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Osservazioni sulle risposte dell’Assessore Alfonsi alle nostre domande sull’inceneritore

Foto repertorio ammb

Nel giugno scorso il Gruppo di lavoro Ambiente e rifiuti Carteinregola aveva inviato al Sindaco Roberto Gualtieri e all’Assessore all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei rifiuti Sabrina Alfonsi una serie di domande che riguardavano il metodo e il merito della scelta di chiudere il ciclo dei rifiuti di Roma con la costruzione di un “termovalorizzatore” all’interno del suo territorio, con una accelerazione impressa da poteri speciali conferiti dal Governo per il Giubileo del 2025. L’Assessore Alfonsi ci ha risposto il settembre successivo con un documento assai approfondito. Con un certo ritardo pubblichiamo le osservazioni di Guido Marinelli, del direttivo di Carteinregola, alle risposte dell’Assessore. In seguito pubblicheremo altri punti di vista del nostro gruppo di lavoro e direttivo.

Vedi Termovalorizzatore, le domande di Carteinregola al Sindaco e all’Assessore-2 Giugno 2022Continua#

Termovalorizzatore, le risposte dell’Assessore alle domande di Carteinregola 6 Settembre 20221 CommentoContinua#

Osservazioni sulle risposte dell’Assessore Alfonsi alle domande di Carteinregola sull’inceneritore

di Guido Marinelli

Alla domanda di Carteinregola “Costi/benefici dal punto di vista economico” non è stato risposto. In particolare per il punto 1 – se è stata condotta l’analisi costi benefici – non viene risposto né si né no, ma solo che la scelta è derivata dalla “necessità di non far più dipendere la città da soggetti terzi.Risposta che quantomeno è insufficiente.

Per il punto 2 “Quando e come gli esiti e i dati di input e output di tale analisi verranno condivisi e discussi con la cittadinanza”

NON viene riportata alcuna risposta. Il che induce a pensare che l’analisi costi benefici non sia stata condotta.

Per il punto 3 “I piani economici e la relativa analisi costi/benefici (se effettuata) sono stati valutati alla luce della recente (18.5.22) votazione della Commissione Ambiente del Parlamento europeo in merito all’inclusione degli inceneritori tra gli impianti che dovranno acquistare crediti per compensare le emissioni climalteranti prodotte, dato che circa il 50% in peso dei rifiuti inceneriti viene immesso in atmosfera come Co2 o altri gas climalteranti?”

La risposta si limita a dire che “occorre sempre precisare che una decisione definitiva non è stata adottata“.

Viene naturale chiedere a nostra volta se nel predisporre la risposta è stata valutata la successiva decisione del Parlamento Europeo del 22 Giugno 2022 (già presa al momento delle risposte ma non ancora presa alla presentazione delle domande di Carteinregola) di includere l’incenerimento dei rifiuti nel sistema dei crediti di emissione UE, all’interno della riforma del mercato ETS (Emission Trading System) relative al pacchetto Fit for 55[1]. Si vedano in particolare gli emendamenti approvati n. 422, 423, 425, 506, 508, 566. Questo vorrebbe dire dover pagare quote ETS per la CO2 prodotta dal processo di incenerimento. Per completezza riportiamo che il Consiglio Europeo ha invece proposto di rinviare la norma al 2031 dopo una valutazione d’impatto da parte della Commissione da svolgersi entro il 2026.

Alla domanda di Carteinregola:  Per la costruzione del termovalorizzatore si parla di un investimento di 700 milioni di euro Con quali fondi sarà finanziato ?

Viene risposto che “Le risorse necessarie per la realizzazione dell’impianto non saranno a carico delle casse del Comune ma delle aziende che si proporranno per la sua costruzione.

Considerando che le aziende in genere lavorano per fare profitti ci si sarebbe aspettato che venissero forniti i dettagli su come e da chi le aziende recupereranno le loro risorse impiegate.

Alla domanda di Carteinregola: Rapporto termovalorizzatore/differenziata 1

Non viene data alcuna risposta relativamente al punto sugli investimenti sul riciclo.

Alla domanda di Carteinregola: Rapporto termovalorizzatore/differenziata 4

La risposta svicola dalla domanda (percentuale di differenziata necessaria per raggiungere il 65% di riciclo richiesto dalla Comunità Europea) dicendo che “ Si deve sempre tenere presente che gli obiettivi comunitari si riferiscono agli Stati.” Sembrerebbe un’ammissione implicita che Roma vuole rimanere al di sotto degli obiettivi comunitari sperando che lo Stato raggiunga gli obiettivi europei “nonostante” Roma.

Alla seconda parte della domanda, relativa ai “dettagli su come il Comune intende raggiungere gli obiettivi indicati dal dlgs 116…” viene risposto che “Le singole misure sono attualmente in fase di valutazione, e così gli investimenti necessari.” E che “Roma Capitale intende perseguire tale obiettivo attraverso una strategia complessa che prevede l’informazione ai cittadini per promuovere la cultura del rispetto dell’ambiente e orientare gli acquisti ambientalmente sostenibili, l’attivazione di sistemi premianti e di metodi per la determinazione della produzione dei rifiuti, la promozione dei centri del riuso, la prevenzione della produzione ed una corretta gestione dei rifiuti derivanti da eventi pubblici e dalla ristorazione scolastica, la lotta allo spreco alimentare e gli acquisti ambientalmente preferibili”.

Sarebbe utile sapere come Roma capitale intenda perseguire questi obiettivi e quale sia la “strategia complessa” citata.

Domanda Che fine fa quello che resta

La risposta è in sintesi: “le ceneri pesanti rappresentano circa il 20% dei rifiuti trattati e di queste il 90% sono avviate a recupero” (NB: come componenti per le pavimentazioni stradali e i materiali da costruzione)

Sarebbe utile conoscere le tecnologie utilizzate per il recupero delle ceneri in considerazione del loro elevato livello di pericolosità/tossicità e della crescente attenzione degli organismi europei che tendono ad innalzare i limiti di purezza per un eventuale recupero per altri scopi. A titolo di esempio sarebbe stato utile sapere se le ceneri pesanti saranno avviate a riciclaggio/recupero di altre sostanze inorganiche tramite impianti dove sono sottoposti a processi di raffinazione per eliminare i materiali estranei e portarli ad un grado di purezza in linea con le specifiche europee per le materie prime seconde – decisione di esecuzione (Ue) 2019/1004 della Commissione, del 7 giugno 2019 come avviene per circa il 70% dei “rifiuti da incenerimento” [2] o se verranno adottate diverse tecniche , nel caso, quali.

Domanda La scelta delle modalità

La risposta specifica che la localizzazione non è stata ancora definita. In merito al consumo d’acqua stupisce che si risponda che “Una volta individuato il sito e acquisito il progetto da sottoporre alla procedura di VIA sarà possibile valutare la necessità di acqua per il funzionamento...” in quanto la necessità di acqua è legata al volume dei rifiuti da trattare e alla tecnologia di incenerimento. Quindi il dato dovrebbe essere noto all’Amministrazione e anzi usato per individuare una localizzazione con adeguata disponibilità di risorse idriche.

DomandaLa governance

La risposta non è chiara. Non ci è chiaro come l’Amministrazione assicurerà l’asserito “controllo pubblico” visto che dichiara che “Le modalità con cui si esplicherà il controllo pubblico sul futuro impianto devono ancora essere definite.”

Domanda Le alternative sul breve periodo

La risposta alla domanda non è esaustiva.

Il successivo piano dei rifiuti del Commissario straordinario specifica che si continuerà ad avvalersi anche dell’inceneritore di CSS di ACEA a S. Vittore  per una capacità variabile da 70.000 a 190.000 tonnellate annue oltre alle 600.000 del nuovo impianto. A maggior ragione la capacità ci sembra eccessiva e fortemente disincentivante del riciclo.

Domanda Le altre azioni per la riduzione dei rifiuti 

La risposta, “Le singole misure sono attualmente in fase di valutazione, e così gli investimenti necessari” lascia intendere che, mentre i costi per il termovalorizzatore da 600.000 tonnellate sono stati definiti quelli per le iniziative per la riduzione dei rifiuti saranno, speriamo, definiti in un futuro, quanto prossimo non è dato sapere. Si ricorda che la gerarchia europea prevede prima la riduzione dei rifiuti e, solo in ultima istanza, l’incenerimento e il conferimento in discarica. Ci si chiede come si è potuta quantificare la dimensione dell’impianto di incenerimento se non sono note le misure per la riduzione dei rifiuti e quantificata la loro efficacia.

Guido Marinelli – Gruppo Ambiente Carteinregola

6 febbraio 2022

per osservazioni e precisazioni: laboratoriocaarteinregola@gmail.com


[1] https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/TA-9-2022-0246_IT.html: Emendamenti del Parlamento europeo, approvati il 22 giugno 2022, alla proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio recante modifica della direttiva 2003/87/CE che istituisce un sistema per lo scambio di quote di emissioni dei gas a effetto serra nell’Unione, della decisione (UE) 2015/1814 relativa all’istituzione e al funzionamento di una riserva stabilizzatrice del mercato nel sistema dell’Unione per lo scambio di quote di emissioni dei gas a effetto serra e del regolamento (UE) 2015/757 (COM(2021)0551 – C9-0318/2021 – 2021/0211(COD))(1)

[2] si veda: https://economiacircolare.com/rifiuti-inceneritori-ceneri-incenerimento/

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