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Il confronto social tra la Presidente e la Sindaca racconta un disagio (e un problema) vero del M5S

iniziativa M5S dicembre 2015 foto ambm  IMG_4893Una riflessione personale sulla vicenda dell’accorato post su Fb della Presidente del VII Municipio Monica Lozzi in risposta a un post della Sindaca Raggi. Poche parole da cui emerge una delle principali criticità del MoVimento, che sembra sempre più scegliere di sacrificare i rapporti con i cittadini e persino l’ascolto  degli stessi compagni di strada, sull’altare di una comunicazione tesa solo al consenso a tutti i costi

di Anna Maria Bianchi Missaglia

Non so se il post su Facebook della Presidente del VII Municipio Monica Lozzi in risposta a un altro post della Sindaca Raggi riguardi solo un confronto interno al MoVimento o anche i cittadini, visto che le due esponenti pentastellate ricoprono anche ruoli istituzionali e che il motivo dello sfogo della Presidente del VII scaturisce da una questione che riguarda un istituto scolastico del Municipio che ha avuto qualche disagio, poi risolto, a causa di problemi di certificazione antincendio. Ma al di là della vicenda in sè – che chi vuole può approfondire al link su Fb della Presidente Lozzi – voglio fare una riflessione  sulla strada che ormai troppo spesso la Sindaca – o piuttosto il suo ufficio comunicazione – ha imboccato nel trattare con le persone. Cittadini, ma anche compagni di strada pentastellati.

M0lti i motivi di disagio espressi dalla Lozzi: la difficoltà di interlocuzione con il Campidoglio, il merito della soluzione di un problema attribuito al Comune e non al Municipio che si è speso oltre misura; il demerito scaricato sul Municipio per qualche ritardo dovuto a una situazione difficile da affrontare che pure è stata affrontata senza aiuto; la riunione tecnica in Comune a cui insolitamente partecipano “alcuni addetti alla comunicazione, figure queste ultime solitamente estranee a riunioni operative“. Fino a alle tre righe finali, che sono una diagnosi assai lucida di un “modus operandi a livello centrale che non prevede la condivisione di problemi e soluzioni provenienti dai Municipi, ma che risulta invece estremamente attivo nella pubblicizzazione dei risultati ottenuti” , a cui si aggiunge, da parte della Presidente del VII Municipio,  il “dover rispondere via social ad un problema con la mia maggioranza” e a dover pensare di ricorrrere “a ogni mezzo consentito per far sentire le difficoltà del mio territorio e dei miei cittadini” se “l’interlocuzione telefonica dovesse continuare ad essere così difficile“.

Se mettiamo questo sfogo a confronto con quelli  di tanti comitati cittadini, che non solo lamentano di essere stati esclusi e inascoltati su problematiche dei propri territori di cui si occupano da anni, ma addirittura di essere stati tenuti all’oscuro di quanto si sta decidendo – ne è un esempio recente la vicenda del CasaleAlba 1 nel Parco di Aguzzano, che abbiamo raccontato qualche giorno fa in un altro post – , con i toni spesso arroganti con cui la Sindaca respinge le legittime – e quasi sempre assai giustificate – critiche che le vengono mosse – vedi i cagnolini col pedigree evocati in occasione della manifestazione “Roma dice basta” – , e con il frequente disconoscimento del ruolo delle opposizioni – la Commissione trasparenza disertata dalla maggioranza, ma anche  dai tecnici convocati, dopo l’ intervento del Segretario generale – si compone un quadro assai preoccupante.

Quello di una maggioranza allergica a qualunque critica,  che sembra avere come principale, se non unico, obiettivo un bulimico bisogno di consenso a tutti i costi. Che si traduce in  uno stile e in una modalità di comunicazione che cercano solo il risultato roboante e a breve termine, senza alcuna preoccupazione per le sensibilità ferite, per le svalutazioni sistematiche, per le appropriazioni di meriti, per le ingiustizie appioppate. E con scarsa attenzione ai rapporti umani.   Tutti boomerang, che torneranno indietro con gli interessi. Ma che soprattutto non dovrebbero essere compatibili con l’immagine – sembra un’era fa – dei “portavoce” cinquestelle: perchè dovremmo ricordarci più spesso che la Sindaca, i suoi consiglieri (e i parlamentari etc) sono cittadini che si sono dati alla politica per cambiare sistema, per promuovere la partecipazione civica, per rendere le istituzioni trasparenti. Oggi quelle buone intenzioni sono per lo più seppellite dalle trovate un tanto al kilo degli uffici comunicazione, che producono messaggi scadenti che  cercano di trasformare faticosi risultati in successi iperbolici,  sbianchettando il dissenso esterno ed interno. Contando sull’acritica  fedeltà dei suoi esponenti, fedeltà  che  però, per un  portavoce,  dovrebbe essere prima di tutto  verso i cittadini e verso gli “ideali” del MoVimento.

Leggo oggi sui giornali che il vicepremier Di Maio sta pensando, dopo la sconfitta abruzzese, di avviare cambiamenti nel MoVimento e “guardare alle liste civiche radicate sul territorio“. Temo che ormai sia troppo tardi. Almeno a Roma, dove in molti Municipi i rappresentanti pentastellati hanno allontanato deliberatamente molte realtà civiche e sociali, viste con sospetto “a prescindere” a causa delle loro – naturali – interlocuzioni con le istituzioni precedenti al M5S.

La stessa scelta di puntare alla “democrazia diretta” tramite “postazione computer”, ognuno nella solitudine della sua casa, senza – o con pochi – incontri “faccia a faccia”, senza un vero confronto, senza contradditorio, senza comunità, è/sarà la mazzata finale ai pochi eroici cittadini che ancora hanno tempo e voglia di impegnarsi per rendere migliore il proprio territorio.

Con quelle realtà cittadine – con alti e bassi, contenti e scontenti – la Presidente Lozzi ha cercato in questi  due anni e mezzo di collaborare, almeno rispondere. Quando possibile e necessario, dare ascolto.

Non so quali conseguenze avrà sui misteriosi rapporti interni al M5S il suo  sfogo. Certo non è il massimo che i conflitti finiscano sui social, ma pare che sia diventata  l’ultima spiaggia per essere ascoltati persino per delle istituzioni, e dello stesso colore politico.

La Sindaca e il MoVimento hanno ora  un’occasione per dimostrare che anche nel M5S si possono avanzare critiche senza essere messi nell’angolo, e anzi per  fare tesoro di persone che sanno difendere il proprio lavoro e quello dei propri collaboratori, e portare avanti le istanze del proprio territorio, indipendentemente dalle appartenenze – e opportunismi – partitici.

A meno che non si navighi talmente a vista, da stringersi sempre più ai rassicuranti soldatini sempre pronti a mettersi sull’attenti e a celebrare peana, aqquartierati in un fortino sempre più estraneo a quello che succede fuori.

Anna Maria Bianchi Missaglia

(l’articolo non è stato preventivamente condiviso con l’Associazione ed è quindi una riflessione esclusivamente personale)

Roma, 14 febbraio 2019

Se qualcuno vuole rispondere può scrivere a : laboratoriocarteinregola@gmail.com

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Dal profilo Fb della presidente Monica Lozzi (nel post anche i documenti con la corrispondenza con il Campidoglio nei giorni precedenti)

lozzi fb Schermata 2019-02-14 alle 12.42.50Cara sindaca Virginia Raggi,

prima di scrivere questo post ho contato fino a 10, e a 11 ero ancora più convinta di doverlo fare, anche solo per il rispetto che provo per il lavoro immenso svolto dalla mia Assessora Elena De Santis e dai nostri uffici in merito alla scuola “Guido Milanesi” di via Tropea. Dopo aver letto la nota della dott.ssa Acerbi che allego al presente post, (insieme alla nostra risposta) e il post pubblicato sulla sua pagina ad opera della sua comunicazione, ho sentito il dovere di fare alcune precisazioni.

Tutta l’attività relativa ai lavori per la riapertura della scuola è stata svolta unicamente dal Municipio VII.

L’unico contributo degli uffici comunali, tardivo rispetto alle nostre richieste di interlocuzione, si è limitato – a seguito della protesta in Campidoglio di alcuni genitori – alla nostra convocazione e all’ascolto di tutte le iniziative messe da noi in campo per la riapertura della scuola.

Il Municipio ha trovato le soluzioni in maniera del tutto autonoma e senza alcun ausilio da parte dei suoi uffici; dopo incontri, riunioni fiume, telefonate, pec e ogni altro mezzo di comunicazione esistente, grazie alla collaborazione della Dirigente scolastica e del Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione (RSPP), abbiamo trovato una via d’uscita e poi semplicemente l’abbiamo comunicata in una riunione nella quale erano presenti la Vice Capo di Gabinetto – la dott.ssa Acerbi – un Vice Direttore del Comune di Roma, ed alcuni addetti alla comunicazione, figure queste ultime solitamente estranee a riunioni operative.

Sentirci quindi definire dalla dott.ssa Acerbi disattenti nell’osservanza dei tempi per l’effettuazione degli interventi ci ha profondamente amareggiati. In tema di tempistiche di bandi ed appalti non dobbiamo insegnare nulla a nessuno, ci limitiamo a sottolineare che i fondi sono stati stanziati nel 2018 e che non vi è nessun ritardo da parte di questa Amministrazione, ma solo tempistiche burocratiche indipendenti dalla nostra buona volontà.

I pochi fondi a disposizione (ricordo che il bilancio del Municipio è un bilancio derivato dal Comune di Roma) non ci hanno comunque impedito di predisporre i lavori per l’adeguamento antincendio di ben 18 plessi scolastici, compreso la “Guido Milanesi”. Chi altri può dire di aver fatto altrettanto?

Siamo poi stanchi di un modus operandi a livello centrale che non prevede la condivisione di problemi e soluzioni provenienti dai Municipi, ma che risulta invece estremamente attivo nella pubblicizzazione dei risultati ottenuti. E’ bello comunicare un obiettivo centrato, ma è molto più bello essersi impegnati al massimo ed in prima persona per aver ottenuto quel risultato.

Mi auguro vivamente di non dover più rispondere via social ad un problema con la mia maggioranza: ma se l’interlocuzione telefonica dovesse continuare ad essere così difficile, utilizzerò ogni mezzo consentito per far sentire le difficoltà del mio territorio e dei miei cittadini.

Con stima immutata,

Monica Lozzi, Presidente Municipio VII.

raggi fb Schermata 2019-02-14 alle 12.58.28Dal profilo Fb della Sindaca Virginia Raggi

Voglio dare una bella notizia ai ragazzi dell’istituto Guido Milanesi all’Appio: la prossima settimana riaprirà la loro scuola grazie all’intervento del Comune e potranno tornare in classe.

La scuola è chiusa dallo scorso 8 febbraio per la mancanza di autorizzazioni legate alla certificazione del sistema antincendio. Non è un caso isolato. Si tratta di un problema nazionale che coinvolge gli istituti di tutta Italia perché fa riferimento ad una normativa statale. Nel caso specifico è coinvolta una scuola di competenza del Municipio VII, nella zona est di Roma, ma abbiamo deciso di intervenire al loro fianco per consentire ai ragazzi di poter continuare le lezioni.
Ieri, infatti, ho ricevuto in Campidoglio genitori degli studenti e i docenti dell’istituto impegnandomi per la ricerca di una rapida soluzione. Ho immediatamente attivato i tecnici di Roma Capitale, facendo sedere allo stesso tavolo tutte le parti interessate e il Municipio VII che si è impegnato fin dal primo momento: così in settimana termineranno alcuni piccoli interventi utili alla risoluzione del problema.

Il caso di questa scuola solleva un problema più ampio, di interesse nazionale, relativo ad alcune autorizzazioni in materia antincendio che coinvolge infatti tutta l’Italia. E’ necessario un intervento normativo da parte del Governo per evitare casi simili. Per questo motivo ho inviato una lettera al ministro dell’Istruzione Bussetti e al premier Conte in modo da chiedere una proroga del termine entro il quale tutte le scuole, non solo quelle romane, devono completare l’adeguamento alle normative antincendio. Il rischio è che gli istituti che non hanno completato gli interventi di adeguamento o sono soltanto in attesa della certificazione finale possano essere chiuse dalle autorità competenti per ragioni di sicurezza.

Nel 2016 il Comune di Roma ha messo in bilancio 50 milioni di euro destinati all’adeguamento dei sistemi antincendio: praticamente 3,3 milioni di euro a Municipio. Questo finanziamento ha consentito di intervenire su circa il 15% degli istituti scolastici. Per questo serve l’intervento del Governo: da una parte con una proroga dei termini, dall’altra sul tema dei finanziamenti.

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