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Riparteilfuturo: Lo Spazza Corrotti passa alla Camera: cos’è cambiato?

 ddl spazzacorrotti approvato alla camera

Con 288 voti favorevoli e 143 contrari la Camera ha approvato il disegno di legge Spazzacorrotti. Ora l’esame del ddl continua al Senato.

Nelle scorse settimane vi abbiamo aggiornato con un’analisi completa del testo, raccontando punto per punto le importanti novità previste dal provvedimento.

Oggi, in particolare, ci soffermeremo sulla seconda parte del disegno di legge, interamente dedicata alla trasparenza dei partiti politici.

Cosa è cambiato dopo la votazione rispetto al testo proposto alla Camera?

Andiamo a vedere!

Finanziamenti ai partiti

La prima novità è rappresentata dalle modalità individuate per tenere traccia delle donazioni ricevute dai partiti politici: nella prima versione del testo di legge era previsto che ogni donazione dovesse essere annotata in un registro “bollato” in ogni sua pagina da un notaio.

La maggioranza parlamentare ha optato però per una soluzione diversa. Dal testo approvato dalla Camera scompare l’obbligo della bollatura da parte del notaio e viene introdotto quello di rilasciare una ricevuta per ogni contributo incassato, di cui deve esserne conservata la relativa matrice. I partiti avrebbero inoltre l’obbligo di pubblicare sui propri siti web l’elenco di tutte le donazioni e i finanziamenti ricevuti e tenerlo online per un periodo di cinque anni.

Restano invariati i limiti sulla rendicontazione dei finanziamenti ricevuti, con l’obbligo di pubblicare, entro trenta giorni dalla ricezione, tutti quelli superiori a 500 euro annui, l’unica soglia modificata è quella in cui scatta l’obbligo di dichiarazione congiunta per il soggetto che li eroga e il soggetto che li riceve, che passa ora da mille a tremila euro.

Positiva, dal nostro punto di vista, la conferma del divieto di accettare contributi dagli enti e stati esteri. Sarà possibile, invece, accettare il sostegno economico da parte di aziende straniere. A una condizione però: che queste paghino le tasse in Italia.

Le fondazioni politiche

Il passaggio dal finanziamento pubblico a quello privato ha spinto i partiti alla creazione di fondazioni costituite ad hoc, semplicemente per raccogliere finanziamenti, aggirando di fatto, grazie al regime di trasparenza più blando ai quali sono assoggettati questi enti, le limitazioni e gli obblighi di trasparenza più stringenti previsti per i partiti. Per porre un freno alla proliferazione di questi enti si era cercato di introdurre una disposizione che prevedeva la possibilità per i partiti di collegarsi in modo formale e quindi ricevere finanziamenti da una sola fondazione o associazione politica. Questa prescrizione però non è più presente nel testo approvato alla Camera.

Trasparenza delle candidature

Qualche nostro consiglio è stato accolto soprattutto sulla parte relativa alla trasparenza delle candidature.
Il testo nella sua originaria formulazione prevedeva l’obbligo per i partiti di pubblicare esclusivamente sui propri siti web il CV e il certificato penale dei candidati.

Fin da subito questa soluzione ci è apparsa poco incisiva, sia per le poche informazioni richieste, sia per la scelta di lasciare le modalità di pubblicazione alla libertà dei partiti.
Chi conosce la nostra campagna Candidati trasparenti sa che insieme a oltre 50.000 cittadini avevamo chiesto (e continuiamo a chiedere) di rendere pubblici anche i processi in corso, i finanziamenti ricevuti in campagna elettorale, la situazione patrimoniale e i potenziali conflitti di interesse.

La maggioranza ha deciso nella nuova formulazione di questo articolo di lasciare invariate le informazioni che i candidati devono rendere pubbliche; la novità invece è rappresentata dalle modalità di pubblicazione che non avverrà più sui siti dei partiti ma sul sito del Ministero dell’Interno nell’apposita sezione “Elezioni Trasparenti”.

inoltre un altro aspetto da noi suggerito è stato valorizzato: quello dell’accessibilità dei dati. I cittadini quindi potranno accedere alle informazioni attraverso la ricerca per circoscrizione, collegio elettorale, partito e per cognome e nome del singolo candidato.

Il provvedimento va certamente nella giusta direzione, ma come più volte ribadito, conoscere le sole condanne non tiene a riparo i cittadini dalla possibilità di votare candidati “impresentabili” o vicini alle mafie, inoltre per poter esprimere un voto consapevole il cittadino ha la necessità di conoscere quali sono gli ambiti in cui i candidati, se eletti, potrebbero avere un conflitto di interessi e inoltre chi li sostiene economicamente. Tutto questo già in campagna elettorale.

Continueremo la nostra battaglia ora che la discussione si è spostata al Senato.

Mai più impresentabili e corrotti in parlamento! Questo il nostro auspicio e per realizzarlo non ci stancheremo mai di ripeterlo: la trasparenza è l’unica soluzione.

vai a Riparteilfuturo  4 ottobre 2018 Ddl Spazzacorrotti: cosa prevede e cosa manca L’analisi di Riparte il futuro sul testo presentato alla Camera, che accoglie alcune delle proposte fatte al ministro Bonafede tra cui i pentiti di corruzione

 Vai ala scheda della Camera

Atto Camera: 1189
Disegno di legge: “Misure per il contrasto dei reati contro la pubblica amministrazione e in materia di trasparenza dei partiti e movimenti politici” (1189)

Fase Iter: Approvato il 22 novembre 2018. Trasmesso al Senato

Natura: Disegno di legge ordinario

Presentazione: Presentato il 24 settembre 2018

Relatori:

in Commissione: FORCINITI Francesco, per la Commissione I Affari Costituzionali, BUSINAROLO Francesca, per la Commissione II Giustizia

in Assemblea: FORCINITI Francesco, per la Commissione I Affari Costituzionali, per la maggioranza, MIGLIORE Gennaro, per la Commissione I Affari Costituzionali, di minoranza, COSTA Enrico, per la Commissione II Giustizia, di minoranza, BAZOLI Alfredo, per la Commissione II Giustizia, di minoranza, SISTO Francesco Paolo, per la Commissione I Affari Costituzionali, di minoranza, BUSINAROLO Francesca, per la Commissione II Giustizia, per la maggioranza

Assegnazione: Assegnato alle Commissioni riunite I Affari Costituzionali e II Giustizia in sede Referente il 26 settembre 2018

Parere delle Commissioni: III Affari Esteri, V Bilancio e Tesoro, VI Finanze, VIII Ambiente, X Attività  produttive, XI Lavoro, XII Affari sociali e XIV Politiche UE

Mostra informazioni su iniziativa e firmatari

PRIMA LETTURA CAMERA

Disegno di legge C. 1189 Presentato il 24 settembre 2018 – abbinata con C. 765

Iter in Commissione

  • Esame in Commissione (iniziato il 4 ottobre 2018 e concluso il 16 novembre 2018)

Iter in Assemblea

  • Discussione in Assemblea (iniziata il 19 novembre 2018 e conclusa il 22 novembre 2018. Approvato)
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