NUMERI ALLA MANO
I dati sono un ottimo modo per analizzare fenomeni, raccontare storie e valutare pratiche politiche. Con Numeri alla mano facciamo proprio questo. Una newsletter settimanale di brevi notizie, con link per approfondire. Alcuni numeri per comprendere lo stato del sistema politico italiano. Leggi il report “Partiti in crisi”.
Ridurre la dipendenza dei partiti dai fondi pubblici e incentivare le donazioni private. Era questo l’obiettivo delle riforme che si sono succedute negli ultimi anni. Abbiamo analizzato i bilanci delle forze politiche tra 2013 e 2017, il primo periodo utile per verificare l’impatto di quei provvedimenti.
Una differenza di non poco conto. I vecchi rimborsi elettorali valevano oltre 180 milioni di euro all’anno (ridotti a 91 durante il governo Monti), ed erano “automatici”, cioè venivano erogati in base ai voti ricevuti dalla lista nelle elezioni. Oggi il 2×1000 è volontario: solo se i contribuenti optano per una forza politica questa riceve il corrispettivo. Inoltre sono stati introdotti requisiti più stringenti per ricevere il finanziamento pubblico, come l’iscrizione nel registro dei partiti e la presenza di uno statuto conforme a principi minimi di democrazia interna.
A 4 anni dall’introduzione, i partiti hanno migliorato molto la loro capacità di intercettare il 2×1000 stanziato dallo stato (25,1 milioni a regime dal 2017). Ma comunque la raccolta del 2×1000, anche nell’anno migliore, ha garantito 15,3 milioni di euro di entrate: meno di quanto stanziato ma soprattutto molto meno di quanto garantivano i rimborsi elettorali.
Come si finanziano oggi i partiti