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Il nuovo Statuto di Roma Capitale

piazzacampDAL SITO DEL COMUNE DI ROMA (12 marzo 2013)

Roma, 11 marzo – L’Assemblea Capitolina ha approvato il nuovo Statuto di Roma Capitale con 47 voti favorevoli, 2 contrari e un astenuto. Superata la soglia di 41 voti, numero minimo per approvare in prima lettura la delibera ed evitare un secondo passaggio in aula. Il via libera è stato accolto dall’applauso dell’Assemblea con i consiglieri in piedi, presente il sindaco Gianni Alemanno. La nuova “costituzione” del Campidoglio prevede tra l’altro la diminuzione dei consiglieri da 60 a 48, dei Municipi da 19 a 15, la ridefinizione dei rimborsi, quote rosa in Giunta, procedura d’urgenza anti-ostruzionismo per l’approvazione dei provvedimenti fondamentali.

“Oggi abbiamo compiuto un piccolo miracolo: approvare in tempi strettissimi il nuovo Statuto di Roma Capitale”. Lo ha detto il Sindaco, sottolineando che così si è evitato di “delegare a una decisione prefettizia il nuovo Statuto” (per il rischio di commissariamento in caso di mancata approvazione della delibera entro il 10 marzo). Alemanno ha ricordato che la nuova mappa dei Municipi dovrà essere approvata entro la prima decade di aprile, pena una nuova possibilità di commissariamento. Ma in ogni caso con l’approvazione del nuovo Statuto, ha sottolineato il Sindaco, “Roma Capitale diventa realtà effettiva e si fa un passo avanti nella governance della nostra città”.

Ecco le principali novità introdotte dallo Statuto:

Sindaco e Giunta: il primo cittadino può far approvare in via d’urgenza deliberazioni necessarie “a garantire il tempestivo adempimento degli obblighi di legge o ad evitare l’omissione di atti fondamentali”, omissione “che possa recare grave pregiudizio alla regolarità e al buon andamento dell’azione amministrativa”. Pari opportunità: almeno un terzo dei componenti la Giunta capitolina dev’essere costituito da donne (idem per le Giunte municipali e per i consigli d’amministrazione delle società partecipate).

Consiglieri capitolini: riduzione da 60 a 48. Detrazione dall’indennità in caso di non giustificata assenza dalle sedute. Gli oneri a carico di Roma Capitale per i permessi retribuiti dei consiglieri che lavorano presso privati o enti pubblici economici “non possono mensilmente superare l’importo pari alla metà dell’indennità del consigliere stesso”. Decadenza dalla carica: oltre ai precedenti casi stabiliti dalla legge, scatta anche per mancata partecipazione a 10 sedute di seguito.

Municipi: passano da 19 a 15. Rafforzate le relazioni con i Municipi grazie all’istituzione di sedi permanenti di consultazione e cooperazione.

Denominazione dell’ente e dei suoi organi, altre novità terminologiche: recependo la riforma che ha trasformato il Comune di Roma in ente speciale territoriale, lo Statuto fissa per questo il nome di Roma Capitale. Analogamente il Consiglio Comunale prende il nome di Assemblea Capitolina. Il tutto, per sottolineare il nuovo status e il conseguente miglioramento dell’amministrazione della città metropolitana che è anche Capitale d’Italia. Altra svolta sul piano lessicale, l’eliminazione del termine disabilità in favore di diverse abilità.

Principi dell’azione di governo, trasparenza, informazione, partecipazione: l’azione amministrativa di Roma Capitale non s’impronta più solo ai criteri di trasparenza, imparzialità, efficienza e rapidità ma anche a quelli di economicità ed efficacia, come previsto dalle direttive europee. L’accesso ai documenti – così come i documenti stessi – deve far sempre riferimento a un responsabile, come previsto dalla riforma del diritto amministrativo. Trasparenza e informazione si coniugano nel nuovo Statuto all’avvento delle tecnologie. Fondamentale il sito Internet di Roma Capitale: al suo interno il cittadino deve poter trovare il Bollettino dell’ente, gli indirizzi, i provvedimenti e le proposte di carattere generale e di iniziativa popolare. Obiettivo, il “rispetto del diritto del cittadino ad essere informato e a partecipare attivamente alla vita politica della città”. Favorisce la partecipazione anche un importante previsione statutaria: la riduzione del numero delle sottoscrizioni utili a presentare un referendum consultivo o abrogativo.

Lo Statuto, infine, prevede il rafforzamento delle relazioni tra Roma Capitale e Città del Vaticano per migliorare l’organizzazione dei grandi eventi. E fissa formalmente due date: quella tradizionale del 21 aprile come giorno del Natale di Roma; e quella del 16 ottobre “come giornata simbolo del rifiuto di qualsiasi forma di violenza”, spiega l’assessore alle Politiche culturali Dino Gasperini che ha avanzato la proposta, “a perenne monito contro ogni manifestazione di intolleranza ideologica, razziale e religiosa”.

SCARICA IL NUOVO STATUTO DI ROMA CAPITALE (MARZO 2013] STATUTO_ROMA_def_T_VOLUMETTO

[scarica la Bozza del nuovo Statuto per Commissione 03 12 2012 con le due versioni Bozza nuov Statuto per Commissione 03 12 2012]

CARETINREGOLA: NO AL NUOVO STATUTO DI ROMA CAPITALE SENZA LA PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI (28 FEBBRAIO 2013)

Carteinregola critica vari aspetti del documento che  verrà discusso a partire da oggi giovedì  28 febbraio  nell’Assemblea Capitolina e chiede che la nuova suddivisione territoriale dei Municipi venga sottoposta a referendum confermativo.


Mentre la Francia sopprimerà la parola “razza” dalla Costituzione, applicando così una delle promesse elettorali di François Hollande, nel  nuovo Statuto della Capitale il termine  “brilla” proprio in apertura, nonostante  da tempo  sia privo di qualunque fondamento scientifico se riferito ad esseri umani. Ed è inserito  in una formulazione che non è neanche la citazione letterale e virgolettata dell’art.3 della nostra Costituzione, ma in  un elenco molto più allargato, che comprende le discriminazioni fondate sul  “sesso”, sul  “colore della pelle”,  sull’ “origine etnica o sociale”, sulle “caratteristiche genetiche” etc.Ci auguriamo una correzione immediata di una non tollerabile svista.

E molti sono i punti discutibili del nuovo Statuto: a partire  dall’art.18,  che trasforma fortemente l’attuale rapporto tra cittadini ed istituzioni  eliminando la figura del Difensore Civico (in seguito a una legge nazionale) sostituendola con una generica struttura interna all’ Amministrazione, sia pure in una proclamata posizione d’indipendenza. Poco chiare appaiono anche le nuove norme dell’art.17 che disciplinano le indennità dei consiglieri e che non prevedono tempi certi per l’adozione della nuova normativa. Inoltre lascia perplessi l’art.25, che introduce la possibilità da parte del Sindaco di affidare a personalità esterne agli organi e all’amministrazione di Roma Capitale lo svolgimento, pur a titolo gratuito, di compiti di collaborazione su temi prima riservati ai membri del Consiglio Comunale, con conseguente aumento dei costi.

Ma soprattutto. Carteinregola  rileva la totale assenza, nella stesura le nuovo Statuto, di un  confronto con i cittadini, che dovrebbero essere i veri protagonisti del cambiamento,  a partire dalle decisioni che riguardano la riduzione dei Municipi dagli attuali 19 a 15 e al conseguente riorganizzazione territoriale.

Per questo Carteinregola chiede che la delibera di ridefinizione dei Municipi sia sottoposta a referendum confermativo da parte dei cittadini di Roma Capitale, così da non far calare dall’alto le decisioni ma  condividerle in  un processo realmente partecipato.

Carteinregola  sulla proposta e articolato dello Statuto di Roma Capitale

a cura di Denise Lancia e Brunello Berardi

E’ in avanzata fase di elaborazione per la successiva proposizione all’approvazione del Consiglio Comunale l’articolato dello Statuto di Roma Capitale, così come previsto dalla legge 42/2009 (1)  e più compiutamente dal Dlgs 156/2010 (2)

Nello scorrere gli articoli della proposta di Statuto si evidenzia (Art.14 Tutela dei cittadini) la soppressione della figura del Difensore Civico, secondo quanto previsto dalla Legge 23 dicembre 2009, n. 191 – legge finanziaria per l’anno 2010 (come modificata dal D.L. 2/2010, convertito in legge 42/2010) che all’art. 2, comma 186 ha ritenuto di cancellare figura e poteri, per esempio “il controllo preventivo di legittimità sugli atti nei casi previsti dalla legge” ma anche preciso status e struttura di un organo di fondamentale importanza per il rapporto fra cittadini ed istituzione che andava piuttosto implementato di funzioni, rinviando tutto ad una generica struttura interna all’amministrazione sia pur in posizione di indipendenza.

Così come suscita qualche perplessità la trasformazione della figura del Segretario Comunale in Direttore Generale – art.32 comma 3 – che sovrappone funzioni sostanzialmente non sovrapponibili, quella del Segretario Comunale, a garanzia della legittimità degli atti, e quella del Direttore Generale, responsabile del raggiungimento degli obiettivi, approfondendo il controverso legame fiduciario con l’organo politico.

Una annotazione poi sulle nuove norme che disciplinano l’indennità da corrispondere ai Consiglieri Capitolini, art. 17 comma 8, che viene di fatto sospesa dal successivo comma 10 che proroga il vecchio regime senza prevedere tempi certi per l’adozione della nuova normativa.

Ci lascia perplessi, inoltre, il comma 6 dell’art.25 che introduce la possibilità da parte del Sindaco di affidare a personalità esterne agli organi e all’amministrazione di Roma Capitale lo svolgimento, sia pur a titolo gratuito, di compiti di collaborazione su temi di interesse della comunità cittadina, prima riservati ai membri del Consiglio Comunale.

Tendenza peraltro riconfermata più e più volte nel testo dello Statuto: a tutti i livelli, dall’impiegatizio al dirigenziale, è prevista la possibilità di ricorrere a figure esterne all’amministrazione con contratti a tempo determinato. L’uso, e come ormai noto spesso l’abuso, di questa fattispecie di rapporti dovrebbe invece essere confinato a casi veramente straordinari e piuttosto reperire le risorse fra quelle già in forza all’amministrazione, sia per diminuire i costi grazie ad una efficace organizzazione che per una migliore valorizzazione delle competenze dei dipendenti di Roma Capitale.

Inoltre, estendendo il concetto di partecipazione, l’Amministrazione potrebbe utilizzare come consulenti le centinaia di comitati ed associazioni presenti sul territorio che da anni affrontano ed approfondiscono le problematiche che gravano sulla città e le loro possibili soluzioni. Sarebbe un atto altamente significativo che permetterebbe finalmente, ai nostri rappresentanti eletti, di rapportarsi con i problemi reali e con i cittadini che, con vero spirito di servizio, affrontano questioni importanti molto spesso sottovalutate o disconosciute. 

Relativamente poi alla riduzione dei Municipi a 15 e della relativa rivisitazione territoriale, si rendono necessarie alcune considerazioni generali.

La Legge di Roma-Capitale sulla riduzione dei Municipi da 19 a 15, propone una soluzione incomprensibile ed assurda, senza una giustificazione che parta da studi preventivi sulla situazione urbanistica dei singoli Municipi e dei loro rapporti reciproci che possano conseguentemente indicarne i nuovi assetti territoriali ed il loro numero.

Inoltre nella prospettiva dell’istituzione di  Roma Metropolitana (3),  l’ambito di Roma Capitale, coincidente o meno con l’area della Provincia di Roma, dovrà rapportarsi ed integrarsi con il resto del territorio laziale attraverso un proprio sistema territoriale policentrico, di cui faranno  parte sia i Comuni della Provincia di Roma che gli attuali Municipi di Roma Capitale, cioè delle entità completamente diverse e disomogenee che dovranno confluire necessariamente in un nuovo modello strutturale il più possibile omogeneo. Questo vorrà dire che, probabilmente, parte dei Comuni limitrofi a Roma Capitale verranno parzialmente assorbiti dai Municipi confinanti e, viceversa, alcuni Comuni si allargheranno  a spese dei Municipi adiacenti.

In questa prospettiva di riorganizzazione territoriale, non ha alcun senso approvare in questa fase gli ultimi provvedimenti delle norme “transitorie” per Roma Capitale e lo “spacchettamento” dei Municipi previsti dal D.L. n°156/10 con i notevoli costi “transitori” conseguenti. Costi assolutamente inutili in quanto rapidamente vanificati dal nuovo disegno di Roma-Metropolitana.

In ogni caso è  auspicabile che la delibera di ridefinizione sia sottoposta a referendum confermativo da parte dei cittadini di Roma Capitale, trattandosi di materia che direttamente riguarda la vivibilità e l’efficacia del rapporto fra i cittadini e l’istituzione. Lo Statuto si preoccupa nelle norme transitorie e finali di sottrarre la materia alla possibilità di referendum richiesto a maggioranza da un singolo municipio (vedi l’art.3 comma 7 del Regolamento del decentramento amministrativo).

Invitiamo il Consiglio Comunale stesso ad indire tale referendum, evitando così di calare dall’alto le proprie decisioni e facendone un processo realmente partecipato.

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(1) Legge 5 maggio 2009, n. 42“Delega al Governo in materia di federalismo fiscale, in attuazione dell’articolo 119 della Costituzione” pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 103 del 6 maggio 2009

(2) DECRETO LEGISLATIVO 17 settembre 2010, n. 156 Disposizioni recanti attuazione dell’articolo 24 della legge 5 maggio 2009, n. 42, ((e successive modificazioni,)) in materia di ordinamento transitorio di Roma Capitale. (10G0178) (GU n.219 del 18-9-2010 )

(3) Dal sito della provincia di Roma: Il Cammino verso la riforma, la città metropolitana  http://www.provincia.rm.it/siti_esterni/riformametropolitana/pages/3)IL_CAMMINO_VERSO_LA_RIFORMA.htmL
Da Wikipedia, Città metropolitana http://it.wikipedia.org/wiki/Città_metropolitana

avviso sul sito di Roma Capitale: Proposta di Statuto di Roma Capitale

Con il deposito, in data 5 dicembre 2012, di una proposta di deliberazione dell’Assemblea Capitolina – a iniziativa del Presidente della Commissione Speciale per le riforme istituzionali di Roma Capitale, Francesco Smedile – è stato attivato il procedimento per dotare Roma Capitale dello Statuto.

Dopo aver acquisito i pareri e i contributi propositivi dei Consigli dei Municipi e dei Consiglieri Capitolini, la proposta, già pubblicata all’Albo Pretorio, è stata esaminata, in sede di controdeduzioni, dalla predetta Commissione e licenziata con alcune modifiche all’originario testo dell’articolato. Nuovamente pubblicata all’Albo Pretorio, la proposta –di cui è stata data ulteriore conoscenza agli appartenenti alla comunità cittadina attraverso un apposito avviso su due quotidiani – è ora avviata all’esame dell’Aula.  Ultimo aggiornamento 27/02/2013

LA BATTAGLIA SUI MUNICIPI- Rassegna stampa

30 gennaio 2013 Il messaggero cronaca di Roma Battaglia sui Municipi (scarica)