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La visione di Roma di Boeri forse non si è misurata con quella del Sindaco Gualtieri

Esattamente tre anni fa la Giunta Capitolina aveva approvato le “Linee di indirizzo per la costituzione del Laboratorio Roma050 – Il futuro di una Metropoli Mondo, per la diffusione di strategie di innovazione urbana e politiche di sostenibilità ambientale per Roma Capitale” con l’obiettivo di” sollecitare azioni in grado di favorire un processo di transizione ecologica che porti Roma a diventare una vera e propria Metropoli Arcipelago. Non solo una Metropoli costituita da quartieri, rioni e borgate dotate di una loro identità e realmente in grado di offrire ai loro cittadini i servizi e le infrastrutture necessarie, ma anche una Metropoli che nel suo insieme si avvia ad una radicale modernizzazione nelle infrastrutture della mobilità, del ciclo dei rifiuti, delle acque e del verde urbano. Una città del verde e della biodiversità dotata di alberature stradali, giardini, parchi, tetti e cinture verdi che permettono di diminuire danni e rischi del cambiamento climatico, raffrescare le città, migliorare la qualità dell’aria, ridurre l’inquinamento, tutelare le acque, controllare i deflussi superficiali, salvaguardare le biodiversità e la qualità dell’ambiente urbano”. Il Sindaco di Roma aveva poi affidato all’Architetto Stefano Boeri il compito di contribuire all’elaborazione di una visione futura per la città di Roma e l’Architetto Boeri aveva presentato il Laboratorio Roma050 – Il futuro di una Metropoli Mondo” .

Allora avevamo commentato che trovavamo incredibile che il Sindaco Gualtieri, dopo i tanti discorsi sulla partecipazione e l’ascolto dei cittadini, scegliesse un architetto famoso per affrontare i problemi della “rigenerazione urbana” dei territori abbandonati, dove la mancanza di ascolto degli abitanti e di lavoro per trovare soluzioni partecipate e non preconfezionate fa parte, anzi è il frattale, dell’abbandono stesso. 

Ora l'”esito del lavoro svolto” è stato presentato in una kermesse in Campidoglio il 23 giugno scorso. Non entriamo nel merito dei risultati, che approfondiremo quando i documenti citati dal comunicato sul sito istituzionale (*) saranno resi pubblici. Tuttavia fin d’ora non possiamo fare a meno di notare un primo e stridente scivolone, che induce a pensare che la “visione” del laboratorio di Boeri scorra su un binario parallelo rispetto alla – cruda – realtà di tante scelte del Sindaco Gualtieri.

In particolare colpisce la paradossalità di una delle slides a contorno dell’iniziativa, pubblicate sui social dallo stesso Boeri: “che cosa pensereste se, sull’Isola sacra, accanto alla foce del Tevere , nascesse un parlamento delle specie viventi?. Eppure proprio il Sindaco Gualtieri in qualità di Commissario straordinario per il Giubileo della Chiesa Cattolica 2025 ha inserito – e confermato nonostante il superamento del tempo massimo di realizzazione – nei DPCM degli interventi giubilari il progetto di un Porto turistico crocieristico proprio a Fiumicino, accanto alla foce del Tevere, che diventerebbe il primo porto privato per grandi navi italiano, realizzato da una società di cui fa parte la Royal Caribbean. Un intervento impattante sull’ambiente marino – è previsto un dragaggio di 12 metri per permettere l’approdo nelle basse acque del porto – , sull’ambiente costiero – è prevista l’alterazione della linea della costa e l’edificazione di numerose costruzioni – e sul paesaggio, in un’area a pochi metri da Ostia antica.

Forse le specie viventi a cui si riferisce la slide sono i milioni di turisti pronti a sbarcare sulla costa cementificata, e magari a calare sulla Capitale come recita un’altra slide “direttamente dal mare, navigando il Tevere su battelli velocissimi”.

Insomma, in attesa del doveroso aggiornamento quando saranno pubblicate carte e progetti del Laboratorio Roma050, per ora possiamo dire che ci sembra di essere sempre nel racconto ipersocial dell’Amministrazione Gualtieri, di una Roma dei sogni o degli interventi spot, che troppo spesso è ben diversa da quella che si sta apparecchiando, tra turismo e mattone, grandi eventi e archistar.

Anna Maria Bianchi Missaglia

Vedi anche Progetto Porto turistico – crocieristico di Fiumicino – cronologia e materiali

(*) (dal sito di Roma Capitale 23 giugno 2025)

Laboratorio Roma050, una visione per il futuro della città

È stato presentato questa mattina nella Sala della Protomoteca, alla presenza del Sindaco di Roma Roberto Gualtieri, dell’assessore all’Urbanistica e alla città dei 15 minuti di Roma Capitale Maurizio Veloccia e dell’architetto di fama internazionale Rem Koolhaas, l’esito del lavoro svolto dal Laboratorio Roma050 diretto dall’architetto Stefano Boeri.

Il Laboratorio Roma050 – promosso da Roma Capitale e dall’assessorato all’Urbanistica con Risorse per Roma S.p.A., coordinato dagli architetti Eloisa Susanna e Matteo Costanzo, composto da Giorgio Azzariti, Giulia Benati, Jacopo Costanzo, Margherita Erbani, Carmelo Gagliano, Susan Isawi, Riccardo Ruggeri, Marco Tanzilli, (architetti e progettisti junior under 35 selezionati tra oltre 350 candidature) – ha lavorato con l’obiettivo di delineare una possibile visione per il futuro di Roma: un modo per superare la logica dell’immediato e iniziare a progettare anche il futuro prossimo, ovvero ciò che le politiche dovrebbero attivare oggi avendo come riferimento un chiaro orizzonte intenzionale.

Il team diretto dall’architetto Boeri ha lavorato su tre segmenti temporali delineando tre scenari possibili: il futuro istantaneo (2030), il futuro strategico (2030-2050) e il futuro ipotetico (2050 e oltre) e dando vita a tre documenti: l’Atlante delle Trasformazioni (2030), l’Affresco della Roma Futura (2030–2050) e la Carta per Roma (2050 e oltre) che saranno messi a disposizione della collettività. Gli esiti prodotti sono frutto di un dialogo, durato 18 mesi, con la città, i suoi interlocutori e la ricca produzione di sapere politico, sociale, progettuale e di ricerca presente nella comunità urbana.

L’Atlante delle Trasformazioni
È una dettagliata e articolata mappatura delle trasformazioni in atto, dei progetti esistenti, delle traiettorie emergenti, delle intenzioni e degli spazi in attesa. Uno strumento, realizzato con il supporto di Risorse per Roma S.p.A., per orientarsi nella complessità del presente e riconoscere i segni del futuro già inscritti nell’oggi.

L’Affresco della Roma Futura
È lo strumento di visione strategica che proietta la città al 2050. Basandosi sulle evidenze raccolte nell’Atlante, offre un possibile orientamento delle strategie e delle politiche urbane a medio e lungo termine.  La visione proposta dall’Affresco si fonda su tre grandi strategie territoriali: l’acqua, l’archeologia e il Grande Raccordo Anulare.

La Carta per Roma 2050
È il manifesto urbano realizzato dal Laboratorio Roma050. Propone suggestioni, principi e traiettorie capaci di stimolare il pensiero e orientare le politiche di trasformazione urbana al 2050 e oltre. Nasce da quanto osservato nell’Atlante delle Trasformazioni e si nutre delle traiettorie strategiche tracciate nell’Affresco della Roma Futura, riconoscendo potenziali inespressi e vocazioni profonde della città di Roma.

Un lavoro molto convincente che poggia le sue basi su alcune caratteristiche che rendono Roma unica e che disegna una città del futuro straordinaria, valorizzando la dimensione ambientale e storico-archeologica con livelli di qualità della vita alti e uno sviluppo sostenibile. Una Capitale che riscopre il mare e i fiumi, costruisce sistemi ambientali diventando il parco urbano più grande del mondo e con il Gra che diventa elemento di ricucitura e non di isolamento“, afferma il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri.

Ringrazio l’architetto Stefano Boeri per questo lavoro e con lui i giovani professionisti che con caparbietà e passione si sono lanciati in questa sfida. Quello che ci consegnano – dichiara Maurizio Veloccia, assessore all’Urbanistica e alla città dei 15 minuti – è il disegno ragionato di una Roma possibile nel medio e lungo periodo. Una Roma che faccia dei servizi ecosistemici la base del suo sviluppo futuro, che sappia coniugare sviluppo e natura, innovazione e inclusione. La partita che si giocherà nei prossimi anni ha che fare con la permanenza dell’uomo sulla terra e si giocherà in principalmente nelle città, dove sempre più miliardi di persone concentreranno la propria vita. Il coraggio di affrontare i cambiamenti necessari e la capacità di gestire tale transizione in modo equo costituiscono la più grande sfida per chi è chiamato a governare le città. Il lavoro del Laboratorio ci consegna spunti, riflessioni, idee e progetti che possono aiutare a guidare tale transizione”.

Il futuro di una grande e complessa città come Roma – commenta Stefano Boeri, direttore del Laboratorio Roma050 – va declinato al plurale. C’è il futuro istantaneo, dei progetti in corso di realizzazione o pronti a partire, che parla di una metropoli con grandi problemi ma anche grandi energie, che sta recuperando il tempo perso grazie a decine di interventi di riqualificazione urbana ed ambientale. C’è un futuro strategico, che guarda al 2050 e immagina una metropoli con la forma di un arcipelago, composta da oltre 250 piccoli quartieri, che scopre anche fuori dal centro centinaia di siti archeologici e riconquista, come fosse un grande parco, un rapporto unico con la natura e l’agricoltura e che cambia – da barriera a magnete di attività e servizi – il ruolo del GRA. Infine, c’è un futuro ipotetico, auspicato ma ancora incerto, che immagina nella seconda metà del secolo una metropoli che veda ripopolarsi di residenti il suo cuore antico e svettare l’EUR come un hub internazionale polivalente – e che soprattutto prevede una Roma che nasca anche dal mare, dal Tevere e dall’Aniene, con Ostia come centro dell’Unione dei Paesi del Mediterraneo. Tre futuri a diversa gradazione di realismo, ma egualmente utili oggi: sia come possibilità, che come potenzialità attive nel presente di questa straordinaria Metropoli/Mondo”.

Laboratorio Roma050, presentato l’Atlante delle trasformazioni e la visione di Roma come città arcipelago

vedi anche

Rigenerazione urbana: Roma non ha bisogno di “archistar”, ma di un progetto partecipato dalla città 1 agosto 2022 di Anna Maria Bianchi Missaglia

Quei mali dell’urbanistica romana che Stefano Boeri non potrà sanare di Paolo Gelsomini -5 Agosto 2022Continua#

Per osservazioni e precisazioni scrivere a: laboratoriocarteinregola@gmail.com