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Alberi a rischio alla Tiburtina, facciamo chiarezza?

(con una riflessione sul Regolamento del Verde)

Slide Comm. mobilità 14 2 2020

Oggi 5 febbraio 2020 è stata indetta una manifestazione di cittadini e comitati (1) che da tempo sono in contrasto con l’Amministrazione per il “Piano di assetto per la riqualificazione dell’area della stazione Tiburtina“. Un conflitto nato, prima, per la sistemazione dell’area dopo l’abbattimento della Tangenziale est (2), che ha portato a una delibera di iniziativa popolare supportata da circa 8000 firme (3) con un progetto per la viabilità alternativo a quello dell’Amministrazione (4), che dopo una serie di commissioni e assemblee pubbliche non è stato approvato per una serie di motivi (5); dopo, per la difesa delle alberature che dovrebbero essere abbattute, che secondo i cittadini sono “un’ottantina di alberi tra platani, pini, tigli, lecci ed olmi di oltre 30 anni saranno abbattuti nei prossimi mesi e anni“(6) e secondo l’amministrazione sono invece 12 alberi, a fronte di 43 nuove messe a dimora e 2 esemplari che saranno spostati.

Chi ha ragione?

La situazione, come spesso accade, è molto complessa, riguarda diversi aspetti collegati, e l’impegno dei cittadini per la tutela dell’ambiente e per il proprio quartiere rischia di intrecciarsi con interessi economici e la solita propaganda politica. Senza entrare nel merito delle singole questioni, proviamo a dipanarle, per fornire un quadro più chiaro, porre le domande a cui dovrebbero essere date delle risposte esaurienti, e fare una una riflessione sul Regolamento del Verde, uno strumento che stabilisce delle regole per dare riferimenti anche in situazioni come questa.

  1. Nell’area è presente una stazione di autobus gestita da una società privata, la Tibus, la cui concessione con il Comune è scaduta dal marzo del 2016, motivo per cui, prima il Commissario Tronca, poi l’attuale Amministrazione, hanno inteso di riacquisire le aree concesse, con la prospettiva di trasferire l’autostazione dal lato est della ferrovia e rimettere a bando il servizio. La società, che si oppone al progetto del Comune, per conservare la concessione – e restare nello stesso spazio – aveva avanzato tempo fa una proposta di project financing per la risistemazione dell’area (7), il cui autore era lo stesso architetto che ha poi lavorato con i cittadini e i comitati della zona a un “progetto partecipativo” che è diventato quello della delibera di iniziativa popolare. E le rivendicazioni dei cittadini si sono incontrate con quelle della società privata nel chiedere il mantenimento dell’autostazione nel piazzale ovest (8).
  2. Il progetto del Comune, sulla cui base sono iniziati i lavori di risistemazione, è una variante di un Piano di assetto per la riqualificazione dell’area della stazione Tiburtina, un Accordo di Programma dell’ 8 marzo 2000, che prevede varie fasi di intervento, a partire da quelle relative all’abbattimento della Tangenziale Est (per inciso: una conquista della città che si rimandava da anni). La mappa con gli interventi di sistemazione del Piazzale ovest attualmente in corso (vedi la slide presentata in Commissione mobilità il 14 febbraio 2020 in apertura di articolo) prevede che siano abbattuti 12 alberi, dei quali la maggior parte sono ceppaie o alberi morti o di scarso pregio. Invece i 5 lecci che dovrebbero essere eliminati, all’angolo tra Circonvallazione Tibutina e Via Mazzoni, appaiono in buona salute e, tranne uno, hanno tutti circonferenze superiori a un metro.
  3. Gli alberi che si prevede di abbattere, nel progetto della viabilità sono posizionati in mezzo alla nuova carreggiata, mentre quelli più interni al piazzale sono integrati in un viale alberato di nuovi impianti, sempre di lecci (27), che sommati agli altri impianti previsti, tra i quali 6 platani raggiungono un totale di 43 nuovi alberi (e nel 2017 è stata cancellata (9) la precedente previsione di un parcheggio a raso)
  4. Il citato Piano di assetto del 2000, con ulteriori modifiche successive, è stato oggetto di conferenza dei servizi nel 2014 e prevedeva una seconda fase per la sistemazione dell’area antistante la stazione e il cosiddetto “boschetto”, un’area verde all’interno dello svincolo, dove insistono altre alberature che avrebbero dovuto – ma non abbiamo la relativa documentazione – essere eliminate. Un progetto che ci risulta che l’attuale Giunta non abbia portato avanti, anche perchè vi si prevedeva anche l’abbattimento dell’Istituto Ittiogenico, poi sottoposto a vincolo, e una serie di parcheggi che oggi sarebbero da rimettere in discussione insieme all’intero progetto.
molti alberi da abbattere sono ceppaie

A questo punto sarebbe importante che i cittadini e i comitati avessero delle rassicurazioni concrete e ufficiali* da parte dell’Amministrazione sull’abbandono di quella parte del Piano di Assetto ormai obsoleta e dell’avvio di un confronto con i cittadini per le trasformazioni ancora in ballo, soprattutto per quanto riguarda la tutela delle alberature di pregio presenti davanti alla Stazione e nel “boschetto”, così che tutti possano riportare informazioni corrette nelle comunicazioni alla cittadinanza, a partire dagli stessi comitati.

Per quanto riguarda i lecci destinati all’abbattimento, facciamo presente che il Regolamento del Verde e del Paesaggio Urbano che è stato approvato poche settimane fa da una Decisione di Giunta e che dovrebbe andare a breve al voto dell’Assemblea Capitolina (10), contiene prescrizioni stringenti per casi come questo, per alberi che hanno un diametro superiore ai 25 cm (11).

Anche se non ancora vigente, il Regolamento potrebbe dare un’indicazione precisa ai Dipartimenti competenti affinchè optino per la loro conservazione, espiantandoli e spostandoli in un’altra area del piazzale, come già previsto per altri due esemplari (12).

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i lecci da abbattere

Sarebbe a nostro avviso una giusta tutela degli alberi e un passo importante nell’ascolto dei cittadini.

Senza dimenticare che, in assenza di un Regolamento del Verde, nella Capitale ogni giorno prosegue la strage di alberi anche di grandissimo pregio nelle proprietà private, spesso per far posto a qualche parcheggio in più.

Anna Maria Bianchi Missaglia

5 febbraio 2021

Post scriptum: abbiamo espresso queste considerazioni senza avere tutti gli atti che normalmente ci premuriamo di analizzare prima di scrivere; siamo quindi a disposizione per ospitare eventuali integrazioni e precisazioni che dovessero pervenire, adeguatamente documentate, a : laboratoriocarteinregola@gmail.com

(*) Con la publbicazione dei progetti e con tutte le spiegazioni sul sito istituzionale, nella sezione del Dipartimento Urbanistica

NOTE

(1) Roma Today 04 febbraio 2021 Tiburtina protesta contro il Comune: “Vuole tagliare 80 alberi storici” Comitati e associazioni scendono in piazza contro il taglio di pini, tigli, olmi e platani decennali: “Il Comune abbatte il verde in un quartiere con qualità dell’aria pessima” Sara Mechelli https://www.romatoday.it/zone/nomentano/tiburtina-protesta-taglio-alberi-febbraio-2021.html

(2) Roma Today 21 giugno 2020 Abbattimento Tangenziale, la sopraelevata è un ricordo: “Ora decoro e più verde”. Ma è scontro con i residenti In corso i lavori di Circonvallazione Nomentana tra via Teodorico e via Lorenzo il Magnifico, Raggi: “Cantiere strategico per città”. Il comitato dei cittadini: “No a colata asfalto” Sara Mechelli https://www.romatoday.it/politica/abbattimento-tangenziale-cantiere-raggi.html

(3) l’8 marzo 2019 è stata presentato presso il Segretariato generale del Comune di Roma, una proposta di iniziativa popolare presentata dai cittadini  riuniti nelle sigle Associazione Rinascita Tiburtina,  Comitato Cittadini Stazione Tiburtina, Cittadinanzattiva Nomentano e Vento di Cambiamento Fenix , con un proprio progetto di riqualificazione urbana.

(4) vedi Roma stazione Tiburtina e aree limitrofe, come nasce un progetto condiviso.https://spazioconcrete.it/roma-stazione-tiburtina-e-aree-limitrofe-come-nasce-un-progetto-condiviso/

(5) Si veda il Verbale della Commissione Mobilità del 13 9 2019

vedi anche intervista all’assessore Montuori (agenzia DIRE)https://fb.watch/3sPEvm45La/

(6) Questo il comunicato dei comitati che hanno indetto la manifestaizone:

LE ASSOCIAZIONI SCENDONO IN PIAZZA CONTRO IL TAGLIO DEGLI ALBERI A TIBURTINA SIT-IN VENERDÌ 5 FEBBRAIO, ore 15.00 Un’ottantina di alberi tra platani, pini, tigli, lecci ed olmi di oltre 30 anni saranno abbattuti nei prossimi mesi e anni in uno dei quartieri della Capitale con la più alta concentrazione di polveri sottili inquinanti.Questo è il motivo per cui tante associazioni manifesteranno venerdì 5 febbraio a Via Guido Mazzoni/angolo Circonvallazione Nomentana (adiacente all’ingresso della autostazione Tiburtina Tibus) per chiedere alla giunta Raggi di tutelare il verde e la salute pubblica.Appuntamento e inizio h 15.00 (per l’organizzazione h 14.30).Un albero adulto, ovvero di 30 – 40 anni, ad alto fusto assorbe circa 21 kg di CO2 all’anno e ha la capacità di ridurre fino al 13% di nanoparticelle inquinanti (per esempio i famigerati PM10 ).Se pensiamo che ogni anno l’inquinamento atmosferico causa 7 milioni di morti nel mondo (50.000 solo in Europa), capiamo bene che la presenza di alberi adulti in contesti urbani è di vitale importanza sia per la capacità di assorbimento delle emissioni inquinanti, sia per regolare la temperatura e quindi di avere impatti positivi sul cambiamento climatico.Ancora una volta i dati di ARPA Lazio confermano che il quartiere Tiburtino ha la peggiore qualità dell’aria di Roma, con una concentrazione di PM10 media giornaliera di 45 m3 ed è anche il quartiere con meno verde pubblico a disposizione dei cittadini.Perché tagliare gli alberi allora?Fa parte del progetto di allargamento della sezione stradale di Via Guido Mazzoni e zone adiacenti. Mentre nelle altre città d’Europa si lavora alla riduzione degli spazi disponibili per le auto a favore della mobilità sostenibile e dei pedoni, Roma sembra andare controcorrente.Per esempio Circonvallazione Nomentana passerà da due a quattro corsie, con conseguente aumento di traffico e smog, senza che sia stata prevista nemmeno una pista ciclabile che unisca l’e- sistente Ciclabile Nomentana con la progettata Ciclabile Tiburtina.Invitiamo pertanto i cittadini sensibili alla qualità della vita, alla salute e al verde pubblico a partecipare venerdì 5 febbraio ore 15.00 al sit-in di protesta davanti l’ingresso della stazione dei pullman di Tiburtina per chiedere alla Giunta Raggi di non abbattere gli alberi esistenti, ma di includerli nel progetto di riqualificazione dell’area.Aderiscono:- Comitato Cittadini Stazione Tiburtina- Associazione Rinascita Tiburtina- Cittadinanza Attiva Nomentano-Trieste- Brigate Verdi- L’Associata di Roma- Gruppo Ambiente e Territorio – Libera Assemblea Centocelle (LAC) – Insieme per Aguzzano- Alberone Bene Comune- Extinction Rebellion – Roma- Fridays for Future – Roma

Roma Today 03 dicembre 2020 Tiburtina, residenti contro abbattimento alberi: “Da Comune progetto scellerato” Scontro sul progetto di riqualificazione che segue l’abbattimento della Tangenziale est, comitati e cittadini in piazza per difendere il verde: “Non crediamo alla favola delle ripiantumazioni” https://www.romatoday.it/zone/nomentano/bologna/tiburtina-comitati-contro-abbattimento-alberi-manifestazione.html

(7) Roma Today 24 maggio 2017 Tiburtina, Tibus lancia la sua sfida: “Ecco come rivoluzioneremo l’area della stazione”La società che gestisce l’autostazione ha avanzato una proposta di project financing per la risistemazione dell’area: “Realizzeremo una grande piazza”. La sua convenzione è scaduta da oltre un anno Ylenia Sina https://www.romatoday.it/economia/autostazione-tibus-progetto-stazione.html

(8) Vedi il sito della società Tibus https://www.tibusroma.it/tag/progetto-riqualificazione/ Progetto Tiburtina: prosegue la raccolta firme per riqualificare il quartiere 8 Maggio 2019

C’è ancora tempo per sostenere il nuovo progetto di iniziativa popolare per riqualificare l’area Tiburtina con aree verdi, pedonali e ciclabili, in vista dell’abbattimento della Tangenziale est previsto per giugno.
Il progetto – lanciato da un coordinamento dei comitati Associazione Rinascita Tiburtina, Cittadinanzattiva assemblea territoriale Nomentano, Comitato Cittadini Stazione Tiburtina e Vento di Cambiamento Fenix, supportati dallo Studio di Architettura Partecipata AUP – è ora oggetto di un programma di raccolta di 5000 firme, necessarie per chiedere l’esame in Assemblea capitolina.

Nella proposta, il terminal bus ora sito nel piazzale ovest del quartiere, rimane inquadrato nella nuova visione proprio per espressione dei cittadini in virtù del suo indispensabile ruolo nel sistema della mobilità romana, nazionale ed internazionale, e nel controllo degli spazi pubblici limitrofi. Una stazione bus rinnovata, non più “aperta”: il nodo intermodale, uno dei più importanti d’Italia, vivrebbe così l’occasione di diventare un terminal chiuso con filtri per l’aria e pannelli solari, ecologico, funzionale e con servizi moderni, mantenendo la funzione di nodo di scambio all’interno di una città strutturata e vissuta.
La raccolta firme è già partita: obiettivo 5000 sottoscrizioni entro 90 giorni.

vedi anche il verbale della Commissione mobilità 13 9 2019

(9) Vedi dal sito del Comune la Relazione Generale di Risorse per Roma aggiornata al dicembre 2017 con i lavori di demolizione della Tangenziale Est e la sistemazione dell’area intorno alla stazione Tiburtina https://www.comune.roma.it/servizi2/albonet/servlet/Dispatcher?tipo=1&page=5&idAtto=280873&idFile=79959542.

(10) vedi https://www.carteinregola.it/index.php/dossier/regolamento-del-verde/

(11) N.B: il testo non è definitivo perchè può essere ancora modificato durante il dibattito in Assemblea capitolina)

Art. 34 – Interventi sulle alberature inerenti o contestuali a opere edilizie

1.   Tutti gli interventi aventi ad oggetto alberature presenti o da porre a dimora nelle aree ove si intendano realizzare opere edilizie, devono essere previsti nel progetto ed assentiti nell’ambito della successiva segnalazione di inizio lavori o permesso di costruire. A questo scopo gli elaborati di progetto devono prevedere, per gli aspetti di interesse vegetazionale, una specifica sezione redatta da tecnico abilitato contenente: planimetria della vegetazione esistente, planimetria della vegetazione da eliminare o spostare e della vegetazione da porre in essere eventualmente anche a compensazione ambientale; relazione tecnica riguardante gli specifici interventi da eseguire sulla vegetazione; valutazione sommaria dei costi degli interventi e della manutenzione; documentazione fotografica dello stato ante operam.

2.    Gli eventuali spostamenti di alberature debbono essere realizzati secondo le tecniche più largamente in uso nell’ambito dell’arboricoltura moderna, ovvero, in funzione della grandezza delle piante:

a)  tramite zollatura tradizionale, b) per mezzo di macchina trapiantatrice, c) con sistema a piattaforma rigida.

Art. 40 – Interventi sul verde pubblico e privato oggetto di speciale salvaguardia

1.   Salva l’applicazione di specifiche sanzioni previste dalla legge e da regolamenti vigenti, è vietato qualsiasi comportamento, doloso o colposo, che danneggi o deturpi il patrimonio vegetale e gli arredi all’interno di tutte le aree verdi pubbliche. E’ considerato deturpamento ogni attività che, direttamente o indirettamente, comprometta l’integrità statica e/o vegetativa e/o il regolare sviluppo del patrimonio verde oggetto del presente regolamento.

2.  Sono oggetto di speciale salvaguardia:

a)   gli alberi tutelati dalla normativa nazionale, regionale e locale ed in particolare gli alberi già dichiarati monumentali o di pregio di cui alla L. n. 10/2013, gli alberi dichiarati di notevole interesse pubblico ai sensi del D. Lgs. 42/2004 e quelli candidati ad essere inseriti negli elenchi di cui alla citata normativa;

b) gli altri alberi riconosciuti di particolare pregio ai sensi dell’art. 28 del presente Regolamento;

c)gli alberi aventi circonferenza del tronco superiore a 78,5 cm (ø > 25 cm), misurata ad una altezza, convenzionale e di buona pratica dendrometrica, di 130 cm dal suolo;

(…)

4. L’abbattimento, a cui deve seguire la necessaria compensazione, può essere disposto solo nei seguenti casi:

a) morte o condizioni di deperimento irreversibile dell’albero;

b) stretta necessità. Si ha stretta necessità quando gli alberi, per ragioni inerenti al proprio stato vegetativo, possono costituire concreto e attuale pericolo per l’incolumità delle persone o delle cose;

c) straordinarietà. La straordinarietà ricorre quando:
I) gli alberi o gli arbusti presentino gravi problemi di carattere fitosanitario (Allegato 13), non risolvibili con cure proporzionate o a causa dei quali non sia più possibile ottenere una pianta con qualità estetiche consone al contesto o con adeguate caratteristiche di sicurezza, oppure se necessario eliminare le piante infette per evitare la diffusione del contagio;
II) gli alberi o gli arbusti presentino scarso vigore vegetativo in quanto giunti al termine del ciclo biologico; III) gli alberi o gli arbusti provochino comprovati danni o problematiche a strutture, opere e/o impianti tecnologici esistenti, sia pubbliche, sia private, a cui non sia possibile porre rimedio con interventi di contenimento parziale dello sviluppo della pianta secondo le pratiche della moderna arboricoltura e a salvaguardia della stabilità;
IV) gli alberi o gli arbusti presentino un evidente stentato sviluppo vegetativo cui non può essere posto rimedio;
V) l’abbattimento sia ordinato da provvedimento dell’autorità giudiziaria, da allegare all’istanza;
VI) in particolare per le piante non di pregio e prive di rilevanza paesaggistica:
– gli alberi o gli arbusti siano oggetto di un progetto di riqualificazione o di riassetto di un’area verde che comporti il miglioramento ambientale dell’area stessa;
– gli alberi o gli arbusti che impediscano il legittimo soddisfacimento dei diritti edificatori nel rispetto delle normative urbanistiche ed edilizie, fatte salve le norme del vigente PRG.

(12) certamente l’operazione di espianto di esemplari di queste dimensioni è costosa e impegnativa, tuttavia esistono ditte specializzate nei grandi espianti che garantiscono anche le cure successive per il successo dell’attecchimento

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Luigi
Luigi
3 anni fa

Una valanga di parole ed articoli dove un giudice si perderebbe. Figuriamoci dunque un cittadino comune che difende semplicemente madre terra da un nugolo di speculatori che possono permettersi famosi avvocati cosa può fare, una considerazione: PICCOLO PENSIERO:
I palazzi grigi hanno sostituto una miriade di alberi, arbusti e fiori, una porzione della Terra più che mastodontica.
La supremazia umana agisce inesorabilmente con una violenza inaudita in ogni dove e in ogni tempo.
Interromperla? Non se ne parla proprio!
Oltre il 20% della Foresta Amazzonica è stato completamente sradicata dal suolo di Nostra Madre Terra (e come se non bastasse, le calamità dovute agli sbalzi climatici, hanno contributo alla sua devastazione).
Oltre il 60% delle acque superficiali è stato contaminato con agenti chimici molto difficili da metabolizzare, e di questo passo, anche il bene più prezioso avrà un costo elevatissimo.
Non siamo niente di meno che degli ingordi assetati di potere, e a costo di esercitare il nostro dominio, siamo addirittura giunti all’autosabotaggio; i matti allora: sarebbero gli spietati sabotatori della terra, o chi la difende , chi la sta curando?
Se nell’ipotesi di una scala temporale Gaia avesse un giorno di vita, l’essere umano, ne avrebbe fatto la propria comparsa circa 3 secondi fa… e gli sono bastati pochi secondi per creare dei danni catastrofici.
Cosa dire? Non è Louis Inerius Chapeaux 😎 a dirlo.
Sono cose sapute e risapute.
È proprio questo ciò che mi spaventa! L’indifferenza è terrificante!
Immaginiamo dunque questo Pianeta come Gaia o Madreterra che tuttora ci nutre ormai con il suo ultimo latte materno, mentre noi avidi succhiamo dalle sue mammelle quasi avvizzite dalla nostra ingordigia.
Dovremmo ringraziare per la sua bellezza, ma soprattutto per la sua “benevolenza di Madre
e invece che facciamo?
Nella più totale indifferenza, pratichiamo l’auto distruzione senza un fine, senza uno scopo, dimentichi della sua e perciò, così: della nostra sopravvivenza.
Chiediamo quindi venia a “Gaia”e cerchiamo di non affossare per sempre la sua e la nostra sopravvivenza. 🤢🌍🙏🏼🍀🍀🍀🍀🍀💚💚💚💚💚💚💚🌲🌳🌳🌲🌿🌿🌿🌏

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