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Carteinregola ai candidati sindaco sui poteri speciali per la mobilità

Rifiutate i poteri speciali per l’emergenza traffico

17 gennaio 2013. Per  sei anni  la gestione commissariale è  stata prorogata senza nessuna verifica preventiva della situazione della mobilità e soprattutto dell’efficacia dell’esercizio dei poteri straordinari  e dei provvedimenti adottati. La problematica può sembrare astratta e lontana dai problemi della gente comune, ma  in realtà è di vitale importanza per la città e per i suoi cittadini: infatti in questi anni il Sindaco Commissario e l’Ufficio Speciale Emergenza Traffico hanno gestito metropolitane, parcheggi interrati, viabilità. E soprattutto non hanno realizzato quasi nulla di quello che era stato pianificato nel 2006: potenziamento del trasporto  pubblico, piste ciclabili, linee tranviarie, intensificazione dei controlli sulla sosta selvaggia, parcheggi di scambio in periferia: al 31 marzo 2012  ci risulta che non era stato realizzato nemmeno il 10% degli interventi previsti. In compenso  i costi da congestione traffico sono raddoppiati[ii], la percentuale degli spostamenti con veicoli individuali ha continuato ad essere esorbitante, l’inquinamento oltre i limiti di legge ed i morti per incidenti stradali sono quasi 200 l’anno[iii].

E se da un lato i  deludenti risultati raggiunti non possono giustificare  il rinnovo  di uno strumento che dovrebbe essere utilizzato solo per “calamità naturali o connesse con l’attività dell’uomo  che in  ragione  della  loro  intensità  ed  estensione   debbono,   con immediatezza d’intervento, essere fronteggiate  con  mezzi  e  poteri straordinari da impiegare durante limitati e predefiniti  periodi  di tempo[iv], dall’altro l’ amplissimo potere di deroga conferito al Sindaco/commissario ad una infinita serie di norme,  di cui molte poste a tutela del Bene Pubblico e dei Beni Pubblici, dovrebbe  essere un motivo sufficiente per  archiviare per sempre questo “regime speciale”, a prescindere da chi lo eserciti.

I comitati hanno quindi deciso di rivolgersi direttamente a ciascun candidato alla carica di Primo Cittadino, chiedendogli  di pronunciarsi contro il rinnovo dell’emergenza e, nel caso che venisse comunque reintrodotta,  di impegnarsi a rinunciare ai poteri speciali. Per  affrontare i problemi della mobilità di Roma Capitale con una strategia complessiva e lungimirante, utilizzando  gli strumenti ordinari dell’analisi e della programmazione, attraverso il confronto democratico tra le istituzioni e le forze politiche e la partecipazione dei cittadini, all’insegna della trasparenza e del Bene Pubblico. Prendersi un  tale impegno sarebbe  un segnale importante per tutti i cittadini che credono nel rispetto delle regole e che alle promesse elettorali preferiscono i fatti di chi si dimostra coerente da subito.

(la lettera è stata inviata a: Gianni Alemanno, Alessandro Bianchi, Umberto Croppi, Paolo Gentiloni, Alfio Marchini, Umberto Marroni, Sandro Medici, Luigi Nieri, Patrizia Prestipino, Fabrizio Santori, David Sassoli e, il 24 gennaio, a Gemma Azuni)

La risposta di Alfio Marchini: Poteri speciali al Sindaco per l’emergenza traffico e mobilità (tweet)

Lo strumento del commissariamento è per definizione a tempo e sub judice rispetto all’ottenimento di risultati concreti. Non sembra proprio che il traffico, e più in generale la mobilità a Roma, in questi anni ne abbiano tratto giovamento… Prima di prorogare ulteriormente lo stato d’emergenza,  è quindi indispensabile verificare i risultati raggiunti e capire se questo è lo strumento idoneo per risolvere il dramma del traffico, ormai insopportabile per i cittadini romani.

La risposta di Luigi Nieri ( email)

Ho letto con attenzione il testo che mi avete inviato che condivido totalmente perché ritengo che è assurdo pensare di risolvere i problemi della città attraverso poteri straordinari, Sono convinto, anche per l’esperienza amministrativa maturata in questi anni, che solo con la partecipazione diretta dei cittadini è possibile governare i processi. MI impegno perciò qualora diventassi Sindaco a rinunciare a tali poteri , ma in ogni caso vi sarò al fianco per evitare che questi poteri siano prorogati.

La risposta di Umberto Croppi (email) Su questo argomento mi sono espresso più volte, anche la settimana scorso nel mio blog nell’articolo di  L’Huffington Post Il sindaco di Roma guida la protesta per i rifiuti. Dalla pratica dei commissariamenti alla logica dell’irresponsabilità (> leggi l’articolo)

La risposta di Fabrizio Santori (email): vi ringrazio per avermi attenzionato questa spinosa e delicata questione e apprezzo l’ottimo lavoro svolto, in prima linea, per la città, presentando al Presidente del Consiglio una questione che sta a cuore a tutti i cittadini romani, me per primo. Qualora dovessi avere l’onore di essere il primo cittadino della nostra splendida città vi assicuro che accoglierei il vostro “richiamo”. Ma anche qualora non dovessi essere Sindaco, ma semplicemente un consigliere, come ho sempre fatto da quando sono in politica, porterò avanti con determinazione le vostre richieste e mi impegnerò in prima persona per studiare un piano efficiente per risolvere l’emergenza traffico in città.

La risposta di Alessandro Bianchi (email e comunicato) L’attribuzione di poteri speciali legati ad un’emergenza deve avere, per logica e per definizione, una precisa scadenza temporale ed una inconfutabile verifica dell’efficacia di tale provvedimento. Allo stato delle cose, al provvedimento assunto nel 2006 e che si vuole reiterare mancano entrambi questi attributi. La situazione della mobilità e del traffico a Roma è effettivamente d’emergenza, ma lo è da così tanto tempo da essere ormai un problema endemico che non si risolve con poteri eccezionali, bensì con quella che è stata giustamente definita dall’Associazione Carteinregola “una strategia complessiva e lungimirante, da affrontare con gli strumenti ordinari dell’analisi e della programmazione, attraverso il confronto democratico tra le istituzioni e le forze politiche e la partecipazione dei cittadini, all’insegna della trasparenza e del Bene Pubblico”. E’ questo il metodo che utilizzerò, se sarò eletto Sindaco, per affrontare il tema e per realizzare un progetto alternativo fondato sulla “mobilità dolce”, promuovendo il trasporto su ferro, integrando la rete tram, metro, ferrovie, rendendo il Tevere navigabile e riducendo l’abnorme presenza di veicoli privati in città.

La risposta di David Sassoli (email)Può sembrare paradossale – perché Roma muore di traffico, e i romani  soffocano nel traffico – ma condivido fino in fondo la vostra opposizione alla proroga o al rinnovo dei cosiddetti “poteri commissariali” al Sindaco di Roma.   Anche se spero che tra qualche mese non ci sarà più questo Sindaco, e anche se mi sono messo a disposizione nelle  primarie del centrosinistra per scegliere insieme il miglior candidato per questo difficilissimo e appassionante incarico.
Le ragioni sono semplici.     Il traffico – più in generale l’inadeguatezza dei sistemi e delle regole di mobilità, del trasporto pubblico e della disciplina della mobilità privata –  non è una improvvisa e imprevista “catastrofe” a cui far fronte con mezzi eccezionali.   E’ – purtroppo – una delle più evidenti patologie che caratterizzano le metropoli moderne:   qualcuna di più, qualcuna di meno.    Per questo servono risposte complesse e ambiziose, programmi di lungo periodo, che impegnano e devono coinvolgere tutti:  le amministrazioni (le tante amministrazioni che convivono faticosamente a Roma), le imprese, i cittadini.   Tanto più in una stagione in cui i bilanci pubblici sono ridotti all’osso, e non è consentita a nessuno la scorciatoia della demagogia e delle promesse mirabolanti. I poteri commissariali sono figli di una concezione opposta.   L’idea che le difficoltà si superano derogando alle regole (piuttosto che modernizzando e razionalizzando procedimenti e assetti amministrativi);  l’idea che “ l’uomo forte” possa da solo risolvere i problemi;  l’idea che con un po’ di decisionismo in più riusciremo d’incanto a dimenticare l’eredità di una città cresciuta male, caotica, disordinata.
Il problema non è il riferimento alle calamità: è ovvio che ci sono, purtroppo, improvvise calamità che non hanno nulla di “naturale”, e che pure debbono essere affrontate (anche) con gli strumenti della protezione civile.   Ricordiamoci di Seveso, di Bhopal, e di molti altri esempi in Italia e nel mondo.   Il problema è  invece la cultura e gli strumenti che devono essere messi in campo per essere davvero efficaci.
Faccio un solo esempio.  Nel decennio 2002-2011 la popolazione residente nel territorio provinciale è cresciuta ad un ritmo assai più sostenuto di quella del Comune di Roma:  in città l’incremento è stato dell’8,4%, nel resto del territorio metropolitano (provinciale) del 23,65, con punte elevatissime nei grandi Comuni di “prima fascia” (Fiumicino + 39,29;   Ladispoli + 34,77;   Fontenuova + 26,10).   Per molte ragioni – prima fra tutte il costo delle abitazioni – la popolazione ha teso naturalmente a ridistribuirsi su scala metropolitana.   Ma la diffusione delle residenze non è stata accompagnata da una analoga diffusione di servizi, infrastrutture, opportunità di lavoro.
Ci possiamo stupire, allora, se il GRA e le consolari sono sempre ingorgate?  Se i (pessimi) trasporti per i pendolari sono comunque sempre insufficienti? Se ormai c’è più traffico in
periferia che nel centro storico? Ma se tutto questo è vero, nessuna bacchetta magica potrà consentire al Sindaco di Roma di risolvere da solo i problemi del traffico.  Se non ci sarà,
anzitutto, una progettazione metropolitana, degli spazi, dei servizi, della mobilità.
Per questo i “poteri commissariali” sono inutili e persino controproducenti:
lasciano immaginare ricette miracolose, che non potranno essere mai mantenute. Meglio tenere i piedi per terra, lavorare concretamente, dialogare con i cittadini e con le altre amministrazioni, e magari battersi non per eludere le regole, ma per avere regole più moderne ed efficaci.

La risposta di Sandro Medici (email)L’occasione che offre carteinregola nel sollecitare un parere sui poteri straordinari del sindaco di Roma, è di quelle che vanno non solo raccolte ma, soprattutto, interpretate nel loro più ampio senso politico-istituzionale, oltreché per le ricadute sociali che da tali poteri derivano. E pertanto sono qui a ringraziare per l’opportunità di ragionare nel merito dell’aggrovigliata questione della mobilità a Roma. E’ evidentissimo che Alemanno, ancorché depositario di poteri speciali, non sia stato in grado, non dico di risolvere, ma nemmeno di migliorare la condizione generale della movimentazione urbana. Ragion per cui, è del tutto scontato ritenere che sia assolutamente necessario revocare il regime commissariale affidato al Campidoglio, visti i deludenti risultati, anzi i veri e propri danni procurati, con cui è stato agito dall’attuale amministrazione comunale.Dunque, sì, rispondo positivamente all’appello di carteinregola. Immagino tuttavia che, soprattutto in vista dell’avvento della città metropolitana (una riforma che considero indispensabile, se si vuole minimamente corrispondere alle esigenze strutturali di questa nostra città), il problema di come ordinare e gestire la mobilità in questo nostro territorio, che ormai è diventato un arcipelago urbano, resta uno dei punti-chiave di ogni strategia politico-amministrativa. Ovviamente, non è con poteri straordinari di natura emergenziale che tale problema può essere affrontato, ma certo se si riuscisse a coordinarlo in un sistema intelligente, più orizzontale che verticale, più decentrato che centralizzato, ritengo si possano fare sensibili passi in avanti. Va da sé che, prim’ancora di immaginarsi una pianificazione generale, resta prioritario scegliere una politica della mobilità. Decidere se Roma deve essere o meno alleggerita dalla pressione della circolazione privata, se investire o meno su soluzioni alternative (reti ciclabili, mezzi ecologici, ecc.), se potenziare (e come, dove, con quali vettori, ecc.) il trasporto pubblico, se estendere i programmi di liberazione delle superfici urbane (pedonalizzazioni, parchi, transiti dedicati), se continuare con i parcheggi interrati o stabilire altre misure per la sosta. In sintesi, c’è da stabilire se Roma dovrà essere investita o meno da una generalizzata opera di riconversione ecologica. Per quanto mi riguarda, la ritengo assolutamente indispensabile: di più, salvifica. Penso che la città debba essere attraversata da una fitta maglia di reti tranviarie (affiancate da piste ciclabili) e non più appesa alla progettazione di nuove metropolitane che mai arriveranno. Sono per chiudere al traffico privato tutto il “chiudibile”, lasciando respirare il più possibile terre e selciati, talché si valorizzi il nostro patrimonio culturale e ambientale, oltreché si difenda la salute di noi tutti. Ritengo che sia possibile la gratuità del trasporto pubblico, così come sta succedendo in numerose città europee.Mi appassiona insomma immaginare Roma come capitale mondiale del benessere.

La risposta di Patrizia Prestipino (comunicato, pubblicato sul blog) E’ evidente che sei anni di commissariamento delle politiche del traffico a  Roma hanno portato a nulla anzi la situazione, se possibile, è peggiorata – dichiara Patrizia Prestipino, candidata alle primarie per Sindaco di Roma- I grandi problemi di mobilità che caratterizzano Roma sono causati principalmente da due fenomeni: il trasporto extraurbano in entrata e uscita dalla città – i pendolari che quotidianamente dalle zone periferiche e limitrofe arrivano a Roma per lavoro – e il traffico urbano che, in fasce orarie determinate e per lo più coincidenti con l’entrata e l’uscita dai posti di lavoro e dalle scuole, congestiona le nostre strade. In risposta a questi due fenomeni noi proponiano una soluzione concreta e applicabile velocemente: una estesa rete di trasporto metropolitano su ferro. Roma dispone di 432 km di binari tra ferrovie, metropolitane e tranvie. Le difficoltà e i costi con cui si procede nella realizzazione della metropolitana C devono convincerci a utilizzare al meglio i 338 km di ferrovie e 109 stazioni che si trovano all’interno del territorio di Roma, dove almeno 200 km possono essere radicalmente rinnovati in qualità e frequenza fino a somigliare a vere e proprie metropolitane di superficie. Attraverso la riqualificazione e la messa in uso di questa rete di binari dismessi è possibile diminuire drasticamente il traffico urbano incentivando tutti ad usufruire di una rete di trasporti su binari efficente e sostenibile.Per quanto riguarda, invece, il traffico extraurbano in entrata ed in uscita da Roma, è necessario riqualificare e potenziare, con nuove corse e nuove vetture, le linee che percorrono l’asse “pontino” e l’asse “cassino”, trasformandole in metropolitane extraurbane di superficie sul modello della RER parigina.Non basta, quindi, avere poteri straordinari per risolvere la questione ma serve un piano di mobilità coordinato e rivoluzionario, adeguato alle problematiche contingenti. Noi proponiamo, invece, l’istituzione di un Osservatorio permanente sulla mobilità mirato, nell’immediato al ripristino della rete ferroviaria urbana esistente e al potenziamento di quella extraurbana, e nel lungo periodo al monitoraggio della situazione del traffico per l’individuazione delle criticità e la proposta di soluzioni. Un Osservatorio in cui riunire intorno ad uno stesso tavolo, tutti gli attori coinvolti,  dalle aziende di trasporto fino ai rappresentanti dei cittadini, sotto il coordinamento del Comune di Roma”

La risposta di Paolo Gentiloni considero una linea di principio generale del governo della cosa pubblica l’affidamento agli ordinari strumenti previsti dalla legislazione. Il ricorso allo spauracchio dell’emergenza diviene troppo spesso, in Italia, un espediente che, invece di risolvere la questione data, rimanda la risoluzione del problema estenuandone l’emergenzialità. Nello specifico, sono convinto che i poteri emergenziali non siano la risposta che occorre ad affrontare in modo sistematico una riforma profonda della mobilità.
Il modello di governo della città metropolitana che intendo proporre dovrà muovere da un programma di mobilità sostenibile forte e credibile, con azioni anche radicali: ampliamento significativo delle aree pedonali del centro storico, aumento delle corsie preferenziali, introduzione di meccanismi di congestion charge, investimento nei nodi di interscambio, misure per favorire la mobilità dolce.
Tali azioni d’intervento dovranno essere affidate agli organismi istituzionali ordinari, con una forte cabina di regia che tenga ferma la barra per l’attuazione delle misure decise e un controllo rigoroso dell’attuazione del piano.
Una cabina di regia che, dal Campidoglio, s’incarichi di promuovere una stretta collaborazione istituzionale con la Regione Lazio e con il Ministero dell’Ambiente, collaborazione indispensabile al fine di perseguire la rivoluzione della mobilità di cui meglio mi piacerebbe parlare con voi.

La risposta di Gemma Azuni (anticipata  a voce in attesa di  email articolata, in quanto la lettera di Carteinregola è stata inviata il 24 gennaio costestualmente alla candidatura ) Condivido le vostre obiezioni ai poteri straordinari e mi impegno a rinunciarvi in caso di elezione

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Altri interventi:

Comunicato stampa del 18 gennaio di Susana Fantino Presidente del IX Municipio 2013Via Albalonga: “Altro che poteri speciali. Sindaco utilizzi bene quelli ordinari” “Ormai sono in arrivo, con il terzo decreto attuativo di Roma Capitale, i poteri speciali affidati al Sindaco di Roma per la mobilità e il traffico e la possibilità di usufruire di procedure semplificate per ottenere fondi per le opere infrastrutturali. Il Sindaco Alemanno, dunque, punta sui nuovi poteri speciali. Peccato, però, che ad oggi non siano stati usati al meglio i poteri ordinari. Via Albalonga è un caso emblematico. Dopo la chiusura dei cantieri per il Pup, l’area resta ancora inagibile e nel completo degrado. Abbiamo più volte segnalato i disagi dei cittadini al Sindaco, ma senza ottenere risposta. Abbiamo segnalato, inoltre, che non risulta alimentata la linea elettrica che forniva luce anche come illuminazione pubblica, aggiungendo altro danno e pericolo per i cittadini. Anche in questo caso non abbiamo ottenuto alcuna risposta. Attendiamo, dunque, segnali dal Campidoglio. Prima di parlare di poteri speciali, sarebbe bene prendersi cura dell’ordinario”.

Rassegna stampa

18 gennaio 2012 Paese Sera Mobilità/ La protesta dei comitatiEmergenza traffico, “Basta pieni poteri a Alemanno” Il sindaco: “Continuerò a fare ordinanze su Metro e Pup” (> leggi l’articolo di Marco Carta)

18 gennaio 2012 Romacheverrà Traffico. Una calamità naturale senza soluzione? (> leggi l’articolo di di Cornelia Gemelli)

> leggi l’articolo di Ciqnuegiorni del 18 gennaio 2012:Emergenza mobilità, Marchini risponde ai comitati sul commissariamento Per il candidato sindaco di Roma è indispensabile «verificare i risultati raggiunti e capire se questo è lo strumento idoneo per risolvere il dramma del traffico»

> scarica l’articolo del Messaggero del 18 gennaio 2012: Roma Capitale, ultimo atto per poteri speciali e fondiOggi ultimo atto poteri speciali