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Lazio 2023 confronto programmi su urbanistica

Parole chiave: Rigenerazione urbana, urbanistica, edilizia, abitare, periferie, riqualificazione, emergenza abitativa

PROGRAMMA D’AMATO CENTROSINISTRA

[nel programma sono comprese anche alcune grafiche con le cifre previste per gli interventi illustrati nel programma che non riportiamo]

“(La Repubblica) tutela il paesaggio (…) della Nazione”

Art. 9, Costituzione italiana

7. RIGENERARE IL TERRITORIO: QUARTIERI, CITTÀ, PICCOLI COMUNI

Il territorio è la nostra forza e la nostra sfida. La nostra forza perché il Lazio è una regione bellissima e perché la bellezza è una delle caratteristiche che identificano la nostra regione nel mondo. La nostra sfida perché il nostro è un territorio difficile, contraddittorio, in cui convivono una grande città del mondo come Roma, città medie con problemi e opportunità specifici e, insieme, una rete di moltissimi piccoli comuni, che custodiscono ancora oggi tradizioni e saperi unici al mondo ma affrontano, spesso con difficoltà, una fase storica difficile per le realtà interne e i cosiddetti centri minori. Il Lazio è, inoltre, una regione fatta di territori tra loro diversissimi, che vanno dalla montagna al mare, dove coesistono centri di ricerca e aziende ad alto tasso di innovazione insieme a tradizioni millenarie. E, soprattutto, è un territorio che per vocazione e caratteristiche può essere un modello nella sfida per l’ambiente e per la sostenibilità.

Il nostro obiettivo in questi anni è stato “ricucire” questo territorio: ricucire i quartieri delle città tra di loro; ricucire i borghi lontani migliorando i trasporti, i servizi e le possibilità di vita attiva; ricucire la montagna e il mare; ricucire i luoghi costruiti con la natura. Perché solo così potremo pensare al Lazio come una regione armoniosa, solo così non ci saranno luoghi ‘lasciati indietro’, solo così possiamo tenere insieme la crescita e lo sviluppo con la coesione, con il senso di comunità, con la partecipazione.

Non è un compito facile, perché è un’azione che deve tenere in un quadro unitario infrastrutture e servizi, deve guardare ad esigenze diverse e farle convivere con le soluzioni più giuste, deve ‘parlare’ a realtà urbane e a borghi di pochi abitanti, mantenendone le caratteristiche e trasformandole in luoghi delle attività economiche, dello scambio culturale e delle tradizioni, dell’innovazione.

Garantire diritti inviolabili e contrastare le differenze, il nostro principale obiettivo nei prossimi anni, ha qui, nella programmazione e nella trasformazione del territorio uno dei punti essenziali. La pianificazione sarà una occasione per aderire sempre di più ai principi fondamentali della Costituzione: il territorio istituzionale, come luogo di realizzazione della formazione sociale; il territorio come luogo dove si realizza il sogno delle pari dignità sociale e dell’eguaglianza di tutti i cittadini; il territorio come luogo di cultura per tutti e di tutti, per sapere apprezzare il rapporto tra il passato ed il presente.

La direzione di marcia che abbiamo impresso in questi anni è chiara. Prima di tutto per quanto riguarda l’azione nelle periferie e le politiche abitative. Nell’investimento più rilevante degli ultimi trent’anni abbiamo creato nuovi alloggi, avviato la loro rigenerazione sostenibile, la loro connessione con la fibra per abbattere il digital divide, misure di housing sociale e di sostegno alla locazione per le famiglie non abbienti. Con 155 milioni di euro stiamo realizzando: 700 nuovi alloggi; interventi edilizi di manutenzione straordinaria (Tor Bella Monaca, Laurentino e Quarticciolo); il completamento di ecomostri abbandonati, senza consumo di suolo, tra i quali Tor Vergata, Sagunto e Torrevecchia; l’attuazione dei progetti Playground per la realizzazione di aree gioco; la realizzazione di infrastrutture e reti dati ad alta velocità (raggiunte circa 15.000 unità abitative) con la fibra ottica. Oltre a questo siamo stati i primi in Italia ad avviare 50 milioni di euro di cantieri ricorrendo al Superbonus 110%, con l’obiettivo di efficientare più di 1.000 appartamenti. E, ancora, ci sono state le opere di urbanizzazione primaria – strade, marciapiedi, illuminazione pubblica, tombini e sistemi fognari – destinate ai Piani di zona.

Ma non sono stati anni solo di investimenti. Abbiamo definito regole più semplici e contrastato l’abusivismo. C’è stato un impulso continuo all’azione di riqualificazione e rigenerazione nelle periferie, per renderle più vivibili attraverso un rapporto diverso con la natura, grazie alla creazione di nuovi spazi verdi e la piantumazione di alberi. Abbiamo definito per la prima volta una vera politica per i piccoli comuni: per il potenziamento dei loro raccordi con le città. Un investimento in innovazione diffuso sul territorio per portare opportunità. C’è stata un’azione continua per sostenibilità ambientale e prevenzione del dissesto idrogeologico. E, poi, un’attenzione precisa all’area del Sisma, un territorio in cui dobbiamo fare ancora di più, ma dove i segni della ricostruzione sono tangibili.

Questa è la direzione. Per un Lazio che sia rete: di territori, di capacità, di senso di comunità.

Avanti con la semplificazione, le regole certe e la trasparenza nell’urbanistica
L’urbanistica è il settore in cui più è necessario un quadro di regole certo. Per contrastare l’illegalità, per adeguare patrimonio edilizio e territorio alle regole della sostenibilità, per assicurare i diritti più essenziali: quelli alla casa, alla qualità dell’abitare, al paesaggio.

La nostra azione negli scorsi anni ha semplificato il quadro. Abbiamo un Piano paesaggistico, meccanismi di attuazione nuovi e più semplici, strumenti tecnologici per controllare il territorio, strutture potenziate per il rilascio di autorizzazioni dal punto di vista ambientale e paesaggistico. Ci sono organismi come l’Ufficio rappresentante unico ricostruzione, Conferenze di Servizi dedicate, l’Ufficio speciale per la Rigenerazione urbana, che sono diventati un punto di riferimento chiaro: per operatori e cittadini.

La macchina amministrativa della Regione va, dunque, nella giusta direzione. Ma la sua azione va rafforzata nei prossimi anni, per un quadro di regole ancora più semplice e un’attività di assistenza veloce per sostenere i processi di rigenerazione del nostro territorio, anche attraverso una progressiva digitalizzazione dei servizi.

Per completare il lavoro di semplificazione fatto negli anni passati è oggi necessario attuare il Regolamento Edilizio Regionale Tipo e approvare una legge urbanistica snella ed innovativa che permetta di abrogare le circa 50 leggi regionali in materia ancora vigenti. Un testo unico chiaro ed efficace che dia la certezza per le trasformazioni territoriali, senza consumo di ulteriore suolo.

Rigenerazione delle periferie e politiche abitative

Sulle periferie e sulle politiche abitative abbiamo realizzato l’intervento più significativo degli ultimi trent’anni. Ed è su questo quadro che continueremo a battere: in collaborazione costante con Roma Capitale, investendo le risorse del PNRR, ascoltando i cittadini per condividere con loro le nostre scelte. Saranno anni di investimenti e di iniziative, di riconoscimento di diritti e di contrasto all’illegalità, di un lavoro a stretto contatto con il mondo dell’associazionismo territoriale, molto spesso l’anima di questi quartieri, il punto di raccordo delle migliori energie: nell’impegno civile, in quello sportivo, nella valorizzazione dei singoli territori. In quest’ambito si lavorerà nella direzione della co-progettazione, che prevede la costruzione del vicinato, il coinvolgimento nelle fasi di progettazione degli abitanti che vivranno nel quartiere per individuare le soluzioni migliori per concorrere a tre obiettivi: benessere, inclusione, salubrità.

Azzeramento del consumo di suolo netto

La rigenerazione urbana è la leva per il recupero del patrimonio costruito – per migliorarne la qualità, l’efficienza energetica e idrica, la sicurezza sismica e la dotazione tecnologica – per la promozione di politiche urbane integrate e sostenibili, la tutela dell’ambiente e del paesaggio e la salvaguardia delle funzioni ecosistemiche del suolo che, in coerenza con gli obiettivi europei, dovrà vedere azzerato il suo consumo netto entro il 2050.

Vogliamo favorire il riuso edilizio di aree già urbanizzate nonché dei complessi edilizi e di edifici pubblici o privati in stato di degrado o di abbandono – anche con interventi di demolizione e ricostruzione in siti diversi – perché siamo convinti che sia la strada maestra per migliorare il tessuto urbano e contribuire alla mitigazione e all’adattamento agli effetti dei cambiamenti climatici nelle città.

Una legislazione nuova per il diritto all’abitare

Promuoveremo una legge quadro di riordino generale per:

  •  semplificare le procedure amministrative per l’assegnazione delle case popolari e fornire risposte in tempi rapidi a chi attende da troppi anni in graduatoria (attualmente circa 12.000 persone);
  •  prevedere (i) l’acquisto di nuovi alloggi da enti e/o invenduto di terzi e (ii) la razionalizzazione del patrimonio pubblico (per oltre 4.000 unità immobiliari) da mettere a disposizione dei nuclei familiari in graduatoria;
  •  promuovere nuove formule di locazione per le fasce intermedie, anch’esse colpite dalla crisi degli ultimi anni, alle quali saranno destinati 1.000 alloggi (social housing);
  •  programmare interventi di manutenzione, rigenerazione urbana ed efficientamento energetico, con ulteriori finanziamenti regionali per circa 200 milioni, oltre al recupero e alla riqualificazione di aree verdi attrezzate, per dare un nuovo volto agli insediamenti di edilizia popolare e renderli un luogo dignitoso e socialmente vitale in cui abitare, così come è stato fatto in tanti quadranti delle nostre città, attraverso percorsi di condivisione con i cittadini;
  •  istituire l’Agenzia per la Casa e le “Agenzie per l’Abitare”: una struttura a rete per
  • verificare la situazione complessiva dell’abitare nella nostra regione ed uno sportello di prossimità per dare servizi e risposte al cittadino in tempo reale.

Il Lazio per Roma, Roma per il Lazio: una devoluzione per amministrare meglio
La sussidiarietà è il nostro modo di governare. Le leve del governo le deve avere chi è più vicino ai problemi, chi può agire con maggiore tempestività. Questo è particolarmente urgente per Roma: continueremo a dare alla città le competenze per poter funzionare meglio. Abbiamo cominciato con l’urbanistica e seguiremo questa impostazione, con l’obiettivo di una Regione che si concentri sul suo ruolo istituzionale di ente di programmazione

8. TRANSIZIONE ECOLOGICA: UNA NUOVA ECONOMIA, SOSTENIBILE

(…)

negli ultimi cinque anni la transizione è stata un punto focale della nostra azione: azioni di efficientamento energetico, la promozione di comunità energetiche, la riqualificazione dell’edilizia residenziale, l’efficientamento delle aree produttive con gli APES, lo sforzo verso l’elettrificazione del trasporto, l’impegno su appalti pubblici ‘sostenibili’, con il progetto Ossigeno, riconosciuto come una best practice di livello mondiale.

(…)

PROGRAMMA DONATELLA BIANCHI (M5S e Polo progressista)

3. URBANISTICA, POLITICHE DEL TERRITORIO, POLITICHE ABITATIVE

URBANISTICA E POLITICHE DEL TERRITORIO

Il Programma del M5S in tema di urbanistica parte dalle criticità che la Regione Lazio esprime. Criticità che sono in primo luogo di ordine politico e culturale, in termini di un affievolimento del senso di appartenenza che si riflette nel modo di pensare e vivere la dimensione territoriale. Sostenibilità integrata, qualità transizione energe- tica, tutela e rinaturazione rappresentano necessariamente i paradigmi regolatori delle prossime politiche territoriali regionali. Principi inscindibili dalle dimensioni sociale, ambientale ed energetica, funzionale ed economico-gestionale.

Prima di tutto, è necessario superare la condizione attuale, sia a livello normativo, sia a livello procedurale, che l’attuale amministrazione regionale alimenta e che si sostanzia in:

  • –  superamento del frazionamento normativo in tema di urbanistica attraverso l’approvazione di un testo unico regionale;
  • –  aggiornamento normativo e rafforzamento degli investimenti per riqualifi- cazione, razionalizzazione e recupero del suolo.

L’obiettivo è quello di riqualificare il patrimonio regionale attraverso la pianificazione e la programmazione di qualità, che possano fornire benefici concreti nell’ambito urbano e ambientale, contrastando la tendenza al consumo del suolo. Inserire strumenti di contrasto alla cementificazione, introducendo il principio della compensazione e del ripristino di habitat. Norme chiare costituiscono il presupposto necessario per la pianificazione dello sviluppo del territorio, per la sua difesa, per la sua trasformazione e riqualificazione.

La Costituzione sancisce il principio secondo cui lo sfruttamento del suolo deve essere sostenibile, bisogna cioè tenere conto del contesto ambientale in cui si svolge (art. 44).
Fermare il consumo di suolo è una necessità di sostenibilità ambientale ed econo- mica per le attuali e future generazioni. Il suolo è una risorsa non rinnovabile, e limitata.

Tuttavia, nelle aree urbane vediamo come migliaia di ettari di territorio vengono sacrificati per uno «sviluppo» speculativo, che rappresenta una delle cause della crisi economica che stiamo vivendo, dato che ha gravi conseguenze sullo sviluppo della Regione Lazio e sulla vita stessa dei suoi abitanti: dissesto idrogeologico, inondazio- ni e frane non sono infatti tanto fenomeni naturali, quanto invece le conseguenze della mancanza di governo del territorio. Si tratta di un costo umano ed economico che la nostra Regione non si può più permettere.

È necessario governare lo sviluppo delle città, garantendo nel contempo, la tutela e la resilienza del patrimonio naturale anche in funzione dell’adattamento ai cambia- menti climatici. La riduzione del suolo agricolo determina effetti rilevanti oltre che in termini socio economici anche in termini di perdita dell’indipendenza e della sicu- rezza alimentare: importiamo alimenti da paesi esteri, provocando conseguenze ne- gative a livello di inquinamento da trasporto e anche di qualità degli alimenti stessi. Infine vi è da rilevare come durante il periodo pandemico, gli enti si sono dovuti organizzare in maniera digitale e telematica in tempi ristretti per rispondere all’esigenza di non bloccare procedimenti e non interrompere lo svolgimento delle at- tività. Questo ha consentito un’agevole connessione fra enti, cittadini e un notevo- le abbattimento dei tempi di risposta: parliamo ad esempio delle conferenze dei servizi in formato video call, le cartelle condivise in cloud raggiungibili attraverso semplici link. Rendere strutturali tali modalità, agevolerebbe la trasparenza, la par- tecipazione, la comunicazione fra le diverse direzioni, la condivisione e la celerità nello svolgimento del procedimento istruttorio.

AZIONI NORMATIVE

  1. Rendere il PTPR strumento di pianificazione prescrittivo rispetto ai piani sottordinati in maniera da rendere omogeneo il suo recepimento in tutto il territorio del Lazio rendendolo uno strumento indispensabile per il go- verno del territorio.
  2. Redazione di un testo unico sull’urbanistica aggiornato.
  3. Semplificazione delle procedure, volta al superamento dei conflitti tra le varie amministrazioni e all’armonizzazione dei rapporti tra pubblica am- ministrazione, cittadini, professionisti e imprese;
  4. Potenziamento delle risorse umane nelle direzioni regionali competenti, al fine di dare più efficacia nelle azioni di controllo e contrasto degli ille- citi edilizi e per ridurre i tempi di istruttoria.

AZIONI PER UNA PROGETTAZIONE CONDIVISA DAL TERRITORIO

  1. Digitalizzazione delle procedure.
  2. Progettazione secondo i criteri di sostenibilità ambientale, bioedilizia, efficientamento e risparmio energetico.
  3. Linee guida per i servizi del sottosuolo e soprasuolo, per una razionale sistemazione degli impianti tecnologici nel sottosuolo.
  4. Redazione del Piano Strategico Regionale di coordinamento dei Piani Strategici Comunali, rivolto alla sostenibilità ambientale e agli incentivi all’economia circolare.
  5. Contrasto all’abusivismo edilizio con implementazione delle risorse ne- cessarie ad effettuare azioni di abbattimento dei manufatti abusivi.
  6. Incentivare la regolarizzazione delle difformità lievi su immobili che si- ano in regola con gli strumenti urbanistici regolarmente edificati, attra- verso la riduzione delle sanzioni previste dalle leggi regionali più alte rispetto alla normativa nazionale. Con l’entrata in vigore delle agevola- zioni edilizie di cui al D.L. 34/20.. e s.m.i. (cosiddetti Super Eco e sisma Bonus 110) si è evidenziato quanto sia alta la percentuale di immobili che non sono esattamente conformi ai titoli edilizi, spesso per lievi entità come, ad esempio, spostamento di finestre o prospetti modificati in corso d’opera. Questo aspetto unito alla difficoltà degli enti locali di rispondere celermente agli accessi agli atti per la verifica della conformità urbanistica, hanno rallentato i processi di riqualificazione degli immobili stessi. Incentivare la regolarizzazione delle difformità lievi coma sopra descritto, consentirebbe ad una platea più ampia di soggetti di poter re- golarizzare il proprio immobile, ciò comportando un duplice beneficio sia in termini di aumento del gettito nelle casse comunali che in termini di aumento del numero di presentazione delle autodenuncia per accerta- mento della conformità.
  7. Definizione di un modello integrato di gestione del patrimonio immobi- liare regionale, attraverso un Database, fondato su trasparenza (e-Procu- rement), efficienza e valorizzazione, associato ad una politica di riduzio- ne dei costi.
  8. Censimento di tutte le unità immobiliari pubbliche e private presenti nel- la Regione Lazio attraverso l’istituzione e la redazione del Documento di Sicurezza (D.S.), inteso come strumento atto a verificare le loro caratte- ristiche strutturali, impiantistiche, del suolo, del sottosuolo, arborea e certificative.
  9. Supporto agli enti locali nell’utilizzo di fondi nazionali ed europei e in fase di esecuzione dei progetti di recupero del patrimonio edilizio pub- blico con particolare attenzione al miglioramento sismico ed energetico.

AZIONI PER LA RIDUZIONE DEL CONSUMO DI SUOLO

  1. Incentivi alla rigenerazione e interventi di adeguamento sismico ed efficientamento energetico.
  2. Ricognizione delle aree e dei beni degradati e dismessi.
  3. Rigenerazione urbana e riqualificazione del patrimonio esistente, in alternativa all’ulteriore consumo di suolo.
  4. Uso produttivo e sociale del patrimonio pubblico ma anche privato.
  5. Migliore definizione degli strumenti urbanistico-territoriali.
  6. Maggior coinvolgimento dei cittadini nella partecipazione ai processi di trasformazione urbana.
  7. Finanziamenti per l’aggiornamento dei piani regolatori comunali agli strumenti di pianificazione vigenti, dando premialità ai nuovi regolamenti urbanistici che incentivano la riduzione del consumo di suolo e la rinaturalizzazione e riforestazione di aree ex boschive, la connettività e l’inclusione sociale.

POLITICHE ABITATIVE

Nel contesto di forte crisi economica in cui viviamo, sempre più famiglie incontrano serie difficoltà ad avere un tetto sotto cui vivere. La casa è un diritto fondamentale, condizione per poter godere pienamente dei fondamentali diritti della persona e, più in generale, per potersi autodeterminare nella vita.

Già a partire dagli anni sessanta del secolo scorso, lo Stato ha introdotto una serie di norme affinché ogni Comune sia in grado di assicurare una abitazione anche agli individui economicamente svantaggiati. A questo scopo, sono nati infatti i piani di edilizia economica popolare e, all’interno di questa categoria, si suole distinguere tre tipi di edilizia: sovvenzionata, agevolata e convenzionata, a seconda del ruolo concretamente svolto dalla pubblica amministrazione che, di volta in volta, si attiva per offrire ai soggetti in possesso di specifici requisiti immobili in locazione, in pro- prietà o in superficie, a prezzi vantaggiosi.

Nel corso del tempo, però, si è registrato un vero e proprio corto circuito nel funzio- namento di questi strumenti urbanistici: molto spesso, infatti, i costruttori hanno incassato i benefici pubblici e, senza rispettare in alcun modo i vincoli e le regole loro imposti, hanno venduto e locato le case a prezzi ben più alti di quelli previsti dalla legge. È chiaro che a pagare le conseguenze di questi meccanismi criminali siano i cittadini più poveri; così si assiste quotidianamente a decine di sfratti nei confronti di famiglie vessate e truffate da parte di imprenditori senza scrupoli e tradite dalla Regione e dalle altre Istituzioni che avrebbero dovuto tutelare e vigi- lare sull’operato delle società edilizie. Ecco perchè nell’ultima legislatura il M5S è stato promotore dell’istituzione di una Commissione speciale sui piani di zona per la verifica delle modalità di gestione dei piani e delle violazioni commesse dalle impre- se e cooperative costruttrici, che ha portato alla revoca dei finanziamenti pubblici regionali per un importo complessivo di circa 30 milioni di euro, risorse reinvestite sempre nelle politiche abitative per nuovi alloggi. Sarà importante proseguire que- sto lavoro di verifica e recupero di risorse pubbliche da utilizzare per affrontare l’emergenza abitativa.

Tuttavia sono necessari ancora altri interventi per superare l’emergenza abitativa, e garantire non semplicemente gli spazi intesi come unità/locali in cui vivere, ma principalmente mirare a garantire alla persona un’elevata qualità dell’abitare.
Per questo è fondamentale anche la Revisione del contratto di servizio tra Regione Lazio e ATER, le aziende territoriali per l’edilizia residenziale, la cui gestione finan- ziaria negli anni è stata caratterizzata da zone grigie che hanno determinato gravi conseguenze tanto sul fronte economico quanto sul fronte dell’assegnazione e del- la manutenzione degli immobili.

La Regione deve avere un duplice obiettivo: per un verso, fare fronte al disagio abitativo e quindi garantire il diritto a un alloggio adeguato e salubre ai soggetti che non hanno la possibilità di comprare o affittare case a prezzi di mercato; per altro verso, prevenire e ridurre il consumo del suolo, migliorare le prestazioni energetiche e la sicurezza degli immobili e, soprattutto, riscoprire il valore sociale della partecipazione dei cittadini alla comunità, sostenendo il recupero di quei beni di cui essi non possono più godere per incuria delle Istituzioni: le persone sono quindi chiamate a partecipare alla riprogettazione e alla realizzazione di spazi di cui dispor- re e da valorizzare. A tal fine, sono necessarie politiche mirate a far rivivere i centri storici, le periferie, nonché le aree dismesse o degradate

AZIONI

  1. Programma pluriennale di implementazione di alloggi ad uso abitativo previa individuazione del fabbisogno abitativo regionale, distinguendo quello che può essere soddisfatto attraverso il recupero del patrimonio edilizio (pubblico e privato) esistente e quello da soddisfare con nuove costruzioni.
  2. Controllo sul rispetto, da parte dei soggetti incaricati di realizzare pro- grammi di edilizia abitativa attraverso contributi pubblici, delle proce- dure e dei vincoli economici e tecnici stabiliti per realizzare i program- mi stessi e verifica del possesso dei requisiti da parte dei beneficiari dei contributi dello Stato.
  3. Anagrafe degli assegnatari di abitazioni di edilizia residenziale comunque fruenti di contributo statale e controlli costanti e puntuali sul possesso dei requisiti reddituali.
  4. Revisione del contratto di servizio tra Regione Lazio e Ater e investi- menti per la manutenzione ordinaria e straordinaria degli immobili, per garantire l’accessibilità e l’efficientamento energetico degli stessi anche attraverso il sostegno delle comunità energetiche.
  5. Recupero e riqualificazione del patrimonio immobiliare pubblico (ex ca- serme, ex fabbriche, ecc.), al fine di soddisfare il fabbisogno abitativo.
  6. Controlli stringenti sulla sussistenza dei requisiti soggettivi anche dopo l’assegnazione delle abitazioni ERP per porre fine a fenomeni di eredità dell’alloggio.
  7. Individuazione, di concerto con i Comuni, delle aree e dei beni da mette- re a disposizione dei gruppi di auto recupero, tramite avviso pubblico e finanziamento di tali interventi, attraverso una quota dei fondi per i pro- grammi di edilizia residenziale pubblica.
  8. Moratoria di sospensione per 5 anni della vendita di alloggi ad uso abitativo tenuto conto della forte crisi economica post pandemia e dell’attua- le economia di guerra.
  9. Incentivi e sgravi per chi si avvarrà della coabitazione solidale anche con azioni di monitoraggio e tutoring ed attraverso la promulgazione di una Carta Regionale del Co-housing, che regolamenti e faciliti la nascita e la gestione di percorsi di co-housing.
  10. Prosecuzione dell’attività di verifica dei Piani di Zona e delle violazioni commesse dalle imprese e cooperative costruttrici che hanno applicato per alloggi sociali canoni o prezzi di vendita corrispondenti ai valori di mercato per recuperare risorse da investire nell’acquisizione di nuovi alloggi per l’emergenza abitativa.
  11. Implementazione delle risorse destinate al piano di interventi per il com- pletamento dei piani di zona

programma in 10 punti del Movimento Cinque Stelle del Lazio

1.AMBIENTE, TRANSIZIONE ECOLOGICA, RIFIUTI, DIFESA DEL SUOLO E BENI COMUNI

(…). Infine, per contrastare il consumo di suolo, interveniamo sulla rigenerazione urbana e riqualificazione del patrimonio pubblico esistente.

(…)

  1. URBANISTICA, POLITICHE ABITATIVE E DEL TERRITORIO

Il diritto alla casa deve essere garantito a tutti, per questo vogliamo incentivare la rigenerazione del patrimonio destinato alle politiche abitative, investendo anche sulla semplificazione delle norme e sulla modernizzazione delle infrastrutture.

PROGRAMMA POLO PROGRESSISTA (a integrazione programma coalizione)

DIRITTO ALLA CASA, POLITICHE SOCIALI E CONTRO IL CAROVITA

URBANISTICA

Nonostante lo sconsiderato consumo di suolo che si è verificato nel territorio della Regione Lazio, esistono paradossalmente, nello stesso territorio, edifici abbandonati ed una forte emergenza abitativa, soprattutto a Roma.

 Occorre: 

  • Un testo unico dell’urbanistica e dell’edilizia improntato su consumo di suolo zero, ripensamento edifici abbandonati, sostenibilità ambientale (bioedilizia, risparmio energetico);
  • Contrasto abusivismo edilizio;
  • Aggiornamento del piano territoriale regionale generale (PTRG);
  • Raccordo tra PTPR e altri piani di coordinamento;
  • Concorsi e convenzioni per incrementare adeguatamente il personale amministrativo;
  • Promozione dei processi partecipativi di rigenerazione urbana;
  • Nuova pianificazione per favorire la piccola distribuzione, i mercati rionali, i venditori a km zero.
  • Rivedere la legge di rigenerazione urbana regionale laddove consente nella Città Storica di Roma interventi di demolizione e ricostruzione,  incentivandoli con premi di cubatura,  in modalità diretta e in deroga a quanto stabilito dal Piano regolatore, con l’obiettivo di  tutelare i tessuti storici e identitari del paesaggio urbano della Capitale e indirizzare tali interventi nella Città da ristrutturare  e, dove necessario, nella Città consolidata.

EDILIZIA SOVVENZIONATA – CASE POPOLARI

Occorre superare l’inerzia della Regione Lazio degli ultimi 5 anni, con piani vendita dannosi per la funzione stessa dell’ATER e rientro del debito che non si riflette in adeguati interventi di manutenzione, e acuisce il disagio socioeconomico che si concentra nei quartieri di edilizia residenziale pubblica. Occorrono:

  • Protocolli d’intesa e misure compensative per abbattimento del debito;
  • Ottimizzazione del patrimonio in virtù delle esigenze derivanti dall’emergenza abitativa;
  • Sblocco dei fondi ex GESCAL;
  • Blocco dei piani vendita;
  • Sostenere ed estendere l’iniziativa lanciata a Roma di concedere i tanti locali non residenziali, chiusi o dismessi, situati al piano terra degli immobili ERP a titolo gratuito per cinque anni ad enti del Terzo Settore, associazioni, cooperative, comitati per attività culturali, sociali, imprenditoriali.

PIANI DI ZONA – EDILIZIA AGEVOLATA 

Le c.d. “revoche” o “decadenze” unitamente all’emendamento Fassina alla Legge di Stabilità 2021, stanno producendo i loro effetti sui piani di zona, ma sono ancora necessari degli interventi atti a non vanificare il lavoro fatto fino ad oggi. Occorre:

  • Interventi per impedire la perdita della casa alle famiglie truffate nei Piani di Zona;
  • Partecipazione della Regione Lazio alle vendite all’asta degli immobili;
  • Istituzione di uno sportello d’ascolto per le problematiche più semplici; 
  • Attività di vigilanza sui programmi non ancora chiusi;
  • Tavoli interistituzionali per la destinazione degli immobili agli aventi diritto.

Piano per la Piena e buona Occupazione

(…)

Rilancio dell’edilizia popolare, antisismica ed efficientamento energetico degli edifici; 

(…)

PROGRAMMA ROCCA CENTRODESTRA

(Pag. 2) (…) Nel Lazio, da almeno dieci anni, nessuna soluzione ai problemi strutturali è stata tentata da chi aveva ricevuto la responsabilità del governo della Regione. Le criticità principali sono sempre le stesse, in molti casi si sono fatte più pressanti. Il diritto alla Salute, la gestione dei trasporti, le forniture energetiche, il consolidamento del territorio, la programmazione urbanistica, le infrastrutture, lo sviluppo economico, la gestione del ciclo dei rifiuti, l’emergenza abitativa erano problemi pressanti dieci anni fa e lo sono ancora oggi, perché nessuna soluzione radicale è stata proposta o anche solo tentata.

(…)

TERRITORIO E AMBIENTE

Il primo macro-obiettivo da perseguire è quello di riportare la Regione ad essere il vero Ente di programmazione, indirizzo, coordinamento e vigilanza della pianificazione territoriale. Un ruolo via via del tutto rimosso dalla totale inerzia delle gestioni dell’ultimo decennio che ha determinato la perdita di una visione unitaria del governo del territorio laziale in ambito urbanistico ed insediativo, ambientale e paesaggistico, infrastrutturale, trasportistico e della mobilità. Il governo regionale ha abdicato a questa sua funzione rendendo di fatto il Lazio una regione monocentrica orientata completamente nelle sue scelte su Roma, mortificando gli altri territori laziale, dove peraltro risiede più del 50% del totale degli abitanti della regione stessa.

Politiche urbanistiche

Va anzitutto proposta una nuova cornice normativa dotando il Lazio di un “Piano territoriale regionale generale” che possa definire su vasta scala gli indirizzi generali della pianificazione nei diversi temi che compongono il governo del territorio (sviluppo urbanistico, politiche ambientali, sviluppo e valorizzazione dei piccoli comuni, sistema della mobilità e dei trasporti…). Il piano dovrà essere accompagnato dalla riproposizione di un “Testo unico in materia edilizia e urbanistica” che possa mettere ordine nei provvedimenti legislativi regionali vigenti, razionalizzandoli ed aggiornandoli, in raccordo con gli enti locali e con enti ed operatori coinvolti nell’attuazione, al mutato contesto economico/sociale regionale.

Per quel che riguarda la riqualificazione urbanistica occorre sbloccare toponimi e Print anche attraverso una forte semplificazione amministrativa.

Il tema della rigenerazione urbana e del recupero edilizio va di certo ripreso e rivisitato anche alla luce dell’esperienza applicativa maturata a partire dalla L.R. 7/2007 [7/2017 NDRche, a distanza di cinque anni, non ha realizzato gli obiettivi annunciati, non fosse altro per il limitato recepimento da parte di soli 42 comuni del Lazio.

La legge va quindi rivista e corretta allo scopo di garantire la piena partecipazione dei territori ad un processo di contenimento del consumo di nuovi suoli e di contemporaneo riuso e recupero delle aree già compromesse.

(…)

Edilizia agevolata

L’edilizia convenzionata–agevolata è stato un motore per l’economia della Regione a partire dagli anni 80 e che ha permesso a migliaia di cittadini romani e del Lazio di coronare il “proprio sogno” ovvero realizzare la propria casa in proprietà. Un meccanismo che ha promosso e contribuito a rendere meno periferici importanti quadranti delle città e dei centri minori, dove sono stati localizzati i piani di zona. Tutto questo con il sostanziale e fondamentale contributo che l’Ente Regione ha messo a disposizione degli operatori.

Il decennio 2012–2022 ha visto purtroppo un progressivo abbandono della progettualità intorno al tema casa. Basti pensare che l’ultimo bando regionale risale al 2004 (Bando 355/2004 Edilizia Agevolata, approvato con DGRL n° 95/2016) che ancora non ha trovato piena attuazione, se non qualche sporadico intervento in Provincia.

A nulla sono valsi i vari tentativi posti in essere dalle centrali cooperative che chiedevano almeno un’ipotesi di programmazione nel tempo del settore dell’agevolata, l’istituzione di nuovi fondi, magari sottraendoli a quelli praticamente illimitati della Sovvenzionata, lo snellimento delle procedure urbanistiche per l’attuazione dei piani di zona, una semplificazione delle procedure di accesso da parte dell’utenza, l’istituzione di un fondo di garanzia per i mutui edilizi concessi agli operatori nei piani di zona. Un programma serio per la politica della casa va pensato nell’ottica di andare incontro alle esigenze dei cittadini, per comprendere ed assecondarne le necessità, per individuare i punti critici e trovare il modo migliore per offrire un supporto.

Di concerto con le centrali cooperative e le associazioni, occorrerà pianificare il futuro dell’agevolata andando incontro alla sempre maggior richiesta di nuovi alloggi da cedere in proprietà, con caratteristiche elevate di efficientamento energetico.

La Fondazione Enasarco dispone di circa 500 appartamenti disponibili sull’area territoriale di Roma ed altrettanti a breve torneranno nelle sue disponibilità. La Regione dovrà valutare la possibilità di utilizzare questo patrimonio per far fronte all’emergenza abitativa con formule innovative e agevolate quali il Rent to Buy.

L’obiettivo sarà ottimizzare e sfruttare al massimo le cubature già esistenti prima di valutare la necessità di altre realizzazioni edilizie.

Attuazione interventi del PNRR

L’attuazione del PNRR prevede per la Regione Lazio oltre 40 interventi con rilevante impatto sulla pianificazione territoriale generale, rispetto ai quali dovranno essere assicurati meccanismi e strumenti adeguati di cooperazione e controllo definiti tra la Regione e gli enti e territori coinvolti. Tali strumenti, dovranno consentire di governare correttamente e in tempi rapidi processi pianificatori, anche di nuova generazione, non del tutto normati dall’attuale legislazione regionale.

[Su questo paragrafo sono già pervenute proposte integrative che saranno valutate e integrate al più presto]

PROGRAMMA UNIONE POPOLARE

AMBIENTE E BENI COMUNI

(…)

  • Revisione della legge urbanistica regionale (L.R. n. 38/1999) secondo una visione più restrittiva del consumo di suolo e della speculazione edilizia.
  • Incentivazione ai comuni per l’adeguamento degli strumenti urbanistici (PUCG…) all’ultima versione del PTPR.
  • (…)
  • Incentivi ai comuni per il recupero del patrimonio edilizio degradato con finalità di Edilizia Economica Popolare con particolare attenzione ai centri storici ed alle periferie urbane.
  • Realizzazione di impianti da energie rinnovabili per tutte le nuove costruzioni.
  • (…)
  • Contrarietà alle grandi opere
  • (…)

CASA

  • Destinazione di una congrua quota del bilancio regionale all’edilizia residenziale pubblica.
  • Regolarizzazione dei nuclei familiari che hanno occupato in stato di necessità, garantendo il passaggio da casa a casa per chi ha fatto domanda di casa popolare.
  • Costituzione di un Fondo di sostegno per la morosità incolpevole delle famiglie insolventi sul mutuo.
  • Riattivazione del piano decennale di finanziamento di edilizia pubblica di 1 Mld ( nuova Gescal regionale).
  • Rendere operativo il piano regionale sull’emergenza casa (delibera n° 18/2014) utilizzando i fondi ex Gescal (200mln € di Roma) e convertendo in legge la delibera n°18/2014 per chi ha i requisiti per l’E.R.P.
  • Piano di regolarizzazione degli inquilini senza titolo delle case popolari aventi diritto in base ai requisiti E.R.P. considerando il 30% di quello dei figli.
  • Rinnovata e vera gestione del patrimonio ERP uscendo dalla finalità aziendalistica di ATER, riportandola alla sua funzione originale ovvero ente gestore e di programmazione di tutto il patrimonio ERP, escludendo ogni forma di amministrazione privata (modello Romeo, Prelious Aequa Roma).
  • Rifiuto di ogni tentativo di aumento dei canoni di locazione e adeguamento degli oneri accessori per i servizi realmente ed oggettivamente erogati.
  • Tutela degli inquilini degli enti previdenziali (Inps, Enpaia, Enasarco, Casse ecc.), riattivando le norme regionali che prevedono la concessione di mutui agevolati o l’acquisto delle case da parte degli Ater per chi non può acquistare.
  • Attuazione della norma (L. 199/2008) che tutela chi è insolvente nel pagamento del mutuo della casa.
  • Forte azione istituzionale da parte della Regione Lazio per: la verifica della modalità di realizzazione dei piani di edilizia agevolata ( i piani di zona) e della spesa dei fondi
    ( 1,5 Mld di euro negli ultimi 20 anni); fermare il sistema di gestione speculativo e sanzionare le imprese cooperative costruttrici che hanno commesso gravi violazioni.

LE RICHIESTE DI CARTEINREGOLA

Rigenerazione urbana

CHIEDIAMO

  • di avviare un esame approfondito sulle ricadute della Legge regionale n.  7/2017 – Disposizioni per la rigenerazione urbana e per il recupero edilizio, ormai vigente da 5 anni, in particolare rispetto ai contenuti dell’articolo 1 –  Finalità e ambito di applicazione, anche in seguito alla verifica degli interventi realizzati, in corso e progettati nella Capitale sulla base dei dati che annualmente i Comuni del Lazio, come previsto dalla stessa legge, devono inviare alla struttura della Giunta regionale competente in materia urbanistica ;
  • di promuovere progetti di rigenerazione pianificati e guidati dall’Amministrazione secondo gli articoli 2 e 3 della legge 7/2017 in modo tale che gli incentivi siano concessi sulla base di elementi e indagini che confluiscano in una “mappa del disagio”. Con questo presupposto sarà possibile individuare gli ambiti dove le trasformazioni comportino benefici per i residenti, escludendo comunque dalle agevolazioni l’intera città storica dove gli interventi consentono, per condizioni oggettive, elevati profitti in favore degli operatori privati. La valutazione per definire gli ambiti della trasformazione, indispensabile per gli interventi all’interno della città consolidata, dovrà essere conseguente alla stesura di appositi criteri, tenuto conto della mappa del disagio;
  • di sopprimere l’articolo 6 della legge (Interventi diretti) che consente – “sempre” – interventi di demolizione e ricostruzione con premio di cubatura e/o cambi di destinazione estromettendo l’Amministrazione comunale  dalle decisioni che riguardano le trasformazioni urbane dei tessuti storici,  provocando  il moltiplicarsi di interventi di demolizione e ricostruzione laddove gli investimenti sono più remunerativi per gli investitori privati,
  • di ripristinare i testi degli articoli 1 e 6 della legge parzialmente modificati da due emendamenti: il primo ha eliminato che “gli interventi …sono consentiti… prioritariamente nelle aree in cui non sono state completate le opere di urbanizzazione primaria, secondaria e che non rispettano gli standard”,  il secondo consente la rigenerazione anche per il solo “miglioramento della qualità ambientale e architettonica …promuovendo le tecniche di bioedilizia più avanzate, assicurando più elevati livelli di efficienza energetica e lo sviluppo delle fonti rinnovabili“ offrendo un’ottima giustificazione alla semplice sostituzione edilizia nelle zone più prestigiose con tecniche ecologicamente avanzate a beneficio di una domanda abitativa che si identifica con i redditi più elevati

Abitare e vivere le periferie

CHIEDIAMO

  • di potenziare gli uffici pubblici, il personale amministrativo e le competenze tecniche per permettere tempi più rapidi per la pianificazione e progettazione urbanistica 
  • di riorganizzare gli insediamenti di edilizia residenziale pubblica, all’epoca realizzati  in base a una domanda abitativa conseguente a nuclei familiari più numerosi, avviando  la ristrutturazione degli edifici per ricavare un maggiore numero di  alloggi
  • di avviare progetti di “rigenerazione urbana intesa in senso ampio e integrato comprendente, quindi, aspetti sociali, economici, urbanistici ed edilizi, anche per promuovere o rilanciare territori soggetti a situazioni di disagio o degrado sociali ed economici, favorendo forme di co-housing per la condivisione di spazi ed attività”, agevolare la riqualificazione delle aree urbane degradate e delle aree produttive”, “…aumentare le dotazioni territoriali mediante l’incremento di aree pubbliche o la realizzazione di nuove opere pubbliche ovvero il potenziamento di quelle esistenti…” come nell’art. 1 della Legge regionale della Rigenerazione Urbana 7/2017
  • di favorire la creazione di centri di incontro di quartiere, centri anziani, Case di Quartiere, centri culturali, sportivi, ricreativi gestiti dall’associazionismo locale e da enti senza fini di lucro.
  • di rendere disponibili  per start up giovanili, cooperative di servizi e negozi di vicinato i locali dismessi e inutilizzati di proprietà pubblica, in particolare dei locali commerciali nei piani terra dei complessi delle case popolari, oggi luoghi degradati di spaccio che creano insicurezza sociale[xxxv].
  • di investire  fondi pubblici per la ristrutturazione e l’adeguamento degli spazi da destinare alle attività dei punti precedenti, per facilitare e incentivare l’utilizzo anche a chi non ha mezzi economici 
  • di mettere una moratoria alla proliferazione dei centri commerciali che uccidono il commercio di vicinato, presidio di sicurezza e socialità, lasciando molto spesso,  dopo un arco di vita limitato, relitti sul territorio

Vai a LE NOSTRE RICHIESTE ALLA REGIONE LAZIO con i punti programmatici per noi più urgenti e irrinunciabili che chiediamo a tutte le forze politiche di inserire nei propri programmi elettorali e tutte le richieste del Dossier “La città delle persone” alla Regione Lazio

Vedi anche

Confronto programmi Piano Territoriale Paesistico Regionale e tutela Città Storica

Confronto programmi Consumo di suolo

vai a  Elezioni politiche 2022: consumo di suolo, confronto tra i programmi

per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com

8 febbraio 2023 (ultima modifica 9 febbraio 2023)

Torna a  Elezioni Lazio 2023, il punto sui programmi  

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