  del loro stato di salute,  degli interventi previsti etc. E del Referendum su ATAC, che si svolgerà il prossimo 11 novembre, all’insaputa della stragrande maggioranza dei cittadini. Per non parlare della  pubblicazione delle Delibere in approvazione, che ancora stiamo aspettando che venga introdotta.
– La mancanza di dialogo con la cittadinanza: mentre crescono le criticità e peggiora la percezione del degrado,   anzichè avere il coraggio di andare sui territori a confrontarsi di persona con i cittadini, questa Amministrazione si nasconde per lo più (3) dietro comunicazioni a  senso unico, come le veline diffuse dal sito istituzionale, le dirette Facebook della Sindaca e degli Assessori, le piattaforme web usate per  consultare  i cittadini individualmente e “in differita”, cioè con  una modalità che esclude il dibattito pubblico e il contraddittorio. Per non parlare di “perle” come la beffa  delle grandi pulizie in quartieri normalmente abbandonati  effettuate in tutta fretta quando arriva “a sorpresa” la Sindaca o qualche Assessore, degna della peggiore tradizione politica tanto criticata dai pentastellati. E per non parlare della “partecipazione” targata 5 stelle che ha fatto il suo ingresso nello Statuto di Roma Capitale con la  “Democrazia diretta”, su cui abbiamo ingaggiato un’inutile battaglia (3).
Tutto questo si può attribuire a una mancanza di coraggio, che permea ormai molti aspetti di questa Amministrazione, che ne ha causato  una progressiva paralisi,  e che ha compromesso – forse ormai irrimediabilmente – il rapporto tra la Sindaca, la sua Giunta, la sua maggioranza  e la città.
Perchè la  nuova classe politica  non ha saputo – finora – promuovere un progetto condiviso di città futura,  ma  nemmeno  traghettare la città fuori dalla mucillaggine medievale di potentati forti e deboli, delle  lobbies e degli  interessi che l’hanno spolpata per anni (percorso avviato su molti fronti dalla Giunta Marino, prematuramente messa alla porta dalla sua stessa maggioranza).
Una Giunta  che si sta dimostrando  incapace persino di gestire l’ordinaria amministrazione, il livello zero,  quello che fa la differenza nella qualità della vita “base” dei cittadini. Quell’insieme di azioni (e programmazioni) di routine che riguarda lo stato delle strade, del verde, degli spazi pubblici, dell’aria che si respira, della sicurezza stradale, dei servizi: un  lunghissimo elenco di disastri che ogni cittadino vive ogni giorno nella Capitale.
Da tutto ciò  deriva il disastro peggiore,   la perdita della dignità. Non quella personale, quella della città e dei suoi quartieri.
Questo è forse il più potente grido di dolore che il tam tam dei cittadini lanciano scambiandosi messaggi per  #Romadicebasta.
Cara Sindaca, cari assessori e consiglieri di maggioranza. Pensateci bene prima di liquidare questa manifestazione con   qualche trovata dei cervelloni della comunicazione,  per negare, sminuire, aggirare. Prima di gridare al complotto, alla strumentalizzazione.
Prendetela di petto. Metteteci la faccia. Siate coraggiosi. Prendetela come un cartellino giallo per cambiare rapidissimamente registro.
E prima ancora di pensare a  cambiare le cose, affrontando e risolvendo i problemi, cambiate il modo di trattare i cittadini. Con più trasparenza.  Con più rispetto. Da subito.
Associazione Carteinregola
Post scriptum: questo fortunatamente rinato attivismo civico ancora una volta va a riempire uno spazio lasciato desolatamente vuoto dall’opposizione, che dovrebbe svolgere il suo ruolo dialettico e democratico incalzando la maggioranza, informando i cittadini sulle eventuali  controindicazioni delle scelte fatte, divulgando  proposte alternative. Se anzichè andare alla manifestazione del 27   “a titolo personale” (4) tanti politici di opposizione si impegnassero ogni giorno per portare in Aula le istanze dei territori e portare nei territori i lavori dell’Aula, forse Roma se ne gioverebbe maggiormente. E vogliamo ricordare che a oggi sono trascorsi 1285 giorni dalla richiesta, avanzata dal Spiazziamoli, di cui faceva parte Carteinregola,  di una  riunione straordinaria  dell’Assemblea capitolina sulle mafie a Roma aperta ai cittatdini (5) Un capitolo della storia di Roma  su  cui aspettiamo ancora spiegazioni e autocritica dai partiti coinvolti.
Per informazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com
roma per tutti(1)Queste le informazioni che abbiamo raccolto, anche se ci auguriamo che a breve i promotori della  Manifestazione inseriscano nei loro spazi web maggiori informazioni sui promotori stessi e sulle Associazioni e comitati che aderiscono:
Questo  l’appello https://chn.ge/2JNkpY8 – la pagina Fb https://www.facebook.com/pg/TuttiPerRoma/about/?ref=page_internal – la pagina web  TuttiperRoma http://www.tuttiperroma.org/  –  scarica il volantino della manifestazione VOLANTINO roma dice basta –  vedi il video sul sito di Repubblica  https://video.repubblica.it/edizione/roma/romadicebasta-i-cittadini-in-piazza-il-27-ottobre-contro-il-degrado-della-capitale/316611/317241 –  vedi Roma Today 12 ottobre 2018 Dai rifiuti per le strade alle buche, Roma dice basta: “Il 27 ottobre sit-in in Campidoglio”
(2) Secondo quanto dichiarato dagli organizzatori, che escludono ogni bandiera di partito. Come indicato nella nota precedente, ci aspettiamo un resoconto più specifico delle adesioni.
(3) Bisogna riconoscere che in molti casi questa Amministrazione ha aperto anche un confronto diretto, dall’Assessore Montanari che ha creato un tavolo con le Associazioni per la stesura del Regolamento del Verde, all’Assessore Marzano che ha avviato vari Forum per l’innovazione. Resta il fatto che sulle emergenze di cui parliamo, ma anche su molte questioni urbanistiche e della mobilità, l’Amministrazione – assessori, commissioni – dimostra una notevole allergia al confronto con i cittadini attivi dei territori, preferendo spostarlo su piattaforme web o sostituirlo addirittura con l’introduzione del sorteggio dei rappresentanti della  cittadinanza. Che possono essere strumenti assai utili,  ma non devono, a nostro avviso, sostituire l’interlocuzione con gruppi di cittadini che magari  si prendono cura del territorio da anni (vedi i nostri articoli, a partire da Nuovo Statuto, i rischi per la democrazia della “democrazia diretta” del 23 gennaio 2018), nè possono esimere l’Amministrazione dal dare risposte a richieste o anche solo domande specifiche e circostanziate.
Aggiungiamo  una  considerazione del nostro socio  Alessandro Giangrande: il modo di concepire la partecipazione dal Movimento si evince anche dalla deliberazione riguardante la revisione dello Statuto di Roma Capitale  in merito agli strumenti della partecipazione popolare (maggio 2018),  dove l’attenzione è focalizzata soprattutto sull’utilizzo degli strumenti informatici – come se questi bastassero a salvare la nostra democrazia rappresentativa dalla crisi profondala  in cui oggi si trova –  e sugli istituti della partecipazione a risposta “binaria” (SI/NO) (referendum), come altri ancora che di fatto non prefigurano alcun dialogo tra amministrazione e cittadini  (interrogazioni, interpellanze, petizioni ecc.). Nulla  si dice invece della necessità di riformare il regolamento della partecipazione vigente (2006) che è del tutto inadeguato ad assegnare alla cittadinanza quel ruolo propositivo/progettuale che molti di essi ormai pretendono: nella delibera di cui sopra non si fa cenno  di specifici strumenti e regolamenti per la partecipazione e la progettazione partecipata, dove il dialogo tra cittadini e amministrazione diventa la regola. Questa una lettera inviata 4 mesi fa al Presidente della Commissione Roma Capitale Angelo Sturni , che non ha mai ricevuto risposta: Presidente Sturni, le linee guida per la partecipazione sono insufficienti (pubblicato 15 giugno 2018).
E aggiungiamo anche le recenti rimostranze inviate da Carteinregola sempre al Presidente Sturni per la mancata convocazione alla Commissione sul nuovo Regolamento di Accesso agli atti sul quale la nostra associazione aveva mandato un cospicuo numero di osservazioni. Rimostranze  anche in questo caso senza alcuna risposta (nè convocazione riparatoria):  Lettera di Carteinregola a Angelo Sturni a proposito del nuovo regolamento di Accesso agli atti (20 settembre 2018).  E possiamo anche aggiungere la mancata risposta alla richiesta rivolta alal Sindaca e alla  Giunta un mese e mezzo fa di inserire  di nuovo i consiglieri aggiunti in Assemblea Capitolina e nei Municipi, come prevede lo Statuto di Roma Capitale. Ma l’elenco di mancate risposte è assai lungo…
(4) vedi la Repubblica 12 ottobre 2018 repubblica su roma dice basta
 (5) >Vai alla lettera aperta di Spiazziamoli del 4 aprile 2015.
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