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16. Piano Regolatore Impianti Pubblicitari

cartellopoli basta

Proposta n. 4/2011. Approvazione Piano Regolatore Impianti Pubblicitari. (fuori elenco delibere urbanistiche)impianti pubblicitari impianti pubblicitari Proposta_RC.2011.1023

Cartellonistica pubblicitaria: ci vogliono provvedimenti incisivi ed efficaci, approvati dopo un esame pubblico approfondito, per restituire decoro e sicurezza a Roma!

a cura dell’Associazione Bastacartelloni – Francesco Fiori.

bastacartelloni@gmail.com

www.bastacartelloni.it

Da anni la grave situazione determinata dal dilagare della cartellonistica pubblicitaria è sotto gli occhi di tutti , abitanti e turisti, così come lo sono il danno di immagine e l’insicurezza delle strade.
Dall’inizio dell’anno è stato posto all’ordine del giorno del Consiglio Comunale il Piano Regolatore degli Impianti Pubblicitari (PRIP), un provvedimento atteso da molti anni, che avrebbe l’ambizioso obiettivo di porre fine, finalmente, al caos prodotto nella nostra città in ambito pubblicitario da normative comunali sbagliate, come la del. n. 37/’09.
Negli anni si son stratificati provvedimenti diversi e spesso contraddittori che, oltre a non aver risolto alcunché, hanno addirittura peggiorato la situazione. Pertanto affinché il Piano ottemperi alle sua finalità istituzionali e porti finalmente ordine nel settore è necessario fare tabula rasa della situazione esistente e cambiare radicalmente pagina.
Purtroppo da un esame approfondito il piano proposto dalla Giunta non esce bene, anzi rischia di mantenere il caos attuale. Invece se vogliamo un ‘effettiva inversione di tendenza crediamo che sia necessario modificare la normativa  capitolina nel suo complesso.
Sono tanti i lati negativi del PRIP presentato dalla attuale Giunta.
1) Ad esempio rileviamo come il provvedimento  preveda una superficie di esposizione pubblicitaria prevista dal PRIP ancora troppo elevata. Solo una sensibile riduzione della superficie di esposizione può valorizzare adeguatamente il mercato degli spazi pubblicitari oggi troppo inflazionato e degradato. Una riduzione della superficie  espositiva comporta da un lato una maggiore tutela del tessuto urbano attenuando l’impatto dell’impiantistica pubblicitaria, dall’altro una rivalutazione dei prezzi delle affissioni (meno offerta a fronte di una domanda stabile) vantaggiosa sia per gli operatori del settore che per la P.A. che potrà rivedere il canone. Ciò può essere effettuato in parte anche correggendo i numerosi errori materiali relativi alle strade che dovrebbero ospitare pubblicità che in alcuni casi non tengono conto dei vincoli esistenti.
2) Il rapporto fra regolamento esistente (delibera 37/2009), PRIP ed attuazione dello stesso attraverso i Piani di Localizzazione, è confuso ed anomalo dal punto di vista normativo, e provoca difficoltà interpretative, di gestione amministrativa, di applicazione. Sarà pertanto necessario adeguare il Regolamento Comunale alle novità introdotte con il PRIP.
3) Non ci sono indicazioni temporali o scadenze circa la redazione dei Piani di Localizzazione senza i quali, come suggerito dall’Agenzia di Controllo per la Qualità dei Servizi Pubblici, non si può fare “tabula rasa” delle concessioni attuali, azzerare l’esistente e procedere con le gare.
4) Riteniamo necessaria una trasformazione dello Schema Normativo del PRIP in Norme Tecniche di Attuazione in modo che il piano si uniformi alla terminologia e agli schemi usati di solito nella redazione dei piani urbanistici.
5) Risulta grave la mancata indicazione di come affrontare il disastro attuale in attesa delle piena attuazione del piano regolatore degli impianti . Ci vuole quindi l’introduzione nel PRIP di norme di salvaguardia che gestiscano il sistema fino ai Piani di Localizzazione ed ai bandi.
6) Nell’articolazione del territorio di Roma in zone e sottozone riteniamo che il presente piano si debba uniformare alla classificazione del territorio operata attraverso il NPRG di Roma (città storica, città consolidata, città da ristrutturare, città della trasformazione), così come previsto d’altro canto dallo stesso Regolamento Comunale in materia (art. 20 lett. A) DCC. n.37/2009 )
7) Nel PRIP deve essere esclusa esplicitamente ogni deroga ai vincoli paesaggistici ed al Codice della Strada, anche qualora possibile, adeguando le distanze minime fra impianti, dai semafori, gallerie, curve,  ecc. ai limiti più severi presenti nel C.d.S. stesso. Ciò comporterà conseguentemente un adeguamento del Regolamento Comunale.
8) I Piani di Localizzazione, cuore dell’attuazione del PRIP, prevedono la possibilità di essere redatti e presentati da soggetti privati anche per una ristretta porzione territoriale (una sola via o piazza). Ciò impedisce una reale riforma del settore, perché consente indirettamente di mantenere una elevatissima frammentazione del mercato in una miriade di imprese (sono oltre 400 quelle presenti in banca dati), che è una delle cause principali del caos esistente e della proliferazione dell’abusivismo.
Inoltre, il controllo del territorio ed il perseguimento degli abusi non sarebbe affatto facilitato.
Va pertanto lasciata all’amm.ne comunale l’esclusiva della redazione dei Piani di Localizzazione, resi per macro-aree almeno sulla base territoriale dei Municipi se non per zone ancora più ampie. I nuovi impianti dovranno avere caratteristiche estetiche, cromatiche e strutturali uniformi nell’ambito dello stesso Piano di Localizzazione.
8) Una volta approvati i Piani di Localizzazione proponiamo che il Comune proceda al rilascio delle autorizzazioni previste previa gara pubblica (bando) per ognuno dei nove ambiti territoriali. Ciò dovrà valere sia per gli impianti comunali dati in locazione sia per gli impianti privati.
La procedura di concessione attraverso gara pubblica risolve molti dei problemi del settore:
a) seleziona le imprese e ne diminuisce il numero, e le piccole e medie imprese si potranno comunque consorziare (come avviene in tutte le gare ad evidenza pubblica) per partecipare ai bandi;
b) stabilizza ed assicura gli incassi dell’amministrazione che potrebbe prevedere per l’impresa vincitrice, oltre al pagamento del canone, anche la realizzazione di servizi per la città (manutenzione aree verdi e strade, arredo urbano, ecc.);
c) facilita enormemente il contrasto all’abusivismo e ne riduce i costi per l’amministrazione; infatti è evidente che il controllo del territorio e le rimozioni degli impianti abusivi saranno onere dell’impresa che si sarà aggiudicata l’affidamento in esclusiva delle affissioni su una data zona, e che avrà ovviamente interesse a “proteggere” detta esclusiva, coadiuvando la Polizia Municipale e i Municipi.

Solo con correttivi drastici nella direzione sopra indicata riteniamo che il Piano Regolatore degli impianti possa essere un strumento utile ed efficace., altrimenti è meglio il ritiro del provvedimento.
Attualmente il tempo disponibile per il Consiglio Comunale, prima del suo scioglimento, non permette un esame serio e approfondito del piano  e soprattutto aperto al confronto  con i cittadini e con le realtà del territorio

MATERIALI

http://www.aequaroma.it/1pianoregolatore.html .

Proposta n. 4/2011. Approvazione Piano Regolatore Impianti Pubblicitari. (fuori elenco delibere urbanistiche)impianti pubblicitari impianti pubblicitari Proposta_RC.2011.1023