Proviamo a fare chiarezza sul caso Tor Marancia
Autore : Redazione
Rispondiamo alle contestazioni che ci ha mosso il comunicato dei Cinquestelle di Roma per il nostro precedente articolo, Il misterioso caso del sequestro di Tor Marancia, mettendo insieme le informazioni raccolte, e dopo un sopraluogo “sul campo” (> vai alle foto del 25 novembre), non per alimentare sterili polemiche, ma perché la questione ci sembra una buona occasione per approfondire la riflessione comune sul bene pubblico, in una situazione che richiede il massimo sforzo per distinguere tutti gli aspetti in gioco e utilizzare quelli pertinenti per accertare la verità e per individuare possibili soluzioni.
Diciamo subito che Carteinregola non è “contro il sequestro”, ma è favorevole alla realizzazione del parco pubblico di Tor Marancia, realizzato nel rispetto delle regole. A nostro avviso è importante la tutela del paesaggio ma anche l’accertamento della verità e la correttezza dell’agire. E in questo caso l’obiettivo di tutti dovrebbe essere coniugare l’imprescindibile tutela del paesaggio con la restituzione di un pezzo del patrimonio collettivo alla fruizione della cittadinanza (1).
Cominciamo da quella che abbiamo definito “malainformazione”(2): ci riferiamo al titolo e al contenuto dell’articolo del Corriere della Sera (3), ma sicuramente il comunicato della Forestale non brilla per chiarezza: infatti crea confusione l’ultimo paragrafo: “Inoltre, proprio all’interno della Tenuta Ceribelli…”, che non si capisce a che titolo tiri in ballo ritrovamenti archeologici in un’area dall’altro lato della strada, su cui non è stata effettuata alcuna operazione della Forestale stessa, con il rischio di insinuare che siano state commesse quantomeno delle irregolarità, che non ci risultano contestate e che nulla hanno a che fare con l’intervento oggetto del comunicato (fermo restando che – se fossero state commesse – i cittadini e i comitati hanno tutti i diritti di inviare le segnalazioni agli organi competenti) (> vai al servizio video di Roma Today). Ma soprattutto, secondo le nostre informazioni, non corrisponde a verità che gli interventi edilizi del comprensorio I-60 fossero subordinati dalla Convenzione alla realizzazione delle opere nell’area sequestrata. I lavori previsti consistono nell’”attrezzaggio” del parco, un onere a carico del Consorzio Tor Marancio, che non è la“conditio sine qua non” per le edificazioni (4): infatti sono ben 24 le convenzioni per le compensazioni atterrate in varie zone di Roma in cambio della cessione del comprensorio di Tor Marancia, convenzioni che sono state stipulate non a fronte della realizzazione dei lavori nel parco (non si tratta infatti né di opere di urbanizzazione né di opere “a scomputo”) ma a fronte del pagamento degli oneri, come nel caso dell’I-60. E a questo punto al Consorzio nulla cambia se l’attrezzaggio prescritto sia a parco pubblico, con parcheggio e area giochi, o ad oasi naturalistica, quindi senza opere che ne permettano la fruizione pubblica. Mentre per i cittadini è una bella differenza…
In ogni caso riaffermiamo con decisione che nell’area non è prevista alcuna edificazione (5) : né chioschi – come sembra ventilare il comunicato della Forestale – né altre costruzioni, se non pergolati per l’ombreggiatura del parco giochi e per dividere le zone accessibili al pubblico dalle zone chiuse. E nemmeno è previsto dal progetto- nè ci risulta avvenuto – alcun abbattimento di alberi. Sicuramente sono state danneggiate le radici di alcuni pini(6), ma questa è una conseguenza – oltre che della scelta infelice a monte di realizzare i parcheggi a raso in un’area alberata – della mancanza di professionalità di chi ha eseguito i lavori (la ditta che ha avuto l’appalto) e di chi non ha vigilato adeguatamente (ci risulta – ma bisognerebbe approfondire – che il compito sarebbe stato dell’ente parco).
L’area dei lavori nel 2003
2005
Ultima rilevazione Google map 2012/2013
[Dal confronto delle foto aeree estratte da Istella risultano escluse operazioni di taglio o abbattimento di impianti arborei e che non esistono formazioni arbustive tipiche del sottobosco]
Quanto alle motivazioni del sequestro (7), secondo il comunicato della Forestale[8] le opere in corso sono stato contestate perché incompatibili con i vincoli sussistenti su un “bosco di alto fusto nel Parco regionale dell’Appia Antica”. Dovrà essere certamente il giudice a stabilire la fondatezza delle accuse, ma per il momento a noi risulta che il progetto sia stato autorizzato in quanto rispondente ai vincoli di tutela esistenti nel territorio in questione, sottoposto a specifica normativa ai sensi del PTP. E per la porzione di territorio interna al Comune di Roma nelle località Valle della Caffarella, Appia Antica e Acquedotti, il PTPR rinvia a quanto previsto dal PTP di Roma ambito 15/12 Valle della Caffarella, Appia Antica ed Acquedotti.[9].
Come già detto, noi speriamo che la magistratura faccia le opportune verifiche, che condanni chi è da condannare a risponderne nelle sedi opportune, ma soprattutto che prescriva le soluzioni praticabili per preservare l’ambiente naturale e nello stesso tempo rendere accessibili ai cittadini le parti previste per l’uso pubblico. Non vorremmo polemizzare, ma ci pare che le contestazioni che ci hanno mosso i Cinquestelle, più che dagli interessi della collettività, siano mosse dalla speranza – sicuramente in buona fede – che il sequestro di Tor Marancia riesca bloccare la famigerata cementificazione dell’I-60 [10]. Speranza che vorremmo condividere, ma nello stesso tempo non possiamo condividere le affermazioni di quei cittadini della zona che sostengono che “non ci sia alcuna fretta” per dissequestrare il cantiere [11].
Da sempre siamo al fianco dei comitati che si battono contro la sconsiderata moltiplicazione di palazzi e cemento nella Capitale (vorremmo ricordare di essere stati i promotori del presidio di 4 mesi in Campidoglio contro le delibere urbanistiche della giunta Alemanno), ma senza prescindere – lo diremo fino alla nausea – dal rispetto delle regole a tutela dell’interesse pubblico. E proprio per questo speriamo che il magistrato sappia indicare una strada rispettosa dell’ambiente e della giustizia per restituire ai cittadini un patrimonio di tutti.
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(1) dal comunicato Cinquestelle Roma: (alcune) Associazioni contro il sequestro di Tor Marancia? Dopo il sequestro del cantiere del Parco di Tor Marancia per gravi ipotesi di reato come danno ambientale e lottizzazione abusiva, abbiamo assistito al solito scarica barile italiano, con il presidente del Municipio Catarci che attribuisce le responsabilità all’assessore Caudo. Ebbene, come possiamo ampiamente dimostrare, Catarci e l’assessore Estella Marino erano stati informati. Per esempio in occasione della presentazione pubblica del 9 ottobre 2013. Pensiamo che tutte le associazioni dovrebbero concentrarsi sulla tutela del paesaggio; sorprende, dunque, la posizione di alcune associazioni che hanno prodotto osservazioni che poco hanno a che vedere con i reati contestati;
(2) dal comunicato Cinquestelle Roma:a tal proposito, vogliamo precisare alcune questioni: 1) “Bloccati 32 palazzi a Tor Marancia“: FALSO, sia nel comunicato del Corpo Forestale che in quello nostro (unica forza politica che ha seguito il sequestro) non si è parlato di blocco dei palazzi ma dell’area di Tor Marancia.
(3) 23 novembre 2013 Corriere della Sera Colata di cemento nel parco dell’Appia Antica Bloccati 32 palazzi a Tor MaranciaSequestrati 26 ettari. La lottizzazione abusiva con l’avallo di Regione e Comune. I reperti archeologici ricoperti con il nullaosta della sovrintendenza. Cinque indagati
(5) dal comunicato Cinquestelle Roma: 2) “E le proteste dei cittadini e dei comitati della zona, tra cui il comitato Stop I-60 in realtà non hanno a che fare con il sequestro, nè con il Parco di Tor Marancia, ma con le edificazioni previste in un’area contigua, che fanno parte delle compensazioni che il Comune ha riconosciuto in passato ai proprietari dei terreni di Tor Marancia per acquisirli al patrimonio pubblico“:FALSO, come dimostra l’esito delle nostre richieste di accesso agli atti e le nostre comunicazioni al Dipartimento Urbanistica di Roma Capitale, i lavori del Parco costituiscono condicio sine qua non e parte integrante della Convenzione Urbanistica del 5/10/2011 che definisce e formalizza l’accordo tra il consorzio di Costruttori “GrottaPerfetta” e Roma Capitale.
(5) dal comunicato Cinquestelle Roma: 3) “E possiamo già anticipare alcune precisazioni necessarie: intanto che l’area sequestrata è una zona destinata a parco pubblico, in cui quindi non vi è prevista alcuna edificazione…“,FALSO, l’autorità giudiziaria ha chiarito che “i lavori realizzati non sono opere di pubblico interesse idonee a salvaguardare l’integrità dei luoghi e dell’ambiente naturale del comprensorio del Parco e pertanto non potevano essere autorizzati“.
(6) dal comunicato Cinquestelle Roma:4) “Non vi sono stati danni al Parco“, FALSO, chi abita lì può testimoniare il contrario, come anche il materiale fotografico raccolto nel tempo dall’Autorità Giudiziaria. NOTA : Se si rilegge quanto da noi pubblicato, la frase che ci è attribuita non esiste. Abbiamo scritto che non sono stati abbattuti alberi, e che il progetto, approvato dalle conferenze dei servizi a cui hanno partecipato gli enti comunali e regionali preposti, non prevedeva alcun abbattimento.
(7) dal comunicato Cinquestelle Roma:Inoltre, il Corpo Forestale ha comunicato che “su disposizione della Procura della Repubblica e convalidato dal Giudice per le Indagini Preliminari di Roma, che ha portato alla sospensione dei lavori della Tenuta di Tor Marancia, all’interno dell’area naturale protetta a sud della Capitale, a causa dell’alterazione del paesaggio rurale e forestale“.Infine: “Sono stati realizzati, infatti, due ampi parcheggi, un parco giochi, fognature e reti di irrigazione, la base di una pista ciclo-pedonale lunga oltre tre chilometri ed estese recinzioni di reti metalliche. Per realizzare tali opere sono stati sbancati diversi ettari di terreno, recise le radici di numerosi pini di alto fusto, compromettendone la stabilità, cementificato un sottobosco e sono state danneggiate numerose specie vegetali“.
[8] dal comunicato della Forestale:“…dentro un bosco, all’interno di un’area naturale protetta, sono presenti dei vincoli inderogabili e, pertanto, non si possono né autorizzare né costruire strade, parcheggi, muri in cemento armato, chioschi e parchi giochi. L’intera zona è, infatti, sottoposta a vincoli paesaggistici e ambientali e inoltre, sullo stesso territorio, nelle ‘aree ricoperte da soprassuoli boschivi, si applicano le misure di salvaguardia previste per le aree forestali…”
[10] dal comunicato Cinquestelle Roma:In conclusione, si potrebbe ipotizzare che la “confusione” sia stata creata ad hoc: come si dice a Roma, “si prova a buttare tutto in caciara” con un intento politico più che ambientalistico, ma i fatti sono chiari e auto-esplicativi
[11] Un articolo di Roma Today che riportava la conferenza stampa del 25 novembre scorso del Presidente Catarci inseriva nel titolo: Ma per i cittadini “Non c’è alcuna fretta, anzi”. E nell’articolo: Tenuta Tor Marancia: il Municipio chiede indagini rapide e scrupolose ….„I CITTADINI NON HANNO FRETTA – Una Convenzione come “stella polare” , che si attende di capire se sia stata disattesa. Con una certa fretta, per il presidente Catarci, che non è corrisposta però dai cittadini. Durante l’Assemblea, l’intervento di Giovanna Arcangeli, portavoce dello Sportello per il Disagio Abitativo, e poi quello di Giuseppina Granito, del Coordinamento Stop I-60, hanno teso a sottolineare come, a loro avviso, tutta quella fretta non sia auspicabile. “Non è vero che i cittadini stanno aspettando con il fiato sul collo questo parco – ha ricordato Arcangeli – che sarà finito tra molti anni e sarà fruito solo in minima parte, come ci è stato detto nei tre incontri all’Urban Center.Tutta questa fretta verso la magistratura, io direi proprio che non c’è. I lavori vanno fatti con calma, perché quella è un’area archeologica – ha poi ricordato riferendosi all’I-60 – e come tale è stata sventrata”.“ http://garbatella.romatoday.it/sequestro-parco-tor-marancia-conferenza-stampa-catarci.html?utm_source=newsletter&utm_medium=email
Pubblichiamo anche sul nostro sito questa replica. Nel frattempo, una prima considerazione: I lavori nel parco di Tor Marancia effettivamente sono stati autorizzati da vari enti pubblici; però, in un’area in cui insistono vincoli forestali, vincoli ambientali e vincoli paesaggistici non si può autorizzare, né progettare e tanto meno realizzare alcunché. Altrimenti perché si pongono i vincoli di tutela e si adottano le conseguenziali misure di salvaguardia? Perché si istituiscono enti pubblici appositamente dedicati alla gestione e alla tutela di questi vincoli ambientali e paesaggistici?
Finché in Italia saranno vigenti delle leggi che proteggono e salvaguardano (con relative sanzioni penali) i beni paesaggistici, i beni ambientali e forestali, le forze di polizia saranno sempre (fortunatamente!) obbligate a farle rispettare, segnalando ogni violazione alla competente Procura della Repubblica. In altre parole, la legge è o dovrebbe essere uguale per tutti.
Ma non è proprio così! Nelle aree vincolate si possono realizzare le opere ritenute ammissibili dal livello di vincolo.
Se il progetto relativo alla zona di margine del Parco di Tor Marancia denominata AFA 3 è stato approvato, presumibilmente da Comune, Municipio, Ente Parco, Regione, Forestale, etc (ma non hanno fatto una conferenza di servizi?) per quale motivo ora è stato bloccato? Forse per difformità nella esecuzione delle opere?
Quando le autorità avranno la compiacenza di farcelo sapere ………
Su questo non ci piove, e credo che il nostro nome e quanto abbiamo fatto nel nostro primo anno di vita (abbiamo fatto la conferenza stampa di presentazione di Carteinregola esattamente un anno fa!) sia la maggiore dimostrazione che su questo siamo completamente in sintonia. Però faccio presente che stabilire se sono stati violati vincoli paesaggisti e le eventuali responsabilità spetti al giudice, quindi nè a noi, nè a nessun altro.Il nostro intervento non intendeva stabilire la verità giuridica, ma fare chiarezza su alcuni punti che avevano dato luogo a fraintendimenti marchiani, che non sto a rielencare. E comunque sarebbe utile sapere la posizione dei consiglieri Cinquestelle rispetto alla necessità di trovare soluzioni rispettose dei vincoli e dell’ambiente per aprire al più presto il parco ai cittadini di tutta Roma o se – come è stato detto da qualcuno – “non c’è fretta”…
Mi sembra si continui a confondere le acque. Esempio: Fabio scrive “Se il progetto relativo alla zona di margine del Parco di Tor Marancia denominata AFA 3 è stato approvato, presumibilmente da Comune, Municipio, Ente Parco, Regione, Forestale, etc (ma non hanno fatto una conferenza di servizi?) per quale motivo ora è stato bloccato?” La Forestale non ha approvato il progetto, non è suo compito. La Forestale è quella che ha ravvisato tre ipotesi di reato. Il comunicato è talmente chiaro che trovo poco comprensibile questo tentativo di delegittimare il sequestro (tentativo esplicito di carteinregola, che scrive: “Dovrà essere certamente il giudice a stabilire la fondatezza delle accuse, ma per il momento a noi risulta che il progetto sia stato autorizzato in quanto rispondente ai vincoli di tutela esistenti nel territorio in questione” dunque la Forestale e il magistrato che ha firmato l’ordinanza sono ciechi o in malafede). Sul legame con l’I-60 ricostruisce bene RomaToday, che ha letto la convenzione del 21 ottobre 2011 http://www.romatoday.it/cronaca/sequestro-tor-marancia-i-60.html ciao
Io credo che il compito della magistratura sia proprio quello di esprimersi- dopo un’attenta valutazione delle carte e dei fatti – su questioni controverse. Altrimenti non ci sarebbe bisogno di rivolgersi al giudice. Tra l’altro la legislazione in materia è una selva di normative in cui non abbiamo certo la pretesa di raccapezzarci. E in ogni caso le indagini e il sequestro non garantiscono che le ipotesi di reato saranno confermate, altrimenti non sarebbe neppure necessario rivolgersi al giudice e le sentenze si limiterebbero al parere del GIP che – lo ricordiamo – è l’acronimo di Giudice per le Indagini Preliminari. Noi abbiamo messo a disposizione ciò che sappiamo, continuiamo a raccogliere riflessioni e materiali, non ci sottraiamo a nessun confronto o dibattito, se qualcuno mette on line la convenzione di I-60 metteremo il link anche a quella. L’unico nostro interesse è un’informazione basata sui fatti e non sulle opinioni. Ma mi sembra piuttosto sterile continuare a discutere sul tema “sequestro sì sequestro no” (come se dipendesse da noi!) e ignorare completamente la questione se Tor Marancia debba diventare – in parte – un parco pubblico, come era nelle intenzioni dell’amministrazione (fermo restando il rispetto dei vincoli che verranno accertati). Questa è la discussione politica pertinente, il resto mi sembra un girare intorno al problema, per continuare indirettamente a parlare dell’edificazione dell’I-60. Edificazione che – continuiamo a esserne convinti – non è legata al destino del parco e non sarà fermata dal sequestro. Se poi saremo smentiti dai fatti faremo pubblica ammenda (e offriremo da bere)
🙂 AMBM
Su questo non ci piove, e credo che il nostro nome e quanto abbiamo fatto nel nostro primo anno di vita (abbiamo fatto la conferenza stampa di presentazione di Carteinregola esattamente un anno fa!) sia la maggiore dimostrazione che su questo siamo completamente in sintonia. Però faccio presente che stabilire se sono stati violati vincoli paesaggisti e le eventuali responsabilità spetta al giudice, quindi nè a noi, nè a nessun altro.Il nostro intervento non intendeva stabilire la verità giuridica, ma fare chiarezza su alcuni punti che avevano dato luogo a fraintendimenti marchiani, che non sto a rielencare. E comunque sarebbe utile sapere la posizione dei consiglieri Cinquestelle rispetto alla necessità di trovare soluzioni rispettose dei vincoli e dell’ambiente per aprire al più presto il parco ai cittadini di tutta Roma o se anche per loro – come è stato detto da qualcuno – “non c’è fretta”.
Anche io credo che l’edificazione dell’I-60 andrà avanti, a prescindere dal sequestro del Parco. Le carte, la convenzione che vi ho mandato oggi, raccontano un’altra storia tuttavia sappiamo bene a Roma come funzionano alcune dinamiche (compresa la del. n. 70/2011, intervenuta dopo, a nostro avviso in modo peggiorativo). La “palla” ora è nelle mani di Caudo e Marino che si trovano di fronte ad un bivio. Noi faremo la nostra parte sul fronte politico. L’A.G. procederà in modo indipendente per i suoi binari. Le associazioni per la tutela dell’ambiente e della legalità idem. Insomma buon lavoro a tutti noi!
E’ passato un anno! IL PARCO NON E’ USUFRUIBILE DALLA CITTADINANZA! Doveva essere il più grande d’Europa e interamente realizzato con soldi privati. Provo a fare una proposta e un appello “accorato”. Si può provare a chiamare i comitati, le associazioni, le forze politiche e i cittadini non organizzati verso una conferenza per conoscere lo “stato dell’arte”? O, se c’è di mezzo la magistratura, tutto diventa tabù e la proprietà di 3 milioni di cittadini deve disperdersi ed andare in rovina? E’ una bella responsabilità anche di chi esercita il potere giudiziario? O loro sono esonerati da tutte le responsabilità anche verso il disagio sociale? Se dolo c’è stato lo stabilirà la magistratura competente con tutto il tempo necessario. Ma è proprio necessario che per questo eventuale dolo sia un’intera città a soffrire? Gli indagati avranno il loro processo se sarà necesssario, ma anche il “parco” è un indagato che deve essere processato? Allora, venga restituito alla proprietà comune dei cittadini, che loro, dolo non hanno commesso! E’ un quesito che vi porgo perchè stimo molto CarteInRegola e come comune cittadino singolo trovo solo “muri di gomma” davanti a me. Anche chi ha provocato con gli esposti (legittimamente si intende!) questo grande disagio alla popolazione dovrebbe preoccuparsi della restituzione del parco alla cittadinanza, Sono 15 anni che aspettavamo il parco e quando era quasi approntato è stato sequestrato, Centinaia di alberi piantati sono essiccati e l’Ente Parco aveva affermato, all’indomani del sequestro, che tutto era stato fatto secondo le regole approvate. Mi aspettavo un iter breve della magistratura. Ma chi è che vuole tanto male a Roma ed ai romani? Grazie, almeno per una risposta.
Mario, raccogliamo le tue domande e cercheremo di trovare le risposte.
grazie!!!! “cor core de” Roma. la mia mail la conoscete. Io sono poca cosa ma se posso in qualche modo essere utile, e non solo “lamentoso”, per bucare il muro di gomma sono pronto a collaborare come riterrete opportuno. Grazie ancora anche per ricordare tutte le manifestazioni e le sofferenze di 13 anni fa per avere il parco!
Pubblichiamo anche sul nostro sito questa replica. Nel frattempo, una prima considerazione: I lavori nel parco di Tor Marancia effettivamente sono stati autorizzati da vari enti pubblici; però, in un’area in cui insistono vincoli forestali, vincoli ambientali e vincoli paesaggistici non si può autorizzare, né progettare e tanto meno realizzare alcunché. Altrimenti perché si pongono i vincoli di tutela e si adottano le conseguenziali misure di salvaguardia? Perché si istituiscono enti pubblici appositamente dedicati alla gestione e alla tutela di questi vincoli ambientali e paesaggistici?
Finché in Italia saranno vigenti delle leggi che proteggono e salvaguardano (con relative sanzioni penali) i beni paesaggistici, i beni ambientali e forestali, le forze di polizia saranno sempre (fortunatamente!) obbligate a farle rispettare, segnalando ogni violazione alla competente Procura della Repubblica. In altre parole, la legge è o dovrebbe essere uguale per tutti.
Ma non è proprio così! Nelle aree vincolate si possono realizzare le opere ritenute ammissibili dal livello di vincolo.
Se il progetto relativo alla zona di margine del Parco di Tor Marancia denominata AFA 3 è stato approvato, presumibilmente da Comune, Municipio, Ente Parco, Regione, Forestale, etc (ma non hanno fatto una conferenza di servizi?) per quale motivo ora è stato bloccato? Forse per difformità nella esecuzione delle opere?
Quando le autorità avranno la compiacenza di farcelo sapere ………
Su questo non ci piove, e credo che il nostro nome e quanto abbiamo fatto nel nostro primo anno di vita (abbiamo fatto la conferenza stampa di presentazione di Carteinregola esattamente un anno fa!) sia la maggiore dimostrazione che su questo siamo completamente in sintonia. Però faccio presente che stabilire se sono stati violati vincoli paesaggisti e le eventuali responsabilità spetti al giudice, quindi nè a noi, nè a nessun altro.Il nostro intervento non intendeva stabilire la verità giuridica, ma fare chiarezza su alcuni punti che avevano dato luogo a fraintendimenti marchiani, che non sto a rielencare. E comunque sarebbe utile sapere la posizione dei consiglieri Cinquestelle rispetto alla necessità di trovare soluzioni rispettose dei vincoli e dell’ambiente per aprire al più presto il parco ai cittadini di tutta Roma o se – come è stato detto da qualcuno – “non c’è fretta”…
Mi sembra si continui a confondere le acque. Esempio: Fabio scrive “Se il progetto relativo alla zona di margine del Parco di Tor Marancia denominata AFA 3 è stato approvato, presumibilmente da Comune, Municipio, Ente Parco, Regione, Forestale, etc (ma non hanno fatto una conferenza di servizi?) per quale motivo ora è stato bloccato?” La Forestale non ha approvato il progetto, non è suo compito. La Forestale è quella che ha ravvisato tre ipotesi di reato. Il comunicato è talmente chiaro che trovo poco comprensibile questo tentativo di delegittimare il sequestro (tentativo esplicito di carteinregola, che scrive: “Dovrà essere certamente il giudice a stabilire la fondatezza delle accuse, ma per il momento a noi risulta che il progetto sia stato autorizzato in quanto rispondente ai vincoli di tutela esistenti nel territorio in questione” dunque la Forestale e il magistrato che ha firmato l’ordinanza sono ciechi o in malafede). Sul legame con l’I-60 ricostruisce bene RomaToday, che ha letto la convenzione del 21 ottobre 2011 http://www.romatoday.it/cronaca/sequestro-tor-marancia-i-60.html ciao
Io credo che il compito della magistratura sia proprio quello di esprimersi- dopo un’attenta valutazione delle carte e dei fatti – su questioni controverse. Altrimenti non ci sarebbe bisogno di rivolgersi al giudice. Tra l’altro la legislazione in materia è una selva di normative in cui non abbiamo certo la pretesa di raccapezzarci. E in ogni caso le indagini e il sequestro non garantiscono che le ipotesi di reato saranno confermate, altrimenti non sarebbe neppure necessario rivolgersi al giudice e le sentenze si limiterebbero al parere del GIP che – lo ricordiamo – è l’acronimo di Giudice per le Indagini Preliminari. Noi abbiamo messo a disposizione ciò che sappiamo, continuiamo a raccogliere riflessioni e materiali, non ci sottraiamo a nessun confronto o dibattito, se qualcuno mette on line la convenzione di I-60 metteremo il link anche a quella. L’unico nostro interesse è un’informazione basata sui fatti e non sulle opinioni. Ma mi sembra piuttosto sterile continuare a discutere sul tema “sequestro sì sequestro no” (come se dipendesse da noi!) e ignorare completamente la questione se Tor Marancia debba diventare – in parte – un parco pubblico, come era nelle intenzioni dell’amministrazione (fermo restando il rispetto dei vincoli che verranno accertati). Questa è la discussione politica pertinente, il resto mi sembra un girare intorno al problema, per continuare indirettamente a parlare dell’edificazione dell’I-60. Edificazione che – continuiamo a esserne convinti – non è legata al destino del parco e non sarà fermata dal sequestro. Se poi saremo smentiti dai fatti faremo pubblica ammenda (e offriremo da bere)
🙂 AMBM
Su questo non ci piove, e credo che il nostro nome e quanto abbiamo fatto nel nostro primo anno di vita (abbiamo fatto la conferenza stampa di presentazione di Carteinregola esattamente un anno fa!) sia la maggiore dimostrazione che su questo siamo completamente in sintonia. Però faccio presente che stabilire se sono stati violati vincoli paesaggisti e le eventuali responsabilità spetta al giudice, quindi nè a noi, nè a nessun altro.Il nostro intervento non intendeva stabilire la verità giuridica, ma fare chiarezza su alcuni punti che avevano dato luogo a fraintendimenti marchiani, che non sto a rielencare. E comunque sarebbe utile sapere la posizione dei consiglieri Cinquestelle rispetto alla necessità di trovare soluzioni rispettose dei vincoli e dell’ambiente per aprire al più presto il parco ai cittadini di tutta Roma o se anche per loro – come è stato detto da qualcuno – “non c’è fretta”.
Anche io credo che l’edificazione dell’I-60 andrà avanti, a prescindere dal sequestro del Parco. Le carte, la convenzione che vi ho mandato oggi, raccontano un’altra storia tuttavia sappiamo bene a Roma come funzionano alcune dinamiche (compresa la del. n. 70/2011, intervenuta dopo, a nostro avviso in modo peggiorativo). La “palla” ora è nelle mani di Caudo e Marino che si trovano di fronte ad un bivio. Noi faremo la nostra parte sul fronte politico. L’A.G. procederà in modo indipendente per i suoi binari. Le associazioni per la tutela dell’ambiente e della legalità idem. Insomma buon lavoro a tutti noi!
E’ passato un anno! IL PARCO NON E’ USUFRUIBILE DALLA CITTADINANZA! Doveva essere il più grande d’Europa e interamente realizzato con soldi privati. Provo a fare una proposta e un appello “accorato”. Si può provare a chiamare i comitati, le associazioni, le forze politiche e i cittadini non organizzati verso una conferenza per conoscere lo “stato dell’arte”? O, se c’è di mezzo la magistratura, tutto diventa tabù e la proprietà di 3 milioni di cittadini deve disperdersi ed andare in rovina? E’ una bella responsabilità anche di chi esercita il potere giudiziario? O loro sono esonerati da tutte le responsabilità anche verso il disagio sociale? Se dolo c’è stato lo stabilirà la magistratura competente con tutto il tempo necessario. Ma è proprio necessario che per questo eventuale dolo sia un’intera città a soffrire? Gli indagati avranno il loro processo se sarà necesssario, ma anche il “parco” è un indagato che deve essere processato? Allora, venga restituito alla proprietà comune dei cittadini, che loro, dolo non hanno commesso! E’ un quesito che vi porgo perchè stimo molto CarteInRegola e come comune cittadino singolo trovo solo “muri di gomma” davanti a me. Anche chi ha provocato con gli esposti (legittimamente si intende!) questo grande disagio alla popolazione dovrebbe preoccuparsi della restituzione del parco alla cittadinanza, Sono 15 anni che aspettavamo il parco e quando era quasi approntato è stato sequestrato, Centinaia di alberi piantati sono essiccati e l’Ente Parco aveva affermato, all’indomani del sequestro, che tutto era stato fatto secondo le regole approvate. Mi aspettavo un iter breve della magistratura. Ma chi è che vuole tanto male a Roma ed ai romani? Grazie, almeno per una risposta.
Mario, raccogliamo le tue domande e cercheremo di trovare le risposte.
grazie!!!! “cor core de” Roma. la mia mail la conoscete. Io sono poca cosa ma se posso in qualche modo essere utile, e non solo “lamentoso”, per bucare il muro di gomma sono pronto a collaborare come riterrete opportuno. Grazie ancora anche per ricordare tutte le manifestazioni e le sofferenze di 13 anni fa per avere il parco!
Pubblichiamo anche sul nostro sito questa replica. Nel frattempo, una prima considerazione: I lavori nel parco di Tor Marancia effettivamente sono stati autorizzati da vari enti pubblici; però, in un’area in cui insistono vincoli forestali, vincoli ambientali e vincoli paesaggistici non si può autorizzare, né progettare e tanto meno realizzare alcunché. Altrimenti perché si pongono i vincoli di tutela e si adottano le conseguenziali misure di salvaguardia? Perché si istituiscono enti pubblici appositamente dedicati alla gestione e alla tutela di questi vincoli ambientali e paesaggistici?
Finché in Italia saranno vigenti delle leggi che proteggono e salvaguardano (con relative sanzioni penali) i beni paesaggistici, i beni ambientali e forestali, le forze di polizia saranno sempre (fortunatamente!) obbligate a farle rispettare, segnalando ogni violazione alla competente Procura della Repubblica. In altre parole, la legge è o dovrebbe essere uguale per tutti.
Ma non è proprio così! Nelle aree vincolate si possono realizzare le opere ritenute ammissibili dal livello di vincolo.
Se il progetto relativo alla zona di margine del Parco di Tor Marancia denominata AFA 3 è stato approvato, presumibilmente da Comune, Municipio, Ente Parco, Regione, Forestale, etc (ma non hanno fatto una conferenza di servizi?) per quale motivo ora è stato bloccato? Forse per difformità nella esecuzione delle opere?
Quando le autorità avranno la compiacenza di farcelo sapere ………
Su questo non ci piove, e credo che il nostro nome e quanto abbiamo fatto nel nostro primo anno di vita (abbiamo fatto la conferenza stampa di presentazione di Carteinregola esattamente un anno fa!) sia la maggiore dimostrazione che su questo siamo completamente in sintonia. Però faccio presente che stabilire se sono stati violati vincoli paesaggisti e le eventuali responsabilità spetti al giudice, quindi nè a noi, nè a nessun altro.Il nostro intervento non intendeva stabilire la verità giuridica, ma fare chiarezza su alcuni punti che avevano dato luogo a fraintendimenti marchiani, che non sto a rielencare. E comunque sarebbe utile sapere la posizione dei consiglieri Cinquestelle rispetto alla necessità di trovare soluzioni rispettose dei vincoli e dell’ambiente per aprire al più presto il parco ai cittadini di tutta Roma o se – come è stato detto da qualcuno – “non c’è fretta”…
Mi sembra si continui a confondere le acque. Esempio: Fabio scrive “Se il progetto relativo alla zona di margine del Parco di Tor Marancia denominata AFA 3 è stato approvato, presumibilmente da Comune, Municipio, Ente Parco, Regione, Forestale, etc (ma non hanno fatto una conferenza di servizi?) per quale motivo ora è stato bloccato?” La Forestale non ha approvato il progetto, non è suo compito. La Forestale è quella che ha ravvisato tre ipotesi di reato. Il comunicato è talmente chiaro che trovo poco comprensibile questo tentativo di delegittimare il sequestro (tentativo esplicito di carteinregola, che scrive: “Dovrà essere certamente il giudice a stabilire la fondatezza delle accuse, ma per il momento a noi risulta che il progetto sia stato autorizzato in quanto rispondente ai vincoli di tutela esistenti nel territorio in questione” dunque la Forestale e il magistrato che ha firmato l’ordinanza sono ciechi o in malafede). Sul legame con l’I-60 ricostruisce bene RomaToday, che ha letto la convenzione del 21 ottobre 2011 http://www.romatoday.it/cronaca/sequestro-tor-marancia-i-60.html ciao
Io credo che il compito della magistratura sia proprio quello di esprimersi- dopo un’attenta valutazione delle carte e dei fatti – su questioni controverse. Altrimenti non ci sarebbe bisogno di rivolgersi al giudice. Tra l’altro la legislazione in materia è una selva di normative in cui non abbiamo certo la pretesa di raccapezzarci. E in ogni caso le indagini e il sequestro non garantiscono che le ipotesi di reato saranno confermate, altrimenti non sarebbe neppure necessario rivolgersi al giudice e le sentenze si limiterebbero al parere del GIP che – lo ricordiamo – è l’acronimo di Giudice per le Indagini Preliminari. Noi abbiamo messo a disposizione ciò che sappiamo, continuiamo a raccogliere riflessioni e materiali, non ci sottraiamo a nessun confronto o dibattito, se qualcuno mette on line la convenzione di I-60 metteremo il link anche a quella. L’unico nostro interesse è un’informazione basata sui fatti e non sulle opinioni. Ma mi sembra piuttosto sterile continuare a discutere sul tema “sequestro sì sequestro no” (come se dipendesse da noi!) e ignorare completamente la questione se Tor Marancia debba diventare – in parte – un parco pubblico, come era nelle intenzioni dell’amministrazione (fermo restando il rispetto dei vincoli che verranno accertati). Questa è la discussione politica pertinente, il resto mi sembra un girare intorno al problema, per continuare indirettamente a parlare dell’edificazione dell’I-60. Edificazione che – continuiamo a esserne convinti – non è legata al destino del parco e non sarà fermata dal sequestro. Se poi saremo smentiti dai fatti faremo pubblica ammenda (e offriremo da bere)
🙂 AMBM
Su questo non ci piove, e credo che il nostro nome e quanto abbiamo fatto nel nostro primo anno di vita (abbiamo fatto la conferenza stampa di presentazione di Carteinregola esattamente un anno fa!) sia la maggiore dimostrazione che su questo siamo completamente in sintonia. Però faccio presente che stabilire se sono stati violati vincoli paesaggisti e le eventuali responsabilità spetta al giudice, quindi nè a noi, nè a nessun altro.Il nostro intervento non intendeva stabilire la verità giuridica, ma fare chiarezza su alcuni punti che avevano dato luogo a fraintendimenti marchiani, che non sto a rielencare. E comunque sarebbe utile sapere la posizione dei consiglieri Cinquestelle rispetto alla necessità di trovare soluzioni rispettose dei vincoli e dell’ambiente per aprire al più presto il parco ai cittadini di tutta Roma o se anche per loro – come è stato detto da qualcuno – “non c’è fretta”.
Anche io credo che l’edificazione dell’I-60 andrà avanti, a prescindere dal sequestro del Parco. Le carte, la convenzione che vi ho mandato oggi, raccontano un’altra storia tuttavia sappiamo bene a Roma come funzionano alcune dinamiche (compresa la del. n. 70/2011, intervenuta dopo, a nostro avviso in modo peggiorativo). La “palla” ora è nelle mani di Caudo e Marino che si trovano di fronte ad un bivio. Noi faremo la nostra parte sul fronte politico. L’A.G. procederà in modo indipendente per i suoi binari. Le associazioni per la tutela dell’ambiente e della legalità idem. Insomma buon lavoro a tutti noi!
E’ passato un anno! IL PARCO NON E’ USUFRUIBILE DALLA CITTADINANZA! Doveva essere il più grande d’Europa e interamente realizzato con soldi privati. Provo a fare una proposta e un appello “accorato”. Si può provare a chiamare i comitati, le associazioni, le forze politiche e i cittadini non organizzati verso una conferenza per conoscere lo “stato dell’arte”? O, se c’è di mezzo la magistratura, tutto diventa tabù e la proprietà di 3 milioni di cittadini deve disperdersi ed andare in rovina? E’ una bella responsabilità anche di chi esercita il potere giudiziario? O loro sono esonerati da tutte le responsabilità anche verso il disagio sociale? Se dolo c’è stato lo stabilirà la magistratura competente con tutto il tempo necessario. Ma è proprio necessario che per questo eventuale dolo sia un’intera città a soffrire? Gli indagati avranno il loro processo se sarà necesssario, ma anche il “parco” è un indagato che deve essere processato? Allora, venga restituito alla proprietà comune dei cittadini, che loro, dolo non hanno commesso! E’ un quesito che vi porgo perchè stimo molto CarteInRegola e come comune cittadino singolo trovo solo “muri di gomma” davanti a me. Anche chi ha provocato con gli esposti (legittimamente si intende!) questo grande disagio alla popolazione dovrebbe preoccuparsi della restituzione del parco alla cittadinanza, Sono 15 anni che aspettavamo il parco e quando era quasi approntato è stato sequestrato, Centinaia di alberi piantati sono essiccati e l’Ente Parco aveva affermato, all’indomani del sequestro, che tutto era stato fatto secondo le regole approvate. Mi aspettavo un iter breve della magistratura. Ma chi è che vuole tanto male a Roma ed ai romani? Grazie, almeno per una risposta.
Mario, raccogliamo le tue domande e cercheremo di trovare le risposte.
grazie!!!! “cor core de” Roma. la mia mail la conoscete. Io sono poca cosa ma se posso in qualche modo essere utile, e non solo “lamentoso”, per bucare il muro di gomma sono pronto a collaborare come riterrete opportuno. Grazie ancora anche per ricordare tutte le manifestazioni e le sofferenze di 13 anni fa per avere il parco!