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Il Piano Strategico Metropolitano di Roma. Una grande opportunità

da RomaRicercaRoma | Mar 16, 2022

di Carlo Cellamare

Non è noto a tutti, ma la Città Metropolitana di Roma Capitale (CMRC) sta sviluppando il proprio Piano Strategico Metropolitano (PSM). Si tratta di un passaggio estremamente rilevante, in un contesto romano così “lento” e spesso riluttante nello sviluppare percorsi di pianificazione e a impegnarsi in prospettive di futuro. Da questo punto di vista, CMRC costituisce invece una situazione di carattere ben differente. Infatti, sebbene con qualche fatica (è il primo piano strategico in elaborazione per il contesto romano, mentre altre Città Metropolitane lo hanno già elaborato ed approvato), CMRC è da diversi anni impegnata in uno sforzo di pianificazione e di gestione territoriale che nel contesto romano è una perla rara. Sono state elaborate da diverso tempo le linee guida per il PUMS metropolitano ed ora siamo nella fase di elaborazione di questo strumento di pianificazione che, sebbene incentrato sui trasporti, è stato giustamente interpretato con una importante valenza territoriale (se non fosse stato bloccato da alcuni ricorsi, sarebbe stato avviato già molto tempo addietro). Il Documento preliminare del PSM, “Metropoli Capitale naturale”, è stato approvato nell’agosto 2020 e, nonostante le difficoltà del periodo pandemico, le elaborazioni per il PSM sono state avviate dall’autunno successivo. Il Dipartimento VI – Servizio 1 “Pianificazione Territoriale e della mobilità, generale e di settore. Urbanistica e attuazione del PTPG” è inoltre impegnato nella gestione del processo attuativo del Piano Territoriale Provinciale Generale (PTPG), nel processo di digitalizzazione, nello sforzo di coordinamento tra settori differenti ai fini del governo del territorio. Si tratta di un grande onere che peraltro grava su poche persone, indubbiamente molto competenti e molto impegnate. È questo l’effetto negativo della trasformazione delle Province e del passaggio a Città Metropolitana come ente politico di secondo livello, che ha comportato anche un notevole ridimensionamento delle strutture tecniche. La Provincia di Roma era una struttura ben attrezzata e dotata di competenza. CMRC si trova ora più indebolita e in difficoltà nel sostenere tutte le attività di cui ha la responsabilità.

Il PSM, per come si sta elaborando sinora, ha contenuti sicuramente interessanti e di grande portata, focalizzando l’attenzione sulla capacità di coniugare le componenti naturali con quelle sociali. Emergono diversi temi, tra cui: l’Atlante del cibo, l’agricoltura periurbana, l’innovazione sociale, le questioni ambientali e i problemi dei cambiamenti climatici, lo sviluppo locale con le periferie, il sistema produttivo, le identità storiche, la riorganizzazione territoriale (anche in relazione alle vicende pandemiche), il ruolo degli immaginari, un riferimento alle bioregioni, l’innovazione digitale, le reti ecologiche e la forestazione urbana. La molteplicità dei temi trattati riflette la molteplicità dei gruppi di lavoro coinvolti. Con il coordinamento della prof.ssa Camilla Perrone dell’Università di Firenze sono infatti coinvolti, tra gli altri: il DICEA della Sapienza Università di Roma, il CURSA (Consorzio Universitario per la Ricerca Socioeconomica e per l’Ambiente), l’Università del Molise, Avanzi, la società Gartner, l’Istituto sull’Inquinamento Atmosferico (IIA) del CNR, il DIDA dell’Università di Firenze.

Il PSM di Roma si caratterizza fortemente, anche all’interno del panorama nazionale, per il tentativo di agganciare la pianificazione strategica ai processi reali in corso e alla possibilità di dare seguito con linee di azione specifiche alle strategie che vengono configurate (anche utilizzando il quadro di finanziamenti e di programmi attualmente esistente).

Il PSM, dopo una ampia fase di studi ed approfondimenti e di configurazione di un primo quadro di strategie e potenziali linee di azione, è ora in una fase di diffusione e di confronto pubblico sulle strategie configurate, al fine di definire una prima versione dello strumento, che possa essere approvata nella prossima tarda primavera. In realtà una prima versione era già stata elaborata, anche se in tempi troppo ristretti, a settembre 2021, ma non ci sono state le condizioni per una sua approvazione in Consiglio Metropolitano.

Non mancano certo le difficoltà. In primo luogo, la parte politica è apparsa, soprattutto nella precedente amministrazione, debolmente sensibile al processo del PSM e in generale alle attività di pianificazione e di governo del territorio. Ne è una dimostrazione la mancata approvazione della prima versione del PSM, sebbene portata a termine in tempi piuttosto ristretti (e che quindi avrebbe comunque richiesto un maggiore approfondimento, anche se già conteneva i contenuti principali). La nuova amministrazione appare decisamente più sensibile, ma bisognerà vederla alla prova. In relazione a questi aspetti, nel passato, sebbene vi sia stato un ottimo coordinamento interno tra le diverse strutture tecniche di CMRC, più difficile e sporadico è stato lo scambio tra la parte tecnica e quella politica.

Ritorna anche il problema del rapporto tra Roma e il resto del territorio metropolitano, sia in termini di contenuti e di assetto territoriale, sia in termini politici, istituzionali ed amministrativi. Da una parte, visto il ruolo preponderante che ha la città di Roma e la possibilità di utilizzare strumenti forti e finanziamenti propri, la Città Metropolitana (come già nel passato la Provincia) dovrebbe dedicare una maggiore attenzione al resto del territorio metropolitano, per riequilibrare i pesi ed anche per la valenza territoriale, il carattere di città-regione, che ha la Capitale. Dall’altra, il peso territoriale di Roma, l’estensione territoriale e le problematiche esistenti sono talmente forti che richiedono comunque di rivolgere una significativa attenzione al capoluogo. È un equilibrio estremamente difficile da gestire, anche perché pure il peso politico della Capitale è rilevante nell’attuale assetto istituzionale della Città Metropolitana.

Questi problemi riflettono la questione più generale, ben nota e più volte trattata dall’associazione Roma Ricerca Roma, dell’assetto istituzionale della Città Metropolitana (e della sua riforma) che dovrebbe essere il luogo deputato per la gestione di problemi che hanno una tale portata territoriale, con una adeguata forza istituzionale ed amministrativa (ruoli e competenze). Attualmente invece è un soggetto relativamente debole, schiacciato tra la forza di Roma Capitale da una parte e quella della Regione Lazio dall’altra.

Vi sono infine le ordinarie difficoltà legate alla gestione di un processo molto complesso e al coordinamento di uno strumento molto ricco ed articolato.

Nonostante tutto questo il PSM rappresenta oggi una grande opportunità per affrontare in maniera sistematica alcune grandi problematiche del territorio metropolitano ed avviare percorsi innovativi di cambiamento. Il grande lavoro che si sta facendo prospetta potenzialità di grande interesse.

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