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Chi ha paura dei cittadini: Casa del Municipio XIV, una bruttissima storia

foto da Fb Urban center 24 luglio 2017

foto da Fb Urban center 24 luglio 2017

Abbiamo aperto  uno spazio per i commenti che ci sono stati inviati, per  aprire  il dibattito sulla situazione dell’Urban Center, con l’obiettivo di trovare una soluzione che riapra il dialogo tra comitati e  istituzioni municipali e che faccia proseguire l’esperienza della casa del  Municipio. Cominciamo con la risposta dell’Assessora Ruffa del 27 luglio all’articolo sottostante, un intervento del Presidente della Commissione trasparenza Julian Colabello (PD)  e un’ulteriore commento di Ferinando Suraci Presidente del Comitato Casal del Marmo(> vai alla  pagina)

Sempre più aggrovigliata la situazione al XIV Municipio, dove la Commissione trasparenza che si è tenuta il 19 luglio (a cui ha assistito anche Carteinregola) alla presenza del Presidente Campagna (M5S) e dell’Assessora alla partecipazione  – nonchè vicepresidente  – Ruffa, anzichè contribuire a fare chiarezza e individuare  una strada condivisa per la  ricomposizione dei contrasti  tra i comitati dell’Urban center e la maggioranza municipale,  ha inasprito  il conflitto. E il  24 luglio si è verificata un’ ulteriore circostanza che riduce ancora di più la possibilità di un dialogo,  con i cittadini e due consiglieri di opposizione che si sono trovati di fronte alla sede del Municipio sbarrata e non hanno potuto dare corso alla prevista (e annunciata) riunione. Un dialogo che ci auguriamo ritorni nel perimetro del confronto collaborativo, anche perchè  una insanabile rottura sarebbe una sconfitta per tutti: per i cittadini e i comitati, che per due anni si sono impegnati con passione per costruire la Casa del Municipio come strumento di partecipazione attiva, e per il Presidente, la sua Giunta e la sua maggioranza Cinque Stelle, che rischiano di perdere, ancora prima del consenso, la credibilità come forza in grado di  governare democraticamente i territori, rispettando l’autonomia dei cittadini e degli strumenti partecipativi.

E pensare che il Presidente Campagna in Commissione aveva esordito citando una frase  del nostro  articolo “Casa del Municipio XIV, una brutta storia”:  “la vera democrazia comporta che si seguano le regole democraticamente stabilite accettandone le conseguenze. Cambiare a piacimento  le regole  di un processo democratico, o addirittura azzerarlo,  è assai poco democratico“: in questa vicenda, come spesso accade,  entrambi i contendenti si appellano al rispetto delle regole.  E se è sempre difficile, in caso di contrasti esasperati, stabilire torti e ragioni, proveremo a dare una lettura dei fatti cercando di fare chiarezza quantomeno su  chi ha “per primo”  interrotto un rapporto all’inizio costruttivo e condiviso e  su chi dimostra o meno  disponibilità a trovare un accordo con la controparte, anche  rinunciando a qualcosa. Non ci esprimiamo invece sugli aspetti giuridici/burocratici, che chiaramente dovranno essere oggetto di valutazione formale da parte degli organi preposti, che più che sancire la sussistenza dei cavilli addotti soprattutto dalla maggioranza municipale – tipo eccepire sulla data fissata per le elezioni, a suo dire 4 giorni dopo i termini prescritti – dovranno stabilire  il perimetro dell’autonomia della “parte civica”  dell’Urban Center. Un’autonomia che è sancita dal  Regolamento condiviso che si è dato l’Urban center due anni fa (in calce), proprio per garantire che non succedesse più, come in un film che troppe volte abbiamo visto (e continuiamo a vedere), che, chiunque arrivi al governo, possa scegliersi la platea della cittadinanza con cui confrontarsi, finendo inevitabilmente con il privilegiare gli interlocutori più vicini e allineati.  Perchè  la partecipazione civica deve essere – come la stampa – il “cane da guardia” dell’interesse pubblico,  un contrappeso anche critico, quando necessario, a chi gestisce il potere. Anche se chi governa  proviene da un mondo di “portavoce”.

Sulla base di quanto ascoltato dalla Commissione del 19 luglio, proviamo  a fare una sintesi   della dinamica e soprattutto delle motivazioni di un conflitto che, lo diciamo subito, a nostro avviso è stato aperto dalle istituzioni municipali.

La Casa del Municipio XIV è stata istituita formalmente con una delibera del 16 luglio 2015 (1), che si ispirava alla delibera capitolina  57/2006 sulla partecipazione della cittadinanza alle trasformazioni urbane nei territori, e  prevedeva la costituzione di un Urban center guidato da  un organismo di rappresentanza – il comitato partecipativo –  costituito da 6 membri eletti dai comitati di quartiere  e da 4 membri nominati dal Municipio,  caiscuno nella sua autonomia. Il regolamento prevedeva anche  uno spazio  da reperire all’interno dei locali del Municipio, che nei primi due anni è stato individuato – informalmente – in una stanza della sede municipale che veniva utilizzata dall’Urban center anche come Info point per la cittadinanza.   Il Comitato partcipativo  era tuttavia “provvisorio”, in quanto il regolamento prevedeva che”scadesse” dopo due anni, data entro la  quale avrebbero dovuto essere indette le elezioni, a cui avrebbero partecipato, con diritto di elezione attiva e passiva,  tutte le realtà del Municipio che rispondessero a determinati requisiti e si iscrivessero al realizzando albo delle associazioni.

Dopo il cambio di governo municipale  – nel giugno 2016 il M5S prende il posto del centro sinistra  – i lavori dell’Urban center continuano tranquillamente e serenamente per mesi, con i nuovi rappresentanti istituzionali nominati  dalla nuova maggioranza (tre) e dalla nuova opposizione (uno), avviando o continuando i processi partecipativi su alcuni temi  nevralgici per il futuro del quartiere come il Forte Trionfale.  In ottobre  la nuova giunta  approva   una memoria (che diventerà poi una delibera di  consiglio) che proroga i membri del comitato partecipativo – che secondo il  regolamento sarebbe scaduto  il 31 dicembre 2016 – al 30 giugno 2017, con la motivazione che si ritiene importante la prosecuzione delle attività dell’urban center e  che si intende   avviare una revisione condivisa del regolamento e a  dei criteri dell’albo delle associazioni di quartiere,  istituito il 30 marzo 2016 ma mai attivato .

Passano  molti mesi senza che  la maggioranza e l’Assessora alla partecipazione diano seguito ai propositi deliberati: il regolamento non viene modificato, mentre viene modificato – senza il coinvolgimento dell’Urban center –  l’albo delle associazioni, con una delibera (8 maggio 2017)  che sostituisce la precedente (2), mentre il modulo con cui i comitati possono chiedere di essere iscritti  viene messo a disposizione sul sito solo l’11 maggio. Subito i membri della Casa del Municipio si attivano per diffonderlo e pubblicizzarlo, tanto che alla fine si presenteranno alle elezioni, fissate dal comitato partecipativo il 4 luglio,  21 comitati di quartiere.

Ma il  primo di giugno, il  Presidente del Municipio  si attiva per fermare le elezioni e sospendere tutte le attività dell’Urban center.

Non stiamo qui  a ricostruire l’intricato scambio di mail,  delibere predisposte dal Presidente e non presentate per mancanza della firma della direttrice del Municipio,  contestazioni burocratiche,  diffide: gli elementi oggettivi e giuridicamente validi saranno, speriamo, prima o poi stabiliti formalmente da chi di dovere. Ma al di là dei cavilli,  secondo quanto affermato durante la commissione trasparenza del 19 luglio,  il  Presidente Campagna e l’Assessora Ruffa intendevano sospendere le attività dell’Urban center per due motivi: il primo  perchè  a loro dire il tempo per la pubblicizzazione dell’adesione all’albo delle associazioni  – 50 gg – era troppo limitato;    il secondo  perchè prima delle elezioni intendevano  modificare il  regolamento.

Ora,  a parte il fatto che risulta incomprensibile perchè il Municipio non abbia voluto fare  ricorso   – trattandosi  oltretutto di ritardi   della stessa istituzione –  a  un’ulteriore proroga dell’Urban center,  ci sembrano fondate le obiezioni del comitato partecipativo, a partire da quella che,  secondo il regolamento,  le decisioni che riguardano la componente civica sono a esclusivo carico e responsabilità della componente civica. E  l’adesione di nuove realtà aderenti all’albo, che si aggiungono a quelle che da due anni già lavorano con l’Urban center, sarà – si spera – un fenomeno che continua nel tempo e che quindi troverà man mano rappresentanza nelle consultazioni che seguiranno. Oltretutto  i rappresentanti civici dell’Urban center  si sono   dichiarati  disponibili a operare i cambiamenti necessari al regolamento, e anche a   indire nuove elezioni del comitato partecipativo anche prima della scadenza dei due anni.  Sembra quindi davvero  ingiustificata una tale determinazione nel cercare di bloccare una realtà civica che funziona da tempo così bene   per operare dei cambiamenti che possono essere introdotti man mano, senza alcuna interruzione cruenta, ma lavorando in sinergia, come in passato.

Invece siamo al punto che il Presidente del Municipio non vuole riconoscere  le elezioni che si sono regolarmente svolte nè i nuovi rappresentanti del comitato partecipativo.

Ma noi  proviamo a  fare qualche altro ragionamento, perchè ci sembra che il conflitto, per essere affrontato e risolto, debba essere rappresentato in tutte le sue parti, comprese quelle che sono rimaste  nei sottintesi  di  tanti interventi.  In attesa che il Presidente Campagna e l’assessora Ruffa ci rispondano nel merito, mettiamo sul tavolo  le nostre preoccupazioni. E la loro fondatezza si potrà verificare anche nelle future iniziative  che la Giunta metterà in atto.

La prima preoccupazione riguarda il destino di Forte Trionfale. Che nel recente – e ulteriore  – processo partecipativo avviato nella scorsa primavera, ha visto  posizioni dei comitati piuttosto articolate ma difformi dalle intenzioni dell’ex assessore all’urbanistica Berdini e dell’attuale assessore Montuori, che recentemente ha definito l’ipotesi caldeggiata dal processo partecipativo “moneta urbanistica”. E non possiamo non chiederci se  l’improvviso intento di sospendere l’esperienza dell’Urban center  non  sia collegato in qualche modo alla lettera inviata dal comitato partecipativo alla Sindaca Raggi e all’Assessore Montuori per sollecitare la presentazione del Piano di recupero,  prevista dal protocollo del 2014 con il Demanio e la Difesa per acquisire definitivamente il Forte al patrimonio comunale. Protocollo che decadeva il 28 maggio e che la nuova Amminstrazione capitolina ha poi  lasciato scadere, insieme (e di conseguenza) al finanziamento statale che era stato destinato al Forte nel Decreto periferie dle Governo. Lettera – alla Sindaca  e all’Assessore – firmata  non solo dai membri civici dell’ Urban center ma anche da tre dei 4 consiglieri comunali (l’assessore Ruffa, quarto membro istituzionale, non era d’accordo con l’invio della lettera).

La seconda preoccupazione riguarda invece, in generale,  il rispetto  dell’istituto della  partecipazione dei cittadini, soprattutto da parte di un Municipio che si è dotato di un’Assessora alla partecipazione e di una  Commissione partecipazione.

La partecipazione, lo sappiamo anche noi, non è un pranzo di gala. I cittadini – anche se non ci sembra questo il caso – possono essere troppo esigenti, poco competenti, anche strumentalmente critici, in certi casi.  E i loro rappresentanti eletti dovrebbero pensarci bene, prima di promettere la  partecipazione in campagna elettorale. Possono trovarsi di fronte a tante rogne. E non li obbliga nessuno a  prendersi l’impegno. Siamo in una democrazia rappresentativa, chi è eletto decide,  se i cittadini non apprezzano il suo operato, alla tornata successiva votano per  qualcun altro. E nulla vieta all’attuale maggioranza capitolina e municipale di cancellare i provvedimenti varati dalle precedenti maggioranze, dalla legge 57 di Veltroni sui processi partecipativi per le trasformazioni urbane (e l’istituzione delle Case dei municipi)  e anche  i regolamenti municipali, come quello dell’Urban center.

Però devono farlo prendendosene la responsabilità politica e senza ingannare i cittadini. Che vuol dire che un MoVimento che si pone in discontinuità con il passato, rivendicando addirittura come asse portante della propria politica “dal basso” la partecipazione  civica e chiamando “portavoce” i propri eletti, deve rispettare e garantire le regole democratiche,   stando alla larga dai comportamenti di tanti  partiti di centro, di destra e di sinistra, che in molti casi spacciavano per partecipazione il rassicurante minuetto del confronto con le associazioni amiche, se non con veri e propri cloni civici delle proprie formazioni politiche.

E vogliamo sperare che non sia vero  – o che sia un’esagerazione –  quanto riportato da alcuni cittadini sulle intenzioni – che sarebbero state manifestate in riunioni pubbliche – del Presidente del Municipio e della sua Giunta di cambiare il regolamento dell’urban center – frutto di un lavoro condiviso tra cittadini e  istituzioni  – senza coinvolgere l’Urban center stesso e soprattutto rimettendo mano alla “governance” del comitato partecipativo, modificando i numeri della componente civica per aumentare quelli della componente istituzionale, affidando il ruolo di coordinatore a un consigliere di maggioranza.

Se fosse così, sarebbe una gravissima normalizzazione di uno strumento civico democratico, che getterebbe davvero una luce inquietante non solo sul XIV Municipio ma su tutto il MoVimento, nelle cui fila, ne siamo convinti perchè ne conosciamo tanti, ci sono molti cittadini (consiglieri, assessori…)  appassionati e idealisti,  che si sono dati alla politica proprio per mettere fine ai soliti giochi.

I cittadini possono essere dei gran rompiscatole,   ma sono gli unici anticorpi di un sistema che abbiamo visto andare tristemente  in scena  nel processo “Corruzione Capitale” e che probabilmente continua ad andare in scena ogni giorno, all’ombra di sistemi consolidati e  sempre troppo poco scalfiti.  Come non ci stancheremo di dire, il confronto  con chi può esprimere liberamente  critica e dissenso è l’unica garanzia per proseguire sulla strada giusta.

Aspettiamo con fiducia una risposta  da parte dei portavoce del XIV Municipio, dal Presidente alla vicepresidente  ai componenti della Giunta. Una risposta nel merito, non sui cavilli.

Anna Maria Bianchi Missaglia

Per osservazioni eprecisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com

 veid anche Casa del Municipio XIV, una brutta storia con la cronologia dei fatti salienti

(1) in calce una ricostruzione (in aggiornamento) della vicenda urban center

(2)  scarica la delibera ALBO DELLE ASSOCIAZIONI del 30 marzo 2016  2016.03.30 Delib n.12 AlboAssociazioni XIV MUN scarica la delibera ALBO DELLE ASSOCIAZIONI2017.05.08 Delib n.21 Albo Libere Forme Associative XIV MUN

NOTA: il 30 aprile 60 gg prima della scadenza dell’urban center, non erano state ancora approvate le modifiche all’albo nè era mia stato pubblicato il modulo per aderire al’albo

L’Urban Center XIV  – Casa del Municipio

a cura di Ferdinando Suraci

blog coord carta dei valori municipio XIV

L’Urban Center XIV  – Casa del Municipio è stato istituito con Delibera Municipale n. 26 il 16 Luglio 2015 ( scarica  la delibera) ai tempi della Giunta Barletta ed è stato poi prorogato al 30 Giugno 2017 con una Delibera di giunta 2 del 7 Ottobre 2016 ( scarica la delibera ) poi convertita in delibera Municipale. Secondo il regolamento approvato con la delibera, l’Urban Center è formato da rappresentanti civici e rappresentanti istituzionali.  La componente civica era formata da otto membri che coincidevano con gli otto Tutor che hanno dato vita alla conferenza Urbanistica Municipale del 2014 conclusa con la Carta dei Valori del Municipio XIV ( 83 schede progettuali sulle risorse presenti su tutto il territorio municipale). La componente istituzionale era composta da 4 membri, 3 di maggioranza e uno delle opposizioni. Con il cambio di amministrazione del giugno 2016 la componente istituzionale è stata modificata con 3 nuovi membri di maggioranza e 1 membro dell’opposizione.

urban center incontro santa maria Schermata 2017-07-18 alle 08.59.39

La gestione dell’Urban Center XIV è stata svolta dal Comitato partecipativo attraverso le riunioni pubbliche del Comitato Partecipativo e attraverso la istituzione dei Tavoli Tecnici ( con tecnici sia municipali che comunali e il CP) e con Gruppi di Lavoro ( aperti anche al contributo delle associazioni e comitati di quartiere). Sono stati svolti PROCESSI PARTECIPATIVI e Assemblee Partecipative sia nella prima Giunta Barletta (sul Forte Trionfale) sia nella nuova giunta Campagna (sul Forte Trionfale e sul Santa Maria della Pietà);  sono stati svolti durante la  Giunta Barletta (PD) Tavoli Tecnici su i Piani di Zona con la presenza di tutte le istituzioni coinvolte (Municipio,Comune , Regione , Ministero) e gli attori pubblici e privati e su questioni importanti come la proposta di Centralità urbana locale ( largo Millesimo) e il piano di ristrutturazione della Striscia dei Servizi di Palmarola- Ottavia.

urban center forte trionfale

La capacità di collaborazione dell’Urban Center XIV con il dipartimento Attuazione Urbanistica del Comune di Roma è stato esemplare nel caso del Processo partecipativo sul Forte Trionfale,  sia nella prima fase con la Giunta Barletta che nella seconda fase con la Giunta Campagna (M5S) con due ASSEMBLEE PARTECIPATIVE e due LABORATORI con decine di interventi di Associazioni e Comitati di Quartiere.

Il 23 giugno 2017 dall’Assessore all’Urbanistica e Infrastrutture e dal Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica  hanno avviato  il processo partecipativo per il Piano di recupero di iniziativa privata “Selva Candida”,   per un totale di circa 23.000 mq di SUL residenziale più 26.500 mq di SUL Commerciale ( più 45.000 mq  di parcheggi del Commerciale e 10.000 mq di parcheggi sul residenziale (2)senza coinvolgere l’Urban Center

Come da  Regolamento dell’Urban Center XIV , a due anni dalla sua istituzione si è provveduto, con le modalità stabilite dalla deliberazione n 26 del 16 7 15, a eleggere i nuovi organi dell’Urban center, che sono stati proclamati il 12 luglio 2017.

piano recupero selva candida su sito dip urbanisticaSchermata 2017-07-18 alle 09.09.53_________________________________________________________________________________________________

post urban center 12 luglio comunicato fbSchermata 2017-07-18 alle 11.33.57 (1) vedi le 5 risposte a Carteinregola nella pagina  LUCA MONTUORI -Assessore URBANISTICA INFRASTRUTTURE http://www.carteinregola.it/index.php/istituzioni/roma-capitale/la-giunta-raggi/luca-montuori-assessore-allurbanistica-e-alle-infrastrutture/ [Forte Trionfale: strumenti urbanistici e gestionali per ridurre l’utilizzo della moneta urbanistica.]

(2) Il 12 luglio il nuovo coordinatore pro-tempore ha scritto al Direttore del Municipio invitandolo ad adottare tutti i provvedimenti necessari per ottemperare a quanto disposto nel Regolamento ed in particolare all’ Art. 7 (Sede dell’ Urban Center XIV) comma 1 “La sede attrezzata dell’Urban Center XIV è messa a disposizione dall’Amministrazione Municipale all’interno di una struttura nella disponibilità di Roma Capitale” e nelle Norme Transitorie comma 8 “Nelle more della definizione e costituzione della sede, l’Urban Center XIV si riunisce ed opera nei locali indicati e gestiti dal Municipio”, dopo aver appreso che, senza alcuna comunicazione ufficiale,  il locale che era stato messo a disposizione dalla precedente Giunta Municipale, posto a piano terra della sede municipale di Via Mattia Battistini e sede anche della mostra espositiva aperta ai cittadini, realizzata nell’ambito del processo partecipativo realizzato per il Forte Trionfale era stato recentemente assegnato al gruppo politico Movimento 5 Stelle.

(3)  scarica LA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO SELVA CANDIDA selvacandida-presentazione20170703 http://www.urbanistica.comune.roma.it/images/partecipazione/selvacandida/selvacandida-presentazione20170703.pdf

(4)  SCARICA Municipio XIV urban center deliberazione n 26 del 16 7 15 con regolamento

Con un’altra lettera il Coordinatore  pro tempore il 16 luglio ha invece fatto presente all’Assessorato all’Urbanistica che, come espressamente previsto dall’art. 7 comma 4 del “Regolamento di partecipazione dei cittadini alla trasformazione urbana”, Allegato A alla Delibera C.C. n. 57 del 02.03.2006 che così recita: “Entro 15 giorni dalla data in cui si renda disponibile la progettazione relativa agli interventi di iniziativa pubblica o privata, questa viene trasmessa dall’Unità Organizzativa competente alla Casa della Città e alla struttura Municipale (Casa del Municipio) interessata per le finalità di cui all’art. 5.”, essendo il Municipio XIV Roma Monte Mario dotato della propria Casa del Municipio già dal 2015  e che di conseguenza tale organismo obbligatoriamente svolge ed implementa a livello municipale tutte le attività che sono previste a carico della Casa della Città dal suddetto Regolamento per la partecipazione dei cittadini,  la convocazione, avvenuta il 10.07.2017, dell’incontro pubblico aperto alla cittadinanza del 25 luglio 2017 a”è di fatto inficiata dal mancato intervento dell’Urban Center XIV Casa del Municipio, che è attore principale, in quanto a tale organismo spetta, tra gli altri, il compito di supportare il RUP del procedimento (peraltro non indicato nella documentazione pubblicata) nella redazione del documento della partecipazione che deve essere allegato alla proposta di provvedimento di adozione del Piano di Recupero ed accompagnare tale proposta in tutto l’iter previsto (Giunta Comunale, Commissioni Consiliari, Consigli Municipali, Consiglio Comunale). scarica delibera partecipazione del57_02032006

(5) VAI AL COMUNICATO DEL 12 LUGLIO 2017 sulla pagina  Facebook dell’Urban Center XIV

vedi anche

Delibera Giunta Municipio XIV su Urban Center XIV Casa del Municipio 7 ottobre 2016
SALVIAMO IL FORTE TRIONFALE http://www.carteinregola.it/index.php/salviamo-il-forte-trionfale/

scheda Forte Trionfale http://www.carteinregola.it/index.php/fortetrionfale/

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