Ma se si guarda ai fatti, il buon senso dovrebbe suggerire che, finchè il proponente non squaderna un progetto che risponda a tutte le prescrizioni e i requisiti che gli uffici e gli enti di vario genere hanno comminato e finchè non sottoscrive la Convenzione, i giochi sono ancora piuttosto aperti. Soprattutto fino alla Convenzione, che dovrebbe contenere tutti i paletti a tutela dell’interesse pubblico, a cominciare dal fatto che non si dovrebbero inaugurare nè lo Stadio nè il Business Center se non in contemporanea con la messa in esercizio di tutte le infrastrutture della mobilità necessarie a non fare andare in tilt il quadrante (Politecnico di Torino dixit).
E senza entrare nel merito giuridico della Proposta di deliberazione Grancio/Fassina, che peraltro riprende anche alcune delle obiezioni fatte nel tempo da Carteinregola, ancora una volta sollecitiamo la Sindaca e la maggioranza ad affrontare le questioni con trasparenza e franchezza davanti ai cittadini, che hanno il diritto, soprattutto dopo questa serie di colpi di scena giudiziari, di sapere, e soprattutto di capire. Al di là degli slogan e degli hashtag.
“...Io ho chiesto una serie di pareri all’Avvocatura per riuscire a trovare un appiglio per smontare la delibera di Marino. Questo appiglio di fatto l’Avvocatura non ce l’ha dato …cosa hanno detto? Se si va avanti e se annullate, il Comune di Roma è soggetto a richieste risarcitorie da parte dei proponenti… quindi a quel punto tra tenere un milione di metri cubi e cercare di lavorare il più possibile per diminuire la cubatura…”… “Io non posso sottoporre l’Amministrazione captiolina Roma Capitale a danno erariale perchè poi paghiamo tutti“
Destano molte perplessità queste affermazioni della Sindaca. Infatti ci risulta che il parere chiesto all’Avvocatura Capitolina nel febbraio 2017 sulla Delibera n. 132/2014 (Marino/Caudo) e in particolare sugli eventuali risarcimenti dovuti a Parnasi in caso di ritiro del Comune, sia stato secretato dalla stessa Sindaca, cancellato dai computer e non portato a conoscenza neanche dei consiglieri che avevano fatto uno specifico accesso agli atti (2). Perchè, se il rischio risarcimenti fosse stato considerato probabile dall’Avvocatura, non renderlo pubblico allora?
Ma non è affatto così.
E’ lì a dircelo la lunga sequenza di prescrizioni, comminate ancora pochi minuti prima della presunta “approvazione” a conclusione della seconda Conferenza dei Servizi nel dicembre 2017 (3), di cui abbiamo già dato ampiamente conto, e anche, lo ripetiamo, la nota del 25 gennaio 2018, a firma del Direttore del Dip. Territorio urbanistica e mobilità della Regione Lazio Manetti (già Presidente della CdS) e del Responsabile del procedimento Gianfrancesco , in cui si legge che “solo ove il progetto sia stato adeguato alle prescrizioni ed alle ottemperanze indicate dalle Amministrazioni ed enti nel corso della Conferenza dei servizi [il procedimento in corso presso l’amministrazione procedente Regione Lazio NDR] potrà concludersi positivamente“ (4). In buona sostanza, se il proponente non mettesse in pratica quanto prescritto dai vari enti, il progetto decadrebbe e quindi non potrebbe essere approvato dalla Regione. Ergo, i l’approvazione finale del progetto non è affatto scontata e al momento affatto dovuta.
Dice ancora la Sindaca, sempre a La7, che “…noi non volevamo fare “quel tipo” di Stadio: quando ci siamo seduti, questo forse va detto, Paolo Berdini, l’ex assessore all’urbanistica che aveva condiviso un percorso con noi, la prima cosa che ha fatto è stata quella di attivare, non richiesto da nessuno, il processo per la conferenza dei servizi, cioè sostanzialmente per arrivare più velocemente alla conclusione del procedimento dello Stadio; cioè se lui non avesse attivato la conferenza dei servizi, oggi non saremmo qui a parlarne; lui ha attivato la conferenza, non si è adoperato per inziare a fare una serie di cose, come chiedere il parere dell’avvocatura per vedere se la delibera di Marino potesse essere annullata, se eravamo in tempo per annullarla , se ci fossero dei requisiti …”
Ma è proprio così? Se guardiamo alla sequenza temporale degli avvenimenti (5), i passi fatti dall’ex assessore all’urbanistica sono molteplici e si stenta a credere che possano essere stati attivati non solo “senza che glielo chiedesse nessuno” , ma anche senza che ci fosse un preciso accordo con la Sindaca e la maggioranza capitolina, visto che la linea del M5S, prima di allora, era sempre stata di totale opposizione alla Stadio a Tor di Valle. E che non si sia trattato di iniziative solitarie di un assessore lo testimonia anche la Memoria di Giunta del 16 settembre 2016 con allegato stringente cronoprogramma (5), che ci sembra assai improbabile che sia stato approvata a insaputa della Sindaca.
Forse sarebbe meglio che, anzichè arrampicarsi sugli specchi, cercando di tamponare maldestramente gli eventi, la Sindaca e la maggioranza pentastellata fermassero tutto, ripercorressero tutti i passi fatti cercando di uscire dal pantano in cui si sono messi loro stessi, con una soluzione che preservi, oltre all’interesse pubblico, anche la dignità della Giunta e del MoVimento, rispondendo con trasparenza, dibattito democratico (interno ed esterno) e – finalmente – una sana autocritica, agli attacchi che rischiano di sommergerli definitivamente.
Noi di Carteinregola, con posizioni diverse al nostro interno, siamo sempre stati contrari all’operazione Stadio della Roma, fin dall’inizio.
E la vera domanda, quella che continuiamo a porre e che dovrebbero porsi tutti i decisori prima di avallare l’operazione con il loro voto è: l’interesse pubblico – dello Stadio privato, del Business Center e delle infrastrutture, che dopo la modifica pentastellata saranno probabilmente inadeguate e tardive – dov’è?
Il dovere dei decisori sarà pure quello di tutelare i cittadini dal rischio risarcimenti – tutto da dimostrare, e alla luce del sole – ma ancora di più tutelare i romani dal rischio della realizzazione di strutture assai impattanti calate sui territori senza le dovute garanzie di infrastrutture e di tempistiche, oltre che senza alcuna vera informazione e condivisione con la città.
Anna Maria Bianchi Missaglia
ultima modifica 17 aprile 2019 ore 10
PER OSSERVAZIONI E PRECISAZIONI:laboratoriocarteinregola@gmail.com
Scarica La proposta di deliberazione Grancio Fassina delibera stadio Fassina Grancio
> Vai a Stadio della Roma cronologia e materiali http://www.carteinregola.it/?p=60320
NOTE
(1)Proposta di Delibera consiliare per l’annullamento in autotutela della dichiarazione di pubblico interesse della proposta di realizzazione del nuovo Stadio a Tor di Valle, di cui alla Deliberazione dell’Assemblea capitolina 132/2014 e 32/2017 dei consiglieri Fassina (Sinistra per Roma) e Grancio (DemA) scarica delibera stadio Fassina Grancio
(2) il 23 marzo 2017, al consigliere De Priamo (FdI), che aveva chiesto di visionare il parere, l’Avvocatura ha risposto che era stato scritto in copia unica consegnata alla Sindaca e che non era più nella disponibilità degli estensori, dato che la Roma AS era una società quotata in borsa. In dichiarazioni successive De Priamo ha anche rivelato di non aver voluto conoscere il parere dopo aver appreso che non avrebbe potuto divulgarne il contenuto
vedi anche: Stadio della Roma, Carteinregola scrive a Raggi e Zingaretti: ecco quello che non tornaNon sappiamo se ci siano state decisioni o atti inquinati da condotte contrarie all’interesse pubblico: è compito della magistratura accertarlo. Noi approfittiamo dell’eco mediatica della vicenda per rilanciare le nostre…21 giugno 2018 Continua#
(5)il 30 maggio 2016 la documentazione definitiva del nuovo stadio della Roma viene consegnata agli uffici del Dipartimento Urbanistica di Roma Capitale all’Eur e in Regione Lazio.
Luglio 2016, si insedia la nuova Giunta Raggi.
Il 29 agosto 2016 e il 6 settembre 2016, gli elaborati vengono consegnati dagli uffici comunali alla Direzione Regionale Territorio, Urbanistica, Mobilità della Regione Lazio, ma senza la dichiarazione di conformità alla Delibera approvata in Campidoglio. Nella nota comunale del 6 settembre, si legge “…solo in sede di Conferenza di Servizi, componendo le questioni di merito individuate dai dipartimenti nel corso dell’istruttoria, anche con eventuali modifiche (ai sensi della legge n. 147/2013) poste dagli altri Enti convocati, sarà possibile configurare per intero ed in forma definitiva i caratteri del progetto e delle opere di allaccio e mitigazione, i caratteri della variante e di conseguenza il permanere dei profili di interesse
6 settembre 2016 Gli uffici comunali mandano alla Regione una nota con tutte le criticità presenti nel progetto,pubblico, che saranno confermati o meno da un atto del medesimo organo che già si è espresso con deliberazione n. 132/2014, in coerenza con quanto stabilito da quest’ultima”;
2 settembre 2016 (AGENPARL riprendendo nota dell’assessore regionale alle Politiche del Territorio Michele Civita.) –gli Uffici della Regione Lazio formalizzano l’avvio della procedura per l’esame del progetto definitivo “Stadio della Roma” trasmesso da Roma Capitale, dandone comunicazione alle amministrazioni competenti.
16 settembre 2016 Memoria di Giunta dell’Assessore Berdini sul progetto dello Stadio della Roma (le memoria non sono pubblicate sul sito di Roma Capitale) che a stare al documento pubblicato da Il tempo, risulterebbe prevedere che il Comune svolga tutte le attività necessarie all’approvazione del progetto dello Stadio, attività regolate da uno stringente cronoprogramma allegato alla Memoria che prevede che l’assemblea capitolina confermi il pubblico interesse della proposta progettuale e la prevista variante urbanistica, salvo che le osservazioni emerse nel corso della conferenza dei servizi non evidenzino criticità tali da modificarne i presupposti. Alla delibera, pubblicata da Il tempo, è allegato un cronoprogramma molto dettagliato.