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Autonomia differenziata, ambiguità del governo e iniziative dei comitati No AD

Pubblichiamo un articolo di Massimo Villone su Il Manifesto del 2 novembre scorso e il video dell’assemblea nazionale di Noad Comitati contro qualunque autonomia differenziata che si è svolta il 31 ottobre a Roma. In calce anche i link per sottoscrivere le petizioni promosse in Emilia Romagna e in Lombardia da associazioni civiche come CDC Lombardia, Comitati NOAD Lombardia, Libertà e Giustizia Circolo di Milano e il Comitato Emilia-Romagna NO Autonomia Differenziata

ilmanifesto.it – 02/11/2021 Autonomia differenziata, ambiguità e silenzi di governo

di Massimo Villone

[il grassetto è nostro]

Stato e regioni. Così resta prioritaria nell’indirizzo di governo, sopravvivendo con quattro esecutivi: Gentiloni, Conte I, Conte II e ora Draghi. L’iniziativa sabato scorso, di Noad-Comitati contro qualunque autonomia differenziata

L’autonomia differenziata sta ripartendo sotto copertura. Si colgono i segnali di trattative occulte tra il ministero delle autonomie e alcune regioni. Si leggono sulla stampa esternazioni della ministra Gelmini che annuncia a breve novità, per una legge-quadro erede di quella che fu già di Boccia, e per le intese con le regioni capofila (Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna).

Ma tutto rimane segreto, come già ai tempi del Conte I e della ministra leghista Stefani. Mentre viene inserito tra i collegati alla legge di bilancio il disegno di legge attuativo dell’art. 116, comma 3, della Costituzione. Meglio, si inserisce l’annuncio, visto che il testo ancora non esiste.

In questo quadro si è tenuta il 30 ottobre in una sede messa a disposizione dalla Cgil l’assemblea nazionale di Noad Comitati contro qualunque autonomia differenziata. La blindatura della città per il G20 non ha impedito un’ampia partecipazione di realtà associative attente alla tutela di eguaglianza e diritti. Decine di interventi hanno richiamato i valori costituzionali in vista del comune obiettivo dell’unità della Repubblica. È stato tra l’altro chiesto lo stralcio del ddl dall’elenco dei collegati.

L’inserimento tra i collegati di un ddl non è di per sé conclusivo. Inoltre, si potrebbe arrivare a implementare il dettato dell’art. 116, comma 3, anche senza un ddl attuativo. E si può giungere ad autonomie diversificate persino senza formale ricorso all’art. 116, comma 3. Il servizio sanitario nazionale è stato già distrutto – come la pandemia ha dimostrato – dal regionalismo oggi vigente. Lo afferma l’Anaao-Assomed* in un recente documento. E allora di che parliamo?

Il punto è che il collegamento al bilancio dimostra che l’autonomia differenziata è prioritaria nell’indirizzo di governo. Anzi, sopravvive con ben quattro governi (Gentiloni, Conte I, Conte II e ora Draghi). Quattro governi, e ancor più quattro stagioni molto diverse: centrosinistra, gialloverde, giallorossa, e ora dei tecnici. È prova che forze potenti spingono per realizzarla, e che una corrente profonda passa nella politica, nelle istituzioni, nell’economia, nella società civile.

Non ogni diversità territoriale va rigettata a prescindere. Ad esempio, si è avviato il 28 ottobre nell’Aula del Senato l’iter di un disegno di legge costituzionale di iniziativa popolare (AS 865) volto ad inserire nell’art. 119 della Costituzione il concetto di “insularità”. In sostanza, recupera in parte e attualizza il testo originario della Costituzione del 1948 – poi cancellato dalla riforma del 2001 – che richiamava il Mezzogiorno e le Isole. Quale che sia la sorte futura del ddl, persegue un obiettivo in principio apprezzabile di maggiore tutela di eguaglianza e diritti.

Vanno invece respinte le differenziazioni che assumono le diseguaglianze come elemento propulsivo e di competitività per questo o quel territorio, in quanto capace di mettere più e meglio a frutto le risorse: Nord vs Sud, aree urbane e metropolitane vs aree interne. È la filosofia sulla quale si fonda la strategia della “locomotiva del Nord”. Una strategia che le classifiche territoriali europee dimostrano fallimentare. E rispetto alla quale l’autonomia differenziata è servente.

Molti interventi nell’assemblea hanno descritto un paese insopportabilmente diviso, in specie per sanità e scuola, ma non solo. Sono stati segnalati dubbi sulla idoneità del Pnrr a perseguire un disegno di coesione sociale e territoriale. Sono state richiamate le ambiguità nelle organizzazioni della sinistra. Spiccano – e sono da apprezzare – le iniziative in Lombardia ed Emilia-Romagna di petizioni popolari per il ritiro dei progetti di autonomia differenziata. Ma vediamo anche da ultimo il neo-sindaco dem di Torino che chiama i sindaci del Nord a una santa alleanza contro le burocrazie romane. Un nuovo iscritto al club Bonaccini?

Per chi vuole un paese più unito, più eguale, più giusto il percorso è lungo e impervio. Va anzitutto chiesta visibilità e trasparenza sui processi decisionali in atto. Va sostenuta ogni iniziativa volta a una alfabetizzazione di massa su temi non facili, come è anche il programma delineato nella mozione conclusiva dell’assemblea. Tutti dobbiamo scendere in campo. Personalmente, lavoro a una proposta di legge costituzionale di iniziativa popolare per una riforma mirata del titolo V. Dopo venti anni, è venuto il tempo di correggere gli errori fatti, rinsaldare la casa comune, ritrovare eguaglianza e pienezza di diritti.

Massimo Villone

IL VIDEO DELL’ASSEMBLEA NAZIONALE DI NO AD 31 ottobre 2021

LE PETIZIONI

La Petizione dell’Emilia Romagna si può leggere qui a questa pagina FB del NO Autonomia Differenziata Comitato Emilia-Romagna il link per firmare

La Petizione della Lombardia si può firmare online qui: https://www.openpetition.eu/it/petition/online/no-allattuazione-del-regionalismo-differenziato-in-lombardia Un testo di presentazione e il testo integrale della Petizione sono disponibili nei siti delle tre Associazioni promotrici e nelle pagine Facebook: CDC Lombardia, Comitati NOAD Lombardia, Libertà e Giustizia Circolo di Milano

Contatti: comitati.lombardia.noad@gmail.comInformazioni: petizionenoadlombardia@gmail.com

Vedi anche il webinar Autonomia regionale differenziata, la fine dell’uguaglianza e della solidarietà nazionale? 25 ottobre 2021

Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com

8 novembre 2021

NOTE (di Carteinregola)

(*) Vai alla pagina dell’anaao:

LA SANITÀ AL SUD. GLI ATTI del convegno. Conferenza dei quadri Anaao Assomed regioni del Sud, 27-28 ottobre Villa San Giovanni (RC)

Il rapporto sulla sanità del meridione a cura del Cerm; modelli regionali a confronto; la professione al sud; le disuguaglianze in salute; le proposte per la sanità meridionale. Sono questi i temi affrontati nella Conferenza dei Quadri Anaao del Sud Italia insieme alla fotografia delle condizioni di lavoro nelle aziende sanitarie del sud.  

scarica il programma

GLI ATTI DEL CONVEGNO

RAPPORTO SULLA SANITA’ NEL MERIDIONE.  La relazione di Francesco Vidoli, Università di Roma Tre  e Fondazione  CERM – approfondimento
LA SALUTE DISEGUALE. La relazione di Giuseppe D’Auria, Direzione Nazionale Anaao Assomed
MODELLI REGIONALI A CONFRONTO. La relazione di Mario Braga, Coordinatore attività PNE-AGENAS La relazione di Federica Riccio Dirigente Medico Specialista in Igiene e Medicina Preventiva
LA PROFESSIONE AL SUD. La relazione di Filippo Anelli, Presidente Ordine dei Medici Chirurghi  e Odontoiatri di Bari
PROPOSTE PER LA SANITA’ MERIDIONALE. La relazione di Cosimo Nocera, Responsabile Dipartimento Organizzativo  Anaao Assomed con delega alle politiche del Sud

LE RISORSE PROFESSIONALI E LE CONDIZIONI DI LAVORO DELLE AZIENDE SANITARIE DEL SUD.
Interventi preordinati dei segretari Regionali Anaao Assomed:
La relazione di Bruno Zuccarelli , Campania
La relazione di Giosaffatte Pallotta, Puglia
La relazione di Eustachio Vitullo, Basilicata
La relazione di Domenico Saraceno, Calabria
La relazione di Pietro Pata, Sicilia

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Domenico Mattia Testa
Domenico Mattia Testa
2 anni fa

Il progetto di legge per l’autonomia differenziata delle regioni ricche:Veneto,Lombardia,Piemonte ed Emilia Romagna è stato inserito con determinazione nel Nadef dell’attuale governo.Esso ha tra le richieste imprescindibili la competenza sulla destinazione del gettito fiscale che penalizzerebbe ulteriormente il Sud,già economicamente fragile.Su questo punto insistono i presidenti Fontana e Zaia in un intervento sul Corriere della sera del 16 dicembre.Così testualmente si esprimono:”Siamo convinti che si debba fare un’operazione di-chiarezza-individuando le diverse funzioni dei livelli istituzionali ed evitando sovrapposizioni di compiti e funzioni che provocano dispendio di tempi,energie e risorse.E continua:Le Regioni devono avere un compito di governo ..e una maggiore autonomia”Quindi ulteriori poteri per l’autonomia scolastica,i trasporti,l’ambiente…Tutto a discapito del principio di unità e solidarietà,sanciti dalla nostra Costituzione.Il regionalismo differenziato va bloccato e radicalmente emendato per ridare competenze e potere allo Stato centrale,rimettendo in discussione la stagione del regionalismo introdotta dal Titolo V della Costituzione,se teniamo a cuore l’unità del Paese,faticosamente e miracolosamente raggiunta nel 1861.Una lezione ci viene dalla disarticolazione del Sistema sanitario nazionale che con la pandemia ha rivelato tutti i suoi limiti,contrariamnte a quanto sostengono nel citato intervento i presidenti del Veneto e della Lombardia.Addirittura arrivano a parlare di Europa delle Regioni…Sarebbe ora che le forze politiche,i partiti,i media informassero più e meglio i cittadini sui rischi,a più livelli,sottesi al progetto di autonomia differenziata delle Regioni:nello stesso territorio nazionale si avrebbero cittadini di serie A e di serie b…Non solo.Il rischio più grosso sarebbe la tenuta democratica,se non la stessa unità politica e territoriale dell’Italia.