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Ufficio Valutazione Impatto: tutte le criticità della valutazione degli investimenti pubblici in Italia

COPERTINA VALUTAZIONE DEgli investimnti pubblciiL’Italia è in grado di rispettare le richieste Ue in materia di qualità della progettazione? Nel nostro Paese si discute da anni sul ruolo dell’analisi e della valutazione economica degli investimenti pubblici. Ma l’esperienza dei Grandi progetti 2007-2013 ha dimostrato molte criticità: secondo i tecnici della Commissione europea, il 90% aveva un’insufficiente analisi costi-benefici, il 70% problemi sulla valutazione del mercato interno o nell’impianto progettuale, il 50% lacune nella valutazione ambientale. Pubblichiamo lo studio dell’UVI – Ufficio Valutazione Impatto – del Senato del luglio 2017, che evidenzia come Francia, Germania, Regno Unito, Olanda e Svezia, al contrario dell’Italia,  utilizzino ampiamente l’Analisi Costi-Benefici per la valutazione tecnico-economica della pre-fattibilità degli investimenti e dispongano di linee guida pubblicamente consultabili e nella maggioranza dei casi forniscano i valori base da usare nella ACB (scenari, indicazioni quantitative circa i principali parametri di valutazione, quali saggio di sconto sociale, valore del tempo, prezzi e salari ombra, costi esterni). E soprattutto come in questi Paesi venga data trasparenza alle scelte e ai risultati delle valutazioni, oltre che promossa la concertazione e la partecipazione con i territori che garantiscono legittimità, trasparenza e diritti di accesso ai diversi soggetti. (AMBM)

scarica  IL DOSSIER DA03 UVI LUGLIO 2017 La_valutazione_degli_investimenti_pubblici_DEF

vedi anche: Benvenuto UVI (Ufficio Valutazione Impatto)

 

Grandi progetti. L’Italia sa valutare correttamente le infrastrutture, ottimizzare la spesa e soddisfare al meglio i bisogni dei cittadini? (dal sito del Senato – UVI)

L’accordo di partenariato con la UE per l’utilizzo dei Fondi di sviluppo e investimento europei (SIE) è nel pieno della sua attuazione. L’Italia sta scegliendo le grandi opere da realizzare nel settennato europeo 2014-2020. Con una novità: l’accordo firmato con la Ue ci chiede non solo di rispettare il nesso fondamentale tra piano e progetto attraverso meccanismi auto-valutativi, ma individua numerosi indicatori di risultato per gli obiettivi tematici, sia come valore ex-ante la spesa pubblica, sia come target.

Altri importanti programmi di spesa, integrati ai Fondi SIE e al Fondo Sviluppo e Coesione (FSC), stanno predisponendo grandi contenitori di liquidità per finanziare e/o cofinanziare ulteriori interventi per la crescita, compreso l’investimento in opere pubbliche e di pubblica utilità.

L’Italia è in grado di rispettare le richieste Ue in materia di qualità della progettazione? Nel nostro Paese si discute da anni sul ruolo dell’analisi e della valutazione economica degli investimenti pubblici. Ma l’esperienza dei Grandi progetti 2007-2013 ha dimostrato molte criticità: secondo i tecnici della Commissione europea, il 90% aveva un’insufficiente analisi costi-benefici, il 70% problemi sulla valutazione del mercato interno o nell’impianto progettuale, il 50% lacune nella valutazione ambientale.

 (dal documento Focus)

Il punto di partenza
La prima legge a occuparsi di valutazione, la n. 144/1999, è rimasta in gran parte inattuata. Sono stare registrate molte criticità anche per il decreto legislativo n. 228 del 2011, che ha obbligato tutte le Amministrazioni centrali a dotarsi di linee guida settoriali e di un Documento pluriennale di pianificazione degli interventi proprio con l’obiettivo di ottimizzare gli indirizzi di programmazione, applicare gli strumenti di progettazione ex-ante sugli investimenti “non marginali”, pianificare meglio la spesa pubblica .
Ora il nuovo Codice degli appalti, approvatocon il D.lgs 50/2016, punta su un nuovo approccio: il “progetto di fattibilità tecnica ed
economica”, cioè l’analisi dei fabbisogni come parametro di partenza per decidere la fattibilità e l’utilità di un’opera pubblica
Analisi
  • Nel ciclo di programmazione 2007-2013 deiFondi europei, in base alle informazioni disponibili alla data di chiusura del ciclo, le Re-gioni italiane e le Amministrazioni centrali dello Stato hanno programmato95 GrandiProgetti(GP)
  • 73 sono stati notificati alla Commissione Eu-ropea (CE) nel corso del periodo di programmazione(il 77%), e 21 sono stati suc-cessivamente sospesi
  • I GP approvati dalla Commissione-e dunque ammessi ai Fondi di Sviluppo e Investi-mento Europei (SIE)-sono 57, pari al 60%di quelli programmati
  • Il valore complessivo è di oltre 17 miliardi di euro (circa il 20% delle risorse finanziarie disponibili nel periodo 2007 – 13 e il 35% del Fondi Europei, incluso il cofinanziamento nazionale).Per alcuni GP però ilcosto non risulta quantificato
  • Per il Piano Operativo Regionale (POR) della Campania, la CE si è pronunciata solo sulla metà dei 20 GP notificati
  • Dall’analisi dei GP è emersa soprattutto la difficoltà, da parte delle Amministrazioni promotrici, ad avviare e a concludere in tempi relativamente brevi l’iter istruttorio necessario per ottenere la decisione della CE sull’ammissibilità al contributo finanziario
  • I GP ritirati dalla programmazione economica si caratterizzano per insufficiente documentazione progettuale e lacunosa definizione degli aspetti tecnici, amministrativi e procedurali a supporto della candidatura
I GP dell’Est Europa che hanno usufrui- to dell’assistenza tecnica del programma europeo Jaspers (Supporto alla progetta- zione e analisi indipendente della qualità,scambio di informazioni e best practice) hanno ottenuto risultati diversi: su 438 presentati, la CE ne ha approvati 371 e altri GP sono in fase istruttoria.
Anche g li interventi di riqualificazione urba na in Sardegna, Sicilia e Campania hanno avuto il supporto del programma Jessica (Sostegno europeo congiunto per investimenti sostenibili nelle aree urbane) : nel periodo 2007 – 2013 hanno portato l’Italia a essere il primo Paese
per migliore tasso di successo delle iniziative e per attrazione di risorse finanziarie complessive.

 SEGUE:

Vedi anche Il Fatto quotidiano 4 agosto 2017 La pagella dell’Italia sui grandi progetti: scarsi in costi-benefici e impatto ambientalie Infrastrutture al palo – Speso il 20% delle risorse finanziarie disponibili nel periodo 2007 -13 di Luciano Cerasa  (Leggi su press reder)

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