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Parco lungotevere: il Comune chiede conto a Poste e alla Regione delle sue prescrizioni per l’apertura al pubblico

Foto AMBM

E’ ormai in dirittura di arrivo la ristrutturazione della Casina sportiva ex Cral delle Poste e annesso parco sul Lungotevere Flaminio, che Poste Italiane spa ha avuto in concessione dalla Regione Lazio – si tratta di un bene demaniale – per realizzare un circolo per i suoi dirigenti.

10 5 23 Foto L. Clerici

Da anni Carteinregola insieme ad altre associazioni – Agenda Tevere, Cittadinanzattiva Lazio, openpolis, CILD e AMUSE – si batte perchè Poste apra alla cittadinanza il parco che si affaccia sul fiume, passando sotto il Ponte della Musica. Non si tratta di una richiesta, perchè è una prescrizione che, come ha ricordato il Dipartimento Urbanistica fin dal luglio 2019, deriva dalla destinazione a standard di verde pubblico di livello locale del vigente Piano Regolatore. Questo il verdetto del Dipartimento alla conclusione della Conferenza dei servizi sul progetto di Poste: “divieto d’uso esclusivo della struttura in argomento” , “qualunque avventore anche non dipendente del gruppo Poste potrà usufruire del servizio proprio in virtù del rispetto degli standard urbanistici … creando pertanto valore aggiunto sia al contesto territoriale sia nei confronti della cittadinanza che potrà beneficiare di un nuovo servizio compatibile coi i vincoli di attività collettive”.

Parole e obblighi assai chiari, che tuttavia nel tempo sono andati confondendosi: prima, con una suddivisione del parco in due zone, una parte che sarebbe stata di uso eclusivo utilizzo di Poste di circa 15000 mq, e una di circa 10.000 mq aperta alla cittadinanza, poi, con la trasformazione dell’obbligo dell’apertura al pubblico in periodiche visite scolastiche. Come è successo?

(nell’immagine la slide della presentazione del progetto del Circolo Poste mostrata nel corso della conferenza stampa del 22 dicembre 2020)

La prima deviazione dalla linea fissata dal Dipartimento urbanistica di Roma Capitale nel 2019 era avvenuta nell’ottobre 2020, con l’approvazione, da parte della Giunta Zingaretti su proposta dell’allora assessore a Lavoro Formazione Scuola Claudio Di Berardino, di un protocollo con Poste (1) in cui all’ “Art. 3 Impegni di Poste Italiane S.p.A.” si specificava che per “aderire alle suddette prescrizioni” del Comune di Roma “l’area sarebbe stata “resa fruibile alla collettività” “con la realizzazione di programmi di educazione e sostenibilità ambientale e attività ludico sportive in ambito scolastico“. Infatti alla successiva conferenza stampa del 22 dicembre 2020, se da un lato il Direttore della Direzione regionale ‘Lavori Pubblici, Risorse Idriche e Difesa del Suolo’ aveva indicato una porzione dell’area aperta alla cittadinanza con tanto di slide (2), dall’altro l’AD di Poste Del Fante, che oggi ricopre lo stesso ruolo, nel suo intervento non aveva detto nulla in proposito, e il successivo comunicato sul sito di Poste parlava solo di visite scolastiche.

sito Poste 22 12 2020

Così l’ambiguità si è trascinata per tutti questi anni, tra Commissioni capitoline disertate da Poste nonostante i ripetuti inviti, richieste di accessi agli atti di Carteinregola per conoscere il testo della Convenzione a cui la Regione ha continuato a rispondere con dinieghi, frequenti sollecitazioni del II Municipio e della sua Presidente Francesca Del Bello rimaste senza risposta (3)

Tuttavia un aspetto che ci è sempre sembrato decisivo è che lo Schema di disciplinare di concessione che abbiamo avuto modo di leggere, sottoscritto il 3 febbraio 2021 (4), quindi successivamente al citato protocollo, tra gli obblighi del concessionario (5) prescrive di “attenersi scrupolosamente alle prescrizioni di cui alla nota del Comune di Roma Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica” .

E così qualche giorno fa, facendo seguito a un Consiglio straordinario del II Municipio del gennaio scorso a cui aveva partecipato un funzionario dello staff dell’assessore all’urbanistica Veloccia, l’assessore ha scritto all’Assessore regionale Ghera, alla Regione Lazio e a Poste Italiane spa, chiedendo senza giri di parole il rispetto delle prescrizioni del Dipartimento Pau rispetto alla fruibilità pubblica dell’area (6).

Ora che anche l’Assessore capitolino si fa portavoce delle regole poste a tutela dei diritti dei cittadini – le previsioni di destinazione del Piano Regolatore e quelle delle norme nazionali che stabiliscono la dotazione minima di spazi pubblici riservati a verde, parcheggi ecc – ci auguriamo che finalmente qualcuno di Poste risponda alle domande cadute nel vuoto da troppi anni.

E speriamo soprattutto che all’inaugurazione del Parco di Poste si aprano le porte non solo alle famiglie e agli amici dei dirigenti, ma anche ai cittadini del quartiere. Dichiara la Presidente Del Bello a Roma Today: “Appena sarà finito il cantiere verranno effettuati i controlli da parte della Polizia Locale. Da tempo lo dico, quella concessione deve prevedere il rispetto degli standard urbanistici e delle prescrizioni dipartimentali, altrimenti l’atto si può impugnare. I cittadini devono poter accedere liberamente, in qualsiasi giorno dell’anno(6)

Anna Maria Bianchi Missaglia

(nell’immagine in alto e nel video sottostante l’iniziativa di Carteinregola, Agenda Tevere, CILD, Cittadinanzattiva Lazio e AMUSE del 10 maggio 2023 “Area sotto il Ponte della Musica e Circolo Poste: quali destinazioni pubbliche?” Foto L.Clerici)

Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com

8 MARZO 2024

vedi Circolo Poste e sotto ponte della Musica – cronologia e materiali

NOTE

(1) scarica La Delibera con il protocollo – dal sito della Regione Lazio).

(2) Nell’intervento introduttivo della Conferenza stampa,  il Direttore della Direzione regionale ‘Lavori Pubblici, Stazione unica Appalti, Risorse Idriche e Difesa del Suolo’ descrive un parco di Poste aperto alla cittadinanza : “(…)Questo parco prevede, oltre ad un uso come circolo della struttura, anche un uso pubblico. L’area in concessione è quella che vedete disegnata nei due colori  rosa e grigio, complessivamente  ha una superficie di 25.000 mq circa, e la parte in rosa è la parte che sarà fruibile a tutti quindi avrà un uso pubblico, ed è circa ca 10.000 mq, mentre la parte in grigio  è un’area  a uso esclusivo di Poste ma che consente l’apertura  anche per ulteriori fruibilità pubbliche;  proprio per garantire anche  questo ulteriore utilizzo pubblico delle strutture date in concessione la Regione Lazio ha con  una DGR (Delibera di Giunta) di ottobre approvato un protocollo di intesa con Poste  proprio per l’utilizzo di queste aree in concessione per effettuare delle visite formative da parte delle scuole della Regione Lazio (…) (vedi slides soprastante dove per la parte colorata di rosa è leggibile l’indicazione”…area fruibile sempre dalla cittadinanza”

(3) E’ impegnata da tempo per l’apertura al pubblico anche la consigliera municipale Elisabetta Gagliassi (M5S)

(4) N. 24884 del 23 -2-2021

(5) Art. 8 comma 18

(6) Vedi Roma Today 7 marzo 2024 Circolo Poste al Flaminio, il Comune alza la voce e chiede il parco aperto ai cittadini L’assessore Veloccia chiede il rispetto delle prescrizioni rispetto alla costruzione del centro sportivo su area demaniale. Il municipio: “Sono inderogabili, la violazione comporterebbe l’impugnazione della concessione

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